La bella mogli del c. del terzo piano

di
genere
sentimentali

Dovete sapere che abito in un condominio, molto particolare, ma per ora è inutile scendere nei particolari. Di fronte alle mie finestre c'è un altro palazzo, e al terzo piano ci vive una coppia sulla cinquantina, forse poco meno, comunque la tipa è una bella brunetta, secondo me tutta pepe, quando esce sul balcone per stendere i panni ad asciugare è sempre al telefono, o almeno così sembra, chiacchiera, sorride, a volte sorniona, a volte seriosa. È molto sexy, veste sempre in modo da lasciare in mostra l'attaccatura del seno, la scollatura, dev'essere almeno una terza. In vent'anni che abitiamo di fronte mai una volta uno sguardo, anche solo per curiosità di vedere che esemplari vivono lì di fronte, niente. Solo un paio di anni fa, durante il periodo del covid, ai festeggiamenti di mezzanotte, dai balconi illuminati nel tentativo di sentirsi vicini, ci guardiamo, ed alziamo i bicchieri che avevamo in mano.
Poi mai più niente.
Fino a quando, un bel giorno, la vedo uscire in balcone con le sua solite mollette nei capelli, una per lato, ed un maglioncino con una bella scollatura, non molto pronunciata, ma evidentemente era oltremodo "pimpante", su di giri. Mentre si affaccia al balcone per attaccare qualcosa ai fili dei panni vedo, dall'interno di un indumento che stava attaccando con le mollette, cadere un altro indumento. Guardo lei e mi rendo conto che non si è accorta di quanto accaduto. Questo è il momento!
Cazzo, lo aspettavo da almeno vent'anni!
Mi precipito per le scale, giro l'angolo e cerco la maglia che avevo visto cadere, guardo in alto e vedo lei poggiarsi una mano sulla fronte, ed indicare l'indumento spalmato sull'asfalto, si gira e non la vedo più.
Da dov'ero, in tre secondi, raggiungo la maglia, la raccolgo, e mi infilo velocemente nell'androne del suo palazzo, giro l'angolo e, "per puro caso" mi scontro frontalmente con lei. Nel tentativo di "evitare" un contatto violento, all'ultimo momento, prima del contatto, "per caso", la mano con la maglia la afferra ad una spalla, e l'altra la sorregge sotto il seno sinistro.
Sussultando, si blocca, nessuno dei due parla, ci guardiamo negli occhi, passano almeno cinque, sei secondi, quando lei finalmente reagisce e, dolce come il miele, con due occhioni languidi, mi chiede: "è mia?" Le rispondo: "certo che è tua, di chi altri?".
Restiamo almeno altri trenta secondi a guardarci dritti negli occhi, i cuori che battono forte, mi sembra di sentire il suo. Silenzio assoluto. Fin quando, senza staccare gli occhi dai miei, apre la sua bocca carnosa e mi cinguetta un "grazie, non dovevi".
Io, naturalmente da bravo ragazzo, mi esibisco in un bel sorriso e, con tono basso e pacato mi viene fuori un "è stato un piacere immenso", ma non mi stacco da lei. Al che mi dice: "ti posso offrire un caffè?", indicandomi l'ascensore. "Certo" le rispondo, e ci infiliamo in ascensore.
In quel mezzo minuto di viaggio i miei pensieri si accavallavano, si mischiavano agli stimoli visivi di quel corpo immobile davanti a me. Mi dava le spalle, ma io non ero capace di allungare una mano, stavo riavvolgendo il film degli eventi che ci avevano coinvolto, insieme ai pensieri di quello che sarebbe successo..., o che poteva succedere, o...
L'ascensore si ferma di botto e con l'ascensore anche il mio film.
In un attimo, usciamo da lì ed entriamo dentro casa sua.
È molto bella, e sopratutto profuma di lei, sento la sua essenza in ogni angolo. Lei immediatamente chiude la porta e le si appoggia con le spalle contro. Non immaginando ho fatto un paio di passi poi, non sentendo più nessun rumore da parte sua, mi sono girato e l'ho vista ferma, ma con l'espressione un pò turbata.
Senza darle il tempo di pensare ancora, mi sono buttato subito su quella bocca carnosa, su quei seni stratosferici, ci siamo abbracciati e baciati come due quindicenni. Le sue mani danzavano dal mio collo, alle mie spalle, e subito dopo sui miei fianchi a stringermi a sé. Le mie invece ripresero le stesse posizioni, una sulla spalla, l'altra il seno.
Le lingue si cercavano frenetiche, i respiri si fondevano, le gambe cedevano, ed ormai in ginocchio, nell'ingresso di casa sua, non sapevamo più come e dove toccarci. All'improvviso mi blocco, mi alzo, la prendo in braccio, e vado verso l'interno, non sapevo da che parte, ma lei, capito l'antifona, mi dava indicazioni, fin quando, dopo una porta, finalmente il letto.
Mi butto sul suo letto con lei in braccio, mi giro e le tolgo immediatamente il maglioncino, da cui sorgono due seni meravigliosi, a cui mi attacco come un neonato alla prima poppata. Lecco, succhio, strizzo, e subito sento il suo respiro farsi pesante. Lei dapprima mi stringe al petto, poi mi allontana e mi sfila in un sol colpo maglione e camicia, e mi stringe nuovamente a se.
