La lettera che non ti spedirò mai

di
genere
sentimentali

Cara Ivy
Come ogni anno arriva il periodo delle pulizie di primavera e quest’anno tocca alla cantina, ho raccolto una quantità infinita di ciarpame che finirà in discarica senza tanti complimenti ma in cima allo scaffale ecco apparire una vecchia scatola di scarpe, con la punta delle dita la prendo ma cade rovesciando a terra tutto il suo contenuto, mi chino con qualche imprecazione e noto una marea di lettere con francobolli francesi , ti ricordano qualcosa? Comunque le ripongo tutte nella scatola cercando di metterle tutte in ordine cronologico viene fuori la cassetta degli 883 “ nord sud ovest est “ me la regalasti per i miei quattordici anni e un album fotografico , te lo ricordi? Quello con il girasole sulla copertina!
Inizio a sfogliarlo, nella prima foto siamo io e te seduti per terra e mangiamo un gelato non avevamo più di dieci anni,quindi sono passati più di trent’anni, riconosco il posto siamo fuori dalla chiesa quando ancora la scalinata non era stata costruita , si la stessa scalinata dove qualche anno dopo ci siamo picchiati rotolando giù per scale , quanti bernoccoli e lividi ci siamo fatti nelle nostre interminabili liti , sei sempre stata un maschiaccio e come sempre dopo esserci pestati ricominciavamo a giocare e scherzare come se nulla fosse successo a prescindere da chi le avesse prese e chi avesse cominciato, un maschio e una femmina che si picchiavano come due uomini ah ahah.
Sfoglio l’album ed ecco la foto del mio compleanno i miei quattordici anni tu sempre al mio fianco e mi abbracci da dietro, sei sempre stata più alta di me, il sorriso e la spensieratezza di quegli anni mi fanno venire un nodo in gola , ti ricordi quando salivamo sulla collina dietro casa mia ? Quando ci sedevamo per terra guardavamo la città dall’alto e fantasticavamo sul nostro futuro? Progettavamo di andare a vivere in un’altra città e che saremmo rimasti sempre vicini e amici anche se ci saremmo sposati .
Sfoglio l’album ed ecco la foto di una giornata al mare sei tu sola anche qui potevi avere 14/15 anni e sei stupenda lo sei sempre stata , si lo so non te l’ho mai detto e perché avrei dovuto? Tu per me eri una sorella, l’amica matta ,quella che se l’avessi chiamata dicendo che ho ucciso un uomo sarebbe arrivata con la pala pronta a scavare .
Sfoglio ancora e una marea di ricordi affiorano, arrivo all’ultima foto ,li avevamo sedici anni e francamente non ricordo dove eravamo ma ricordo perfettamente cosa successe quel giorno, per l’ennesima volta ci picchiammo e il tuo ragazzo…. Credo si chiamasse Andrea venne in tuo soccorso e mi prese da dietro, tu ti scagliasti contro di lui e dopo avergli rotto il labbro con un pugno gli urlasti contro con gli occhi iniettati di sangue “ non toccare mio fratello pezzo di merda” …. Come si dice? E fu subito ex, ti ricordi Silvia quella che aveva un occhio verde e uno castano? Una volta disse “voi due vi sposerete in ospedale e divorzierete in chiesa”
Comunque dopo pochi mesi i tuoi si separarono e tua madre ti portò con se in Francia e qui arriviamo alle lettere , per un paio d’anni ci siamo scritti ma poi ci siamo persi , la lontananza uccide anche i rapporti più saldi , ma come dico sempre Dio ha un forte senso dell’umorismo e dopo dieci anni e a 1200 km di distanza ecco che incontro tuo fratello Fabio , con lui riallacciammo i rapporti non lo vedevo da vent’anni perché quando noi eravamo dei ragazzini lui era già grande e aveva preso la sua strada e cosi dopo grazie a quell’incontro io e te ci siamo ritrovati, era estate ed eri venuta in Italia a trovare tuo fratello, appena mi vedesti ti cadde il bicchiere dalle mani e mi saltasti addosso, non credo di aver dato e ricevuto un abbraccio tanto caloroso e sincero e nonostante la nostra fama di persone …come dire… poco inclini a manifestare i propri sentimenti ci mettemmo a piangere come bambini.
Per una settimana intera rimanemmo attaccati e dopo esserci raccontati gli ultimi dieci anni delle nostre vite ricominciammo a ridere , scherzare , prenderci in giro e menarci come un tempo , ora eri una donna e che donna .
La settimana voló e l’ultimo giorno si percepiva una profonda tristezza,di li a poche ore saresti tornata a casa tua, ti ricordi quello che è successo? Iniziammo a scherzare come al nostro solito , con scherzi pesanti e un po’ dolorosi , con un elastico ti feci male all’orecchio e tu mi infilzasti con una forchetta sulla schiena e dal gioco finimmo per menarci , non dimenticherò quel destro degno di un pugile professionista che mi arrivò in pieno volto, quando mi rialzai incominciammo a spingersi come due che stanno per litigare, finimmo tutti e due sul divano e invece di continuare a litigare ci baciammo , un bacio lungo e stupendo , quel giorno per la prima volta facemmo l’amore cosa impensabile per noi due e pure ci negli anni ci siamo ritrovati nudi decine e decine di volte e mai neanche una volta ci fu un commento o un allusione al sesso , non eravamo innamorati, non eravamo amici, non so nemmeno io cosa eravamo … l’unico modo per definire il nostro rapporto era cameratismo , si, hai presente quei commilitoni in guerra? Quelli che condividono gioia, dolore,piacere, vita, morte , il nostro rapporto era oltre l’amore oltre tutto.
Per un anno diventammo anche amanti e nonostante la distanza cercavamo di vederci il più possibile ma sapevamo entrambi che tutto sarebbe finito presto, da li ad un anno tutte e due ci saremmo dovuti sposare e così fu, dopo i nostri rispettivi matrimoni ci siamo persi e questa volta per sempre, ricordo il tuo ultimo regalo , ti presentasti in chiesa solo per vedermi l’ultima volta per l’ultimo saluto, mi sistemasti il colletto della camicia e dopo un bacio sulla guancia andasti via dicendomi auguri fratello mio , avevi fatto migliaia di chilometri e non eri rimasta per il matrimonio, andasti via prima .
Tu ti sei sposata una decina di giorni dopo e non ho ricambiato il gesto stupendo che hai fatto per me, non ho avuto il coraggio.
Il mio matrimonio è andato a puttane poi , dovevo ascoltare le tue parole “ Fra quella donna non fa per te,e quando lo capirai sarà troppo tardi “
Avrei dovuto ascoltarti , avrei dovuto dirti….
Ho visitato il tuo profilo social e vedo con immenso piacere che il tuo matrimonio sembra andare bene, siete una bellissima famiglia e tua figlia che ormai è adolescente ti somiglia tantissimo, bella come sua mamma.
Non so se leggerai mai queste righe e non credo che ci rivedremo, non sarebbe giusto.
Buona vita Ivy che tu abbia sempre il vento in poppa e ti auguro tutta la felicità di questo mondo a te e alla tua famiglia.
Un abbraccio Fra
PS non metterti strane idee per la testa vecchia capra che non sei altro, questa non è una lettera d’amore ed è giusto che io e te non ci siamo sposati perché a quest’ora uno di noi due sarebbe in galera e l’altro al cimitero o su una sedia a rotelle , detto questo però sei e sarai sempre la persona più importante della mia vita e se tuo marito ti rende infelice fammelo sapere, ho una vecchia pala in cantina e quella non è finita in discarica .
di
scritto il
2023-03-28
5 7 3
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.