La vacanza
di
Anatas
genere
feticismo
Eravamo a Bibione, una vacanza/lavoro di cinque giorni, Alessandra doveva partecipare ad un evento sportivo ed io l’accompagnavo spesso in queste occasioni.
Non era una manifestazione impegnativa, anzi, avevamo molto tempo libero, così sin dal primo giorno, andammo al mare.
Alessandra, mia moglie, ha 45 anni, è alta appena 1 metro e 55 ma un fisico meraviglioso e tonico tipico delle ex ginnaste di alto livello: i suoi punti di forza sono il culetto, le gambe e dei piedini minuscoli! Al mare è sempre molto “generosa”, ovvero sempre mezza nuda, con quei perizomini succinti e sempre ovviamente in topless…
La spiaggia era quella dell’hotel, molto ben attrezzata, adiacente alla piscina e molto vicina ad un’altra spiaggia in cui erano presenti un sacco di ragazzi, noi ce ne stavamo lì sdraiati a chiacchierare e a prendere il tiepido sole di una mattinata di giugno non troppo soleggiata.
Verso l’ora di pranzo, decidemmo di alzarci e di andare in camera e farci una bella doccia prima di andare a cercare un ristorantino per mangiare.
Mia moglie si fece la doccia per prima, e dopo essersi asciugata, si stese sul letto, completamente nuda a leggere una rivista su un fianco.
Io, andai a docciarmi, e tornai nudo sul letto.
“Non è male la spiaggia qui, vero?” dissi io sdraiandomi accanto a lei.
“Assolutamente sì, una bela spiaggia… Anche il bagnino non era male…” disse strizzandomi l’occhio con sorrisetto malizioso…
“Zozza…” risposi divertito “Ti guardava il culo ogni due minuti!”.
“Lo so, e non facevo nulla per non mostrarglielo…. Hahahah!” Disse divertita….
“Lo so… Sei una zoccoletta” e scoppiammo a ridere…
“Mmmmfh… Vedo che però non ti dispiace affatto avere una mogliettina troietta…” esclamò allungando la mano verso il mio cazzo che si era indurito.
“Lo sai che mi piace…” risposi.
Cominciò a toccarmelo, delicatamente guardandomi dritto negli occhi, ma in quel momento scorsi che la finestra era aperta completamente e che il nostro dirimpettaio (l’hotel aveva una forma a ferro di cavallo) era sul terrazzino e guardava fisso la nostra stanza.
Dalla sua visuale, vedeva chiaramente il culo di Alessandra (sdraiata su un fianco) e (dopo fu chiaro), le sue piccole e sexy piante dei piedi.
“Ale, aspetta” dissi “c’e uno alla finestra di fronte che ci guarda”
Lei non si allarmò molto, e mi chiese che tipo fosse (continuandomi a masturbare).
“Sembra un ragazzo, forse sui 20 anni… Molto giovane…”
“Interessante… Che sta facendo?” continuò a chiedere senza mai smettere di toccarmi.
“Guarda attentamente, ma senza fare nulla… Non credo si stia masturbando…”
“Beh, allora deve gustarsi meglio lo spettacolo…” e così dicendo si mise in ginocchio, a pecorina, col culo ben aperto in mostra, cominciando a farmi un pompino…
Ero eccitatissimo, Alessandra succhiava come non aveva mai fatto, era fantastica… Non era mai stata così troia, così esibizionista… Io continuavo a guardare quel guardone così giovane ma così impertinente e cercavo di immaginare cosa stesse vedendo da quella posizione… Sicuramente si sta gustando il culo ben aperto di mia moglie e quelle sue meravigliose piante dei piedi… Quei piedini così piccoli…Questi pensieri mi eccitavano a dismisura, facendomi indurire ancor di più il cazzo.
Ale lo capiva, lo sentiva, e per questi succhiava con più foga inarcando di più la schiena per mostrare meglio il culetto…
“Che sta facendo” mi chiese smettendo di succhiare ma continuando a toccarmi.
“Nulla, guarda attentamente… Strano… Non si sta toccando…”
“Ora ci penso io…” disse Alessandra, e così dicendo cominciò a toccarsi, senza cambiare posizione…
Con una mano si toccava, con l’altra mi toccava passando la lingua sul mio glande.
