Racconti contadini - Adelina - Part 1

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Adelina - Part 1

In ottobre giù al paese tutti sapevano che Tommaso era tornato. Era sbarcato con l’ultimo battello del venerdì sera e nel fine settimana qualcuno lo aveva visto girare per la piazzetta e sedersi sui gradini del fontanone. Di sabato le ragazze andavano a sciacquare i panni e portavano con sé grandi cesti di biancheria, con forza li immergevano nell’acqua gelata di torrente e le mani bianche si arrossavano per il freddo.
Tommaso si sedeva lì a guardarle e fissava le loro forme, i seni stretti nei corpetti che ondulavano al ritmo del lavoro. Le guardava e cercava il loro sguardo, così qualcuna lo abbassava, altre incuriosite lo sfidavano e reggevano i suoi occhi infuocati. La Teresa aveva messo gli occhi sulle sue spalle e chiamata con un cenno la vicina le sussurrava all’orecchio: - Hai visto che schiena? Lo immagino tutto sopra di me – Adelina aveva fatto finta di non capire, quell’uomo la spaventava e non aveva osato alzare lo sguardo su di lui, se non per notare di sguincio i folti capelli castani, di un colore che le faceva pensare alla corteccia degli alberi, a qualcosa di sano e forte.
Nonostante Adelina evitasse accuratamente di guardarlo ad un certo punto aveva sentito gli occhi di lui prepotentemente addosso e il volto le si era dipinto di rosso, un calore insopportabile le aveva stretto lo stomaco. Aveva iniziato a sfregare i panni con più forza e tutta l’acqua era schizzata verso Teresa – E che fai? Sei scema? – gli aveva urlato, poi si erano girate entrambe verso la gradinata e lui non c’era più.
Noi giorni seguenti Adelina aveva incrociato più volte il ragazzo per le strade del paese e regolarmente aveva girato la testa dall’altra parte. Il fatto che il paesino fosse di pochi abitanti l’aveva distolta dall’idea che lui convergesse appositamente verso le strade da lei frequentate, ma un pomeriggio era dalla signora Lucia insieme alle altre, nell’abituale ritrovo settimanale di economia domestica e mentre erano tutte intente ad imparare il punto croce, Lucia si era distratta a parlare con altre due del ritorno di Tommaso:
- Coraggio ne tiene tanto. A presentarsi qui dopo lo scorso anno.
- Che tiene? – le due si erano strette a Lucia.
- Non saprei, ma non è tipo improvvisato.
Adelina aveva cercato di ascoltare la loro conversazione ma il trio aveva preso a parlare sottovoce e a ridacchiare. A tratti era riuscita solamente a captare il nome di Maria, la figlia del fabbro, quella che tutto il paese considerava pazza da qualche mese a questa parte.

Il giorno dopo all’uscita di casa lo aveva visto. Era lì, appoggiato al muro di fronte, ad aspettare qualcosa. Adelina comprese presto di essere l’oggetto dell’attesa da come il suo sguardo mutò in un sorriso ironico e da come iniziò a fissarla dai piedi fino alla testa scandagliando ogni centimetro. Per reazione Adelina rientrò velocemente in casa sbattendo il portone dietro di sé e si rese conto di ansimare da come il suo seno si alzava e abbassava velocemente. Per istinto corse a toccare l’immagine della Madonna Immacolata appesa sopra il camino e la baciò con devozione. Allo stesso tempo non capiva quel senso di spaesamento che lui le incuteva e non capiva perché lei fosse diventata l’oggetto delle sue attenzioni.
Di notte l’assalì un senso di inquietudine strana e rimuginando a lungo, decise di capire di più su quell’uomo strano e l’unica persona che forse poteva aiutarla era la signora Lucia. Ma Lucia era una chiacchierona e tutti avrebbero saputo. Non rimaneva che Maria.
L’indomani busso alla porta del fabbro. Ad aprire fu Maria stessa.
- Ada che vuoi?
- Mariù devo chiederti una cosa.
Maria aveva assunto uno sguardo sorpreso, poche erano le persone che ormai le rivolgevano la parola. Anche se in qualche modo Adelina le era sempre piaciuta, così acconsentì a fare due passi quando la ragazza le chiese di parlare in disparte.
Adelina non sapeva da che parte cominciare, era tanto che non vedeva la Maria e si vergognava di non averle mai fatto visita.
- Stai bene Mariù?
- Come devo stare?
- Scusa, ti ho pensato ma non ho avuto la cortesia di farmi viva.
- Che ti serve? – Maria aveva chiesto seccata.
- Nulla. Cioè una cosa forse. Erano arrivate alla curva della stradina e si erano fermate.
Adelina aveva sospirato inquieta – Vorrei sapere qualcosa di più su Tommaso. Il figlio del macellaio - aveva detto tutto d’un fiato.
Maria aveva distolto immediatamente lo sguardo dall’amica e si era fatta cupa – e che vuoi da me? – aveva detto velocemente. – non ti posso aiutare – giratasi di spalle prese la strada a ritroso a ritmo veloce
- Aspetta – Adelina la implorava inseguendola. Maria camminava a passo svelto, rigida, ma poi si era arrestata di botto. Aveva guardato Adelina negli occhi e le aveva preso una mano.
- Ada… lascia stare, sei troppo giovane.
Detto questo si era messa a correre verso casa lasciando Adelina interdetta in mezzo alla via.
scritto il
2023-01-08
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