Una delle volte seguenti
di
Klimt 12
genere
trio
Protagonisti:
Silvia, 56 anni, moglie di Luca;
Luca, 65 anni, marito di Silvia;
Pietro, 47 anni.
Circa sei mesi fa avevamo rotto, per così dire, il ghiaccio. Avevamo avuto tre incontri con dei singoli che avevano soddisfatto Silvia ma, in particolare, Pietro le era rimasto impresso per il suo modo di fare e di corteggiare e per come le parlava e la trattava e anche, naturalmente, per il suo membro di dimensioni non asinine ma grosso, duro e bello da vedere.
Sono le 16 di lunedì scorso. La giornata è calda e siamo scesi dall’auto che abbiamo parcheggiato nel silos di via Torino. Cammini accanto a me sul marciapiede. Il tuo incedere è scandito dal battere dei tacchi sul selciato. Indossi un soprabito blu di seta cotta, con una cintura che ti stringe in vita, che ti avvolge e segue le curve del corpo. So che sotto sei nuda, che indossi solo uno string e un reggiseno che sorregge ma lascia scoperti i capezzoli, e le calze. Le calze sorrette da un minimale reggicalze. Ai piedi indossi delle décolleté blu che fanno da compendio a delle leggerissime calze da sette denari anch’esse blu. Fin da stamattina ti ho vista poco, sempre presa nel tuo mondo. Ti ho chiesto se potevo esserti di aiuto ma mi hai risposto di no. A mezzogiorno sei andata dall’estetista e sei tornata che erano le 14.30. Ti sei chiusa in bagno sino a che non ho sentito il mio nome. Arrivo, ti ho detto. Una volta entrato in bagno ti ho vista con la peretta del clistere in mano e mi hai pregato di aiutarti. Ho eseguito docilmente come sempre ogni tuo ordine. Ho riempito due perette e te le ho fatte dopodiché mi hai detto di uscire. Non volevo ma mi hai spinto fuori. Ora siamo qui che camminiamo fianco a fianco e sappiamo entrambi dove siamo diretti. Ti sto accompagnando alla casa del tuo amante di turno. Ti guardo e tu ti fermi . “Cosa c’è, amore?” mi chiedi. “Nulla, ti stavo guardando. Sei bellissima!” “Sei geloso?” mi chiedi ancora. “No, non sono geloso ma sono invidioso di chi tra poco ti avrà per lui, per il suo piacere e godrà del tuo piacere” “Amore, mi hai portata su questa strada e mi hai invitata a prenderne la china. E nel farlo ho scoperto il piacere di fare sesso senza amore, di sentirmi presa e usata per dare piacere e prendere piacere” “Ne vorrei anche io, però!” “Luca, amore mio, ne abbiamo parlato. So che ti piace sapere che tua moglie si fa montare e gode sul cazzo che non è il tuo. Vero che ti piace?” “Si, è vero, mi piace ma vorrei anche io poterti montare e inculare e non accontentarmi di una sega!” “Tu sai cosa sei vero? Sei un cornuto e come tale devi comportarti. Capito? Ora andiamo che siamo in ritardo e ho voglia!” Percorriamo gli ultimi metri sino al portone dove abita l’amante, Pietro. Suoniamo e subito scatta la serratura senza neppure chiedere. Entriamo nel l’andrò e e saliamo sull’ascensore. Pietro abita al decimo piano. Premo il pulsante e tu sciogli la cintura del soprabito e mi dici “Guarda, cornuto, ti piace tua moglie così? Sono quasi nuda e fra poco mi farò montare!” “Sei una troia!” “Se me lo dici ancora non ti faccio segare per un mese, capito? Solo lui può darmi della troia ed è vero!” Arriviamo al piano e usciti dall’ascensore vediamo Pietro che ci accoglie nudo, sulla porta di casa, con il cazzo già duro. “Caspita, Pietro, ma se ci vede qualcuno cosa penserà?” “Penserà che mi hai portato la moglie da montare! Vero Silvia?” Silvia non può rispondere perché incurante di tutto ancora sul pianerottolo si è già inginocchiata ed ha preso in bocca il cazzo duro di Pietro. “Entriamo per favore, vi prego” “Tu, cornuto, dimmi che vuoi che ti monti la moglie ed io vi faccio entrare.Dillo!” “Si, Pietro, voglio