Passavano interminabili minuti, lui era sempre lì che guardava, io godevo e Alessandra mugolava; io le toccavo il buchetto e a lei piaceva molto perché ondeggiava col bacino.
Si interruppe per un attimo, si tirò su e si mise a 69 sulla mia faccia “Ha diritto a vedere quanto sono brava a succhiare…”
E si buttò a capofitto sul mio cazzo che ormai era quasi sull’orlo di esplodere in un orgasmo colossale.
Non so quanto tempo passasse, so solo che Alessandra urlò di piacere esplodendo in un grande orgasmo sotto i colpi della mia lingua, questo la fece accanire ancor di più sul mio cazzo che alla fine le schizzò fortissimo in gola e, la mia caldissima moglie, non lasciò cadere neanche una goccia del mio nettare…
Si staccò dal mio membro ancora semiduro e guardò verso il nostro “amico” … Era ancora lì.
Ale si girò, mi baciò e scese dal letto; il giovane voyeur era sparito.
Il resto del pomeriggio, fu dedicato al lavoro per entrambi, ed io rimasi in camera a finire alcune cose importanti al computer, Alessandra avrebbe finito il lavoro intorno alle 18.
Verso le 17, mi accorsi che c’era un foglio sotto la porta, lo presi e lo lessi.
“Piacere, mi chiamo Lucas, volevo ringraziarvi per il meraviglioso spettacolo che mi avete offerto oggi! È stata un’esperienza eccitantissima!
La lei, è assolutamente una dea del sesso! Tuttavia, non ho potuto fare a meno, tra tutto il resto, anche i suoi splendidi piedini… Io sono un feticista convinto… Mi piacerebbe incontrarvi questa sera per presentarmi.
Il mio numero è…”
Rimasi stupito e divertito allo stesso tempo, ma soprattutto ero eccitato dal biglietto… Non vedevo l’ora di dirlo ad Ale!
Finalmente arrivò e senza che potesse dire qualcosa, le porsi il biglietto… Lo lesse attentamente, poi mi guardò ridendo.
“Hahahah… Mi sa che è rimasto sconvolto!!! Chiamiamolo… Potremmo prendere un aperitivo e magari poi si potrebbe andare a cena!” disse Ale.
“E’ la stessa cosa che stavo pensando!” risposi.
La telefonata durò meno di due minuti, l’appuntamento sarebbe stato alle 19 nella hall dell’hotel, Alessandra si preparò con un bel vestitino e dei sandali neri con un tacco vertiginoso. Era bellissima e molto sexy.
Scesi nella hall, vedemmo un bel ragazzo, non molto alto, coi capelli neri e gli occhi marroni… Molto giovane… Non c’è dubbio: era lui in guardone.
“Piacere, io sono Lucas” disse allungando la mano.
Ci sedemmo al bar, con tre Spritz davanti; Lucas guardava Alessandra, ma soprattutto le guardava i piedi con le unghie smaltate di rosso.
Dopo qualche minuto di conversazione, chiesi a Lucas se fosse sempre stato un voyeur, e lui, tra un sorso e l’altro, annuì senza vergognarsi.
“Ho 22 anni, e da quando ho circa 12 anni, mi piace tantissimo guardare… Poi, verso i 16 anni, ho capito che il piede femminile era per me un oggetto sensualissimo… Ho adorato i massaggiato i piedi a tutte (o quasi), le mie compagne di scuola… Loro lo sapevano e si divertivano a provocarmi…”
“Interessante” lo interruppe Ale, “E cosa facevano?” chiese curiosa.
“Mi davano i piedi da massaggiare, oppure da baciare… Io mi eccitavo tantissimo e quando loro se ne andavano, io mi masturbavo…”
“Però… Avevi le idee chiare… “disse Ale ridendo.
“Sì, sin da piccolo…” rispose Lucas.
Dallo sguardo di Alessandra capivo che la situazione la divertiva e la intrigava allo stesso tempo, così che cominciai ad immaginare gli sviluppi di quella situazione…
Lucas ci spiegò che si trovava presso l’hotel perché avrebbe dovuto cominciare dal lunedì seguente (era venerdì), uno stage da barman proprio nell’hotel.
I minuti passavano e ormai si era fatta l’ora di cena, così lo invitammo a cenare con noi sul lungomare.
