Entra 2
di
Castle
genere
sentimentali
Le apro la porta, la invito a entrare cercando di metterla a suo agio. Mi saluta timidamente,
sembra nervosa: forse ha capito dove voglio arrivare, stasera. Ho usato la relazione per il
Consiglio d'Ateneo come scusa e probabilmente lo sa molto bene, anche se rileggerla con lei
potrebbe essere produttivo.
È vestita molto formale, anche troppo: ha paura di darmi un segnale? Bambina, non pensi di
avermene dati a sufficienza in queste ultime settimane? Credi davvero che non abbia notato
come mi guardi, come arrossisci? Penso tu sia rimasta l'unica donna al mondo a farlo... e ogni
volta che succede mi stende.
Ma continuiamo pure a fingere, dai: dammi una mano con questo documento. Siediti vicina a
me. Non così rigida, forza... rilassati un po'. Stai andando bene, no? Te lo dico sempre che hai
una bella testa. E anche un bel culo, in effetti, e.... e ora che ti allunghi davanti a me per
indicarmi una parte del testo, lo stai mostrando per caso o lo fai apposta? Ti rendi conto che sei
eccitante, piccola?
Cos'hai, sotto? Cerco di sbirciare tra i bottoni della camicia... non vedo nulla. Vorrei togliertela
adesso, subito, vorrei strappartela via con un gesto solo, tuffare la faccia tra le tue tette e sentire
il tuo profumo, vorrei baciarti il collo e le braccia, infilarmi in bocca a una a una le tue dita.... E
invece ti dico che sei brava, ti faccio parlare.
Vuoi da bere? Dai, prendi. È alcolico, sì,. Così ti lasci andare un po'.... Ecco, brava.... bevi.
Cavoli, mi tremava la mano, dandoti il bicchiere: lo vedi l'effetto che mi fai, lo vedi come mi rendi
fragile? Non dovresti avere paura...
Oh, baby: l'alcol ti sta facendo effetto, credo... fai movimenti più morbidi, ti appoggi, mi sfiori...
dio, quanto ho voglia di te, ora. Di prenderti qui su questa scrivania. Meno male che non vedi
cosa sta succedendo sotto il tavolo.... mi stai eccitando da morire, mentre ti accarezzi il collo e ti
fai aria con la cartelletta....
E non pensare, ora che il lavoro è finito, che ti lascerò andare via. Ordiniamo qualcosa da
mangiare, dai. Prendo il telefono, mentre tu.... che fai, ora? Davvero ti stai esibendo per me? Mi
mostri la schiena, le braccia, ti allunghi.... Già lo adoro, il tuo corpo. Sei vestita sobria, si, ma
tutto mette in risalto le tue curve... E poi muovi le anche, ti accarezzi ancora il collo....
Mi stai chiamando, vero? Eccomi. Dietro di te, sì. Non tremare, piccola, lasciami esplorare la tua
pelle con le mie labbra... hai un sapore inebriante, lo sai? Stai ferma, lasciami fare: ti sbottono
un po' la camicia, infilo la mano sotto il reggiseno....sento i capezzoli duri... allora anche tu sei
eccitata, bambina? Anche qui sotto, dove le mie dita cercano di farsi strada? Certo che sei
eccitata, se no non spingeresti indietro col bacino... appoggiati pure, piccola, senti cos'ho qua...
Tutto per te... Ma prima fammi vedere, voglio vedere tutto di te...
Mi siedo e ti guardo mentre ti spogli: sei morbidezza e tensione. Cerchi i miei occhi, ma il mio
sguardo è solo sul tuo corpo: le spalle che si liberano della camicia, i piedi nudi, le gambe
abbronzate... vai avanti, dai! Oh, sì... lo sapevo che avevi delle gran tette... oh... già le sento
sotto le mie labbra e poi... uh... non so se resisto, baby, ora che hai tolto anche le mutandine...
