A cena dalla baronessa
di
servosciocco
genere
dominazione
Ma che modo di fare? La baronessa aveva detto davanti a tutte le sue amiche di andare nello studio per vedere se il barone aveva finito con mia moglie. Lasciando intendere chissà che cosa! Mi aveva messo in imbarazzo davanti a tutti. Perchè lo aveva fatto?.
Questi i dubbi che mi assalivano, dubbi che sarebbero stati sciolti quando andarono via tutti. Intanto ero lì davanti alla porta chiusa dello studio che dovevo bussare per entrare, ben sapendo che non dovevo farlo, il barone era stato chiaro, quando riceveva qualcuno non voleva essere disturbato per nessun motivo.
Mi feci comunque coraggio e bussai timidamente una sola volta, dopo un poco la porta dello studio si aprì un poco e apparve mia moglie. Rossa in viso, la camicetta mezza sbottonata e la mutandina alle caviglie. A bassa voce sussurrò
“cosa vuoi? lo sai che il barone non vuole che lo disturbi quando lavora”
“Tesoro” mi affrettai a dire, “mi ha mandato la baronessa per sapere se il barone aveva finito con te”
“No” mi disse di rimando, “non lo vedi?” indicandomi lo stato discinto e le mutande abbassate “tu intanto tesoro avviati sopra e preparare la cena che ho fame, ciao amore”
così dicendo mi chiuse la porta in faccia.
Rimasi lì impalato come un fesso non sapendo cosa fare, adesso dovevo preoccuparmi anche di cosa fare per cena! E dovevo rientrare in salotto a dare la risposta alla baronessa! Mi feci coraggio, in salotto le signore giocavano a carte in silenzio, mi avvicinai alla baronessa e le dissi nell’orecchio
“Baronessa il barone non ha finito con mia moglie, con il suo permesso io vado a preparare la cena di sopra”
Mi rivolse uno sguardo serio e collerico, non l’avevo mai vista così arrabbiata, guardò me e subito dopo la Signora ADA che era seduta dritta e austera al centro del divano e le gambe accavallate, mi rivolse un sorriso stentato e mi congedò.
Mi sentii gelare, la baronessa aveva notato lo sguardo di intesa con la signora ada, conosceva le mie debolezze verso le persone con carattere deciso. Ricambiai il sorrisetto e mogio mogio salii in casa mia.
Ero disperato, non perchè la baronessa mi avrebbe certamente punito a modo suo, ma perchè avevo tradito la sua fiducia.
Lei me lo aveva detto e ripetuto più volte,
“Devi sottostare solo a me o alle persone che dico io, guai a te se fai il porco con altre persone e sopratutto con le mie amiche”.
Si era ingelosita perchè avevo odorato gli stivali della signora ADA facendo gesto di sottomissione.
Prima di allora non mi ero mai sottomesso di mia volontà a nessuno che non fosse la baronessa, solo a sua sorella ma solo perchè me lo aveva chiesto lei.
Ricordo che quella sera, era un venerdi, erano a tavola i miei Signori la sorella della Baronessa con il marito e mia moglie che ridevano e bevevano, io sparecchiavo e andavo avanti e indietro dalla cucina, a me non era consentito di stare a tavola con loro, mangiavo dopo per conto mio.
Sentii chiaramente dalla cucina che la sorella le disse:
“Me lo presti un paio di giorni?, andiamo in campagna a fare un weekend con amici e ho bisogno di una mano”
“Mah” disse la baronessa “Se ti fa piacere, a me non serve, se non serve nemmeno al barone te lo posso prestare”
“Quello non serve a un cazzo” disse il barone stringendo a sè mia moglie e facendo scoppiare tutti in una fragorosa risata
Quando ritornai in camera da pranzo la baronessa facendosi seria in modo austero fece cenno di avvicinarmi a lei, sapevo già quello che voleva comunicarmi
“Cuck” se tua moglie è daccordo “ stasera vai con mia sorella al suo servizio per un paio di giorni”
Mia moglie si affrettò a fare un sorriso di assenso, quindi la baronessa continuò
“Fai il bravo e renditi utile, non farmi sentire lagnanze e non farmi fare brutta figura, comportati con lei come se fossi io va bene?”
Ingoiai il rospo, rosso in viso, imbarazzato sopratutto perchè la sorella non aveva confidenza con me.
Era una bella donnona alquanto giovane, aveva dei modi spicci e molto volgare, sguaiata, si direbbe la classica popolana. Anche se vestiva in modo elegante e si copriva di gioielli.
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo mentre la baronessa mi faceva le raccomandazioni su come dovevo comportarmi, il marito poi non mi piaceva proprio. Faccia da intellettuale, carattere debole, ossequioso verso il barone, imbarazzato per il tono della conversazione.
“Allora?” gridò la baronessa svegliandomi dai miei pensieri
“Cosa aspetti a ringraziare mia sorella “
Come un automa in piedi davanti a tutti cominciai
“...grazie Signora Filomena per consentirmi di esserle utile, cercherò di non deludere le sue apettative...”