Fu una cena piacevole, Lucas era un ragazzo a modo e ben educato, parlava di tutto: dal calcio alla storia di Roma (di cui era appassionato soprattutto perché a suo dire, le donne erano spesso scalze…), così incrociai lo sguardo di Ale sul finire della cena e ci capimmo al volo.
“Lucas, allora vuoi massaggiare i miei piedini?” chiese Alessandra con fare malizioso.
“Sarebbe bellissimo ed eccitante…” rispose.
“Beh, ti ricordo che ho 45 anni… non sono più una ragazzina… Non ti senti un po’ a disagio?”
Lucas arrossì, ma poi rispose che in verità era sempre stato il suo sogno poter massaggiare i piedi di una donna più grande di lui.
“In tal caso direi di andare” aggiunsi io
“Dove andiamo?” chiese Lucas
“Ma è ovvio: in camera nostra in hotel! Dove pensavi di poter massaggiare i piedi?” dissi io divertito.
Arrivati in camera, io e Lucas ci accomodammo sul divanetto di fronte al letto, mentre Alessandra andò un attimo in bagno.
Io non avevo ancora idea di come sia sarebbe evoluta la serata, ero eccitato dalla situazione, ma pensavo che l’esperienza sarebbe stata solo quella di vedere un ragazzo (arrapatissimo e di bell’aspetto) che massaggia i piedi di moglie…. Ma mi sbagliavo…
Alessandra uscì dal bagno con un paio di tacchi neri altissimo (quelli che io adoravo) e una collana di perle lunga fino quasi all’ombelico e… nient’altro addosso!
Era completamente nuda! Io ero esterrefatto e Lucas non era da meno.
“Beh… Che è quello stupore? In fondo mi hai vista nuda anche stamattina… perché avrei dovuto vestirmi?”
Mentre lo diceva, il mio cazzo raggiungeva un’erezione spaventosa e in un secondo mi tornarono alla memoria tutte quelle fantasie oscene che Ale mi diceva durante i nostri focosi amplessi… Tutte quelle volte in cui mi confessava che le sarebbe piaciuto trovarsi in una situazione in cui poteva gestire ben due cazzi.
Ed eccola la situazione… Servita su un piatto d’argento.
Si sedette in mezzo a noi, si tolse le scarpe, appoggiò la testa e il busto (con le tette di piccola taglia ma molto intriganti in bella mostra) e appoggiò i piedi dalle unghie smaltate, sul grembo di Lucas.
“Fai con comodo” disse, e si girò verso me, baciandomi in maniera molto focosa.
Lucas era visibilmente eccitato, le sue mani massaggiavano i piedi di Alessandra, sudava e si poteva notare una bella erezione da sotto i pantaloni.
Ale si sistemò meglio senza togliere i piedi dal grembo di Lucas e con la mano destra cominciò a sbottonare i miei jeans.
“Siamo eccitati vedo… Sei un porseo…” disse in dialetto veneziano… porseo vuol dire porcello in veneto.
Alessandra era di origine veneta, di Venezia, e di tanto in tanto si divertiva a dire le parole in veneziano proprio come le protagoniste dei film di Tinto Brass.
La sua mano destra mi toccava piano, la mano sinistra invece la passava dolcemente sulla sua meravigliosa e ben depilata passerina. Si toccava. Era eccitata. Mugolava come una gattina in calore.
Lucas chiese il permesso di poter cominciare a leccarle i piedi e Ale annuì, sempre più eccitata.
Lucas leccava e succhiava ogni dito dei suoi splendidi piedini, accrescendo l’eccitazione di tutti quanti, io ero sul punto di venire copiosamente ma con sorpresa, Alessandra era più avanti di me e ansimando raggiunse masturbandosi un intenso orgasmo… Io esplosi nella sua mano ansimando come mai mi era capitato.
Ale mi baciò intensamente dimenticandosi per un attimo della presenza di Lucas, mi tolse la maglietta sporca di sperma, la buttò in terra poi si leccò la mano bagnata dai fiotti del mio piacere, senza dimenticare di leccare bene via lo sperma che era rimasto sul mio cazzo ancora semi duro.
Questo mi provocò ulteriori brividi di piacere.
Lucas era ancora lì, con i piedi di Ale in bocca, lei lo guardò e sorridendo disse: “Oh povero piccolo, chissà che erezione hai”.
