Mi ritocco
di
sgu
genere
masturbazione
Da anni nutro il desiderio di raccontarvi le mie voglie e le mie emozioni e...finalmente eccomi qua.
Già umida.
O forse potrei dire che sono di nuovo umida.
Alle volte rifletto su questo arrapamento che mi assale e temo di avere un problema: ho bisogno di masturbarmi anche per dieci volte di fila, a volte di più, l'ennesima volta smetto di provare il piacere dell'orgasmo e raggiungo una sorta di tetto massimo che mi porta a godere senza tornare più indietro, come se fosse un limite massimo continuo, costretto a terminare solo quando i crampi alle mani diventano invalidanti.
Capitemi bene, già scrivere questa breve introduzione è complicato...
le mutandine ormai non le ho più addosso da ore, resta una canotta aderente che il mio ragazzo mi ha quasi strappato di dosso poco fa mentre facevamo l'amore, ma ora lui è andato via e io sento di nuovo questo forte calore tra le cosce.
E sento pulsare la mia vagina.
Se scrivo non posso toccarmi, sarei costretta ad interrompere, perdere il filo, quindi gioco di muscoli e mi ritrovo a spingere il culo in basso, indietro...cerco disperatamente un punto d'attrito con qualcosa.
Il battito del mio cuore accelera, come si rinforza il respiro.
Mi eccito pensando a lui che andando via mi ha chiesto se avessi intenzione di toccarmi, ed io che fremendo dentro gli ho risposto solo timidamente e con un sorriso.
Amo il suo pene. Lui è un meraviglioso porco e vorrei solo che mi inondasse di sperma la schiena.
Mi agito mentre cerco un modo di tenere fermo il telefono e toccarmi contemporaneamente.
Ce l'ho fatta! Sono sicura che la mia concentrazione adesso verrà dispersa in un mare di umori.
Faccio tuffare un ditino...
è così calda e morbida, accogliente...
Decido di sfiorarmi piano il clitoride, disegno dei cerchietti attorno a questa pallina magica lentamente. È una tortura.
Mi eccito pensando a voi che leggete e immaginate una giovane donna che a gambe aperte e sotto un lenzuolo, si ritrova delle goccioline solleticarle tra le chiappe fin sul letto.
e vengo, di nuovo.
Già umida.
O forse potrei dire che sono di nuovo umida.
Alle volte rifletto su questo arrapamento che mi assale e temo di avere un problema: ho bisogno di masturbarmi anche per dieci volte di fila, a volte di più, l'ennesima volta smetto di provare il piacere dell'orgasmo e raggiungo una sorta di tetto massimo che mi porta a godere senza tornare più indietro, come se fosse un limite massimo continuo, costretto a terminare solo quando i crampi alle mani diventano invalidanti.
Capitemi bene, già scrivere questa breve introduzione è complicato...
le mutandine ormai non le ho più addosso da ore, resta una canotta aderente che il mio ragazzo mi ha quasi strappato di dosso poco fa mentre facevamo l'amore, ma ora lui è andato via e io sento di nuovo questo forte calore tra le cosce.
E sento pulsare la mia vagina.
Se scrivo non posso toccarmi, sarei costretta ad interrompere, perdere il filo, quindi gioco di muscoli e mi ritrovo a spingere il culo in basso, indietro...cerco disperatamente un punto d'attrito con qualcosa.
Il battito del mio cuore accelera, come si rinforza il respiro.
Mi eccito pensando a lui che andando via mi ha chiesto se avessi intenzione di toccarmi, ed io che fremendo dentro gli ho risposto solo timidamente e con un sorriso.
Amo il suo pene. Lui è un meraviglioso porco e vorrei solo che mi inondasse di sperma la schiena.
Mi agito mentre cerco un modo di tenere fermo il telefono e toccarmi contemporaneamente.
Ce l'ho fatta! Sono sicura che la mia concentrazione adesso verrà dispersa in un mare di umori.
Faccio tuffare un ditino...
è così calda e morbida, accogliente...
Decido di sfiorarmi piano il clitoride, disegno dei cerchietti attorno a questa pallina magica lentamente. È una tortura.
Mi eccito pensando a voi che leggete e immaginate una giovane donna che a gambe aperte e sotto un lenzuolo, si ritrova delle goccioline solleticarle tra le chiappe fin sul letto.
e vengo, di nuovo.
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