Ti penso sempre
di
Kellog
genere
sentimentali
Ed eccomi qui seduto in una panchina al parco, ci sono bambini chiassosi che giocano vicino a mamme indaffarate a chiacchierare tra loro , qualche coppia di adolescenti che si scambiano effusioni , un pensionato che parla con il suo cane e poi ci sono io , ho compiuto da poco quarant’anni e tiro le prime somme della mia vita.
Soddisfatto? Si dai , sono andato via di casa molto giovane appena preso il diploma, mi sono sistemato abbastanza bene su questo non posso lamentarmi , mi sono sposato e dopo poco più di un anno è nata la mia ranocchia, ho divorziato e con il matrimonio è morta una parte di me , non tanto perché è finito alla fine sono cose che si mettono in conto , fanno parte della vita è stato il modo in cui è successo è stata l’ingratitudine dopo l’abnegazione nei tuoi confronti , dopo aver fatto molto di più di quanto abbia fatto la sua famiglia disgraziata , è stato il tradimento fisico e morale ricevuto che mi ha cambiato nell’anima .
Ho una nuova compagna adesso che è di una dolcezza infinita, che ha avuto il coraggio di mettersi in casa una persona con il cervello e il conto in banca a pezzi dopo il divorzio, che continua a credere in me e mi sprona a fare sempre meglio , le devo molto, più di quanto si possa immaginare.
E poi ci sei tu, sono passati almeno 12 anni e ancora ti penso , era mattina ed eravamo in metropolitana, linea verde Gessate /Famagosta , il vagone è pieno di studenti e di pendolari , non ricordo dove eravamo di preciso forse in prossimità Crescenzago, di sicuro prima di Loreto perché era la mia fermata, eri bellissima, alta 1.75 , capelli scuri tanti capelli scuri, riccia tanti ricci , avevi le lentiggini e gli occhi verdi , abbiamo fatto almeno 4 fermate senza toglierci gli occhi di dosso, non dimenticherò mai il tuo sorriso, i tuoi occhioni verdi, i tuoi ricci e il tuo profumo ….maledetta la mia timidezza, arrivato a Loreto scesi tu mi salutasti io ricambiai ci fissammo fino a quando non si chiusero le porte e nonostante il ritardo rimasi li a guardare il treno che spariva nella galleria .
Per i successivi due anni ogni mattina percorrevo tutto il treno cercandoti ma senza risultato , poi ho cambiato lavoro e la metropolitana non la prendevo più tutti i giorni ma solo sporadicamente.
Ancora oggi quando salgo sulla linea verde ho un senso di tristezza e nonostante siano passati tanti anni ti penso sempre.
Spero tu sia felice , spero di rivederti un giorno per poterti dire …..non ti ho mai dimenticato .
Il mio cuore è rimasto li , alla fermata Loreto e aspetta la mia capellona.
Soddisfatto? Si dai , sono andato via di casa molto giovane appena preso il diploma, mi sono sistemato abbastanza bene su questo non posso lamentarmi , mi sono sposato e dopo poco più di un anno è nata la mia ranocchia, ho divorziato e con il matrimonio è morta una parte di me , non tanto perché è finito alla fine sono cose che si mettono in conto , fanno parte della vita è stato il modo in cui è successo è stata l’ingratitudine dopo l’abnegazione nei tuoi confronti , dopo aver fatto molto di più di quanto abbia fatto la sua famiglia disgraziata , è stato il tradimento fisico e morale ricevuto che mi ha cambiato nell’anima .
Ho una nuova compagna adesso che è di una dolcezza infinita, che ha avuto il coraggio di mettersi in casa una persona con il cervello e il conto in banca a pezzi dopo il divorzio, che continua a credere in me e mi sprona a fare sempre meglio , le devo molto, più di quanto si possa immaginare.
E poi ci sei tu, sono passati almeno 12 anni e ancora ti penso , era mattina ed eravamo in metropolitana, linea verde Gessate /Famagosta , il vagone è pieno di studenti e di pendolari , non ricordo dove eravamo di preciso forse in prossimità Crescenzago, di sicuro prima di Loreto perché era la mia fermata, eri bellissima, alta 1.75 , capelli scuri tanti capelli scuri, riccia tanti ricci , avevi le lentiggini e gli occhi verdi , abbiamo fatto almeno 4 fermate senza toglierci gli occhi di dosso, non dimenticherò mai il tuo sorriso, i tuoi occhioni verdi, i tuoi ricci e il tuo profumo ….maledetta la mia timidezza, arrivato a Loreto scesi tu mi salutasti io ricambiai ci fissammo fino a quando non si chiusero le porte e nonostante il ritardo rimasi li a guardare il treno che spariva nella galleria .
Per i successivi due anni ogni mattina percorrevo tutto il treno cercandoti ma senza risultato , poi ho cambiato lavoro e la metropolitana non la prendevo più tutti i giorni ma solo sporadicamente.
Ancora oggi quando salgo sulla linea verde ho un senso di tristezza e nonostante siano passati tanti anni ti penso sempre.
Spero tu sia felice , spero di rivederti un giorno per poterti dire …..non ti ho mai dimenticato .
Il mio cuore è rimasto li , alla fermata Loreto e aspetta la mia capellona.
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