Si alzò di scatto, si accovacciò in ginocchio sul divanetto (mostrandomi tutto il suo culetto e i piedi) e toccò la patta di Lucas.
“Oh, senti qui!! “esclamò
“è durissimo!!!” e mentre lo diceva, lo tirava fuori dai pantaloni.
Lucas era pietrificato. Non si muoveva, non parlava, aveva persino la bocca aperta.
Alessandra lo guardò e disse: “Ora mettiti comodo” spingendolo giù di schiena sul divano “…Non sarà facile per te dimenticare questo pompino!”.
Si accomodò a pecorina, lasciandomi vedere uno spettacolo che non dimenticherò mai: il suo culo aperto, con il buchetto appena schiuso e la passerina rosa e umidiccia… I suoi piedini, mostrando le piccole e sensuali piante, rendevano la scena ancora più eccitante.
Mi alzai dal divano senza far rumore per sedermi sul letto mentre sentivo il rumore che Ale faceva con la bocca mentre succhiava il (notevole) membro di Lucas che aveva lo sguardo perso nel vuoto… Non potei resistere e presi la macchina fotografica per immortalare il primo pompino che mia moglie faceva ad uno sconosciuto.
Alessandra era molto impegnata, lo succhiava con passione, senza badare a me… per un attimo pensai che forse si fosse pure dimenticata che io ero nella stanza… Anzi, senza forse… poi me lo ha confessato… era talmente impegnata, che per un attimo non aveva più pensato che io ero presente… Questo mi fece (poi) molto eccitare, tanto che a distanza di giorni, la punii più volte sodomizzandola…. Ma questa è un’altra storia…
Lo guardava negli occhi, mentre con la lingua faceva dei giochi strani, pazzeschi, da troia esperta… Più la guardavo più mi eccitavo, più mi eccitavo e più mi veniva voglia di guardare… Il suo culo svettava inarcato e aperto verso l’alto, i suoi piedini erano distesi mostrando tutta la loro curvatura sensuale, il silenzio era rotto solo dal fiatone di Lucas che stava per arrivare al punto di non ritorno, il rumore del risucchio avrebbe fatto rizzare il cazzo a chiunque, io facevo foto, primi piani del culo, dei piedi, della sua bocca, quando Ale si voltò e senza smettere di toccare il membro di Lucas mi invitò a scoparla… “Il ragazzo qui è al limite… vorrei essere riempita…”.
Non me lo feci ripetere, tanto avevo già il cazzo in mano, e la penetrai senza lasciare la macchinetta fotografica che avevo adesso messo in versione video… Cominciai a sbatterla più forte che potevo, i colpi erano potenti, Ale cominciò a mugolare, ma senza lasciare il cazzo di Lucas… Il povero ragazzo resistette ancora un paio di minuti interminabili, poi schizzò fortissimo e tantissimo sulla lingua di Ale che intanto non fermava la sua mano e spremeva fino all’ultima goccia la cappella infuocata di Lucas.
Io sborrai come una fontana, dentro la caldissima fighetta di mia moglie che a sua volta urlò di piacere e cadde in avanti, ancora sporca sul mento e sulle labbra, dello sperma di Lucas.
Il povero ragazzo giaceva sdraiato, col membro ancora barzotto, e tutto il suo sperma sulla pancia…
“Mio dio… siete due matti… e tu sei una succhiatrice insaziabile!!!” disse Lucas con gli occhi ancora chiusi.
“Grazie caro… Devo dire che è stato molto eccitante… Forse troppo… Hahahah” ribatté Alessandra che nel frattempo si era alzata e si stava pulendo il viso.
“Per noi è stata la prima volta” sottolineò nuovamente Ale… “Ma spero che a sto punto, non sia l’ultima… Che ne pensi Davide?”
“Che vuoi che pensi? Ora sono troppo stanco ed eccitato per pensare… “risposi ridendo.
Lucas si alzò, andò in bagno e poi, molto educatamente, ci salutò ringraziandoci per la serata veramente educativa che gli avevamo fatto passare…
Sull’uscio della porta Alessandra lo fermò e disse: “Lucas, è stato un piacere…” e gli diede un bacio sulle labbra.
Chiusa la porta, eccitati come se fosse stata una storia raccontata e non vissuta, iniziammo a scopare in maniera brutale…
Il mattino dopo, nudi nel letto, stavamo zitti, abbracciati, senza dire nulla… Chissà, forse entrambi pensavamo che il sogno che avevamo fatto fosse stato molto realistico.
