Bill e Pesca
di
Bill Mitchell
genere
dominazione
Bill era stato un uomo molto fortunato. Coinvolto in un grave incidente motociclistico, aveva riportato gravi ferite, ma solo alle braccia e alle gambe. Niente lesioni interne, nessuna ferita alla testa e alla fine avrebbe avuto una sola cicatrice: quella sulla coscia.
Era stato davvero fortunato. Ma ora era costretto in un letto d'ospedale con tutti e quattro gli arti immobilizzati: ingessature, trazioni, stecche... e chi più ne ha più ne metta…
I medici gli avevano detto che si sarebbe ripreso completamente, ma doveva restare nel reparto ortopedico ancora per quattro o cinque mesi… forse sei. Non era certo una grande notizia dato che si trovava in questo reparto già da tre mesi e, da quando aveva finalmente smesso di prendere gli antidolorifici, stava davvero iniziando a dare i numeri!!
Essendo arrivato a Torino da poco tempo, non aveva molti amici. Qualche collega di lavoro si era fermato un paio di volte a trovarlo, ma ormai era da un bel po’ che non passava più nessuno.
Proprio per questo motivo era stato felice che Pesca, una giovane studentessa di scienze infermieristiche, avesse iniziato a fargli visita da un paio di settimane.
Pesca era una ragazza molto attraente. Bill non le avrebbe mai dato più di sedici anni, ma lei gli aveva spiegato che per iscriversi all’università occorreva averne compiuti almeno diciotto e il suo diciottesimo compleanno era stato lo scorso giugno: Bill non riusciva a crederci perché sembrava davvero giovanissima…
Pesca aveva i capelli lisci e biondi; gli occhi scuri e intensi; un neo adorabile sul viso e – a tratti – un’aria leggermente maliziosa. Si trattava della giusta combinazione per poterla definire una ragazza estremamente sexy; inoltre, era snella e alta e una cosa che Bill aveva notato subito di lei erano le sue unghie… ben curate con smalti di vari colori. Le sue mani sembravano nate per suonare il pianoforte, anche se lei gli aveva detto di non averlo mai fatto…
Il suo seno non era molto grande, ma ben proporzionato. Tuttavia, per un uomo amante del fondoschiena femminile come Bill, Pesca era davvero uno schianto perché aveva gambe lunghe e formose, che si univano per formare un sedere rotondo e sodo che faceva letteralmente impazzire tutti gli uomini.
Pesca lo sapeva molto bene e proprio per questo si vestiva in modo da mostrare al meglio i suoi attributi… shorts, gonne corte, leggings elasticizzati e jeans stretti…
Bill si sentiva estremamente in colpa quando aveva dei pensieri osceni sulla ragazza: a 38 anni aveva il doppio della sua età e lei era già fidanzata con un suo compagno di Università di cui parlava spesso.
Pesca gli confidò che per ora aveva solo un paio di pazienti, ma aveva intenzione di diventare una brava infermiera e le piaceva molto l'esperienza pratica; per questo, cercava di passare due ore al giorno con lui, ad eccezione dei week-end, che dedicava interamente al suo ragazzo.
Per quanto si sforzasse, Bill non riusciva a fare a meno di avere fantasie sessuali sulla sua giovane amica… Forse era l’effetto combinato di quel suo corpo mozzafiato con la circostanza che il povero Bill non provava alcun sollievo sessuale ormai da mesi… Sapeva bene che era sconveniente, ma in presenza di Pesca non riusciva più a controllare la sua eccitazione….
Inoltre, Bill notò un sottile cambiamento nel suo atteggiamento rispetto alle prime visite… Pesca infatti sembrava cercare maggiore contatto fisico. Ad esempio, lo sfiorava leggermente quando rideva oppure quando lo imboccava… e anche le conversazioni erano diventate sempre più intime.
È normale che quando si conosce meglio qualcuno ci si apra, ma spesso le conversazioni finivano su argomenti di carattere sessuale.
Lei gli aveva chiesto delle sue ex fidanzate. Ma, cosa ancora più importante, gli iniziò a parlare della sua vita sentimentale. Così non passò molto tempo prima che gli confessasse di non essere vergine… questi argomenti eccitavano Bill da morire… e Pesca sembrava percepirlo perciò sorrideva quando lui cominciava a muoversi e a contorcersi tutto: ormai aveva difficoltà ad aspettare che Pesca se ne andasse, prima di iniziare ad avere le sue fantasie morbose su di lei…
Inoltre, siccome non poteva cambiarsi i vestiti a causa delle ingessature e dei dispositivi di trazione, Bill era lasciato completamente nudo nel letto ed essendo ancora settembre veniva coperto soltanto con un lenzuolo molto sottile…
Quando Pesca lo toccava o flirtava con lui, cosa che faceva ogni giorno di più, il suo cazzo reagiva…. Bill non voleva che ciò accadesse e cercava di controllarsi, ma era impossibile resistere e non poteva evitare che cominciasse a gonfiarsi sotto il lenzuolo…
***
Il giorno fatidico Pesca stava discutendo con Bill dei suoi problemi con il fidanzato e gli chiese: "Bill, pensi che le dimensioni contino?".
Preso alla sprovvista, Bill rispose: "Non sono sicuro di cosa intendi, in che senso?".
"Beh, ho le tette piuttosto piccole e ai ragazzi ovviamente piacciono le ragazze con le tette più grandi. Alcuni dei miei ex fidanzati mi hanno persino detto che avrebbero voluto che le mie tette fossero state più grandi. Forse è per questo che gli permetto sempre di fare sesso con me. Ho anche, beh, ho anche, sai, oh diavolo, ho anche fatto dei pompini a quelli che mi piacevano davvero. Sai, per compensare il fatto di averli delusi con le mie tette piccole…".
Bill era rimasto a bocca aperta. Non aveva davvero idea su cosa dire… Mio Dio, era una ragazza stupenda. Lei aveva fatto amicizia con lui e ora si fidava della sua opinione. Bill aveva paura di sbagliare ma le disse "Beh, Pesca, i ragazzi della tua età possono essere ossessionati dalle dimensioni del seno, ma è solo perché sono immaturi. Non hanno ancora imparato che l'attrazione per le donne ha molte forme. Un seno grande eccita un uomo, mentre per un altro è più importante qualcos'altro". Bill stava iniziando a sudare…
"E negli uomini?"
Ora a Bill girava completamente la testa: "Mi dispiace Pesca, mi sono perso. Cosa mi stai chiedendo?"
