Cinzia e Paolo, una coppietta cattolica, puritana e perbenista

di
genere
tradimenti

Cinzia è una mia collega storica, attraverso gli anni siamo diventate amiche e, in generale, entrambe conosciamo i segreti l’una dell’altra. E’ sposata con Paolo, impiegato presso un azienda di software, abitano in un appartamento al primo piano e guidano una utilitaria. Sono molto cattolici, la domenica vanno ad ascoltare la messa e Cinzia è attiva in tutte quelle attività parrocchiali che in qualche modo iniziano alla vita casta e pura. Fisicamente è una donna leggermente più alta della media, capelli lisci biondi fino alla spalla, lineamenti marcati, occhi azzurri e secondo me lo sguardo che si può vedere sul viso di una di quelle donne che da molto tempo non si fanno una bella scopata.
Condividiamo passioni musicali e cinematografiche, sa che io e mio marito siamo una coppia cuckold ma raramente si parla di questo, la irrita.

E’ mercoledì pomeriggio, il capo è già andato e ci ritroviamo sole io e lei in ufficio.

“Elena, per domenica pomeriggio avete impegni? Si pensava di andare a visitare l’acquario di Genova vi va di unirvi a noi?”
“Grazie ma mio marito mi ha già organizzato la domenica, è stato un vero amore”
“Capito, come non detto; casa farete?
“Non credo che tu lo voglia sapere è una di quelle cose che riguardano il nostro essere cuckold”
“Ancora con quella storia? Ma la devi smettere di darla in giro, non ti rendi conto che commetti peccato?”
“Tesoro, è meglio che lasciamo stare; a riguardo abbiamo ideologie differenti è inutile tentare di farci cambiare idea, è i possibile. Tu sei una donna devota e puritana io un vacca; nessuna di noi due vuole cambiare.”
“Eppure io riuscirò a convertirti, ne sono certa. Una donna bella ed elegante come te non può darla in giro a tutti”
“Amore io non la do in giro a tutti, la do a chi è capace di trattare con una donna come me, mi piace il pene grosso che mi appaga sessualmente e rende rilassata e concentrata”
“Dai, dimmi cosa farete domenica”
“Va bene, ma non voglio prediche, ok?”
“Ok, promesso, terrò tutto per me”
“Max, senza dirmi nulla, qualche giorno fa ha contattato Remigio, il nostro Capo Famiglia, e gli ha chiesto se ci avrebbe ospitato per trascorrere il pomeriggio da lui. Remigio è un vero toro, sa come prendermi e trattarmi. Mi fa sentire donna.”
“Capo Famiglia?”
“Si, esatto, sai cosa rappresenta?”
“No, non l’ho mai sentito, ma ho la pelle d’oca. Sei una depravata; cos’è?”
“Il Capo Famiglia è un maschio alfa in grado di soddisfare, appagare, dare gioia e godimento ad una coppia, non alla moglie ma ad entrambi. E’ una figura autoritaria, determinata, assetata di sesso, un animale borioso. Normalmente è un uomo ben piazzato, alto, pesante e con un pene bello grosso. E’ capace a scopare, sa come prendere entrambi. Soddisfa la moglie e nel frattempo ordina al marito di leccargli l’ano, oppure ordina ad entrambi di inginocchiarsi per succhiargli il pene; è capace di sottomettere mentalmente entrambi. E’ egoista, pensa solo al suo piacere personale e maltratta chi glielo procura”
“Non ci posso credere che andate in cerca di situazioni come queste. Siete due peccatori impenitenti.”
“Perché? Non c’è niente di male, conosciamo il nostro corpo e ci piace giocare. Nessuno di noi si vergogna, stiamo tutti nudi, certe volte mio marito lo fa vestire da donna, e ci si comporta come se nulla fosse. Giochiamo quando ne abbiamo voglia e Remigio ha sempre voglia. Se suonano la campanella, molto difficile lì nel bosco, apre senza problemi. E’ tutto molto lussurioso.”
“Siete dei depravati, è questa la verità. Gli parlerei io a questo Remigio e gli direi di non andare in giro a importunare le mogli degli altri, o peggio ancora le coppie. Chissà quanti ragazzi e ragazze, che passeggiano in cerca di intimità, travia con le sue perversioni”.
“Figurati, quello lì non cambierebbe idea sul sesso nemmeno se gli parlasse Madre Teresa. Gli piace troppo, per fortuna, ed è grezzo quanto basta per sentirsi sia usata sia coccolata”
“Nessun uomo a cui ho parlato ha più tradito la propria moglie, te lo assicuro. Sono molto brava, non convinco te perché ti rispetto ma se non ti conoscessi e venissi a sapere quanto sei lussuriosa credimi amore ti convertirei tranquillamente.”
“Se sei così sicura del fatto tuo perché non venite anche voi, domenica, da Remigio anziché andare all’acquario di Genova?”
“Non lo so, Paolo ha già comperato i biglietti… però la sfida che mi proponi è interessante; i biglietti dell’acquario li ha comperati on line quindi sono rimborsabili. Va bene, ci sto, verremo anche noi e vedrai come smonterò il vostro amico depravato”
“Non farti illusioni, non ci riuscirai. Ma scusa cosa dirai a Paolo? Guarda che Remigio ci darà un ordine io e mio marito dovremo eseguirlo quindi si potrebbero creare situazioni imbarazzanti; potrebbe ordinarci di spogliarci nudi e noi eseguiremo, Paolo non sarà in imbarazzo?”
“Mio marito ha me e gli basto, non cerca altro. Starà seduto al suo posto mentre io vi convertirò ad una vita meno peccaminosa.”
“D’accordo”

