Mirta mia suocera
di
ginocorvaglia
genere
incesti
Ho una suocera Mirta che tanti generi vorrebbero avere, secondo lei ho sempre ragione, anche quando discuto con Lavinia mia moglie nonché sua figlia. Col marito invece litiga molto spesso, perché di mentalità “fascista” lui ordina e gli altri devono eseguire. Mirta alla minima discussione col marito, viene a casa nostra, sta un giorno a sbollire la rabbia e torna a casa sua. Negli ultimi tempi questa cosa succede molto spesso, sono portato a pensare che lo faccia apposta. Si perché un giorno soli in casa io e lei ha iniziato un discorso contorto sulla fedeltà coniugale, infatti sosteneva che i tempi sono cambiati e che oggi la verginità non è più un pregio, anzi è deleterio per la coppia per due motivi principali: Primo motivo per conoscere a fondo il carattere del partner ci vuole una convivenza preparatoria. Secondo per capire se sessualmente si è portati uno per l’altro. Non si spiega diversamente l’alto numero di omicidi che coinvolgono le donne. Per contro io sostenevo che in parte era vero però in fase di convivenza o di fidanzamento i difetti si nascondono molto bene. Portava il suo esempio parlando in massima libertà. “Ero una bella ragazza, facevo gola a molti, mi sono lasciata infinocchiare da quello stronzo con cui vivo, per il suo carattere forte, in quegli anni pensavo che potesse proteggermi. A stento riuscii a trattenere la risata quando espose il suo cazzetto, ormai l’avevo portato a casa, mio padre altro tipo da
evitare, non ammetteva errori, mi rassegnai e metaforicamente lo presi nel culo”. Aveva ragione Mirta perché con mio suocero non avevo un bel rapporto, diciamo che pur non maltrattandolo, cercavo di evitarlo. Dopo questo colloquio appoggiò la testa sul mio petto come stesse per piangere, la presi, la strinsi e le diedi un bacio sulla fronte. “Perdonami” mi sussurrò non volevo farlo però mi sento sola, neanche Lavinia mi capisce. “Mirta sai il bene che ti voglio, su me ci puoi contare, questa è casa tua, puoi venire quando vuoi. Siccome Lavinia lavora, adduci il motivo che vuoi darci una mano e stattene con noi, penso che devi agire molto su Lavinia per convincerla, sappi, che se mi dovesse proporre la tua presenza in questa casa, sarei assolutamente d’accordo”.
Si avvicinò ancora a me dandomi un bacio sulle labbra. “Chissà cosa avrei pagato per avere un marito come te, sei adorabile. Ho sprecato i miei anni migliori con quell’essere inutile, insoddisfatta sessualmente, insoddisfatta come moglie, cosa mi devo aspettare ancora”? “Scusami Mirta, non vorrei offenderti, ma alla tua giovane età sentirsi insoddisfatta sessualmente è una bestemmia, sei giovanissima” “Mi metto in giro a cercare altri uomini? Non ne sarei capace, poi dove lo trovo uno come te”? “Uno come me è a tua disposizione quando vuoi” Mi fissò negli occhi, mi diede un altro bacio sulle labbra, molto più lungo rispetto al primo. Restammo fermi in attesa ognuno
dell’iniziativa dell’altro. Mi sollevai dalla poltrona, la feci alzare, la strinsi fortissimamente ed incollai la mia bocca alla sua, mi diede la sua lingua da succhiare, il cazzo diventò di marmo. “Mirta ora qui non possiamo, dobbiamo organizzarci per stare tranquilli, lasciami pensare” “Io non vado più via da questa casa” ed infatti al rientro dal lavoro Lavinia trovò la mamma. “Mamma cosa è successo”? Discuto sempre più spesso col “dittatore” ed ha sempre ragione lui, non riesco più neanche a sopportarlo, lasciami qui due giorni” “Mamma devi chiedere a lui” indicandomi col dito. “Per me Mirta può stare con noi per sempre” Sono convinto che se non ci fosse stata Lavinia mi avrebbe scopato, i suoi occhi brillavano di felicità. Avevamo un letto nella cameretta la sistemammo per bene, non volle avvisare il marito, ci pensò Lavinia a farlo. La mattina successiva senza chiedere permesso venne a portarci una meravigliosa