Non era una manifestazione impegnativa, anzi, avevamo molto tempo libero, così sin dal primo giorno, andammo al mare.
Alessandra, mia moglie, ha 45 anni, è alta appena 1 metro e 55 ma un fisico meraviglioso e tonico tipico delle ex ginnaste di alto livello: i suoi punti di forza sono il culetto, le gambe e dei piedini minuscoli! Al mare è sempre molto “generosa”, ovvero sempre mezza nuda, con quei perizomini succinti e sempre ovviamente in topless…
La spiaggia era quella dell’hotel, molto ben attrezzata, adiacente alla piscina e molto vicina ad un’altra spiaggia in cui erano presenti un sacco di ragazzi, noi ce ne stavamo lì sdraiati a chiacchierare e a prendere il tiepido sole di una mattinata di giugno non troppo soleggiata.
Verso l’ora di pranzo, decidemmo di alzarci e di andare in camera e farci una bella doccia prima di andare a cercare un ristorantino per mangiare.
Mia moglie si fece la doccia per prima, e dopo essersi asciugata, si stese sul letto, completamente nuda a leggere una rivista su un fianco.
Io, andai a docciarmi, e tornai nudo sul letto.
“Non è male la spiaggia qui, vero?” dissi io sdraiandomi accanto a lei.
“Assolutamente sì, una bela spiaggia… Anche il bagnino non era male…” disse strizzandomi l’occhio con sorrisetto malizioso…
“Zozza…” risposi divertito “Ti guardava il culo ogni due minuti!”.
“Lo so, e non facevo nulla per non mostrarglielo…. Hahahah!” Disse divertita….
“Lo so… Sei una zoccoletta” e scoppiammo a ridere…
“Mmmmfh… Vedo che però non ti dispiace affatto avere una mogliettina troietta…” esclamò allungando la mano verso il mio cazzo che si era indurito.
“Lo sai che mi piace…” risposi.
Cominciò a toccarmelo, delicatamente guardandomi dritto negli occhi, ma in quel momento scorsi che la finestra era aperta completamente e che il nostro dirimpettaio (l’hotel aveva una forma a ferro di cavallo) era sul terrazzino e guardava fisso la nostra stanza.
Dalla sua visuale, vedeva chiaramente il culo di Alessandra (sdraiata su un fianco) e (dopo fu chiaro), le sue piccole e sexy piante dei piedi.
“Ale, aspetta” dissi “c’e uno alla finestra di fronte che ci guarda”
Lei non si allarmò molto, e mi chiese che tipo fosse (continuandomi a masturbare).
“Sembra un ragazzo, forse sui 20 anni… Molto giovane…”
“Interessante… Che sta facendo?” continuò a chiedere senza mai smettere di toccarmi.
“Guarda attentamente, ma senza fare nulla… Non credo si stia masturbando…”
“Beh, allora deve gustarsi meglio lo spettacolo…” e così dicendo si mise in ginocchio, a pecorina, col culo ben aperto in mostra, cominciando a farmi un pompino…
Ero eccitatissimo, Alessandra succhiava come non aveva mai fatto, era fantastica… Non era mai stata così troia, così esibizionista… Io continuavo a guardare quel guardone così giovane ma così impertinente e cercavo di immaginare cosa stesse vedendo da quella posizione… Sicuramente si sta gustando il culo ben aperto di mia moglie e quelle sue meravigliose piante dei piedi… Quei piedini così piccoli…Questi pensieri mi eccitavano a dismisura, facendomi indurire ancor di più il cazzo.
Ale lo capiva, lo sentiva, e per questi succhiava con più foga inarcando di più la schiena per mostrare meglio il culetto…
“Che sta facendo” mi chiese smettendo di succhiare ma continuando a toccarmi.
“Nulla, guarda attentamente… Strano… Non si sta toccando…”
“Ora ci penso io…” disse Alessandra, e così dicendo cominciò a toccarsi, senza cambiare posizione…
Con una mano si toccava, con l’altra mi toccava passando la lingua sul mio glande.
Passavano interminabili minuti, lui era sempre lì che guardava, io godevo e Alessandra mugolava; io le toccavo il buchetto e a lei piaceva molto perché ondeggiava col bacino.