Torno a casa e racconto a mio marito la chiacchierata del pomeriggio con Cinzia, si mostra curioso e interessato. Lo invito a scrivere a Remigio avvisando che Domenica andremo da lui insieme ad una altra coppia con la lei tutta casa e chiesa e che cercherà di metterlo sulla strada del pudore. In tutta risposta Remigio, dopo qualche minuto, scrive a mio marito “bene”.

Finalmente Domenica, andiamo a prendere Cinzia e Paolo e solo con la nostra auto iniziamo la strada per raggiungere la montagna.
Remigio abita nel bosco, letteralmente, per raggiungerlo c’è da fare un pezzo di strada sterrata. Indosso jeans e felpa, Cinzia una gonna e camicetta rossa bordò abbottonata fino al penultimo bottone. Nonostante ciò emerge la sua quarta abbondante. Non capisco il reggiseno, si intravede il capezzolo ma credo ci sia un altro strato fra lui e la camicetta.
Remigio è in giardino che gioca con i cani, ha piovuto da poco e il fango è ovunque.
I suoi vestiti sono imbrattati dalle zampate dei due cani lupo. Le braccia grosse lo rendono un uomo davvero possente, mi eccito solo a guardarlo, un vero toro da monta.

“Ciao Remigio, buon giorno”
“Ciao Elena, sempre bellissima; accomodati. Max, molto piacere Signora, io sono Remigio”
“Cinzia, piacere mio”

Si stringono la mano. Remigio non ha praticamente considerato suo marito e appena appena il mio. Percorriamo il vialetto e siamo dentro questa splendida casa di montagna. L’odore di legna che arde, una lieve essenza di cannella nell’aria e non appena mi guardo in torno m’accorgo che il porco ha imbandito casa a festa. Nel soggiorno candele qua e là, tavolo apparecchiato con stoviglie molto eleganti e brillanti, più posate per ciascuno, coppetta lavamani in corrispondenza di ogni posto e un simpatico presente, una candela, oltre i piatti.