La baronessa all’improvviso spostò la sedia dal tavolo e mi affibbiò un schiaffo in pieno viso.
“Così ti ho insegnato!!!???” “Maleducato e presuntuoso!”
“Che figura mi fai fare davanti a tutti!!!”
“Inginocchiati vicino a mia sorella e ringraziala come si deve!!!”
Ci fu un attimo di silenzio, io mi tenevo il viso, per colpa mia l’atmosfera si era fatta pesante e piano piano dissi
“Chiedo scusa a tutti”
poi mi avvicinai alla sedia della signora filomena cercando di infilare il viso tra la sedia di mia moglie e quello della Signora e alzando un poco lo sguardo per guardarla in viso ripresi:
“...grazie Signora Filomena per consentirmi di esserle utile, cercherò di non deludere le sue apettative...disponga di me come meglio crede...”
In modo sgraziato lei mi porse la mano affinchè la baciassi in segno di sottomissione. Cosa che feci subito baciandola avidamente sopra e sotto e sentendo l’odore del pollo che aveva mangiato con le mani.
Poi mi congedò con un gesto della mano, guardai mia moglie per avere un gesto di conforto e lei muovendo solo le labbra disse “bravo” e si strinse al barone.
Mi congedai dai signori e tornai in cucina, sentii che la baronessa commentava a voce bassa:
“Non è cattivo, è solo un po imbranato, ha bisogno di una guida sicura, di ricevere ordini semplici e netti”
Mia moglie di rincalzo confermò
“Si, forse la colpa è anche un poco mia, sono stata troppo buona con lui”
“Eh ma io l’ho educato, adesso vedessi come è rispettoso” Poi rivolgendosi alla sorella “non preoccuparti, prima di andartene lo annientiamo un poco insieme, lo addestriamo un poco e dopo vedrai come è sottomesso anche a te”
“grazie tesoro è che lo vedo un po legato, hai visto come mi leccava la mano? più per rispetto a te che a me”
“Basta” disse il barone alzandosi imperiosamente dalla tavola ” io sono stanco, vado a vedere televisione, chiedo scusa a tutti, voi rimanete pure” così dicendo diede un bacino alla baronessa e si allontanò. Dalla cucina notai che mia moglie si affrettò a chiudergli la patta dei pantaloni che era rimasta aperta. La solita distratta!
Intanto pensavo alla seduta di addestramento che aveva detto la baronessa, sarei stato capace?
Speriamo che sia presente anche mia moglie e non ci sia quel beccamorto del marito della sorella, mi imbarazzava quel senso di pena che aveva per me.
Sentii le sedie spostarsi dal tavolo, stavano venendo per me, il cuore mi batteva forte...
Questi i dubbi che mi assalivano, dubbi che sarebbero stati sciolti quando andarono via tutti. Intanto ero lì davanti alla porta chiusa dello studio che dovevo bussare per entrare, ben sapendo che non dovevo farlo, il barone era stato chiaro, quando riceveva qualcuno non voleva essere disturbato per nessun motivo.
Mi feci comunque coraggio e bussai timidamente una sola volta, dopo un poco la porta dello studio si aprì un poco e apparve mia moglie. Rossa in viso, la camicetta mezza sbottonata e la mutandina alle caviglie. A bassa voce sussurrò
“cosa vuoi? lo sai che il barone non vuole che lo disturbi quando lavora”
“Tesoro” mi affrettai a dire, “mi ha mandato la baronessa per sapere se il barone aveva finito con te”
“No” mi disse di rimando, “non lo vedi?” indicandomi lo stato discinto e le mutande abbassate “tu intanto tesoro avviati sopra e preparare la cena che ho fame, ciao amore”
così dicendo mi chiuse la porta in faccia.
Rimasi lì impalato come un fesso non sapendo cosa fare, adesso dovevo preoccuparmi anche di cosa fare per cena! E dovevo rientrare in salotto a dare la risposta alla baronessa! Mi feci coraggio, in salotto le signore giocavano a carte in silenzio, mi avvicinai alla baronessa e le dissi nell’orecchio
“Baronessa il barone non ha finito con mia moglie, con il suo permesso io vado a preparare la cena di sopra”
Mi rivolse uno sguardo serio e collerico, non l’avevo mai vista così arrabbiata, guardò me e subito dopo la Signora ADA che era seduta dritta e austera al centro del divano e le gambe accavallate, mi rivolse un sorriso stentato e mi congedò.
Mi sentii gelare, la baronessa aveva notato lo sguardo di intesa con la signora ada, conosceva le mie debolezze verso le persone con carattere deciso. Ricambiai il sorrisetto e mogio mogio salii in casa mia.
Ero disperato, non perchè la baronessa mi avrebbe certamente punito a modo suo, ma perchè avevo tradito la sua fiducia.
Lei me lo aveva detto e ripetuto più volte,
“Devi sottostare solo a me o alle persone che dico io, guai a te se fai il porco con altre persone e sopratutto con le mie amiche”.