Si interruppe per un attimo, si tirò su e si mise a 69 sulla mia faccia “Ha diritto a vedere quanto sono brava a succhiare…”
E si buttò a capofitto sul mio cazzo che ormai era quasi sull’orlo di esplodere in un orgasmo colossale.
Non so quanto tempo passasse, so solo che Alessandra urlò di piacere esplodendo in un grande orgasmo sotto i colpi della mia lingua, questo la fece accanire ancor di più sul mio cazzo che alla fine le schizzò fortissimo in gola e, la mia caldissima moglie, non lasciò cadere neanche una goccia del mio nettare…
Si staccò dal mio membro ancora semiduro e guardò verso il nostro “amico” … Era ancora lì.
Ale si girò, mi baciò e scese dal letto; il giovane voyeur era sparito.
Il resto del pomeriggio, fu dedicato al lavoro per entrambi, ed io rimasi in camera a finire alcune cose importanti al computer, Alessandra avrebbe finito il lavoro intorno alle 18.
Verso le 17, mi accorsi che c’era un foglio sotto la porta, lo presi e lo lessi.
“Piacere, mi chiamo Lucas, volevo ringraziarvi per il meraviglioso spettacolo che mi avete offerto oggi! È stata un’esperienza eccitantissima!
La lei, è assolutamente una dea del sesso! Tuttavia, non ho potuto fare a meno, tra tutto il resto, anche i suoi splendidi piedini… Io sono un feticista convinto… Mi piacerebbe incontrarvi questa sera per presentarmi.
Il mio numero è…”
Rimasi stupito e divertito allo stesso tempo, ma soprattutto ero eccitato dal biglietto… Non vedevo l’ora di dirlo ad Ale!
Finalmente arrivò e senza che potesse dire qualcosa, le porsi il biglietto… Lo lesse attentamente, poi mi guardò ridendo.
“Hahahah… Mi sa che è rimasto sconvolto!!! Chiamiamolo… Potremmo prendere un aperitivo e magari poi si potrebbe andare a cena!” disse Ale.
“E’ la stessa cosa che stavo pensando!” risposi.
La telefonata durò meno di due minuti, l’appuntamento sarebbe stato alle 19 nella hall dell’hotel, Alessandra si preparò con un bel vestitino e dei sandali neri con un tacco vertiginoso. Era bellissima e molto sexy.
Scesi nella hall, vedemmo un bel ragazzo, non molto alto, coi capelli neri e gli occhi marroni… Molto giovane… Non c’è dubbio: era lui in guardone.
“Piacere, io sono Lucas” disse allungando la mano.
Ci sedemmo al bar, con tre Spritz davanti; Lucas guardava Alessandra, ma soprattutto le guardava i piedi con le unghie smaltate di rosso.
Dopo qualche minuto di conversazione, chiesi a Lucas se fosse sempre stato un voyeur, e lui, tra un sorso e l’altro, annuì senza vergognarsi.
“Ho 22 anni, e da quando ho circa 12 anni, mi piace tantissimo guardare… Poi, verso i 16 anni, ho capito che il piede femminile era per me un oggetto sensualissimo… Ho adorato i massaggiato i piedi a tutte (o quasi), le mie compagne di scuola… Loro lo sapevano e si divertivano a provocarmi…”
“Interessante” lo interruppe Ale, “E cosa facevano?” chiese curiosa.
“Mi davano i piedi da massaggiare, oppure da baciare… Io mi eccitavo tantissimo e quando loro se ne andavano, io mi masturbavo…”
“Però… Avevi le idee chiare… “disse Ale ridendo.
“Sì, sin da piccolo…” rispose Lucas.
Dallo sguardo di Alessandra capivo che la situazione la divertiva e la intrigava allo stesso tempo, così che cominciai ad immaginare gli sviluppi di quella situazione…
Lucas ci spiegò che si trovava presso l’hotel perché avrebbe dovuto cominciare dal lunedì seguente (era venerdì), uno stage da barman proprio nell’hotel.
I minuti passavano e ormai si era fatta l’ora di cena, così lo invitammo a cenare con noi sul lungomare.
Fu una cena piacevole, Lucas era un ragazzo a modo e ben educato, parlava di tutto: dal calcio alla storia di Roma (di cui era appassionato soprattutto perché a suo dire, le donne erano spesso scalze…), così incrociai lo sguardo di Ale sul finire della cena e ci capimmo al volo.