Il contatto con quei due chiodi che aveva, che ha... mi fa andare il sangue alla testa, mi libero, mi alzo e la spoglio, nuda. È di una bellezza disarmante, distesa nel suo letto, le spalle rilassate sul cuscino, i seni che restano alti, belli sodi, con i capezzoli tesi, una dea.
Il mio sguardo segue la linea dei suoi fianchi, morbidi, sinuosi, fino ad arrivare alle sue coscie, tornite, sode anch'esse, ed all'apice una striscia scura, ben curata, elegante. Ed appena sotto, appena un accenno delle sue labbra. Le gambe chiuse, ma non serrate, mi permettono di vedere solo la parte iniziale della sua fica, si vede il pelo corto e molto curato, l'angolo superiore delle labbra e le gambe.
Le sue mani mi invitano, allungandosi verso di me, ma io dopo un iniziale avvicinamento, mi fiondo su quell'inguine profumato, ne aspiro prepotentemente gli afrori ed inizio a baciare dappertutto. Come impazzito mi faccio strada con le mani ad allargare quelle colonne di cosce che racchiudono uno scrigno morbido, tumido, caldo. Inizio a baciare la parte interna delle coscie, baci umidi, caldi anch'essi, poi passo all'attaccatura della fica, bacio e lecco lo spazio tra l'interno coscia e le labbra, è un posto "magico", lo adoro. Ci resto un tempo infinito, da un lato le lascio un succhiotto, avete presente quel leggero livido provocato da una suzione prolungata? Dopodiché passo dapprima sulle labbra esterne, con la lingua piatta, a leccare tutt'e due le labbra,e poi in verticale sul taglio, molto ma molto leggero, dal basso verso l'alto, dal perineo al pelo.
Dopo una decina di volte di questo "trattamento" mi afferra, con tutt'e due le mani i capelli, dietro la nuca e con un sospirone fortissimo, mi stringe la testa al suo Monte di Venere. Io in tutta risposta, non faccio altro che spingere la lingua di fuori, dura, dritta per fare in modo che lei si "trafigga" da sola.
Un rantolo, si irrigidisce ed inizia a venire. Lei si agita, viene, mi afferra la testa dai due lati e si spinge la mia lingua nella fica che ormai è un torrente, si sta scopando con la mia lingua. Dopo poco si accascia sul letto sfinita, ma io continuando a baciare e leccare, le do un paio di colpi di lingua sul clitoride ormai eretto, sembrava un cazzetto in miniatura. Lei salta come se avesse preso la scossa, ma io mi blocco e mi alzo in ginocchio sul letto. Lei mi guarda perplessa, una bambina a cui hanno tolto la bambola preferita. Due secondi ed il suo sguardo "cade" giùgiùgiù.
Con uno scatto di addominali, si alza e senza dire niente, mentre si avvicina, apre la bocca, se lo infila in bocca e poggia le labbra alla base del mio cazzo. Se l'è infilato in gola senza fiatare! Tutto d'un colpo! Meravigliato, le pianto uno schiaffone sul culo che la fa sussultare, ma la goduria era tanta. Lei si sposta, se lo toglie dalla gola, gli da un bacio sulla cappella, alza lo sguardo, mi guarda dritto negli occhi e con lo sguardo tenero mi fa:"buono!"
Non capisco piu niente, la giro, la metto a pecora, e mi infilo dentro di lei, lo sento entrare, lo sento che scivola fino in fondo, sento il calore, sento la sua disponibilità. In un attimo le abbranco i seni e comincio un andirivieni senza tregua, a ritmo costante, a volte la tengo per i fianchi, a volte le tirò i capelli, sempre a ritmo della scopata, altre volte rallento, quasi mi fermo, e la sento che spinge il culo all'indietro e cerca di essere penetrata, sempre di più, sempre più in fondo. Ad un certo punto, durante questi giochini, mi rendo conto che c'è un buchino che mi "fa l'occhiolino", mi stuzzica. Con il pollice della mano destra le sfioro delicatamente il forellino grinzoso, ed anche allora sento che spinge indietro con il culo, per farsi penetrare ancora, di più. Lei continua ad ansimare e godere in maniera spasmodica, quindi mi viene da spingere ulteriormente il pollice in fondo, lei inizia a venire in maniera rumorosa, non capiva che così facendo ci avrebbero sentito tutti, quindi ho dovuto togliere il dito dal culo per spingerle la testa sul cuscino, in modo da attututire il casino che stava facendo. Naturalmente tutto quel trambusto mi ha fatto perdere il controllo e le ho lasciato dentro, un mare di sborra. Dapprima lei si blocca, evidentemente mi ha sentito venire, poi all'improvviso si stacca, si gira e me lo prende in bocca fino in fondo, come aveva fatto in precedenza. Come prima mi guarda negli occhi e mi fa:"buono!".
Una risata ci coglie all' improvviso e restiamo per diversi minuti a rotolarci nel letto, fino ad abbandonarci, stremati ma sorridenti, nel lettone abbracciati a coccolarci per molto tempo. Ma poi...

Continua?

Boh...



scritto il
2023-02-25
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