Taxi-driver

di
genere
gay

Viaggiando spesso per lavoro non faccio più caso a nulla. i volti, i rumori, i profumi, gli odori, le sensazioni. entra tutto in una routine così uguale e così diversa ogni volta da non lasciarmi alcuna traccia addosso.
e così, uscito dall'aeroporto di Bangkok, e preso il primo taxi disponibile verso l'albergo, non ho fatto caso all'autista, che in verità avrei scoperto di lì a poco essere una creatura di una beltà fuori dal comune.
il viaggio è trascorso abbastanza sereno, a dispetto del folle traffico della città e del caldo umido che a malapena il climatizzatore dell'auto riusciva a sconfiggere. ho lavorato per tutto il tempo, rispondendo sbrigativamente alle domande di routine che il guidatore mi poneva, senza fare caso ai suoi sguardi interessati attraverso lo specchietto retrovisore.
In effetti, nei miei 35 anni, mi ritengo un gran bel ragazzo. la natura mi ha dotato di lineamenti particolarmente raffinati, ho una carnagione olivastra, pratico molto sport, sono piuttosto alto e in giacca e cravatta riscuoto un discreto successo con le donne. non ero mai stato con un altro uomo. sino a quel giorni.
giunti all'albergo, il classico 5 stelle luxury che la compagnia era solita prenotare per me, pago il conto e scendo dal taxi. così fa il tassista, che con la solita gentilezza toglie la valigia dal bagagliaio. anziché lasciarmela, tuttavia, mi chiede se può farmi la cortesia di portarmela in hotel.
è mentre cerco di spiegargli (cosa che immagino sappia già) che ci penseranno gli addetti dell'albergo che rimango colpito, direi affascinato, dalla sua bellezza. il ragazzo non arrivava certamente a 30 anni, lineamenti orientali finissimi, di una femminilità imbarazzante, occhi verdi, denti bianchi. capelli lunghi ma curati. non troppo alto e magro al punto giusto. le gambe erano snelle le caviglie sottili. arrossisco per il pensiero di esser rimasto affascinato da un uomo, lui sorride, e per togliermi dall'imbarazzo lo invito a portar dentro le valigie. e le cose non migliorano. il suo lato b è quello di una donna, solo più contenuto in dimensioni. due natiche toniche e rotonde, ben evidenziate dentro ai jeans stretti. non voglio sbagliarmi, ma indossa un perizoma. o non indossa intimo.
Arriviamo alla reception e prima di avvicinarmi al check in lo invito a lasciare le valigie e gli porgo una mancia per congedarlo. ma ancora una volta mi dice che si occuperà lui di portare le valigie in camera, e con grande stupore non voglio dire di no, anzi, mi sembra quasi che aspettassi quella proposta.
mi registro, prendo la chiave magnetica, gli faccio un cenno e saliamo in camera.
la camera come sempre è superba, molto elegante e confortevole, con quell'atmosfera soffusa e sensuale tipica degli alberghi orientali.
il taxista è dietro di me e indugia sulla porta. gli faccio cenno di entrare. questa volta è lui a stupirsi, ed io me ne rendo conto immediatamente. se non lo desiderassi, gli avrei detto di lasciare le valigie lì sulla porta e di andarsene, invece l'ho invitato ad entrare. inconsciamente, io lo desidero.
e così lui entra, chiude la porta, lascia le valigie, mi si avvicina moltissimo e mi fissa. sono paralizzato, pervaso dallo stupore per ciò che sta accadendo e travolto da un desiderio mai provato.
lui allunga piano la sua mano verso il mio pene. l'abito di tela non lascia adito a dubbi. sono eccitato e la mia asta è già turgida. lui sorride, si avvicina ancora di più e mi bacia in bocca. la sua lingua morbida si fa strada tra le mie labbra e mi esplora. ha un buon sapore. ed anche un buon profumo. sto tremando. lui continua a baciarmi e a toccarmi. il mio pene ormai esplode negli slip.
senza smettere di baciarmi, inizia a spogliarmi, prima la giacca, che scivola in terra, poi la cravatta, infine la camicia. ora che mi vede a dorso nudo, è compiaciuto. il mio fisico possente e muscoloso lo eccita, così inizia a massaggiare il mio petto ed a baciarmi. a quel punto mi sblocco. capisco quanto lo desideri e così gli metto le mani sulle natiche ed inizio io a baciarlo. non sono dolce, lo bacio con forza, penetro le sue labbra con rabbia, quasi a dirgli, perchè mi hai fatto provare questa cosa.
lui ansima e comincia a slacciarmi i pantaloni. il mio pene è durissimo ed esce dagli slip.
gli ordino: fermati! spogliati!
ubbidisce, e inizia spogliarsi. la sua pelle è morbida e olivastra, senza peli. è bellissimo. si toglie anche gli slip. ha un pene molto piccolo rispetto al mio, con un piccolo ciuffo di peli. però è eretto. anche lui è molto eccitato.
lo conduco sul letto, ancora fatto, e ci sdraiamo insieme, nudi. lui inizia a massaggiare il mio corpo usando sia le mani che il suo stesso corpo. è una sensazione bellissima, avvolgente, rilassante. sento che sto per esplodere, non mi riconosco, sono completamente rapito da lui. ansimo e gemo in continuazione, come in un trans di piacere.
improvvisamente sento le sue labbra morbide avvolgere il mio pene. inizia a succhiarlo dolcemente con grande maestria. mentre le sue labbra fanno su e giù lungo la mia asta, sento la sua lingua giocare con il mio frenulo. è troppo non resisto, senza avvisarlo esplodo nella sua bocca. lui sembra gradire, e deglutisce.
mentre cerco di riordinare le idee, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: scopami...
non so cosa pensare. e non so neppure cosa fare. non mi tornerà mai duro, penso. e proprio mentre lo penso, sento i suoi piedi massaggiare il mio pene mentre la sua lingua esplora il mio padiglione auricolare. penso alle sue natiche e in pochi attimi il mio cazzo torna duro. gli dico: scopiamo.
lui si sdraia a pancia in su e mi vita sopra di lui. mi avvicino piano, lui lo prende in mano e lo porta vicino al suo buchino. è bagnatissimo, quasi come una vagina. il mio cazzo, pur grande, non incontra una grande resistenza. entra piuttosto facilmente e così inizio a penetrarlo con passione. sento il suo piacere, lo percepisco in ogni suo gemito, in ogni suo movimento, in ogni suo sguardo. sta godendo di me, è in preda ad un'eccitazione spasmodica. io continuo a scoparlo sempre più forte, con maggior vigore, mentre lui urla sempre più forte. all'improvviso, senza che io neppure lo tocchi, il suo piccolo pene esplode in una venuta copiosa, inondarono del suo stesso sperma. io continuo a scoparlo e con grande stupore dopo pochi secondi viene di nuovo, e poi ancora per la terza volta, gemendo e asiimando in un trans di piacere. alla sua terza venuta non resisto e vengo nuovamente anche io, mentre mi sdraio su di lui per baciarlo e sentire il suo sperma anche sulla mia pelle.
restiamo così qualche secondo, forse qualche minuto. lui mi dice: devo andare.
fatti una doccia, gli dico.
lui entra in bagno, chiude la porta, si lava, esce e se ne va. nemmeno me ne accorgo, perchè stremato sto dormendo.
non lo rivedrò mai più
scritto il
2023-03-23
3 . 1 K
visite
1
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il bagno delle signore
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.