"Che mi dici delle dimensioni negli uomini, fanno la differenza? Senti, ho sentito per caso le altre infermiere. Non sapevano che potessi sentire, ma stavano parlando delle condizioni in cui si trova il tuo cazzo!!!".
Bill arrossì profondamente.
Pesca afferrò il lenzuolo e lo abbassò in modo che il cazzo duro di Bill fosse completamente esposto alla sua vista.
"Oddio! Avevo capito che eri disperato anche attraverso il lenzuolo, ma non immaginavo di trovarti in queste condizioni… Non ho mai visto un ragazzo con il cazzo così rosso e gonfio… Oddio! Guarda in che condizioni è il tuo glande…. Mi sono scopata centinaia di ragazzi e il più eccitato di loro aveva il glande la metà del tuo!!!” disse indicando la cappella fin quasi a sfiorarla.
“Voglio vedere cosa si prova a giocare con un cazzo così … così…. Bè così maledettamente gonfio!!!".
Bill era sbalordito e il suo cazzo non poteva fare a meno di contorcersi, contrarsi e gonfiarsi ancora di più...
Bill aveva da settimane fantasie erotiche su Pesca e la sua frustrazione sessuale che andava avanti da ben tre mesi rendeva la situazione fuori controllo.
"Oh, Bill. Dai, giochiamo un po’. Ora siamo amici e dopo tutto questo tempo senza poterti toccare guarda come sei dannatamente eccitato… Tutti i ragazzi che conosco hanno bisogno di sborrare una o due volte al giorno…. Non sei diverso da loro! E sicuramente sarai terribilmente arrapato dopo essere stato immobilizzato in questo letto per mesi, non è vero?!".
Pesca disse tutto questo con un sorrisino molto malizioso.
Bill cercò di respirare e riprendere il controllo della situazione, ma – nelle sue condizioni – era impossibile.
Pesca abbassò ancora di più il lenzuolo e iniziò a sfiorargli l'asta dell’uccello con l’unghia del suo dito indice… era più che sufficiente per farlo contorcere disperatamente…
"Wow, è incredibile! sta diventando ancora più gonfio di quanto potessi mai immaginare. Sei davvero disperato se basta la punta delle mie unghie per ridurti così!!" Pesca era molto stupita… Non aveva mai visto un cazzo in quelle condizioni e un uomo così frustrato sessualmente.
Fece scivolare dolcemente la sua mano destra sotto l’asta… Era più di quanto Bill potesse sopportare… il suo cazzo ormai non smetteva più di contorcersi e pulsare…
"Sai Bill, ho fatto molte seghe nella mia vita…. Sicuramente ti farà piacere riceverne una proprio ora, non è vero?!" Mentre lo diceva, lo guardava fisso negli occhi e con un'esperienza che lui non avrebbe mai immaginato da una ragazza così giovane, gli pompò lentamente il cazzo.
Conosceva tutti i suoi punti deboli e lo stava portando rapidamente verso un orgasmo devastante...
Tuttavia, contro tutti i suoi impulsi maschili, Bill sospirò: "Pesca, per favore, non voglio che tu ti senta costretta a farlo… sei fidanzata ed io sono molto più grande per te…non vorrei che poi te ne pentissi…"
Bill era sul punto di sborrare da un momento all'altro. Sapeva che se lei non si fosse fermata, avrebbe avuto l’orgasmo più intenso della sua vita. Ma per quanto ne avesse un disperato bisogno, cercava di trattenersi…
Pesca rallentò ancora di più il ritmo delle sue carezze e alla fine disse: "Bill, non saprei… mi divertirebbe da matti vedere il tuo cazzo sborrare… ma hai ragione: hai il doppio della mia età e sono fidanzata con un ragazzo fantastico… però mi sentirei davvero in colpa a lasciarti così dannatamente arrapato… sei sicuro che non ti dispiacerebbe se smettessi di accarezzarti?".
Intanto, le carezze continuavano… mentre Pesca lo guardava dritto negli occhi con uno sguardo malizioso…
Bill aveva perso la testa. Naturalmente non voleva che lei si fermasse. Voleva… anzi aveva un disperato bisogno di sborrare! Ma fece appello a tutte le sue forze e disse con un sospiro quasi impercettibile: "…Pesca, certo che non mi dispiacerebbe… non voglio metterti in difficoltà con il tuo ragazzo…"
Pesca lo continuava ad accarezzare molto lentamente… Un'altra carezza ancora … e Bill avrebbe sborrato, nonostante cercasse di trattenersi con tutte le sue forze!!!
"Ok, Bill… hai ragione, è meglio che vada, ne riparleremo con calma domani". Detto questo si alzò e se ne andò… lasciandolo arrapato come non lo era mai stato nella sua vita.
***
Pesca si presentò come al solito il giorno dopo verso le 16.00. Quando entrò dalla porta il battito cardiaco di Bill salì vertiginosamente… Indossava un paio di shorts stretti e corti, una maglietta attillata che arrivava a malapena sotto il suo seno e un paio di sandali con il tacco alto, che rendevano le sue gambe fantastiche! L’impatto sul povero Bill fu devastante…
"Ciao, sei arrabbiato con me per ieri?", esordì Pesca con un atteggiamento da bimba innocente.
"No no, ma che dici! non sono affatto arrabbiato con te… è stato giusto smettere prima che fosse troppo tardi!".
"Davvero?!" chiese Pesca con aria dispiaciuta.
"Non ti è piaciuto? Non ti ha fatto stare bene? Perché dici che è stato giusto smettere? Forse è perché non ti eccito abbastanza, le mie tette sono troppo piccole? Va bene, dimmi solo che non sei eccitato da me e non succederà mai più, ok?".
Bill impiegò un paio di secondi per capire cosa avesse detto Pesca. Non poteva mentirle. Diavolo, era così eccitato da lei che non sapeva come gestire la situazione e le sottili lenzuola in grembo rendevano impossibile nascondere la sua eccitazione….
Pesca sorrideva maliziosamente mentre si avvicinava lentamente al bordo del letto…
"Ma Bill se non mi dici subito che non ti piaccio, lo farò di nuovo!"
"Oddio! Pesca, non posso dire una cosa del genere. È ovvio che mi ecciti da morire. Ma ho il doppio della tua età e sei fidanzata, è solo per questo che non possiamo farlo!".
"Bene, sono contenta di eccitarti!", poi Pesca si girò e andò verso la porta chiudendola.