“Lucas, allora vuoi massaggiare i miei piedini?” chiese Alessandra con fare malizioso.
“Sarebbe bellissimo ed eccitante…” rispose.
“Beh, ti ricordo che ho 45 anni… non sono più una ragazzina… Non ti senti un po’ a disagio?”
Lucas arrossì, ma poi rispose che in verità era sempre stato il suo sogno poter massaggiare i piedi di una donna più grande di lui.
“In tal caso direi di andare” aggiunsi io
“Dove andiamo?” chiese Lucas
“Ma è ovvio: in camera nostra in hotel! Dove pensavi di poter massaggiare i piedi?” dissi io divertito.
Arrivati in camera, io e Lucas ci accomodammo sul divanetto di fronte al letto, mentre Alessandra andò un attimo in bagno.
Io non avevo ancora idea di come sia sarebbe evoluta la serata, ero eccitato dalla situazione, ma pensavo che l’esperienza sarebbe stata solo quella di vedere un ragazzo (arrapatissimo e di bell’aspetto) che massaggia i piedi di moglie…. Ma mi sbagliavo…
Alessandra uscì dal bagno con un paio di tacchi neri altissimo (quelli che io adoravo) e una collana di perle lunga fino quasi all’ombelico e… nient’altro addosso!
Era completamente nuda! Io ero esterrefatto e Lucas non era da meno.
“Beh… Che è quello stupore? In fondo mi hai vista nuda anche stamattina… perché avrei dovuto vestirmi?”
Mentre lo diceva, il mio cazzo raggiungeva un’erezione spaventosa e in un secondo mi tornarono alla memoria tutte quelle fantasie oscene che Ale mi diceva durante i nostri focosi amplessi… Tutte quelle volte in cui mi confessava che le sarebbe piaciuto trovarsi in una situazione in cui poteva gestire ben due cazzi.
Ed eccola la situazione… Servita su un piatto d’argento.
Si sedette in mezzo a noi, si tolse le scarpe, appoggiò la testa e il busto (con le tette di piccola taglia ma molto intriganti in bella mostra) e appoggiò i piedi dalle unghie smaltate, sul grembo di Lucas.
“Fai con comodo” disse, e si girò verso me, baciandomi in maniera molto focosa.
Lucas era visibilmente eccitato, le sue mani massaggiavano i piedi di Alessandra, sudava e si poteva notare una bella erezione da sotto i pantaloni.
Ale si sistemò meglio senza togliere i piedi dal grembo di Lucas e con la mano destra cominciò a sbottonare i miei jeans.
“Siamo eccitati vedo… Sei un porseo…” disse in dialetto veneziano… porseo vuol dire porcello in veneto.
Alessandra era di origine veneta, di Venezia, e di tanto in tanto si divertiva a dire le parole in veneziano proprio come le protagoniste dei film di Tinto Brass.
La sua mano destra mi toccava piano, la mano sinistra invece la passava dolcemente sulla sua meravigliosa e ben depilata passerina. Si toccava. Era eccitata. Mugolava come una gattina in calore.
Lucas chiese il permesso di poter cominciare a leccarle i piedi e Ale annuì, sempre più eccitata.
Lucas leccava e succhiava ogni dito dei suoi splendidi piedini, accrescendo l’eccitazione di tutti quanti, io ero sul punto di venire copiosamente ma con sorpresa, Alessandra era più avanti di me e ansimando raggiunse masturbandosi un intenso orgasmo… Io esplosi nella sua mano ansimando come mai mi era capitato.
Ale mi baciò intensamente dimenticandosi per un attimo della presenza di Lucas, mi tolse la maglietta sporca di sperma, la buttò in terra poi si leccò la mano bagnata dai fiotti del mio piacere, senza dimenticare di leccare bene via lo sperma che era rimasto sul mio cazzo ancora semi duro.
Questo mi provocò ulteriori brividi di piacere.
Lucas era ancora lì, con i piedi di Ale in bocca, lei lo guardò e sorridendo disse: “Oh povero piccolo, chissà che erezione hai”.
Si alzò di scatto, si accovacciò in ginocchio sul divanetto (mostrandomi tutto il suo culetto e i piedi) e toccò la patta di Lucas.