colazione a letto. “Mamma che fai entri senza bussare”? “Scusatemi avevo il vassoio tra le mani” “Se eravamo nudi” ? “Pazienza”!!! “Se stavamo facendo l’amore” ? “Lavinia davanti a me potete fare quello che volete, non mi darebbe nessun fastidio vedervi a scopare, anzi rinverdirebbe le mie passioni ormai sopite con quel cadavere di tuo padre” Scoppiammo tutti in una fragorosa risata, capii che era il prologo di un comportamento equivoco anche da parte di Lavinia, che sollecitai dal telefono mentre eravamo al lavoro. “Lavinia tua madre è in crisi”? MI rispose che forse si, era terribilmente in crisi per il carattere di papà e che avrebbe voluto aiutarla, mi disse inoltre che ne avremmo parlato stasera a casa alla sua presenza. Mi aspettavo fuochi d’artificio la sera invece dopo tanto parlare Lavinia consigliò a Mirta di trovarsi un compagno. “Lavinia non voglio nessun compagno, immagina se trovassi uno come tuo padre o addirittura peggio. Preferisco masturbarmi a vita” “Mamma come parli"? "Scusami Lavinia a volte non parlo io parla la figa” Lavinia mi guardava con gli occhi sgranati, con notevole audacia proclamai "Ragazze sono disponibile per entrambe" "Ecco ora ti ci metti anche tu, a questa chi la mantiene" Cercavo di non intromettermi, però la sera stessa fu Lavinia a parlarne "Cosa ne pensi di mamma"?
"E' una situazione particolare ampliata, se possibile, dal carattere di tuo padre"
"Secondo te cosa dovremmo fare"? "A parte la battuta, si vive una volta sola, i rimpianti non servono a nulla" "Saresti disposto a scopare anche lei"? "Perché no,
tu la vedi come una figlia e forse non ti rendi conto, Mirta a parte il fatto che
siete uguali, è bellissima e desiderabile" "Non so come reagirei" "Possiamo
provarci assieme e qualora ti desse fastidio smetteremmo subito" "Sei un'amore, hai
sempre la soluzione a qualsiasi problema" "Come dovremmo iniziare"? "Ora la butto li,
Immagina se ci facessimo trovare nudi sul letto, eccitati al punto giusto, la chiameremmo invitandola a raggiungerci ed aspettare la sua reazione, e la tua"
"Senza prepararla"? "Per vedere la reazione deve essere improvvisata" "Sei unico,
ora scopami, potrebbe essere l'ultima volta che lo facciamo da soli" "Come corri!
Mica la dobbiamo scopare tutte le sere"? Era particolarmente eccitata Lavinia, volle scopare più volte nel corso della notte ed anche al risveglio la mattina col rischio
di fare tardi al lavoro. Colazione già pronta in cucina, ogni mattina Mirta ce ne preparava una migliore. Prima di uscire Mirta la baciò sulle labbra, io oltre al
bacio sulla bocca la strinsi fortissimo. La lasciammo stravolta e dubbiosa. "Ciao
mammina" disse Lavinia. "Ciao amore" dissi io. Seduta sulla sedia ci guardava uscire
come se partissimo per un lungo viaggio. D'accordo io e Lavinia senza chiamarla per tutta la giornata. La sera al rientro, si sentiva un odore invitante "Cos'hai preparato
mamma, che buon odore" "Nulla di particolare pollo al forno e patate" Cenammo, gli
occhi di Mirta spaziavano nel vuoto, non ci guardava, forse immaginava qualcosa.
Era il venerdì sera, la mattina successiva non c'erano impegni di lavoro, ce la
potevamo lavorare a piacere. era più la reazione di Lavinia a preoccuparmi che quella
di Mirta. Dopo aver messo in ordine la casa, contrariamente al solito, chiesi il
caffè. Lavinia non aveva capito il motivo della mia richiesta "Prendi il caffè di
sera, lo sai non ti fa dormire"? "Meglio" risposi frastornando ancora di più Mirta.
