La baracca

di
genere
gay

Mi tolsi i pantaloni e la camicia, il caldo di luglio non dava tregua, diedi le spalle alla porta della baracca come mi era stato indicato. Guardai con un misto di ansia ed eccitazione, i vari articoli da sexishop e i due frustini con manico fallico appoggiati sul grande e robusto tavolo di legno. Sopra i frustini c'era una benda in seta, che indossai subito.
Mi appoggiai al tavolo, il perizoma in pelle mi dava fastidio, ma avevo ragione di credere che in breve mi sarebbe stato tolto. Venti minuti mezz'ora boh, non so, per quanto tempo durò l'attesa, alla fine, un rumore di passi e tre sonore sculacciate, mi fecero sobbalzare con violenza. Due mani forti mi abbassarono con uno strappo il perizoma, due ancora più callose non smettevano di sculacciarmi. Altre mi palpavano senza tregua ovunque, strizzando i testicoli, sfregandomi il glande graffiandomi l'interno coscia. Poi fu la volta delle lingue, leccate e sputi sulla mia pelle , caldo mani e saliva e buio. Poi ad un tratto la calma assoluta,niente mani niente saliva né lingue, solo una voce "girati e chinati puttana", seguita da una serie di colpi di frustino, violente al punto da farmi guaire. Obbedii inarcando la schiena il più possibile, l'olio versatomi su glutei aveva un buon profumo, e di nuovo le mani a frugarmi, a versarmi l'olio sull'ano, che di lì a poco sarebbe stato il giocattoloo, di quelle che per me erano solo una voce e sei mani...continua
scritto il
2023-02-25
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