“Oh, senti qui!! “esclamò
“è durissimo!!!” e mentre lo diceva, lo tirava fuori dai pantaloni.
Lucas era pietrificato. Non si muoveva, non parlava, aveva persino la bocca aperta.
Alessandra lo guardò e disse: “Ora mettiti comodo” spingendolo giù di schiena sul divano “…Non sarà facile per te dimenticare questo pompino!”.
Si accomodò a pecorina, lasciandomi vedere uno spettacolo che non dimenticherò mai: il suo culo aperto, con il buchetto appena schiuso e la passerina rosa e umidiccia… I suoi piedini, mostrando le piccole e sensuali piante, rendevano la scena ancora più eccitante.
Mi alzai dal divano senza far rumore per sedermi sul letto mentre sentivo il rumore che Ale faceva con la bocca mentre succhiava il (notevole) membro di Lucas che aveva lo sguardo perso nel vuoto… Non potei resistere e presi la macchina fotografica per immortalare il primo pompino che mia moglie faceva ad uno sconosciuto.
Alessandra era molto impegnata, lo succhiava con passione, senza badare a me… per un attimo pensai che forse si fosse pure dimenticata che io ero nella stanza… Anzi, senza forse… poi me lo ha confessato… era talmente impegnata, che per un attimo non aveva più pensato che io ero presente… Questo mi fece (poi) molto eccitare, tanto che a distanza di giorni, la punii più volte sodomizzandola…. Ma questa è un’altra storia…
Lo guardava negli occhi, mentre con la lingua faceva dei giochi strani, pazzeschi, da troia esperta… Più la guardavo più mi eccitavo, più mi eccitavo e più mi veniva voglia di guardare… Il suo culo svettava inarcato e aperto verso l’alto, i suoi piedini erano distesi mostrando tutta la loro curvatura sensuale, il silenzio era rotto solo dal fiatone di Lucas che stava per arrivare al punto di non ritorno, il rumore del risucchio avrebbe fatto rizzare il cazzo a chiunque, io facevo foto, primi piani del culo, dei piedi, della sua bocca, quando Ale si voltò e senza smettere di toccare il membro di Lucas mi invitò a scoparla… “Il ragazzo qui è al limite… vorrei essere riempita…”.
Non me lo feci ripetere, tanto avevo già il cazzo in mano, e la penetrai senza lasciare la macchinetta fotografica che avevo adesso messo in versione video… Cominciai a sbatterla più forte che potevo, i colpi erano potenti, Ale cominciò a mugolare, ma senza lasciare il cazzo di Lucas… Il povero ragazzo resistette ancora un paio di minuti interminabili, poi schizzò fortissimo e tantissimo sulla lingua di Ale che intanto non fermava la sua mano e spremeva fino all’ultima goccia la cappella infuocata di Lucas.
Io sborrai come una fontana, dentro la caldissima fighetta di mia moglie che a sua volta urlò di piacere e cadde in avanti, ancora sporca sul mento e sulle labbra, dello sperma di Lucas.
Il povero ragazzo giaceva sdraiato, col membro ancora barzotto, e tutto il suo sperma sulla pancia…
“Mio dio… siete due matti… e tu sei una succhiatrice insaziabile!!!” disse Lucas con gli occhi ancora chiusi.
“Grazie caro… Devo dire che è stato molto eccitante… Forse troppo… Hahahah” ribatté Alessandra che nel frattempo si era alzata e si stava pulendo il viso.
“Per noi è stata la prima volta” sottolineò nuovamente Ale… “Ma spero che a sto punto, non sia l’ultima… Che ne pensi Davide?”
“Che vuoi che pensi? Ora sono troppo stanco ed eccitato per pensare… “risposi ridendo.
Lucas si alzò, andò in bagno e poi, molto educatamente, ci salutò ringraziandoci per la serata veramente educativa che gli avevamo fatto passare…
Sull’uscio della porta Alessandra lo fermò e disse: “Lucas, è stato un piacere…” e gli diede un bacio sulle labbra.
Chiusa la porta, eccitati come se fosse stata una storia raccontata e non vissuta, iniziammo a scopare in maniera brutale…
Il mattino dopo, nudi nel letto, stavamo zitti, abbracciati, senza dire nulla… Chissà, forse entrambi pensavamo che il sogno che avevamo fatto fosse stato molto realistico.
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