Aveva capito anche Lavinia seppur con ritardo. Il caffè lo prendemmo tutti, convinti che la notte l'avremmo trascorsa svegli, nessuno si esprimeva però. Fece la doccia prima
Lavinia irrorandosi di acqua di colonia tanto che Mirta le chiese "Uscite"? "No
mamma, andiamo a letto" "Così profumata"? "Mamma a lui piace così". Fece la doccia lei
ed uscì profumata come la figlia. Questa con la sua scaltrezza aveva intuito quello
che stava per accadere. Feci la doccia anch'io sul letto pregai Lavinia di succhiarmi
il cazzo e farsi trovare così da Mirta. Col cazzo dritto mentre Lavinia succhiava,
la chiamai due volte ad alta voce: "Mirta, Mirtaaaa, vieni un attimo" Venne di corsa e
"Figli di puttana, avevo intuito, ma non immaginavo tanto. "Mamma vieni questo è per te". disse Lavinia mostrandole il mio cazzo. La feci distendere, le dilatai appena le gambe, le leccai la figa profumatissima ed una volta bagnata con la saliva, era comunque
pronta anche lei, le infilai il cazzo delicatamente dandole la possibilità di gustarlo
per la sua dimensione. Lavinia le reggeva la mano, ebbe subito il primo orgasmo, poi
un altro, poi un altro ancora, non la smetteva fino a quando non le riempii la figa
di sborra, distrutta ed appagata Lavinia sentì il dovere di non sprecare quel ben
di dio, la raccolse tutta ingoiandola, poi ritornò sul mio cazzo che ci mise un minuto
a ripartire. Iniziammo una cavalcata speciale in onore di Mirta liberando il totale nostro istinto sessuale. Molti orgasmi anche per lei e poi distesi sul letto, Mirta pensò bene di imitare la figlia nella raccolta della sborra nella sua figa. Mi baciavano, si baciavano, si leccavano mi leccavano, mi succhiavano il cazzo che in quella situazione non ci mise molto a ripartire. La notte trascorse in quel modo.
Mi svegliai alle undici, Lavinia dormiva a gambe aperte, venne Mirta nuda totalmente
col vassoio della colazione. Svegliò Lavinia con un bacio sulle labbra "Grazie per
quello che hai fatto, ti sarò eternamente grata" "Mamma da questa sera questo sarà
il tuo letto, dormirai sempre con noi" Poi venne da me "Non trovo parole per mostrarti
il mio riconoscimento. Finalmente ho trovato la mia dimensione: Va da se che con quell'essere spregevole non ci torno più" "Mamma con tutti i difetti è sempre mio
padre" "Certo ma il paradiso l'ho travato in questa casa. Tu fai come vuoi basta che restiamo insieme noi tre del resto non mi interessa" Da quel giorno iniziò la speciale convivenza, addirittura prendemmo una donna che pulisse la casa per non affaticarla,
non volevamo fare a meno della sua presenza. Mio suocero nella più completa solitudine
era felice, noi ancora di più. Con l'aiuto di Mirta mettemmo subito in cantiere il primo pargoletto.
evitare, non ammetteva errori, mi rassegnai e metaforicamente lo presi nel culo”. Aveva ragione Mirta perché con mio suocero non avevo un bel rapporto, diciamo che pur non maltrattandolo, cercavo di evitarlo. Dopo questo colloquio appoggiò la testa sul mio petto come stesse per piangere, la presi, la strinsi e le diedi un bacio sulla fronte. “Perdonami” mi sussurrò non volevo farlo però mi sento sola, neanche Lavinia mi capisce. “Mirta sai il bene che ti voglio, su me ci puoi contare, questa è casa tua, puoi venire quando vuoi. Siccome Lavinia lavora, adduci il motivo che vuoi darci una mano e stattene con noi, penso che devi agire molto su Lavinia per convincerla, sappi, che se mi dovesse proporre la tua presenza in questa casa, sarei assolutamente d’accordo”.