che me la monti e che tu la faccia sborrare!” “Così mi piaci, entrate” Silvia si alzò e tutti entrammo in casa. “Hai visto, amore, mi ha ricevuta con il cazzo già duro e pronto ed io sono già un lago, ho la figa fradicia dalla voglia” Nel contempo ti eri sfilata il soprabito e con lui anche lo string adducendo che non serviva e che era inutile indossarlo. Pietro ti ha spinta contro il muro ed ora ti schiaccia facendoti sentire l’erezione della verga. Ti bacia e tu ti offri con tutta la bocca, gli succhi la lingua e lo stringi per la nuca. Pietro dopo averti strizzato per bene il seno è sceso con la mano sulla figa ed ora ti sta sditalinando per bene. Io sono lì in piedi come un ebete a guardarti. “Montami, Pietro, monta la troia, ho voglia di cazzo, ti prego!” Pietro nel contempo si è staccato da te e è andato in cucina da dove ritorna brandendo una sedia. Sempre nudo e sempre con il cazzo duro!!! Poggia la sedia nel corridoio e mi ordina di sedermi. Io lo guardo e guardo Silvia. “Muoviti, amore, fai quello che ti dice che ho voglia!” Mi siedo e compare tra le mani di Pietro del nastro da pacchi con il quale lega le caviglie alle gambe della sedia ed i polsi allo schienale. Ora sono legato e non posso muovermi. Loro si riabbracciano e continuano a limonare davanti a me. Vedo Silvia che sega il cazzo di Pietro facendolo gonfiare ancora di più. “Aspetta, Pietro” ti sento dire. Vieni verso di me. Mi slacci la camicia ed i pantaloni e li abbassi sino alle gambe della sedia lasciandomi nudo dalla cintola in giù. “Guarda, Pietro, guarda. Ce l’ha duro! Gli è venuto duro mette ci spiava il cornuto!” Lasci Pietro e vieni da me. Ti metti a cavalcioni della sedia ed io ho il tuo ventre davanti al viso. “Lo sentì come profuma la figa? La senti, porco! Ti piacerebbe leccarla? O meglio scoparla? Invece la monterà Pietro con il suo cazzo e mi farà godere!” Intanto ti sei spostata e sei scesa con la testa verso il cazzo che svetta duro. “Ti piacerebbe che te lo prendessi in bocca? Cornuto!” “Si, mi piacerebbe, ti prego fallo, solo per un attimo” “ Non posso, amore mio, cosa penserebbe di me Pietro quando lo bacio dopo che ho preso in bocca il tuo cazzo? Tu puoi farlo e puoi farlo anche dopo che lui mi ha sborrato in bocca ma lui non lo farebbe mai e non voglio che lo faccia. Ora stai lì buono che vado a farmi montare” Vi vedo che andate in camera. Io non posso vedere, sono in corridoio ma posso ascoltare tutto visto che hai lasciato la porta aperta. “Dai Pietro vieni a montarmi, non ce la faccio più ad aspettare, giochiamo dopo” Tu apri le gambe e le labbra della figa che arrivo!” “Aaahhhh, Dio, mi stai squartando, mi ari la figa!!! Cazzo, tutto, lo voglio tutto dentro il cazzo!!! Montami, non fare lo stronzo, monta la troia e falla godere! Siiiiii, cosiiiiii, siiiiiiiii, ancora non fermarti!!! Dio come mi fai godere, sono proprio una vacca!!!” “Oggi ti voglio tutta, dopo ti farò anche il culo!!” “Siiiii, porco, anche il buco del culo!!! Te lo farò usare solo se mi dici che lo userai come una figa, montandomi nel culo!!!” Intanto io da fuori sentivo tutto ed avevo già sborrato senza toccarmi. “Sborrooooo, Pietro, sborrooooo, non fermarti ora, continua a montarmi, cazxo, sborrooooo ancora, dio mio, questa non sono io non posso essere io!” Andarono avanti per almeno trenta minuti con Silvia che urlava il proprio piacere e lui che grugniva affannato per la monta. “Tiralo fuori un attimo” Pietro si tolse da dentro Silvia la quale venne da me. “Tutto a posto, cornuto di un marito? Hai sentito come mi fa godere Pietro? Oh, ma tu sei venuto? Sei venuto senza ticcarti? Pietro vieni a vedere, il cornuto ha sborrato senza toccarsi!!!!” