Famiglia col pallino del sesso.

di
genere
incesti

A volte sento dire “Quello è malato di sesso” Io sono uno di quelli, però immagino che molti vorrebbero avere la mia stessa malattia. Innamoratissimo del mio cazzo non eccessivamente grosso, bello da vedere, avevo una predisposizione naturale ad usarlo molto bene, anche se il primo fattore verso una donna era portarla all’eccitazione. Non ho mai capito se fosse un dono di natura o l’avevo maturato nel tempo. Altra prerogativa importante era la consistenza, in erezione non si piegava neanche con la morsa. Apprezzavo anche i pompini fatti da ragazzi, anzi forse lo facevano meglio di alcune donne, infatti a molte, più che la lavorazione attorno al cazzo piaceva sentirsi la sborra in bocca. Anch’io ho fatto pompini, ho leccato fighe fino a consumarmi la lingua, d’altronde il sesso è bello perché è vario. Una negatività l’avevo eccome se l’avevo, non mi piaceva penetrare il culo ed ancor meno farmi penetrare, ho sempre pensato che quello servisse ad altro. Nella mia famiglia non ero il solo malato di sesso, perché papà rinunciava al pranzo non alla figa, mamma col cazzo iniziava dalla colazione per finire con la cena ed anche dopo, mia sorella il primo a scoparla sono stato io, Lei innamoratissima del mio cazzo, l’unico con cui riusciva a godere totalmente, anche mamma non si è tirata indietro con il mio cazzo a disposizione, come si dice in certi casi, una famiglia per bene. In casa non si andava tanto per il sottile, un esempio per tutti, mamma, anche davanti a papà mi diceva “Prima o dopo quel cazzo lo voglio provare anch’io, alcune fanno la fila per averlo, suscitando l’ilarità di papà che controbatteva “ Se tu provi il cazzo di Giorgio io farò lo stesso con la figa di Marisa, mia sorella” Lei sempre ridendo “Se te la da fai pure”.
Praticamente c’era la libertà di costumi in casa ed infatti scopavamo tutti con tutti. Ci sono persone che per curarsi prendono farmaci vita natural durante, noi prendevamo cazzi e fighe, quella era la nostra cura. La prima volta con mia sorella capitò per caso, mi stavo facendo la barba in bagno, per barba intento la depilazione totale del corpo, entrò lei e come se non mi vedesse chiese “Che fai”? “Mi sto radendo il cazzo, non vedi”? “Certo che vedo, mi radi la figa” “Certo che te la rado”
Ci eccitammo fortemente entrambi vedendoci con i nostri sessi lisci, senza un pelo, dopo la doccia andammo nella nostra camera per una scopata semplicemente deliziosa. Un magnifico orgasmo, tanto che restammo sul letto a coccolarci. Successivamente lei ha provato altri cazzi, l’unico che la faceva godere totalmente ero io ed era sempre attaccata a me. Con mamma successe nella vasca da bagno, lei immersa nell’acqua calda intrisa di sali rilassanti, si addormentò (o fece finta) la sollevai per riportarla sul letto, bagnati come pulcini, bagnammo anche il letto, mi abbracciò con forza, non
ebbi la possibilità di fuggire. L’odore dei sali mi inebriava, forse anche a lei, più scopavamo e più diceva “Dai ancora non ti fermare” “Non ti fermare, però a lei bastava allargare le gambe per ricevere, io dovevo (abbottare) gli occhi a forza di spingere. Comunque per lei fu uno sfizio perché aveva papà che la crogiolava a dovere contrariamente a Marisa che col mio cazzo ci viveva. Per finire, in una casa del genere potevo scegliere una moglie non all’altezza della situazione?
Certamente no, si mostrò subito all’altezza, sorpassando alla grande mamma e sorella, anzi la troia si fece anche papà diverse volte. Il comune non ci approvò la richiesta di stemma da esporre sulla nostra casa, vale a dire un cazzo ed una figa nell’esercizio delle loro funzioni, era troppo osceno, al limite avrebbero accettato quello delle corna di toro, non era di nostro gradimento.
scritto il
2022-12-27
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