Si avvicinò ancora a me dandomi un bacio sulle labbra. “Chissà cosa avrei pagato per avere un marito come te, sei adorabile. Ho sprecato i miei anni migliori con quell’essere inutile, insoddisfatta sessualmente, insoddisfatta come moglie, cosa mi devo aspettare ancora”? “Scusami Mirta, non vorrei offenderti, ma alla tua giovane età sentirsi insoddisfatta sessualmente è una bestemmia, sei giovanissima” “Mi metto in giro a cercare altri uomini? Non ne sarei capace, poi dove lo trovo uno come te”? “Uno come me è a tua disposizione quando vuoi” Mi fissò negli occhi, mi diede un altro bacio sulle labbra, molto più lungo rispetto al primo. Restammo fermi in attesa ognuno
dell’iniziativa dell’altro. Mi sollevai dalla poltrona, la feci alzare, la strinsi fortissimamente ed incollai la mia bocca alla sua, mi diede la sua lingua da succhiare, il cazzo diventò di marmo. “Mirta ora qui non possiamo, dobbiamo organizzarci per stare tranquilli, lasciami pensare” “Io non vado più via da questa casa” ed infatti al rientro dal lavoro Lavinia trovò la mamma. “Mamma cosa è successo”? Discuto sempre più spesso col “dittatore” ed ha sempre ragione lui, non riesco più neanche a sopportarlo, lasciami qui due giorni” “Mamma devi chiedere a lui” indicandomi col dito. “Per me Mirta può stare con noi per sempre” Sono convinto che se non ci fosse stata Lavinia mi avrebbe scopato, i suoi occhi brillavano di felicità. Avevamo un letto nella cameretta la sistemammo per bene, non volle avvisare il marito, ci pensò Lavinia a farlo. La mattina successiva senza chiedere permesso venne a portarci una meravigliosa
colazione a letto. “Mamma che fai entri senza bussare”? “Scusatemi avevo il vassoio tra le mani” “Se eravamo nudi” ? “Pazienza”!!! “Se stavamo facendo l’amore” ? “Lavinia davanti a me potete fare quello che volete, non mi darebbe nessun fastidio vedervi a scopare, anzi rinverdirebbe le mie passioni ormai sopite con quel cadavere di tuo padre” Scoppiammo tutti in una fragorosa risata, capii che era il prologo di un comportamento equivoco anche da parte di Lavinia, che sollecitai dal telefono mentre eravamo al lavoro. “Lavinia tua madre è in crisi”? MI rispose che forse si, era terribilmente in crisi per il carattere di papà e che avrebbe voluto aiutarla, mi disse inoltre che ne avremmo parlato stasera a casa alla sua presenza. Mi aspettavo fuochi d’artificio la sera invece dopo tanto parlare Lavinia consigliò a Mirta di trovarsi un compagno. “Lavinia non voglio nessun compagno, immagina se trovassi uno come tuo padre o addirittura peggio. Preferisco masturbarmi a vita” “Mamma come parli"? "Scusami Lavinia a volte non parlo io parla la figa” Lavinia mi guardava con gli occhi sgranati, con notevole audacia proclamai "Ragazze sono disponibile per entrambe" "Ecco ora ti ci metti anche tu, a questa chi la mantiene" Cercavo di non intromettermi, però la sera stessa fu Lavinia a parlarne "Cosa ne pensi di mamma"?
"E' una situazione particolare ampliata, se possibile, dal carattere di tuo padre"
"Secondo te cosa dovremmo fare"? "A parte la battuta, si vive una volta sola, i rimpianti non servono a nulla" "Saresti disposto a scopare anche lei"? "Perché no,
tu la vedi come una figlia e forse non ti rendi conto, Mirta a parte il fatto che
siete uguali, è bellissima e desiderabile" "Non so come reagirei" "Possiamo
provarci assieme e qualora ti desse fastidio smetteremmo subito" "Sei un'amore, hai
sempre la soluzione a qualsiasi problema" "Come dovremmo iniziare"? "Ora la butto li,
Immagina se ci facessimo trovare nudi sul letto, eccitati al punto giusto, la chiameremmo invitandola a raggiungerci ed aspettare la sua reazione, e la tua"
"Senza prepararla"? "Per vedere la reazione deve essere improvvisata" "Sei unico,
ora scopami, potrebbe essere l'ultima volta che lo facciamo da soli" "Come corri!