“Accomodatevi, Elena, fai te gli onori di casa io vado farmi la doccia e vi raggiungo”
“Certo Remigio, ci penso io. Max, amore, apri il vino. Venite andiamo in soggiorno mentre Remigio ci raggiunge”
“Che bella casetta calda e accogliente. Il vostro amico ha tuo gusto in fatto di arredamento è tutto perfettamente a tema. Paolo, ti piace?
“Si molto, proprio una bella casetta nel bosco”

Mio marito versa il vino e nell’attesa che venga Remigio chiacchieriamo del più e del meno.
“Cinzia, io non ho capito perché siamo venuti qui con loro, mi hai detto che vuoi convertire questo loro amico, ma convertirlo a cosa? Non è Cristiano?”
“No, Paolo, non è per questo ma perché questo loro amico è uno di quegli uomini maiali che si approfitta della debolezza altrui per farci sesso e io voglio convincerlo che è sbagliato, immorale e peccaminoso.”
“Ho capito, però metti in preventivo un fallimento e caso mai non impuntarti, siamo ospiti”
“Certo amore mio, grazie per il suggerimento”

Sento passi lungo le scale, Remigio sta scendendo, sono curiosa di sentire cosa si inventerà Cinzia per redimere un maiale come Remigio.
Infatti. Nemmeno il tempo di pensare questo che m’accorgo essere in accappatoio, il porco non si è nemmeno vestito.
Scende le scale con autorità, l’accappatoio è bianco e la cintura non mi sembra stretta. Si avvicina a noi con questa sua camminata fiera e possente, s’accorge di un certo stupore negli occhi dei suoi due nuovi ospiti. Quindi li fissa a sua volta e dice

“Perché mi guardate così? Non avete mai visto un uomo in accappatoio?”
“No… è che io e mia moglie non ci aspettavamo che scendessi in accappatoio”
“Chi ti ha detto che puoi darmi del tu?”
“Nessuno, mi scusi”
“Va bene, non ti preoccupare. Non lo sapevi. In questa casa voglio che mi si porti rispetto, comando io.”

Cinzia non aspettava altro, si alza dalla poltrona su cui s’era seduta e dice

“Ma come ti permetti di parlare così a mio marito? Non puoi farlo ed inoltre non pensare che tutti vogliano da te quello che dai a loro perché non è così”
La situazione si infiamma in modo diverso da come mi ero immaginata, Cinzia è su tutte le furie e suo marito non sembra avere reazione alcuna, è come annichilito.

“Ai mariti io parlo come mi pare e piace, sono a casa mia e faccio quello che voglio, se non vi va quella è la porta e tanti saluti”

Cinzia sta zitta e non risponde, guarda dritto negli occhi Remigio con aria di sfida, è ancora convinta della sua missione. Remigio si gira e si siede sul divano.

“Elena, Max, venite qui, sedete a fianco a me; tu qua e tu qua.”

Sedendosi si slaccia la cintura dell’accappatoio che si apre e mostra il davanti di tutto il suo corpo. Ha un pene davvero bello grosso, pensala fra le sue cosce come una manica a vento, se non lo vedessi con i miei occhi penserei che è il pene di un uomo nero. Anche se molle è scappellato ed è imponente, un fungo rosso pronto sempre ad appagare una vacca in calore. E’ un uomo abituato alla vita dura, è rozzo ma fiero. Sedendosi spalanca le cosce mostrando apposta la sua attrezzatura. Guarda in viso Cinzia e Paolo, alterna lo sguardo e dice

“Elena, succhiami l’asta; Max, occupati dei miei coglioni; voi due, guardate come si comporta una brava mogliettina e il suo maritino con il loro Capo Famiglia. Avanti, datevi da fare, farti vedere ai vostri amici quanto di chiesa quanto siete maiali”

Io e mio marito ci diamo un bacino sulla bocca, come è nostra usanza prima di occuparci del piacere di Remigio, ed eseguito gli ordini.
Spalanco le labbra, e senza perdere tempo ingoio letteralmente il bastone molle di Remigio. Glielo sostengo con la mano, arrivo alla mano quindi lo mollo. L’ho tutto in bocca e adesso voglio sentirlo crescere dentro di me, voglio sentire la sua cappella a fungo invadermi l’esofago e portami quasi al soffocamento. Oddio che bello.
Apro gli occhi per controllare che anche mio marito stia eseguendo gli ordini impartitici dal nostro Capo Famiglia e si, lo sta facendo. Vedo che cerca di prendere tutti e due i testicoli di Remigio in bocca ma non ce la fa, sono troppo grossi. Allora ne prende solo uno alla volta. Li succhia con maestria, li tira e poi li molla, li tiene in bocca e si capisce che gi gioca con la lingua. E’ bravo vederlo occuparsi dei genitali di un altro uomo mi eccita ancora di più. Chi sa cosa stanno pensando di noi Cinzia e Paolo. Un pò mi vergogno, farmi vedere così sottomessa dalla mia collega e suo marito… se urlavano… con mio marito remissivo oltretutto; però la lussuria e la libidina che provo per il pene di Remigio è maggiore di tutte queste sciocchezze.