Quando tornò al letto di Bill, abbassò il lenzuolo che era già visibilmente sollevato….
"Bill! Wow, vedo che non è affatto l'eccitazione il nostro problema", ridacchiò mentre guardava il suo cazzo contorcersi e pulsare… a questo punto, iniziò lentamente a far scorrere la punta delle sue unghie su e giù lungo tutta l’asta: Bill aveva i brividi…
Pesca iniziò ad accarezzargli il cazzo con entrambe le mani… ma era la mano destra a scivolare fin sopra la cappella e quando raggiungeva la fine della “corsa” la faceva roteare leggermente in modo tale da far sfregare le sue unghie proprio sotto la corona del glande ingrossato di Bill. Lo faceva due o tre volte dopo ciascuna pompata…. In breve tempo, Pesca portò Bill sull'orlo di una potente sborrata…
Lui ormai aveva chiuso gli occhi e si stava godendo la sensazione di piacere che gli proveniva dalle carezze di Pesca, ma proprio mentre stava raggiungendo il punto di non ritorno…. Pesca improvvisamente smise di toccarlo!!
Gli occhi di Bill si aprirono di scatto. Vide il sorriso sul volto di lei… "Bill, non chiudere gli occhi… voglio che mi guardi".
I suoi occhi si abbassarono per guardare le mani di lei che avvolgevano delicatamente il suo cazzo…
Poteva vedere le unghie che correvano su e giù lungo tutta la sua asta. Lei sapeva accarezzarlo molto lentamente e con un tocco leggero… ma in pochi secondi Bill era di nuovo sul punto di sborrare… e gemeva dolcemente.
Le sue palle ormai ribollivano e il suo cazzo era duro come l'acciaio. Sembrava grande come non lo era mai stato… ma Pesca si fermò un’altra volta proprio quando lui era sicuro che sarebbe esploso!
Un liquido seminale denso sgorgava lentamente dalla punta del cazzo palpitante e le palle erano enormi r interamente contratte quasi fino allo stomaco.
Bill gemette forte e guardò intensamente Pesca, implorandola con gli occhi.
Pesca si limitò a sorridere e questa volta portò le sue dita intorno alle palle gonfie di Bill, cominciando a massaggiarle delicatamente. Il cazzo si stava ormai contorcendo in modo feroce, mentre Lei continuava a giocare con le sue palle piene...
"Bill, tutto ok?! non hai detto più nulla… È ovvio che sei eccitato, ma sono io che ti eccito o solo il fatto che il tuo cazzo sia accarezzato dalle mie manine?".
Ormai Pesca aveva distrutto ogni sua possibilità di resistenza. Bill aveva un gran bisogno di sborrare. Ed era vero che era lei ad eccitarlo moltissimo perciò disse con il viso rosso e ansimante "Pesca, mmm mi ecciti molto… sei tu che mi fai letteralmente impazzire non solo il fatto che mi accarezzi…!!!".
Ma ora Pesca smise del tutto di accarezzarlo… "Lo dici davvero o è solo per svuotarti le palle?".
"No Pesca, è vero!!!", Bill aveva difficoltà a pensare e a concentrarsi.
"Se vuoi davvero che io ti creda, devi dirmi cosa ti piace di me"
Bill sbottò senza pensarci: "Hai un culo fantastico! Beh, voglio dire... cavolo, hai delle gambe così belle e ... oh Diavolo, hai un culo fantastico!" Bill non riusciva più a respirare.
Pesca girò lentamente il culetto verso di lui e, stando in punta di piedi (il che, guarda caso, le stringeva ancora di più il sedere), disse con civetteria: "Lo pensi davvero Bill? Ti piace come mi stanno questi shorts? Non sapevo se indossarli, perché mi sembravano troppo corti…".
Sì, Bill lo pensava davvero e gli shorts le stavano dannatamente bene, ma ora voleva disperatamente che lei tornasse ad accarezzargli il cazzo, che ormai non la smetteva più di pulsare e contorcersi.
"Ho sempre saputo che era il mio attributo migliore…" disse Pesca compiaciuta… poi tornò ad accarezzargli molto delicatamente le palle gonfie… Bill gemeva fuori controllo.
"Ti piace come mi prendo cure delle tue palle piene, Bill?"
Ormai lui era fuori di sé e disse ansimando: "Sì, è una sensazione molto bella, ma io... beh ecco… Oddio Pesca… proprio non riesco a sborrare se mi accarezzi solo le palle!!!".
"Ma Bill ieri mi hai detto che non volevi che ti facessi sborrare!!! Oddio, sei proprio un maschio come gli altri! Non riuscite mai a prendere una decisione definitiva…" disse lei in modo molto stuzzicante.
"Ti ho già detto che ho fatto dei pompini grandiosi ai ragazzi che mi piacevano davvero … e tu Bill … mi piaci molto! Scommetto che sborreresti subito se mi mettessi il tuo cazzo in bocca e lo succhiassi sulla proprio punta, non è vero?!".
Il solo pensiero fece gonfiare ancora di più le sue povere palle… Bill non aveva mai ricevuto un pompino, ma ora che Pesca gli aveva messo in testa questa fantasia, il suo bisogno di sborrare era ancora più forte… "Sono sicuro di sì, Pesca", non riuscendo a dire altro.
Intanto, lei si chinò molto lentamente verso il suo cazzo… e a pochi millimetri dal glande, inizio ad alitarci su… simulando con la lingua di leccarlo… Bill la guardava, desiderandola da morire e gemendo senza sosta…. stava impazzendo… Non riuscì più a trattenersi e iniziò a spingere i fianchi verso l’alto per tentare disperatamente di avere un contatto con la sua lingua… Ma più lui si sforzava di avere un contatto, più lei si allontanava di qualche millimetro per evitarlo… ma sempre continuando ad alitare delicatamente verso il suo glande in fiamme…
"Bill, ma cosa stai facendo! Non vorrai mica costringermi a farti un pompino contro la mia volontà?! Oddio, sei proprio come gli altri maschi… vuoi solo ricevere un pompino… non è vero che ti piaccio!” e con questo si ritrasse completamente dal suo cazzo.
“Ti supplico Pesca scusami non so davvero cosa mi sia successo… ti prego perdonami… non me ne sono accorto, è stato più forte di me, non lo farò più… promesso!” Bill stava sudando ed era completamente stravolto.
