Camera 2

di
genere
sentimentali

Camera due
Non è iniziato in camera 2, ma con una serie di inviti, prima aperitivo, poi una cena, una lenta spirale fatta di sguardi, di parole, di odori, un passo alla volta.
Le mani che passano sulla schiena per un finto massaggio rilassante, al lavoro, alla vista di tanti, sentire i tuoi muscoli che si adattano alle mie dita, si lasciano penetrare.
Poi una stanza vuota, una porta che si chiude alle spalle, le bocche finalmente si uniscono, ci assaggiamo, ci piacciamo e solo allora scatta la domanda: cosa fai dopo, ieri sono andata via prima mi dici, dopo questo lock-down sono andata dall’estetista, dovevo mettermi a posto, prima di poterci vedere, tu invece, vai bene così come sei.
Ma è, per quanto intenso, ancora una prova, una prova per vedere se i corpi combaciano.
La porta di casa si apre, il tempo di spogliarsi a vicenda, i vestiti che volano sul tappeto, sul divano, sulla sedia: nudi. Ci guardiamo, le mani scivolano sui nostri corpi, sento il calore del tuo sesso umido, tu quello del mio, eccitato: ti voglio, mi vuoi, vogliamo provarci, testarci.
Tra paure di porte che si possono aprire, piedi che battano ritmicamente dall’ansia e dalla frenesia ci prendiamo, con ansia, con voglia, ma soprattutto per provarci: davvero sta succedendo? È una prova di ogni posizione, quasi in fretta.
Ti metti davanti a me, le mie mani ti accarezzano i fianchi, le cosce, le mie dita sfiorano le tue labbra, le divaricano appena, scoprono il clitoride, la punta della lingua ne percepisce il gusto, comincio a muoverla, le mie labbra lo circondano, comincio a succhiarti, i tuoi sospiri si fanno sempre più profondi… ma all’apice mi mandi via, ti sposti appena, mi fai sedere comodo: ora vuoi provare tu. Le tue mani e i tuoi baci dalla bocca scendono al mio petto, le mani si allargano sui fianchi e di colpo la tua bocca mi avvolge, la lingua mi percorre senza sosta, credo di scoppiare ma ti fermi, mi guardi: siamo stupiti, ma allora può funzionare.
Ti siedi su me, le nostre pelli si cercano, si sfregano, mescolano il loro odori, i loro sudori. I nostri sessi scivolano uno sull’altro, sempre più gonfi ed ebbri di piacere, poi mi prendi e mi fai scivolare in te e iniziamo a sussultare poi ad un punto, le mie mani ti stringono i fianchi e ti fermo nel momento in cui siamo più profondamenti uniti, restiamo li, uniti, ti senti donna, dopo tanto tempo, gli sguardi non si lasciano, ricominciamo a sussultare.
Ma non è questo il momento, oggi si prova, si prova, di giri, ti siedi su me dandomi la schiena, mi prendi e mi fai scivolare ancora in te, ammiro il tuo sedere, superbo, liscio, morbido, non so resistere, si deve provare, il mio dito comincia a giocare dietro, sempre più insistente e mentre il mio sesso ti riempie davanti, il mio dito scivola dietro, sospiri, fai piccoli gemiti ma non ti fermi, lo vuoi, mi vuoi, ci vogliamo.
Ci alziamo e ancora ci baciamo lungo, ci accarezziamo, ora sono io a farti sdraiare sul divano, ti prendo ancora da dietro, la mia scivola sul tuo clitoride il piacere è sempre più inteso, i tuoi gemiti continui, il piacere ti inonda più volte, ti giro viso a viso, occhi negli occhi, e ancora scivolo in te, ci vogliamo, si prova, si prova più che si può. I movimenti rapidi si alternano a soste e lente penetrazioni.
Ci fermiamo, può bastare, no, la prova più importante: i corpi si rilassano, ancora uniti, gli sguardi non cedono girando le teste per non allontanarci poso il mio capo sulla tua spalla. I baci frenetici diventano dolci sfioramenti di labbra, la dolcezza prende il posto della foga.
Come è possibile che sia successo e che sia così naturale?? Io avrei voluto prima, pure io, ma che due scemi che siamo, cosa fai la prossima settimana? Torno, sarò in camera 2, vieni? Aspettami, vengo.
scritto il
2022-12-22
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