Dire, fare, cambiare?
di
Lorenza11
genere
bisex
Dopo quasi 6 mesi con Mirna e Gino ho avuto più incontri sessuali rispetto a molte donne. Ho acconsentito a tutte le fantasie che loro mi hanno sottoposto, mi hanno posseduta e fatta possedere in ogni maniera che hanno voluto. Mi hanno regalata e venduta ed ho goduto di ogni singolo momento. Mi sono scoperta calda e vogliosa, forse viziosa. Ho pensato di essere insaziabile, eppure gli anni precedenti della mia vita sono stata una fidanzata ed una sposa morigerata e fedele. Mirna continua a ripetermi che questa è la mia vera natura, dovevo soltanto aprire gli occhi. A lei piace essere allattata, ogni scusa è buona per attaccarsi al seno e succhiare, Ho scoperto che questa pratica mi porta in prossimità dell'orgasmo e quando non è disponibile Gino, lei mi monta, possedendomi con i suoi dildo, Adoro quando mi scopa così e in quei momenti non riesco a negarle nulla. Lei lo sa, è una donna furba e ne approfitta ogni volta per spingermi sempre un pò oltre i miei limiti. La adoro.
Solo che ogni bella favola ha una fine.
Ho ricevuto una proposta di lavoro da non potere rinunciare e ciò comporta il trasferimento in un'altra città. Sono davvero depressa e anche loro sono dispiaciuti. Passiamo i nostri ultimi giorni assieme passando da un'orgia all'altra, e non sono mai stanca di essere scopata da loro. Prometto che tornerò a casa appena possibile.
Il lavoro e il tempo non sono amici delle storie a distanza. I primi mesi torno da loro ogni fine settimana, il mio corpo modellato sotto le loro mani e le loro lingue, i nostri umori mescolati. A volte invitano altre persone, ma il tempo per noi è poco e sempre più spesso siamo noi tre.
Poi conosco Flavio, pochi anni più di me. Lavoriamo insieme e cominciamo a frequentarci. Non gli racconto nulla del mio rapporto con loro. Sono ritrosa all'inizio e lui si lascia sedurre dalla mia fuggevolezza, fino a stasera quando, dopo cena, sale da me a fare l'amore. Gli lascio prendere l'iniziativa, mi tratta come se fossi di porcellana. Seguo i suoi ritmi. Lo bacio, lo tocco quasi timidamente, mi lecca, mi penetra e gode. Poi lo rifà. Poi lo rifà. Alla fine vengo anche io.
Lui è intenerito, mi vede come la giovane donna che ha sofferto per un matrimonio fallito, da consolare e riportare alla vita. E' carino, ha dei bei modi. Dopo qualche settimana riesco a godere insieme a lui quando facciamo l'amore. Rimando il ritorno da Gino e Mirna. Passano settimane, poi mesi.
Con Flavio le relazione diventa seria, mi presenta in famiglia. Così passa un anno e decidiamo di sposarci.
La settimana prima delle nozze Flavio va con gli amici in montagna per un fine settimana lungo, per l'addio al celibato.
Io telefono a mi risponde Mirna, E' fredda e risentita. Ha ragione. Le chiedo di perdonarmi, le racconto la mia vita. Le dico che mi mancano. E' vero. Ora che la sento mi rendo conto di quanto mi è mancata, di quanto mi sono mancati loro e le loro perversioni. Le chiedo se posso andare a trovarli, se posso fare con loro il mio addio al nubilato. Lei alla fine accetta.
Quando suono al campanello mi trema lo stomaco. Mi apre Gino, è invecchiato. Mi sorride "ciao piccola puttanella, sei tornata a casa, alla fine"
Mirna è seduta a tavola, si alza e mi viene incontro. Mi schiaffeggia. "e adesso spogliati, voglio vederti nuda"
Mi spoglio senza fiatare. "stenditi a terra e apri le gambe. Brava, Ora con le mani apri la figa e dimmi che vuoi essere sfondata"
"Si Mirna, amore mio, non desidero altro. Riempimi e fammi riempire ti prego"
Mi fa mettere a 4 zampe, Gino si siede nudo davanti a me e riempio la bocca col suo cazzo mentre lei, senza preliminari mi riempie il culo.
"troia di merda, meriti di essere inculata senza pietà" Vorrei urlare, fa male ma ho la bocca piena. Soprattutto il piacere di sentirla ancora dentro me mi riempie di un piacere malato ma intenso. Si accorge che sto arrivando all'orgasmo, allora esce da me, lasciando il mio piacere a metà. Cambia dildo, ne prende uno più grosso e me lo infila senza nessun garbo nella figa. Affonda mentre io, che sono bagnatissima, sento la carne aprirsi al lei.
Non c'è più nessun pensiero per Flavio, solo il piacere. Un piacere così intenso, così vizioso che è irripetibile. Gino viene, mi sborra in faccia mentre io cerco di raccogliere il suo seme con la lingua. Vengo anche io e Mirna sembra avere placato la sua rabbia. Ci baciamo sulla bocca tutti e tre, e lei si attacca al mio seno, succhiando.
