La cura contro il mal di schiena (parte 2)
di
Dave P.
genere
gay
Ieri sera, a distanza di otto giorni dal primo appuntamento, sono tornato da Marco per curare il mio problema alla schiena.
Durante la settimana, non è passata una singola ora senza che pensassi a quanto è successo la volta scorsa, in un misto di eccitazione, vergogna, paura e imbarazzo.
Non sono riuscito, in questo turbinio di sensazioni, a fare sesso con mia moglie durante questi otto giorni. ieri poi, sin dal mattino, ho vissuto l'attesa con estrema agitazione, non sapendo se essere felice per quello che sarebbe potuto succedere oppure preoccupato per le sue conseguenze.
con questi stati d'animo, ho suonato il citofono dello studio e sono entrato in sala d'attesa. la porta dello studio era socchiusa e Marco mi ha invitato ad entrare, non essendoci altri pazienti prima di me.
Questa volta Marco mi aspettava in piedi, a pochi passi dalla porta. Era bellissimo.
Appena ho varcato la soglia, Marco si è avvicinato a me, con un braccio a chiuso la porta e con l'altro mi ha spinto contro di essa. Mi ha fissato per un paio di secondi e poi ha iniziato a baciarmi.
la sua lingua morbida entrava nella mia bocca con dolce prepotenza, senza trovare resistenza alcuna. lasciavo che mi penetrasse la bocca e che la esplorasse a fondo, abbandonato al piacere di quel bacio. il suo sapore era piacevole, il suo profumo ancora di più.
Dopo pochi secondi di estasi. ho sentito le sue mani muoversi lungo il mio corpo, accarezzandomi con vigore. ho iniziato anche io a infilare la mia lingua nella sua bocca, rispondendo al suo bacio, ed a toccargli la schiena ed il fondo schiena.
Aveva un sedere incredibilmente sodo, muscoloso, ben definito, con fianchi piccoli.
non so quanto sia durato, e non so neppure dove Marco mi abbia toccato, ma so che quando la sua mano è arrivata dove voleva arrivare, il mio pene era eretto e pulsante.
avevo di proposito indossato i pantaloni della tuta senza biancheria, così Marco ha potuto immediatamente sentirlo ed afferrarlo.
Credo che la cosa lo abbia eccitato a dismisura, poiché appena ha capito la situazione, si è staccato dalla mia bocca, si è avvicinato al mio orecchio e mi ha sussurrato, animando: "Adesso scopami..."
ciò che ha detto ed il modo in cui lo ha detto erano un messaggio inequivocabile. Marco voleva che prendessi in mano la situazione e lo possedessi. Se ci avessi pensato prima, non avrei saputo come gestire la cosa, ma l'eccitazione del momento mi ha spinto ad agire senza esitazione.
E così, l'ho spinto verso il lettino, mentre ho ripreso a baciarlo con ardito vigore e mentre gli slacciavo i bottoni del camice.
Arrivati al lettino, gli ho sfilato il camice, così da poter ammirare il suo petto definito e glabbro. Ho smesso di baciarlo, gli ho leccato un capezzolo, facendolo gemere in un brivido di piacere, poi l'ho girato di spalle e l'ho spinto supino sul lettino dove la settimana prima mi ero ritrovato io.
Con un gesto deciso, ho abbassato i suoi pantaloni, sapendo che non avrei trovato altro impedimento.
Marco era sdraiato davanti a me, con quel fondoschiena pazzesco pronto a ricevermi, ed io che morivo dalla voglia di penetrarlo.
mi sono abbassato i pantaloni della tuta, ho infilato il preservativo che avevo portato da casa ed ho appoggiato il mio pene vigoroso tra le sue natiche. Marco ha iniziato a muoversi sinuosamente invitandomi a penetrarlo. Temendo di procurargli dolore, mi sono allontanato un poco, mi sono inginocchiato ed ho iniziato a leccarlo. sospeso da questa mia azione inattesa, Marco ha iniziato a gemere di piacere. non sapendo resistere, ho infilato una mano davanti a lui, arrivando ad afferrargli il pene. era durissimo e così ho iniziato a massaggiarlo mentre continuavo ad inumidire il suo buco.
dopo qualche minuto, mi sono alzato, senza smettere di masturbarlo, e mi sono nuovamente avvicinato a lui.
ho spinto piano il mio pene contro il suo ano, umido, bagnato. Una leggera resistenza... e poi è scivolato dentro di lui. Marco ha gridato piano, un pò di piacere un pò di dolore, mentre il mio pene entrava dentro di lui. Ero al culmine del piacere, con quel maschio bellissimo che godeva nell'essere posseduto da me. ho iniziato a spingere su e giù sempre più forte, mentre non smettevo di masturbarlo e mentre Marco gemeva ed ansimava ad ogni colpo. Abbiamo iniziato a sudare mano mano che l'eccitazione cresceva e si avvicinava il momento del piacere. Marco godeva moltissimo, mi invitava a non smettere, a penetrarlo con più forza, diceva che lo stavo facendo impazzire.
non so dire quanto ho resistito, ma posso certo affermare che è stata un'esperienza fantastica. sono esploso dentro di lui urlando di piacere, mentre Marco si contorceva per la spinta finale con cui lo avevo penetrato. Sono rimasto dentro di lui, fino in fondo, per alcuni attimi, sfinito di piacere.
Poi sono uscito, l'ho fatto girare e mi sono avventato sul suo pene, infilandolo nella mia bocca. sono bastate tre, quattro pompate, ed anche Marco è esploso dentro di me, inondando la mia bocca con la sua crema calda.
ero pazzo di lui. ma non potevo dirlo. né a lui né al mondo.