“Ok Bill, per questa volta ti perdono… ma non dovrà più accadere, altrimenti non verrò più a trovarti… Capito?” mentre lo diceva… a stento riuscì a trattenere un sorrisino sadico… e tornò ad avvicinare le sue labbra alla punta del cazzo di Bill… Questa volta, le sue labbra la stavano quasi sfiorando, ma invece di toccarla, si limitò a soffiarci delicatamente sopra… Bill cercava disperatamente di stare fermo, ma era quasi impossibile… perché più lui lottava per non muoversi e più Pesca soffiava e alitava in corrispondenza dei suoi punti più deboli… sorridendo maliziosamente…
La testa del cazzo di Bill veniva stimolata a tal punto dall’alito di Pesca che pulsava continuamente e, dalla punta, non smetteva più di fluire un denso liquido seminale che scorreva lungo tutta la sua asta…
Bill non ce la faceva proprio più a stare fermo e a non spingere con i fianchi… così urlò “PESCA TI PREGO… NON RESISTO… TI SUPPLICO … BASTA… ODDIO BASTA!!!”
Ma Pesca continuò ancora un po’ a tormentarlo, alitando intensamente intorno al suo glande proprio in corrispondenza del punto dove si era accorta che Bill era più sensibile… il frenulo… “Va bene Bill, come vuoi… ma sappi che stavo giusto per prenderlo in bocca, mmm non resistevo più ed ero curiosa si assaporarlo e succhiarlo tutto! Scommetto che saresti esploso subito nella mia bocca…” mentre lo diceva si mordeva delicatamente le labbra, ansimando… “ma lo sai Bill, non voglio fare nulla che non ti faccia piacere… perciò mi tratterrò dal farti un bel pompino, anche se mi avrebbe fatto molto piacere!”.
Bill aveva aperto la bocca… ma non riusciva a parlare…stava sbavando…! Dopo un intervallo di tempo che sembrò un’eternità, emise un forte gemito…
"oh Dio, no oh no non intendevo quello… mmm… ti supplico… non resisto… ti prego, continua! OHH" gemeva fuori controllo… sembrava, anzi era… completamente… Impazzito!
Guardava con gli occhi sbarrati il volto di Pesca, che ormai non riusciva più a trattenere le sue risatine sadiche…
"Bill non devi dire così solo per farmi piacere e poi ora è rotto l’incantesimo… non ce la farei a succhiarti come avrei fatto poco fa, mi dispiace molto Bill"
Ma Pesca non sembrava affatto dispiaciuta: sapeva bene che se avesse succhiato il glande di Bill, lui sarebbe esploso… e lei – semplicemente – non voleva che ciò accadesse. Questa ragazza era una vera puttanella, stronzetta e sadica, e Bill lo stava imparando a sue spese!
Pesca avvicinò di nuovo le mani all’inguine di Bill e afferrò le sue palle gonfie e doloranti… "Queste stanno diventando davvero PESANTI, lo sai Bill?! Devono proprio essere molto PIENE" ridacchiò… Le iniziò di nuovo ad accarezzare delicatamente, mentre Bill sbavava e gemeva.
"PESCA, TI PREGO!"… Bill si stava disperando.
Lei smise di accarezzare le sue palle e chiese con finta innocenza: "Per favore, cosa Bill? Vuoi che me lo metta di nuovo in bocca? Non credo di farcela in questo momento. Non vuoi mica costringermi a farlo, vero?! Sarei davvero delusa se lo facessi…".
"No, Pesca, non voglio" ma in quel momento ormai non gli importava più di nulla, voleva solo sborrare il più possibile….
"Voglio solo che tu, beh, sai...".
"No Bill non lo so, dimmi, cosa vuoi, forza!"
"Pesca, per favore! Lo sai cosa voglio…"
"Voglio che tu me lo dica, Bill", ormai voleva farlo implorare in preda alla disperazione….
"Pesca, ti prego… ti supplico…. Non ne posso più, FAMMI SBORRARE, ti imploro!".
"Ecco, non è stato così difficile, vero?! Ma Bill non credo che tu sappia cosa vuoi. Inoltre, credo che tu sia così arrapato che ti faresti fare una sega da chiunque, non è vero?!".
"No Pesca, voglio che sia tu a farmi sborrare, davvero, ti prego!"
“Bill, ieri volevo farti sborrare e tu hai fermato. Anche oggi volevo farti venire nella mia bocca, ma tu mi hai fermato di nuovo … Penso che tu sia così eccitato da non sapere più cosa vuoi e non voglio essere responsabile di eventuali rimorsi da parte tua, quindi ecco cosa faremo… ne riparleremo lunedì. Tu pensaci bene tutto il week end … se lunedì prima di iniziare ad eccitarti mi dici che vuoi ancora che io ti faccia sborrare, ti farò una sorpresa che non dimenticherai mai, ok?" e con questo lo coprì con il lenzuolo…
"Oh Pesca, non me ne pentirò, te lo prometto. Voglio davvero che tu mi faccia sborrare, davvero… Ti prego. Non posso aspettare fino a lunedì. Mi hai fatto eccitare così tanto. Ho bisogno che tu mi faccia sborrare, ti prego, non andare!"
Bill la stava implorando disperato… e lei stava adorando quella sensazione…
"No Bill, faremo a modo mio oppure non lo faremo affatto… Inoltre, ho aspettato a dirtelo, ma lunedì è l'ultima volta che posso venire a trovarti… Il giorno dopo parto per un Erasmus a Londra di tre mesi… Quindi temo che sarà la nostra ultima volta insieme. Se mi avessi permesso di farti sborrare ieri sarebbe potuto succedere tre volte, ora lunedì sarà la nostra unica possibilità. Quindi pensaci bene prima della nostra ultima chiacchierata e cerca di essere sicuro di quello che vuoi!".
"NO! Pesca, ti prego. Ti prego, non lasciarmi così. Ho davvero un brutto caso di PALLE BLUE, mi stanno uccidendo. Non hai idea di quanto sto soffrendo!!!".
Lei gli sorrise in modo molto sadico… e dopo una lunga pausa gli disse: "Sì Bill, ne ho idea … eccome se ne ho idea…” poi si girò, avendo cura di mostrare per bene a Bill il suo bel culetto in shorts, e attraversò molto lentamente la stanza, aprì la porta e se ne andò…
Dietro di lei Bill urlava "PESCA, PESCA, PESCA PER FAVORE", ma lei non si fermò né si voltò…
Lui gemeva disperato… Pesca aveva fatto in modo che Bill non riuscisse a pensare ad altro che a lei per tutto il week-end fino al suo ritorno… e il culetto in shorts che gli aveva mostrato mentre andava via lo avrebbe tormentato per il resto della sua vita!
Era stato davvero fortunato. Ma ora era costretto in un letto d'ospedale con tutti e quattro gli arti immobilizzati: ingessature, trazioni, stecche... e chi più ne ha più ne metta…
I medici gli avevano detto che si sarebbe ripreso completamente, ma doveva restare nel reparto ortopedico ancora per quattro o cinque mesi… forse sei. Non era certo una grande notizia dato che si trovava in questo reparto già da tre mesi e, da quando aveva finalmente smesso di prendere gli antidolorifici, stava davvero iniziando a dare i numeri!!
Essendo arrivato a Torino da poco tempo, non aveva molti amici. Qualche collega di lavoro si era fermato un paio di volte a trovarlo, ma ormai era da un bel po’ che non passava più nessuno.
Proprio per questo motivo era stato felice che Pesca, una giovane studentessa di scienze infermieristiche, avesse iniziato a fargli visita da un paio di settimane.
Pesca era una ragazza molto attraente. Bill non le avrebbe mai dato più di sedici anni, ma lei gli aveva spiegato che per iscriversi all’università occorreva averne compiuti almeno diciotto e il suo diciottesimo compleanno era stato lo scorso giugno: Bill non riusciva a crederci perché sembrava davvero giovanissima…
Pesca aveva i capelli lisci e biondi; gli occhi scuri e intensi; un neo adorabile sul viso e – a tratti – un’aria leggermente maliziosa. Si trattava della giusta combinazione per poterla definire una ragazza estremamente sexy; inoltre, era snella e alta e una cosa che Bill aveva notato subito di lei erano le sue unghie… ben curate con smalti di vari colori. Le sue mani sembravano nate per suonare il pianoforte, anche se lei gli aveva detto di non averlo mai fatto…
Il suo seno non era molto grande, ma ben proporzionato. Tuttavia, per un uomo amante del fondoschiena femminile come Bill, Pesca era davvero uno schianto perché aveva gambe lunghe e formose, che si univano per formare un sedere rotondo e sodo che faceva letteralmente impazzire tutti gli uomini.
Pesca lo sapeva molto bene e proprio per questo si vestiva in modo da mostrare al meglio i suoi attributi… shorts, gonne corte, leggings elasticizzati e jeans stretti…
Bill si sentiva estremamente in colpa quando aveva dei pensieri osceni sulla ragazza: a 38 anni aveva il doppio della sua età e lei era già fidanzata con un suo compagno di Università di cui parlava spesso.
Pesca gli confidò che per ora aveva solo un paio di pazienti, ma aveva intenzione di diventare una brava infermiera e le piaceva molto l'esperienza pratica; per questo, cercava di passare due ore al giorno con lui, ad eccezione dei week-end, che dedicava interamente al suo ragazzo.
Per quanto si sforzasse, Bill non riusciva a fare a meno di avere fantasie sessuali sulla sua giovane amica… Forse era l’effetto combinato di quel suo corpo mozzafiato con la circostanza che il povero Bill non provava alcun sollievo sessuale ormai da mesi… Sapeva bene che era sconveniente, ma in presenza di Pesca non riusciva più a controllare la sua eccitazione….
Inoltre, Bill notò un sottile cambiamento nel suo atteggiamento rispetto alle prime visite… Pesca infatti sembrava cercare maggiore contatto fisico. Ad esempio, lo sfiorava leggermente quando rideva oppure quando lo imboccava… e anche le conversazioni erano diventate sempre più intime.
È normale che quando si conosce meglio qualcuno ci si apra, ma spesso le conversazioni finivano su argomenti di carattere sessuale.
Lei gli aveva chiesto delle sue ex fidanzate. Ma, cosa ancora più importante, gli iniziò a parlare della sua vita sentimentale. Così non passò molto tempo prima che gli confessasse di non essere vergine… questi argomenti eccitavano Bill da morire… e Pesca sembrava percepirlo perciò sorrideva quando lui cominciava a muoversi e a contorcersi tutto: ormai aveva difficoltà ad aspettare che Pesca se ne andasse, prima di iniziare ad avere le sue fantasie morbose su di lei…
Inoltre, siccome non poteva cambiarsi i vestiti a causa delle ingessature e dei dispositivi di trazione, Bill era lasciato completamente nudo nel letto ed essendo ancora settembre veniva coperto soltanto con un lenzuolo molto sottile…
Quando Pesca lo toccava o flirtava con lui, cosa che faceva ogni giorno di più, il suo cazzo reagiva…. Bill non voleva che ciò accadesse e cercava di controllarsi, ma era impossibile resistere e non poteva evitare che cominciasse a gonfiarsi sotto il lenzuolo…
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Il giorno fatidico Pesca stava discutendo con Bill dei suoi problemi con il fidanzato e gli chiese: "Bill, pensi che le dimensioni contino?".
Preso alla sprovvista, Bill rispose: "Non sono sicuro di cosa intendi, in che senso?".
"Beh, ho le tette piuttosto piccole e ai ragazzi ovviamente piacciono le ragazze con le tette più grandi. Alcuni dei miei ex fidanzati mi hanno persino detto che avrebbero voluto che le mie tette fossero state più grandi. Forse è per questo che gli permetto sempre di fare sesso con me. Ho anche, beh, ho anche, sai, oh diavolo, ho anche fatto dei pompini a quelli che mi piacevano davvero. Sai, per compensare il fatto di averli delusi con le mie tette piccole…".
Bill era rimasto a bocca aperta. Non aveva davvero idea su cosa dire… Mio Dio, era una ragazza stupenda. Lei aveva fatto amicizia con lui e ora si fidava della sua opinione. Bill aveva paura di sbagliare ma le disse "Beh, Pesca, i ragazzi della tua età possono essere ossessionati dalle dimensioni del seno, ma è solo perché sono immaturi. Non hanno ancora imparato che l'attrazione per le donne ha molte forme. Un seno grande eccita un uomo, mentre per un altro è più importante qualcos'altro". Bill stava iniziando a sudare…
"E negli uomini?"
Ora a Bill girava completamente la testa: "Mi dispiace Pesca, mi sono perso. Cosa mi stai chiedendo?"
"Che mi dici delle dimensioni negli uomini, fanno la differenza? Senti, ho sentito per caso le altre infermiere. Non sapevano che potessi sentire, ma stavano parlando delle condizioni in cui si trova il tuo cazzo!!!".
Bill arrossì profondamente.
Pesca afferrò il lenzuolo e lo abbassò in modo che il cazzo duro di Bill fosse completamente esposto alla sua vista.
"Oddio! Avevo capito che eri disperato anche attraverso il lenzuolo, ma non immaginavo di trovarti in queste condizioni… Non ho mai visto un ragazzo con il cazzo così rosso e gonfio… Oddio! Guarda in che condizioni è il tuo glande…. Mi sono scopata centinaia di ragazzi e il più eccitato di loro aveva il glande la metà del tuo!!!” disse indicando la cappella fin quasi a sfiorarla.
“Voglio vedere cosa si prova a giocare con un cazzo così … così…. Bè così maledettamente gonfio!!!".
Bill era sbalordito e il suo cazzo non poteva fare a meno di contorcersi, contrarsi e gonfiarsi ancora di più...
Bill aveva da settimane fantasie erotiche su Pesca e la sua frustrazione sessuale che andava avanti da ben tre mesi rendeva la situazione fuori controllo.
"Oh, Bill. Dai, giochiamo un po’. Ora siamo amici e dopo tutto questo tempo senza poterti toccare guarda come sei dannatamente eccitato… Tutti i ragazzi che conosco hanno bisogno di sborrare una o due volte al giorno…. Non sei diverso da loro! E sicuramente sarai terribilmente arrapato dopo essere stato immobilizzato in questo letto per mesi, non è vero?!".
Pesca disse tutto questo con un sorrisino molto malizioso.
Bill cercò di respirare e riprendere il controllo della situazione, ma – nelle sue condizioni – era impossibile.
Pesca abbassò ancora di più il lenzuolo e iniziò a sfiorargli l'asta dell’uccello con l’unghia del suo dito indice… era più che sufficiente per farlo contorcere disperatamente…
"Wow, è incredibile! sta diventando ancora più gonfio di quanto potessi mai immaginare. Sei davvero disperato se basta la punta delle mie unghie per ridurti così!!" Pesca era molto stupita… Non aveva mai visto un cazzo in quelle condizioni e un uomo così frustrato sessualmente.
Fece scivolare dolcemente la sua mano destra sotto l’asta… Era più di quanto Bill potesse sopportare… il suo cazzo ormai non smetteva più di contorcersi e pulsare…
"Sai Bill, ho fatto molte seghe nella mia vita…. Sicuramente ti farà piacere riceverne una proprio ora, non è vero?!" Mentre lo diceva, lo guardava fisso negli occhi e con un'esperienza che lui non avrebbe mai immaginato da una ragazza così giovane, gli pompò lentamente il cazzo.
Conosceva tutti i suoi punti deboli e lo stava portando rapidamente verso un orgasmo devastante...
Tuttavia, contro tutti i suoi impulsi maschili, Bill sospirò: "Pesca, per favore, non voglio che tu ti senta costretta a farlo… sei fidanzata ed io sono molto più grande per te…non vorrei che poi te ne pentissi…"
Bill era sul punto di sborrare da un momento all'altro. Sapeva che se lei non si fosse fermata, avrebbe avuto l’orgasmo più intenso della sua vita. Ma per quanto ne avesse un disperato bisogno, cercava di trattenersi…
Pesca rallentò ancora di più il ritmo delle sue carezze e alla fine disse: "Bill, non saprei… mi divertirebbe da matti vedere il tuo cazzo sborrare… ma hai ragione: hai il doppio della mia età e sono fidanzata con un ragazzo fantastico… però mi sentirei davvero in colpa a lasciarti così dannatamente arrapato… sei sicuro che non ti dispiacerebbe se smettessi di accarezzarti?".
Intanto, le carezze continuavano… mentre Pesca lo guardava dritto negli occhi con uno sguardo malizioso…
Bill aveva perso la testa. Naturalmente non voleva che lei si fermasse. Voleva… anzi aveva un disperato bisogno di sborrare! Ma fece appello a tutte le sue forze e disse con un sospiro quasi impercettibile: "…Pesca, certo che non mi dispiacerebbe… non voglio metterti in difficoltà con il tuo ragazzo…"
Pesca lo continuava ad accarezzare molto lentamente… Un'altra carezza ancora … e Bill avrebbe sborrato, nonostante cercasse di trattenersi con tutte le sue forze!!!
"Ok, Bill… hai ragione, è meglio che vada, ne riparleremo con calma domani". Detto questo si alzò e se ne andò… lasciandolo arrapato come non lo era mai stato nella sua vita.
***
Pesca si presentò come al solito il giorno dopo verso le 16.00. Quando entrò dalla porta il battito cardiaco di Bill salì vertiginosamente… Indossava un paio di shorts stretti e corti, una maglietta attillata che arrivava a malapena sotto il suo seno e un paio di sandali con il tacco alto, che rendevano le sue gambe fantastiche! L’impatto sul povero Bill fu devastante…
"Ciao, sei arrabbiato con me per ieri?", esordì Pesca con un atteggiamento da bimba innocente.
"No no, ma che dici! non sono affatto arrabbiato con te… è stato giusto smettere prima che fosse troppo tardi!".
"Davvero?!" chiese Pesca con aria dispiaciuta.
"Non ti è piaciuto? Non ti ha fatto stare bene? Perché dici che è stato giusto smettere? Forse è perché non ti eccito abbastanza, le mie tette sono troppo piccole? Va bene, dimmi solo che non sei eccitato da me e non succederà mai più, ok?".
Bill impiegò un paio di secondi per capire cosa avesse detto Pesca. Non poteva mentirle. Diavolo, era così eccitato da lei che non sapeva come gestire la situazione e le sottili lenzuola in grembo rendevano impossibile nascondere la sua eccitazione….
Pesca sorrideva maliziosamente mentre si avvicinava lentamente al bordo del letto…
"Ma Bill se non mi dici subito che non ti piaccio, lo farò di nuovo!"
"Oddio! Pesca, non posso dire una cosa del genere. È ovvio che mi ecciti da morire. Ma ho il doppio della tua età e sei fidanzata, è solo per questo che non possiamo farlo!".
"Bene, sono contenta di eccitarti!", poi Pesca si girò e andò verso la porta chiudendola.
Quando tornò al letto di Bill, abbassò il lenzuolo che era già visibilmente sollevato….