“Bene, siete bravissimi. Elena mi stai facendo diventare il cazzo duro e tuo marito mi lecca i coloni benissimo. Bravi. Allora, Cinzia, Max mi ha detto che volevi convertirmi, sentiamo ti ascolto”

Cinzia è allibita, senza parole. Alterna lo sguardo fra me, mio marito e gli occhi di Remigio. E’ rossa in viso, si slaccia un bottone della camicetta.
Remigio si adagia sullo schienale del divano, ormai il suo pene è completamente duro e inarcando leggermente il bacino in avanti da a me e a mio marito la possibilità di leccarglielo meglio. Mio marito può leccargli il buchino di dietro che a Remigio piace molto.

“Perché hai bisogno di queste situazioni per eccitarti? Non credi che sarebbe più bello se invece di farti appagare sessualmente da una coppia felicemente sposata, avessi una moglie che ti ama e ti rispetta?”
“Mmmm, la tua amica è proprio brava e suo marito, che in questo momento mi sta leccando il buco del culo ancora di più. Io mi eccito così, ho bisogno di più persone che si prendano cura del mio cazzo per godere e appagarmi. Qui la vita è molto dura e una donna non mi basta, ho bisogno di più persone che si sottomettano alla mia volontà”
“Come puoi pensare che questo sia normale, voglio dire tutti abbiamo bisogno di intimità solo con il nostro partner, solo non ci hai mani pensato. Sono sicura, però, che se tu ci riflettessi sopra potresti capire. Se vuoi posso suggerirti dei corsi che teniamo in parrocchia in cui si discute sull’importanza della fedeltà sessuale in una coppia e di quanto sia importante approcciarsi al sesso solo per riprodursi”
“Ho capito, un corso mi stai suggerendo. Facciamo così, io frequenterò il costo ma ad una sola condizione”
“Bene, è un passo avanti, di cosa si tratta?”
“Voglio che abbassi i pantaloni a tuo marito e gli tiri fuori il cazzo, se ce l’avrà duro vi lascerete sottomettere alla mia volontà, insieme a loro due, per tutta la giornata; proverai così l’esperienza del vero Capo Famiglia e potrai capire con assoluta certezza se quello che pensi adesso è esatto oppure no. Se, invece, tuo marito ha il cazzo mollo, io frequenterò il corso che mi hai suggerito. Mi sembra una offerta equa. Guarda, mi alzo in piedi, prima che decidi, per mostrarti quello a cui andrai in contro se accetterai la sfida e tuo marito te la farà perdere perché col cazzo duro”

Dicendo questo si alza non curandosi di noi, toglie l’accappatoio e si mostra in tutta la sua forza. Ha il pene durissimo e Cinzia glielo fissa senza riuscire a distogliere lo sguardo. Il maiale ci sa fare.

“Elena, Max, una in ginocchio davanti e l’altro di dietro. Siete molto bravi oggi a leccare questa situazione vi sta giovando. Fammi sentire… lo sapevo, tua moglie è fradicia. Tranquilla Elena risolvo questa cosa ti scopo, non sai che voglia che ne ho”

Sapessi io, penso. Torno al mio posto, in ginocchio al cospetto di Remigio e anche mio marito. Max adesso gli sta leccando solo il didietro, vedo come gli allarga le natiche e con la lingua a pennello lecca bene il buchino del nostro Capo Famiglia.
Io lo pompo da davanti, gli sto facendo un bel servizietto, con la mano sorreggo i testicoli. Ascolto, spero che Cinzia non accetti la sfida.