Vieni subito qui, vieni, devo sentire il tuo sapore, tuffare la
lingua tra le tue gambe... Ah, ti piace, eh?? Me ne accorgo da come inarchi la schiena,
donandoti alla mia lingua. Sei bagnata, tesoro.... ma io voglio farti bagnare di più... Ti stuzzico
nel tuo punto più caldo, ti sento sussultare... e intanto con due dita ti esploro....
Bussano. Non ti spaventare: è il ragazzo del sushi. Non ti muovere, aspettami....
Prendo il vassoio, lo congedo e torno da te.
Dove eravamo? Non mi lasci il tempo di pensare, mi apri i pantaloni e la camicia, mi fai sedere e
cominci a percorrere la mia pelle con la lingua. Sei nuda sopra di me, vedo il tuo culo che
sporge tondo e mi eccita da morire. Scendi e mi guardi... oh sì, bambina, puoi. Ti prego, fallo.
Non ci girare intorno così... non farmi soffr..... Oh! Finalmente nella tua bocca, sento che mi sta
scoppiando nella pelle, sento che ti riempio e che ti piace...
Non. Ti. Fermare.
Mi guardi mentre mi succhi, e hai uno sguardo da cerbiatta innocente, come se facessi la cosa
più naturale del mondo.... Ed è cosi, è la cosa più ovvia.
Ma ora torni su, mi baci, mi chiedi se mi piace... sì, è questo che volevo, ma non solo.... Voglio
finire dentro di te, mi chiederai di smetterla...
Girati e taci. Non dire niente. Mi appoggio a te e ti penetro subito, senza aspettare. Non posso
aspettare, e nemmeno tu: sei già un lago. Ti sbatto contro al divano, tenendoti per i fianchi...
una, due, mille volte. Gemi, soffri, o sono io? Sì sono io.... sento che sto per esplodere....
all'ultimo esco e ti vengo sulla schiena. Ti ho sporcata, bambina, è questo che volevi, vero?
Sono sfinito. Vieni qui, piccola.
Claudia, vieni.
sembra nervosa: forse ha capito dove voglio arrivare, stasera. Ho usato la relazione per il
Consiglio d'Ateneo come scusa e probabilmente lo sa molto bene, anche se rileggerla con lei
potrebbe essere produttivo.
È vestita molto formale, anche troppo: ha paura di darmi un segnale? Bambina, non pensi di
avermene dati a sufficienza in queste ultime settimane? Credi davvero che non abbia notato
come mi guardi, come arrossisci? Penso tu sia rimasta l'unica donna al mondo a farlo... e ogni
volta che succede mi stende.
Ma continuiamo pure a fingere, dai: dammi una mano con questo documento. Siediti vicina a
me. Non così rigida, forza... rilassati un po'. Stai andando bene, no? Te lo dico sempre che hai
una bella testa. E anche un bel culo, in effetti, e.... e ora che ti allunghi davanti a me per
indicarmi una parte del testo, lo stai mostrando per caso o lo fai apposta? Ti rendi conto che sei
eccitante, piccola?
Cos'hai, sotto? Cerco di sbirciare tra i bottoni della camicia... non vedo nulla. Vorrei togliertela
adesso, subito, vorrei strappartela via con un gesto solo, tuffare la faccia tra le tue tette e sentire
il tuo profumo, vorrei baciarti il collo e le braccia, infilarmi in bocca a una a una le tue dita.... E
invece ti dico che sei brava, ti faccio parlare.
Vuoi da bere? Dai, prendi. È alcolico, sì,. Così ti lasci andare un po'.... Ecco, brava.... bevi.
Cavoli, mi tremava la mano, dandoti il bicchiere: lo vedi l'effetto che mi fai, lo vedi come mi rendi
fragile? Non dovresti avere paura...