"Bill! Wow, vedo che non è affatto l'eccitazione il nostro problema", ridacchiò mentre guardava il suo cazzo contorcersi e pulsare… a questo punto, iniziò lentamente a far scorrere la punta delle sue unghie su e giù lungo tutta l’asta: Bill aveva i brividi…
Pesca iniziò ad accarezzargli il cazzo con entrambe le mani… ma era la mano destra a scivolare fin sopra la cappella e quando raggiungeva la fine della “corsa” la faceva roteare leggermente in modo tale da far sfregare le sue unghie proprio sotto la corona del glande ingrossato di Bill. Lo faceva due o tre volte dopo ciascuna pompata…. In breve tempo, Pesca portò Bill sull'orlo di una potente sborrata…
Lui ormai aveva chiuso gli occhi e si stava godendo la sensazione di piacere che gli proveniva dalle carezze di Pesca, ma proprio mentre stava raggiungendo il punto di non ritorno…. Pesca improvvisamente smise di toccarlo!!
Gli occhi di Bill si aprirono di scatto. Vide il sorriso sul volto di lei… "Bill, non chiudere gli occhi… voglio che mi guardi".
I suoi occhi si abbassarono per guardare le mani di lei che avvolgevano delicatamente il suo cazzo…
Poteva vedere le unghie che correvano su e giù lungo tutta la sua asta. Lei sapeva accarezzarlo molto lentamente e con un tocco leggero… ma in pochi secondi Bill era di nuovo sul punto di sborrare… e gemeva dolcemente.
Le sue palle ormai ribollivano e il suo cazzo era duro come l'acciaio. Sembrava grande come non lo era mai stato… ma Pesca si fermò un’altra volta proprio quando lui era sicuro che sarebbe esploso!
Un liquido seminale denso sgorgava lentamente dalla punta del cazzo palpitante e le palle erano enormi r interamente contratte quasi fino allo stomaco.
Bill gemette forte e guardò intensamente Pesca, implorandola con gli occhi.
Pesca si limitò a sorridere e questa volta portò le sue dita intorno alle palle gonfie di Bill, cominciando a massaggiarle delicatamente. Il cazzo si stava ormai contorcendo in modo feroce, mentre Lei continuava a giocare con le sue palle piene...
"Bill, tutto ok?! non hai detto più nulla… È ovvio che sei eccitato, ma sono io che ti eccito o solo il fatto che il tuo cazzo sia accarezzato dalle mie manine?".
Ormai Pesca aveva distrutto ogni sua possibilità di resistenza. Bill aveva un gran bisogno di sborrare. Ed era vero che era lei ad eccitarlo moltissimo perciò disse con il viso rosso e ansimante "Pesca, mmm mi ecciti molto… sei tu che mi fai letteralmente impazzire non solo il fatto che mi accarezzi…!!!".
Ma ora Pesca smise del tutto di accarezzarlo… "Lo dici davvero o è solo per svuotarti le palle?".
"No Pesca, è vero!!!", Bill aveva difficoltà a pensare e a concentrarsi.
"Se vuoi davvero che io ti creda, devi dirmi cosa ti piace di me"
Bill sbottò senza pensarci: "Hai un culo fantastico! Beh, voglio dire... cavolo, hai delle gambe così belle e ... oh Diavolo, hai un culo fantastico!" Bill non riusciva più a respirare.
Pesca girò lentamente il culetto verso di lui e, stando in punta di piedi (il che, guarda caso, le stringeva ancora di più il sedere), disse con civetteria: "Lo pensi davvero Bill? Ti piace come mi stanno questi shorts? Non sapevo se indossarli, perché mi sembravano troppo corti…".
Sì, Bill lo pensava davvero e gli shorts le stavano dannatamente bene, ma ora voleva disperatamente che lei tornasse ad accarezzargli il cazzo, che ormai non la smetteva più di pulsare e contorcersi.
"Ho sempre saputo che era il mio attributo migliore…" disse Pesca compiaciuta… poi tornò ad accarezzargli molto delicatamente le palle gonfie… Bill gemeva fuori controllo.
"Ti piace come mi prendo cure delle tue palle piene, Bill?"
Ormai lui era fuori di sé e disse ansimando: "Sì, è una sensazione molto bella, ma io... beh ecco… Oddio Pesca… proprio non riesco a sborrare se mi accarezzi solo le palle!!!".
"Ma Bill ieri mi hai detto che non volevi che ti facessi sborrare!!! Oddio, sei proprio un maschio come gli altri! Non riuscite mai a prendere una decisione definitiva…" disse lei in modo molto stuzzicante.
"Ti ho già detto che ho fatto dei pompini grandiosi ai ragazzi che mi piacevano davvero … e tu Bill … mi piaci molto! Scommetto che sborreresti subito se mi mettessi il tuo cazzo in bocca e lo succhiassi sulla proprio punta, non è vero?!".
Il solo pensiero fece gonfiare ancora di più le sue povere palle… Bill non aveva mai ricevuto un pompino, ma ora che Pesca gli aveva messo in testa questa fantasia, il suo bisogno di sborrare era ancora più forte… "Sono sicuro di sì, Pesca", non riuscendo a dire altro.
Intanto, lei si chinò molto lentamente verso il suo cazzo… e a pochi millimetri dal glande, inizio ad alitarci su… simulando con la lingua di leccarlo… Bill la guardava, desiderandola da morire e gemendo senza sosta…. stava impazzendo… Non riuscì più a trattenersi e iniziò a spingere i fianchi verso l’alto per tentare disperatamente di avere un contatto con la sua lingua… Ma più lui si sforzava di avere un contatto, più lei si allontanava di qualche millimetro per evitarlo… ma sempre continuando ad alitare delicatamente verso il suo glande in fiamme…
"Bill, ma cosa stai facendo! Non vorrai mica costringermi a farti un pompino contro la mia volontà?! Oddio, sei proprio come gli altri maschi… vuoi solo ricevere un pompino… non è vero che ti piaccio!” e con questo si ritrasse completamente dal suo cazzo.
“Ti supplico Pesca scusami non so davvero cosa mi sia successo… ti prego perdonami… non me ne sono accorto, è stato più forte di me, non lo farò più… promesso!” Bill stava sudando ed era completamente stravolto.