Avevo dimenticato il piacere acuto che mi procurava.
Più tardi. Ci siamo rinfrescati, abbiamo mangiato qualcosa, ho raccontato la mia vita senza di loro. Suonano alla porta.
Sono tre uomini, davvero poco belli, di mezza età. Grassocci, con lo sguardo da maiale. So che li ha scelti così Mirna. Vuole ribadire che sono troia a prescindere dalla bellezza o dal fascino, l'importante è il sesso.
Tutti nudi si siedono con Gino ad un tavolo e mi chiedono di mettermi sotto al tavolo mentre loro giocano.
Li sego e li succhio, uno alla volta spompino fino ad ingoiare. Sono corpi sformati e mollicci ma i cazzi funzionano ancora alla grande. Un paio di loro, dopo il servizio hanno ancora un'erezione e, davanti a tutti, Mirna li invita ad incularmi.
Mi metto a pecora e spingo il culo verso l'alto. Li prendo entrambi, uno di seguito all'altro e sborano nel mio culo. Se ne vanno lasciando dei soldi sul tavolo.
Mirna mi si avvicina e me li mette in mano. "Ecco il tuo regalo di matrimonio, puttana. Comprati qualcosa di carino" Mi lascia sola nel salotto, mentre lei e Gino vanno a letto.
Piango. Piango perchè so che ha voluto punirmi, perchè penso che sia davvero finita. Perchè sposerò Flavio e non avrò più questo piacere così forte.
La mattina mi sveglio con l'odore del caffè. Mirna mi porta la colazione su un vassoio e mi sorride dolcemente, Ci baciamo, è un momento molto tenero. Mi accarezza e mi lecca la figa, dopo avermi fatta venire mi penetra, Dura a lungo, con dolcezza e mi porta più volte a godere. "Sei tornata per restare o vai via per sempre?"
Le dico che non voglio perderli, ma non so come fare con Flavio. Lei mi dice di non preoccuparmi. Arriva da noi Gino, appena sveglio e gli faccio la pompa del mattino. Sembra che il tempo non sia passato.
E' il giorno del mio matrimonio, sono raggiante. Quando usciamo dalla chiesa ci sono parenti e amici che ci festeggiano. Incrocio gli occhi dei miei "zii" che ho presentato proprio ieri a Flavio.
Al pranzo delle nozze c'è musica ed allegria. Sento le note dell'orchestra mentre in bagno Mirna mi scopa in piedi contro la parete. Quando usciamo andiamo da Flavio. Lui è gentilissimo con loro e mi abbraccia. Lo informiamo che si trasferiscono proprio vicino a casa nostra, così possono dare una mano se avessi bisogno ed io posso fare altrettanto con loro, essendo l'unica parente.
Quando lasciano il ricevimento li accompagno alla macchina, giusto il tempo di una pompa con ingoio a Gino, perchè non si senta trascurato.
Flavio per lavoro starà via due o tre giorni alla settimana, visto la promozione sul lavoro che ha avuto. E' sereno, perchè sa che ho l'affetto dei miei zii che vegliano su di me.
Sono finalmente felice.
Solo che ogni bella favola ha una fine.
Ho ricevuto una proposta di lavoro da non potere rinunciare e ciò comporta il trasferimento in un'altra città. Sono davvero depressa e anche loro sono dispiaciuti. Passiamo i nostri ultimi giorni assieme passando da un'orgia all'altra, e non sono mai stanca di essere scopata da loro. Prometto che tornerò a casa appena possibile.
Il lavoro e il tempo non sono amici delle storie a distanza. I primi mesi torno da loro ogni fine settimana, il mio corpo modellato sotto le loro mani e le loro lingue, i nostri umori mescolati. A volte invitano altre persone, ma il tempo per noi è poco e sempre più spesso siamo noi tre.
Poi conosco Flavio, pochi anni più di me. Lavoriamo insieme e cominciamo a frequentarci. Non gli racconto nulla del mio rapporto con loro. Sono ritrosa all'inizio e lui si lascia sedurre dalla mia fuggevolezza, fino a stasera quando, dopo cena, sale da me a fare l'amore. Gli lascio prendere l'iniziativa, mi tratta come se fossi di porcellana. Seguo i suoi ritmi. Lo bacio, lo tocco quasi timidamente, mi lecca, mi penetra e gode. Poi lo rifà. Poi lo rifà. Alla fine vengo anche io.
Lui è intenerito, mi vede come la giovane donna che ha sofferto per un matrimonio fallito, da consolare e riportare alla vita. E' carino, ha dei bei modi. Dopo qualche settimana riesco a godere insieme a lui quando facciamo l'amore. Rimando il ritorno da Gino e Mirna. Passano settimane, poi mesi.
Con Flavio le relazione diventa seria, mi presenta in famiglia. Così passa un anno e decidiamo di sposarci.
La settimana prima delle nozze Flavio va con gli amici in montagna per un fine settimana lungo, per l'addio al celibato.