Mica la dobbiamo scopare tutte le sere"? Era particolarmente eccitata Lavinia, volle scopare più volte nel corso della notte ed anche al risveglio la mattina col rischio
di fare tardi al lavoro. Colazione già pronta in cucina, ogni mattina Mirta ce ne preparava una migliore. Prima di uscire Mirta la baciò sulle labbra, io oltre al
bacio sulla bocca la strinsi fortissimo. La lasciammo stravolta e dubbiosa. "Ciao
mammina" disse Lavinia. "Ciao amore" dissi io. Seduta sulla sedia ci guardava uscire
come se partissimo per un lungo viaggio. D'accordo io e Lavinia senza chiamarla per tutta la giornata. La sera al rientro, si sentiva un odore invitante "Cos'hai preparato
mamma, che buon odore" "Nulla di particolare pollo al forno e patate" Cenammo, gli
occhi di Mirta spaziavano nel vuoto, non ci guardava, forse immaginava qualcosa.
Era il venerdì sera, la mattina successiva non c'erano impegni di lavoro, ce la
potevamo lavorare a piacere. era più la reazione di Lavinia a preoccuparmi che quella
di Mirta. Dopo aver messo in ordine la casa, contrariamente al solito, chiesi il
caffè. Lavinia non aveva capito il motivo della mia richiesta "Prendi il caffè di
sera, lo sai non ti fa dormire"? "Meglio" risposi frastornando ancora di più Mirta.
Aveva capito anche Lavinia seppur con ritardo. Il caffè lo prendemmo tutti, convinti che la notte l'avremmo trascorsa svegli, nessuno si esprimeva però. Fece la doccia prima
Lavinia irrorandosi di acqua di colonia tanto che Mirta le chiese "Uscite"? "No
mamma, andiamo a letto" "Così profumata"? "Mamma a lui piace così". Fece la doccia lei
ed uscì profumata come la figlia. Questa con la sua scaltrezza aveva intuito quello
che stava per accadere. Feci la doccia anch'io sul letto pregai Lavinia di succhiarmi
il cazzo e farsi trovare così da Mirta. Col cazzo dritto mentre Lavinia succhiava,
la chiamai due volte ad alta voce: "Mirta, Mirtaaaa, vieni un attimo" Venne di corsa e
"Figli di puttana, avevo intuito, ma non immaginavo tanto. "Mamma vieni questo è per te". disse Lavinia mostrandole il mio cazzo. La feci distendere, le dilatai appena le gambe, le leccai la figa profumatissima ed una volta bagnata con la saliva, era comunque
pronta anche lei, le infilai il cazzo delicatamente dandole la possibilità di gustarlo
per la sua dimensione. Lavinia le reggeva la mano, ebbe subito il primo orgasmo, poi
un altro, poi un altro ancora, non la smetteva fino a quando non le riempii la figa
di sborra, distrutta ed appagata Lavinia sentì il dovere di non sprecare quel ben
di dio, la raccolse tutta ingoiandola, poi ritornò sul mio cazzo che ci mise un minuto
a ripartire. Iniziammo una cavalcata speciale in onore di Mirta liberando il totale nostro istinto sessuale. Molti orgasmi anche per lei e poi distesi sul letto, Mirta pensò bene di imitare la figlia nella raccolta della sborra nella sua figa. Mi baciavano, si baciavano, si leccavano mi leccavano, mi succhiavano il cazzo che in quella situazione non ci mise molto a ripartire. La notte trascorse in quel modo.
Mi svegliai alle undici, Lavinia dormiva a gambe aperte, venne Mirta nuda totalmente
col vassoio della colazione. Svegliò Lavinia con un bacio sulle labbra "Grazie per
quello che hai fatto, ti sarò eternamente grata" "Mamma da questa sera questo sarà
il tuo letto, dormirai sempre con noi" Poi venne da me "Non trovo parole per mostrarti
il mio riconoscimento. Finalmente ho trovato la mia dimensione: Va da se che con quell'essere spregevole non ci torno più" "Mamma con tutti i difetti è sempre mio
padre" "Certo ma il paradiso l'ho travato in questa casa. Tu fai come vuoi basta che restiamo insieme noi tre del resto non mi interessa" Da quel giorno iniziò la speciale convivenza, addirittura prendemmo una donna che pulisse la casa per non affaticarla,
non volevamo fare a meno della sua presenza. Mio suocero nella più completa solitudine
era felice, noi ancora di più. Con l'aiuto di Mirta mettemmo subito in cantiere il primo pargoletto.
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Commenti dei lettori al racconto erotico