Oh, baby: l'alcol ti sta facendo effetto, credo... fai movimenti più morbidi, ti appoggi, mi sfiori...
dio, quanto ho voglia di te, ora. Di prenderti qui su questa scrivania. Meno male che non vedi
cosa sta succedendo sotto il tavolo.... mi stai eccitando da morire, mentre ti accarezzi il collo e ti
fai aria con la cartelletta....
E non pensare, ora che il lavoro è finito, che ti lascerò andare via. Ordiniamo qualcosa da
mangiare, dai. Prendo il telefono, mentre tu.... che fai, ora? Davvero ti stai esibendo per me? Mi
mostri la schiena, le braccia, ti allunghi.... Già lo adoro, il tuo corpo. Sei vestita sobria, si, ma
tutto mette in risalto le tue curve... E poi muovi le anche, ti accarezzi ancora il collo....
Mi stai chiamando, vero? Eccomi. Dietro di te, sì. Non tremare, piccola, lasciami esplorare la tua
pelle con le mie labbra... hai un sapore inebriante, lo sai? Stai ferma, lasciami fare: ti sbottono
un po' la camicia, infilo la mano sotto il reggiseno....sento i capezzoli duri... allora anche tu sei
eccitata, bambina? Anche qui sotto, dove le mie dita cercano di farsi strada? Certo che sei
eccitata, se no non spingeresti indietro col bacino... appoggiati pure, piccola, senti cos'ho qua...
Tutto per te... Ma prima fammi vedere, voglio vedere tutto di te...
Mi siedo e ti guardo mentre ti spogli: sei morbidezza e tensione. Cerchi i miei occhi, ma il mio
sguardo è solo sul tuo corpo: le spalle che si liberano della camicia, i piedi nudi, le gambe
abbronzate... vai avanti, dai! Oh, sì... lo sapevo che avevi delle gran tette... oh... già le sento
sotto le mie labbra e poi... uh... non so se resisto, baby, ora che hai tolto anche le mutandine...
Vieni subito qui, vieni, devo sentire il tuo sapore, tuffare la
lingua tra le tue gambe... Ah, ti piace, eh?? Me ne accorgo da come inarchi la schiena,
donandoti alla mia lingua. Sei bagnata, tesoro.... ma io voglio farti bagnare di più... Ti stuzzico
nel tuo punto più caldo, ti sento sussultare... e intanto con due dita ti esploro....
Bussano. Non ti spaventare: è il ragazzo del sushi. Non ti muovere, aspettami....
Prendo il vassoio, lo congedo e torno da te.
Dove eravamo? Non mi lasci il tempo di pensare, mi apri i pantaloni e la camicia, mi fai sedere e
cominci a percorrere la mia pelle con la lingua. Sei nuda sopra di me, vedo il tuo culo che
sporge tondo e mi eccita da morire. Scendi e mi guardi... oh sì, bambina, puoi. Ti prego, fallo.
Non ci girare intorno così... non farmi soffr..... Oh! Finalmente nella tua bocca, sento che mi sta
scoppiando nella pelle, sento che ti riempio e che ti piace...
Non. Ti. Fermare.
Mi guardi mentre mi succhi, e hai uno sguardo da cerbiatta innocente, come se facessi la cosa
più naturale del mondo.... Ed è cosi, è la cosa più ovvia.
Ma ora torni su, mi baci, mi chiedi se mi piace... sì, è questo che volevo, ma non solo.... Voglio
finire dentro di te, mi chiederai di smetterla...
Girati e taci. Non dire niente. Mi appoggio a te e ti penetro subito, senza aspettare. Non posso
aspettare, e nemmeno tu: sei già un lago. Ti sbatto contro al divano, tenendoti per i fianchi...
una, due, mille volte. Gemi, soffri, o sono io? Sì sono io.... sento che sto per esplodere....
all'ultimo esco e ti vengo sulla schiena. Ti ho sporcata, bambina, è questo che volevi, vero?
Sono sfinito. Vieni qui, piccola.
Claudia, vieni.
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