Io telefono a mi risponde Mirna, E' fredda e risentita. Ha ragione. Le chiedo di perdonarmi, le racconto la mia vita. Le dico che mi mancano. E' vero. Ora che la sento mi rendo conto di quanto mi è mancata, di quanto mi sono mancati loro e le loro perversioni. Le chiedo se posso andare a trovarli, se posso fare con loro il mio addio al nubilato. Lei alla fine accetta.
Quando suono al campanello mi trema lo stomaco. Mi apre Gino, è invecchiato. Mi sorride "ciao piccola puttanella, sei tornata a casa, alla fine"
Mirna è seduta a tavola, si alza e mi viene incontro. Mi schiaffeggia. "e adesso spogliati, voglio vederti nuda"
Mi spoglio senza fiatare. "stenditi a terra e apri le gambe. Brava, Ora con le mani apri la figa e dimmi che vuoi essere sfondata"
"Si Mirna, amore mio, non desidero altro. Riempimi e fammi riempire ti prego"
Mi fa mettere a 4 zampe, Gino si siede nudo davanti a me e riempio la bocca col suo cazzo mentre lei, senza preliminari mi riempie il culo.
"troia di merda, meriti di essere inculata senza pietà" Vorrei urlare, fa male ma ho la bocca piena. Soprattutto il piacere di sentirla ancora dentro me mi riempie di un piacere malato ma intenso. Si accorge che sto arrivando all'orgasmo, allora esce da me, lasciando il mio piacere a metà. Cambia dildo, ne prende uno più grosso e me lo infila senza nessun garbo nella figa. Affonda mentre io, che sono bagnatissima, sento la carne aprirsi al lei.
Non c'è più nessun pensiero per Flavio, solo il piacere. Un piacere così intenso, così vizioso che è irripetibile. Gino viene, mi sborra in faccia mentre io cerco di raccogliere il suo seme con la lingua. Vengo anche io e Mirna sembra avere placato la sua rabbia. Ci baciamo sulla bocca tutti e tre, e lei si attacca al mio seno, succhiando.
Avevo dimenticato il piacere acuto che mi procurava.
Più tardi. Ci siamo rinfrescati, abbiamo mangiato qualcosa, ho raccontato la mia vita senza di loro. Suonano alla porta.
Sono tre uomini, davvero poco belli, di mezza età. Grassocci, con lo sguardo da maiale. So che li ha scelti così Mirna. Vuole ribadire che sono troia a prescindere dalla bellezza o dal fascino, l'importante è il sesso.
Tutti nudi si siedono con Gino ad un tavolo e mi chiedono di mettermi sotto al tavolo mentre loro giocano.
Li sego e li succhio, uno alla volta spompino fino ad ingoiare. Sono corpi sformati e mollicci ma i cazzi funzionano ancora alla grande. Un paio di loro, dopo il servizio hanno ancora un'erezione e, davanti a tutti, Mirna li invita ad incularmi.
Mi metto a pecora e spingo il culo verso l'alto. Li prendo entrambi, uno di seguito all'altro e sborano nel mio culo. Se ne vanno lasciando dei soldi sul tavolo.
Mirna mi si avvicina e me li mette in mano. "Ecco il tuo regalo di matrimonio, puttana. Comprati qualcosa di carino" Mi lascia sola nel salotto, mentre lei e Gino vanno a letto.
Piango. Piango perchè so che ha voluto punirmi, perchè penso che sia davvero finita. Perchè sposerò Flavio e non avrò più questo piacere così forte.
La mattina mi sveglio con l'odore del caffè. Mirna mi porta la colazione su un vassoio e mi sorride dolcemente, Ci baciamo, è un momento molto tenero. Mi accarezza e mi lecca la figa, dopo avermi fatta venire mi penetra, Dura a lungo, con dolcezza e mi porta più volte a godere. "Sei tornata per restare o vai via per sempre?"
Le dico che non voglio perderli, ma non so come fare con Flavio. Lei mi dice di non preoccuparmi. Arriva da noi Gino, appena sveglio e gli faccio la pompa del mattino. Sembra che il tempo non sia passato.
E' il giorno del mio matrimonio, sono raggiante. Quando usciamo dalla chiesa ci sono parenti e amici che ci festeggiano. Incrocio gli occhi dei miei "zii" che ho presentato proprio ieri a Flavio.
Al pranzo delle nozze c'è musica ed allegria. Sento le note dell'orchestra mentre in bagno Mirna mi scopa in piedi contro la parete. Quando usciamo andiamo da Flavio. Lui è gentilissimo con loro e mi abbraccia. Lo informiamo che si trasferiscono proprio vicino a casa nostra, così possono dare una mano se avessi bisogno ed io posso fare altrettanto con loro, essendo l'unica parente.
Quando lasciano il ricevimento li accompagno alla macchina, giusto il tempo di una pompa con ingoio a Gino, perchè non si senta trascurato.
Flavio per lavoro starà via due o tre giorni alla settimana, visto la promozione sul lavoro che ha avuto. E' sereno, perchè sa che ho l'affetto dei miei zii che vegliano su di me.
Sono finalmente felice.
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