“Va bene, mi ha convinta. Sono sicura che mio marito non è eccitato davanti a questo crogiolo di depravati libidinosi.”
“Ve bene. Andata. Coraggio cala i calzoni a tuo marito e vediamo se il suo cazzo è duro o mollo”
“Paolo, amore, vieni qua;”

Cinzia si china in avanti e dopo aver sbottonato i pantaloni di suo marito glieli cala. Abbassa i boxer. E’ esterrefatta, si alza e torna a sedere.

“Hai visto, cosa ti avevo detto. Tuo marito è eccitato. Sai perché. Perché vorrebbe essere al posto di Max e succhiarmi lui il culo. E’ un maiale esattamente come lui. E adesso?”

Cinzia è rossa paonazza, ha perso la sfida e adesso, se è onesta dovrà sottostare al volere di Remigio.

“Ho perso, lo ammetto. Cosa devo fare?”
“No, cosa dovete fare, l’accordo riguarda anche tuo marito.”
“E’ vero, scusa, non ricordavo”
“Ma amore, io cosa c’entro?”
“Paolo taci, ho perso per colpa tua, perché hai il cazzo duro quindi adesso taci e fai solo quello che ti dirò io.”
“Va bene, scusa”

Il pene di Paolo è piccolo, duro ma piccolo. Se Cinzia ha scopato veramente solo con lui credo che provare Remigio le cambierà la vita.

“Voglio che ti togli la camicetta, fammi vedere le tette”

Imbarazzatissima Cinzia inizia a sbottonarsi la camicetta, ha il volto chino verso il basso, si vergona molto. Li sbottona tutti e la toglie. Mostra il seno.
Inaspettatamente le vedo addosso un reggiseno in pizzo trasparente, molto sexy, i capezzoli hanno sono turgidi e quasi bucano il pizzo.

“Lo sapevo, sei una troia. Se nella vita hai scopato solo con tuo marito oggi ti provare dei piacere che nemmeno immagini. Dai spogliati completamente”

Remigio si gode lo spettacolo, con le mani pigia la mia testa e quella di mio marito verso le sue intimità quando decide di staccarsi e avvicinarsi verso Elena, nuda e suo marito con i calzoni abbassati.
Alzando la gamba Remigio appoggia un piede sulla sedia lasciando così, letteralmente, penzolare il suo pene fra le quelle cosce vigorose.
Sia il pene che il suo buchino didietro sono umidi per la saliva mia e di mio marito.

“In ginocchio, tutti e due. Voglio che continuate a fare quello che stavano facendo Elena e Max.”

Imbarazzati entrambi, Cinzia e Paolo si guardano negli occhi.

“Cinzia, non voglio inginocchiarmi e fare quello che ha detto”
“Stai zitto. Obbedisci; guarda che differenza?”

Così dicendo Cinzia prende in mano il pene di Remigio e di suo marito, li mostra a me e a mio marito e poi dice

“Elena, forse hai ragione te. Io go sempre pensato che gli uomini avessero un cazzo piccolino come quello di mio o tuo marito ma questo… ci credo che ti piace.”

Si inginocchia e tira con se suo marito. Lentamente si avvicinano alle zone intime di Remigio fino leccarle.
Proseguono per un bel pò, ad un certo punto Remigio blocca la testa di Cinzia e segandosi le punta la cappella in bocca. Lei la tiene chiusa.

“Apri la bocca troia voglio riempirti”

Lei si oppone per un pò ma poco dopo cede, spalanca la bocca e tira fuori la lingua.
Il maiale le schizza in viso e in gola, tantissima.
Cinzia sembra su un altro pianeta, ripulisce con avidità il cazzo grosso di Remigio e con le mani si porta alla bocca tutto il seme che ha qua e là sul viso.

“Brava, sei brava. Ho idea che ci divertiremo. Adesso io te ed Elena andiamo su in camera i vostri mariti restano qua ad ascoltare i vostri gemiti.”

Detto questo ci prende per mano e accompagna in camera.
Lasciamo i marito lì, sul divano e con il cazzetto fuori che guardano le rispettive mogli andare a farsi scopare da un vero toro.

Remigio è diventato il Capo Famiglia anche di Cinzia e Paolo.

elenaeccitata@gmial.com
scritto il
2023-01-12
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