Si era ingelosita perchè avevo odorato gli stivali della signora ADA facendo gesto di sottomissione.
Prima di allora non mi ero mai sottomesso di mia volontà a nessuno che non fosse la baronessa, solo a sua sorella ma solo perchè me lo aveva chiesto lei.
Ricordo che quella sera, era un venerdi, erano a tavola i miei Signori la sorella della Baronessa con il marito e mia moglie che ridevano e bevevano, io sparecchiavo e andavo avanti e indietro dalla cucina, a me non era consentito di stare a tavola con loro, mangiavo dopo per conto mio.
Sentii chiaramente dalla cucina che la sorella le disse:
“Me lo presti un paio di giorni?, andiamo in campagna a fare un weekend con amici e ho bisogno di una mano”
“Mah” disse la baronessa “Se ti fa piacere, a me non serve, se non serve nemmeno al barone te lo posso prestare”
“Quello non serve a un cazzo” disse il barone stringendo a sè mia moglie e facendo scoppiare tutti in una fragorosa risata
Quando ritornai in camera da pranzo la baronessa facendosi seria in modo austero fece cenno di avvicinarmi a lei, sapevo già quello che voleva comunicarmi
“Cuck” se tua moglie è daccordo “ stasera vai con mia sorella al suo servizio per un paio di giorni”
Mia moglie si affrettò a fare un sorriso di assenso, quindi la baronessa continuò
“Fai il bravo e renditi utile, non farmi sentire lagnanze e non farmi fare brutta figura, comportati con lei come se fossi io va bene?”
Ingoiai il rospo, rosso in viso, imbarazzato sopratutto perchè la sorella non aveva confidenza con me.
Era una bella donnona alquanto giovane, aveva dei modi spicci e molto volgare, sguaiata, si direbbe la classica popolana. Anche se vestiva in modo elegante e si copriva di gioielli.
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo mentre la baronessa mi faceva le raccomandazioni su come dovevo comportarmi, il marito poi non mi piaceva proprio. Faccia da intellettuale, carattere debole, ossequioso verso il barone, imbarazzato per il tono della conversazione.
“Allora?” gridò la baronessa svegliandomi dai miei pensieri
“Cosa aspetti a ringraziare mia sorella “
Come un automa in piedi davanti a tutti cominciai
“...grazie Signora Filomena per consentirmi di esserle utile, cercherò di non deludere le sue apettative...”
La baronessa all’improvviso spostò la sedia dal tavolo e mi affibbiò un schiaffo in pieno viso.
“Così ti ho insegnato!!!???” “Maleducato e presuntuoso!”
“Che figura mi fai fare davanti a tutti!!!”
“Inginocchiati vicino a mia sorella e ringraziala come si deve!!!”
Ci fu un attimo di silenzio, io mi tenevo il viso, per colpa mia l’atmosfera si era fatta pesante e piano piano dissi
“Chiedo scusa a tutti”
poi mi avvicinai alla sedia della signora filomena cercando di infilare il viso tra la sedia di mia moglie e quello della Signora e alzando un poco lo sguardo per guardarla in viso ripresi:
“...grazie Signora Filomena per consentirmi di esserle utile, cercherò di non deludere le sue apettative...disponga di me come meglio crede...”
In modo sgraziato lei mi porse la mano affinchè la baciassi in segno di sottomissione. Cosa che feci subito baciandola avidamente sopra e sotto e sentendo l’odore del pollo che aveva mangiato con le mani.
Poi mi congedò con un gesto della mano, guardai mia moglie per avere un gesto di conforto e lei muovendo solo le labbra disse “bravo” e si strinse al barone.
Mi congedai dai signori e tornai in cucina, sentii che la baronessa commentava a voce bassa:
“Non è cattivo, è solo un po imbranato, ha bisogno di una guida sicura, di ricevere ordini semplici e netti”
Mia moglie di rincalzo confermò
“Si, forse la colpa è anche un poco mia, sono stata troppo buona con lui”
“Eh ma io l’ho educato, adesso vedessi come è rispettoso” Poi rivolgendosi alla sorella “non preoccuparti, prima di andartene lo annientiamo un poco insieme, lo addestriamo un poco e dopo vedrai come è sottomesso anche a te”
“grazie tesoro è che lo vedo un po legato, hai visto come mi leccava la mano? più per rispetto a te che a me”
“Basta” disse il barone alzandosi imperiosamente dalla tavola ” io sono stanco, vado a vedere televisione, chiedo scusa a tutti, voi rimanete pure” così dicendo diede un bacino alla baronessa e si allontanò. Dalla cucina notai che mia moglie si affrettò a chiudergli la patta dei pantaloni che era rimasta aperta. La solita distratta!
Intanto pensavo alla seduta di addestramento che aveva detto la baronessa, sarei stato capace?
Speriamo che sia presente anche mia moglie e non ci sia quel beccamorto del marito della sorella, mi imbarazzava quel senso di pena che aveva per me.
Sentii le sedie spostarsi dal tavolo, stavano venendo per me, il cuore mi batteva forte...
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