“Ok Bill, per questa volta ti perdono… ma non dovrà più accadere, altrimenti non verrò più a trovarti… Capito?” mentre lo diceva… a stento riuscì a trattenere un sorrisino sadico… e tornò ad avvicinare le sue labbra alla punta del cazzo di Bill… Questa volta, le sue labbra la stavano quasi sfiorando, ma invece di toccarla, si limitò a soffiarci delicatamente sopra… Bill cercava disperatamente di stare fermo, ma era quasi impossibile… perché più lui lottava per non muoversi e più Pesca soffiava e alitava in corrispondenza dei suoi punti più deboli… sorridendo maliziosamente…
La testa del cazzo di Bill veniva stimolata a tal punto dall’alito di Pesca che pulsava continuamente e, dalla punta, non smetteva più di fluire un denso liquido seminale che scorreva lungo tutta la sua asta…
Bill non ce la faceva proprio più a stare fermo e a non spingere con i fianchi… così urlò “PESCA TI PREGO… NON RESISTO… TI SUPPLICO … BASTA… ODDIO BASTA!!!”
Ma Pesca continuò ancora un po’ a tormentarlo, alitando intensamente intorno al suo glande proprio in corrispondenza del punto dove si era accorta che Bill era più sensibile… il frenulo… “Va bene Bill, come vuoi… ma sappi che stavo giusto per prenderlo in bocca, mmm non resistevo più ed ero curiosa si assaporarlo e succhiarlo tutto! Scommetto che saresti esploso subito nella mia bocca…” mentre lo diceva si mordeva delicatamente le labbra, ansimando… “ma lo sai Bill, non voglio fare nulla che non ti faccia piacere… perciò mi tratterrò dal farti un bel pompino, anche se mi avrebbe fatto molto piacere!”.
Bill aveva aperto la bocca… ma non riusciva a parlare…stava sbavando…! Dopo un intervallo di tempo che sembrò un’eternità, emise un forte gemito…
"oh Dio, no oh no non intendevo quello… mmm… ti supplico… non resisto… ti prego, continua! OHH" gemeva fuori controllo… sembrava, anzi era… completamente… Impazzito!
Guardava con gli occhi sbarrati il volto di Pesca, che ormai non riusciva più a trattenere le sue risatine sadiche…
"Bill non devi dire così solo per farmi piacere e poi ora è rotto l’incantesimo… non ce la farei a succhiarti come avrei fatto poco fa, mi dispiace molto Bill"
Ma Pesca non sembrava affatto dispiaciuta: sapeva bene che se avesse succhiato il glande di Bill, lui sarebbe esploso… e lei – semplicemente – non voleva che ciò accadesse. Questa ragazza era una vera puttanella, stronzetta e sadica, e Bill lo stava imparando a sue spese!
Pesca avvicinò di nuovo le mani all’inguine di Bill e afferrò le sue palle gonfie e doloranti… "Queste stanno diventando davvero PESANTI, lo sai Bill?! Devono proprio essere molto PIENE" ridacchiò… Le iniziò di nuovo ad accarezzare delicatamente, mentre Bill sbavava e gemeva.
"PESCA, TI PREGO!"… Bill si stava disperando.
Lei smise di accarezzare le sue palle e chiese con finta innocenza: "Per favore, cosa Bill? Vuoi che me lo metta di nuovo in bocca? Non credo di farcela in questo momento. Non vuoi mica costringermi a farlo, vero?! Sarei davvero delusa se lo facessi…".
"No, Pesca, non voglio" ma in quel momento ormai non gli importava più di nulla, voleva solo sborrare il più possibile….
"Voglio solo che tu, beh, sai...".
"No Bill non lo so, dimmi, cosa vuoi, forza!"
"Pesca, per favore! Lo sai cosa voglio…"
"Voglio che tu me lo dica, Bill", ormai voleva farlo implorare in preda alla disperazione….
"Pesca, ti prego… ti supplico…. Non ne posso più, FAMMI SBORRARE, ti imploro!".
"Ecco, non è stato così difficile, vero?! Ma Bill non credo che tu sappia cosa vuoi. Inoltre, credo che tu sia così arrapato che ti faresti fare una sega da chiunque, non è vero?!".
"No Pesca, voglio che sia tu a farmi sborrare, davvero, ti prego!"
“Bill, ieri volevo farti sborrare e tu hai fermato. Anche oggi volevo farti venire nella mia bocca, ma tu mi hai fermato di nuovo … Penso che tu sia così eccitato da non sapere più cosa vuoi e non voglio essere responsabile di eventuali rimorsi da parte tua, quindi ecco cosa faremo… ne riparleremo lunedì. Tu pensaci bene tutto il week end … se lunedì prima di iniziare ad eccitarti mi dici che vuoi ancora che io ti faccia sborrare, ti farò una sorpresa che non dimenticherai mai, ok?" e con questo lo coprì con il lenzuolo…
"Oh Pesca, non me ne pentirò, te lo prometto. Voglio davvero che tu mi faccia sborrare, davvero… Ti prego. Non posso aspettare fino a lunedì. Mi hai fatto eccitare così tanto. Ho bisogno che tu mi faccia sborrare, ti prego, non andare!"
Bill la stava implorando disperato… e lei stava adorando quella sensazione…
"No Bill, faremo a modo mio oppure non lo faremo affatto… Inoltre, ho aspettato a dirtelo, ma lunedì è l'ultima volta che posso venire a trovarti… Il giorno dopo parto per un Erasmus a Londra di tre mesi… Quindi temo che sarà la nostra ultima volta insieme. Se mi avessi permesso di farti sborrare ieri sarebbe potuto succedere tre volte, ora lunedì sarà la nostra unica possibilità. Quindi pensaci bene prima della nostra ultima chiacchierata e cerca di essere sicuro di quello che vuoi!".
"NO! Pesca, ti prego. Ti prego, non lasciarmi così. Ho davvero un brutto caso di PALLE BLUE, mi stanno uccidendo. Non hai idea di quanto sto soffrendo!!!".
Lei gli sorrise in modo molto sadico… e dopo una lunga pausa gli disse: "Sì Bill, ne ho idea … eccome se ne ho idea…” poi si girò, avendo cura di mostrare per bene a Bill il suo bel culetto in shorts, e attraversò molto lentamente la stanza, aprì la porta e se ne andò…
Dietro di lei Bill urlava "PESCA, PESCA, PESCA PER FAVORE", ma lei non si fermò né si voltò…
Lui gemeva disperato… Pesca aveva fatto in modo che Bill non riuscisse a pensare ad altro che a lei per tutto il week-end fino al suo ritorno… e il culetto in shorts che gli aveva mostrato mentre andava via lo avrebbe tormentato per il resto della sua vita!
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