Mi ritocco - cercando la vicina
di
sgu
genere
masturbazione
Vi avevo già raccontato della necessità di masturbarmi a ripetizione, ma non vi avevo detto di avere una vicina misteriosa che cerco ogni volta che mi stendo a gambe aperte e cosce umide sul divano.
Anche stavolta sono costretta a scrivere a round: un po' ticchetto lo schermo, un po' il mio clitoride, un po' i capezzoli e poi striscio il dito sul copridivano per asciugarlo e riprendere a scrivere.
Adoro condividere il mio arrapamento, per me non è mai stato un segreto.
Sin da ragazzina ho costretto i miei fidanzatini a masturbarsi su di me o a guardarmi e ad accarezzarmi i capelli e il seno mentre lo facevo io.
Sentivo di essere più forte, avevo il potere di farli godere e mentre mi torturavo, indirettamente torturavo loro impedendoli di toccarmi. Dovevo farlo io.
Guardatemi godere!
Potete raccogliere con le dita i miei umori scivolare e gocciolare, ma non sarete protagonisti del mio orgasmo.
E adesso...torniamo al presente.
Mentre sono seminuda sdraiata sul divano, finalmente un po' di fresco...si irrigidiscono anche i capezzoli.
Io e la mia vicina viviamo sole ed abbiamo un esterno comunicante.
Sono sicura che lei mi abbia sentito godere già svariate volte, desidero con tutta me stessa che venga a spiarmi..la lascerei fare. La guarderei dal mio divano mentre mi guarda, e quindi cerco di richiamarla con i miei mugolii.
Non cede e io mugolo più forte e più forte godo.
La sento che parla al telefono, certe volte credo faccia finta per potersi avvicinare a me con discrezione, e io me ne sbatto.
Deve sentirmi.
Deve guardarmi.
Deve stendersi sul suo divano e toccarsi e masturbarsi fin quando le sue dita non saranno totalmente annegate pensando a me che sono una porca, che sono libera, che voglio godere alla luce del sole di questo balcone con gli uccellini che cantano e il venticello che mi accarezza la pelle.
E vengo, ripetutamente.
Anche stavolta sono costretta a scrivere a round: un po' ticchetto lo schermo, un po' il mio clitoride, un po' i capezzoli e poi striscio il dito sul copridivano per asciugarlo e riprendere a scrivere.
Adoro condividere il mio arrapamento, per me non è mai stato un segreto.
Sin da ragazzina ho costretto i miei fidanzatini a masturbarsi su di me o a guardarmi e ad accarezzarmi i capelli e il seno mentre lo facevo io.
Sentivo di essere più forte, avevo il potere di farli godere e mentre mi torturavo, indirettamente torturavo loro impedendoli di toccarmi. Dovevo farlo io.
Guardatemi godere!
Potete raccogliere con le dita i miei umori scivolare e gocciolare, ma non sarete protagonisti del mio orgasmo.
E adesso...torniamo al presente.
Mentre sono seminuda sdraiata sul divano, finalmente un po' di fresco...si irrigidiscono anche i capezzoli.
Io e la mia vicina viviamo sole ed abbiamo un esterno comunicante.
Sono sicura che lei mi abbia sentito godere già svariate volte, desidero con tutta me stessa che venga a spiarmi..la lascerei fare. La guarderei dal mio divano mentre mi guarda, e quindi cerco di richiamarla con i miei mugolii.
Non cede e io mugolo più forte e più forte godo.
La sento che parla al telefono, certe volte credo faccia finta per potersi avvicinare a me con discrezione, e io me ne sbatto.
Deve sentirmi.
Deve guardarmi.
Deve stendersi sul suo divano e toccarsi e masturbarsi fin quando le sue dita non saranno totalmente annegate pensando a me che sono una porca, che sono libera, che voglio godere alla luce del sole di questo balcone con gli uccellini che cantano e il venticello che mi accarezza la pelle.
E vengo, ripetutamente.
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