Così ci siamo rivestiti, ed abbiamo fissato il nuovo appuntamento, come se niente fosse...
(Continua)
Durante la settimana, non è passata una singola ora senza che pensassi a quanto è successo la volta scorsa, in un misto di eccitazione, vergogna, paura e imbarazzo.
Non sono riuscito, in questo turbinio di sensazioni, a fare sesso con mia moglie durante questi otto giorni. ieri poi, sin dal mattino, ho vissuto l'attesa con estrema agitazione, non sapendo se essere felice per quello che sarebbe potuto succedere oppure preoccupato per le sue conseguenze.
con questi stati d'animo, ho suonato il citofono dello studio e sono entrato in sala d'attesa. la porta dello studio era socchiusa e Marco mi ha invitato ad entrare, non essendoci altri pazienti prima di me.
Questa volta Marco mi aspettava in piedi, a pochi passi dalla porta. Era bellissimo.
Appena ho varcato la soglia, Marco si è avvicinato a me, con un braccio a chiuso la porta e con l'altro mi ha spinto contro di essa. Mi ha fissato per un paio di secondi e poi ha iniziato a baciarmi.
la sua lingua morbida entrava nella mia bocca con dolce prepotenza, senza trovare resistenza alcuna. lasciavo che mi penetrasse la bocca e che la esplorasse a fondo, abbandonato al piacere di quel bacio. il suo sapore era piacevole, il suo profumo ancora di più.
Dopo pochi secondi di estasi. ho sentito le sue mani muoversi lungo il mio corpo, accarezzandomi con vigore. ho iniziato anche io a infilare la mia lingua nella sua bocca, rispondendo al suo bacio, ed a toccargli la schiena ed il fondo schiena.
Aveva un sedere incredibilmente sodo, muscoloso, ben definito, con fianchi piccoli.
non so quanto sia durato, e non so neppure dove Marco mi abbia toccato, ma so che quando la sua mano è arrivata dove voleva arrivare, il mio pene era eretto e pulsante.
avevo di proposito indossato i pantaloni della tuta senza biancheria, così Marco ha potuto immediatamente sentirlo ed afferrarlo.
Credo che la cosa lo abbia eccitato a dismisura, poiché appena ha capito la situazione, si è staccato dalla mia bocca, si è avvicinato al mio orecchio e mi ha sussurrato, animando: "Adesso scopami..."
ciò che ha detto ed il modo in cui lo ha detto erano un messaggio inequivocabile. Marco voleva che prendessi in mano la situazione e lo possedessi. Se ci avessi pensato prima, non avrei saputo come gestire la cosa, ma l'eccitazione del momento mi ha spinto ad agire senza esitazione.
E così, l'ho spinto verso il lettino, mentre ho ripreso a baciarlo con ardito vigore e mentre gli slacciavo i bottoni del camice.
Arrivati al lettino, gli ho sfilato il camice, così da poter ammirare il suo petto definito e glabbro. Ho smesso di baciarlo, gli ho leccato un capezzolo, facendolo gemere in un brivido di piacere, poi l'ho girato di spalle e l'ho spinto supino sul lettino dove la settimana prima mi ero ritrovato io.
Con un gesto deciso, ho abbassato i suoi pantaloni, sapendo che non avrei trovato altro impedimento.
Marco era sdraiato davanti a me, con quel fondoschiena pazzesco pronto a ricevermi, ed io che morivo dalla voglia di penetrarlo.
mi sono abbassato i pantaloni della tuta, ho infilato il preservativo che avevo portato da casa ed ho appoggiato il mio pene vigoroso tra le sue natiche. Marco ha iniziato a muoversi sinuosamente invitandomi a penetrarlo. Temendo di procurargli dolore, mi sono allontanato un poco, mi sono inginocchiato ed ho iniziato a leccarlo. sospeso da questa mia azione inattesa, Marco ha iniziato a gemere di piacere. non sapendo resistere, ho infilato una mano davanti a lui, arrivando ad afferrargli il pene. era durissimo e così ho iniziato a massaggiarlo mentre continuavo ad inumidire il suo buco.
dopo qualche minuto, mi sono alzato, senza smettere di masturbarlo, e mi sono nuovamente avvicinato a lui.
ho spinto piano il mio pene contro il suo ano, umido, bagnato. Una leggera resistenza... e poi è scivolato dentro di lui. Marco ha gridato piano, un pò di piacere un pò di dolore, mentre il mio pene entrava dentro di lui. Ero al culmine del piacere, con quel maschio bellissimo che godeva nell'essere posseduto da me. ho iniziato a spingere su e giù sempre più forte, mentre non smettevo di masturbarlo e mentre Marco gemeva ed ansimava ad ogni colpo. Abbiamo iniziato a sudare mano mano che l'eccitazione cresceva e si avvicinava il momento del piacere. Marco godeva moltissimo, mi invitava a non smettere, a penetrarlo con più forza, diceva che lo stavo facendo impazzire.
non so dire quanto ho resistito, ma posso certo affermare che è stata un'esperienza fantastica. sono esploso dentro di lui urlando di piacere, mentre Marco si contorceva per la spinta finale con cui lo avevo penetrato. Sono rimasto dentro di lui, fino in fondo, per alcuni attimi, sfinito di piacere.
Poi sono uscito, l'ho fatto girare e mi sono avventato sul suo pene, infilandolo nella mia bocca. sono bastate tre, quattro pompate, ed anche Marco è esploso dentro di me, inondando la mia bocca con la sua crema calda.
ero pazzo di lui. ma non potevo dirlo. né a lui né al mondo.
Così ci siamo rivestiti, ed abbiamo fissato il nuovo appuntamento, come se niente fosse...
(Continua)
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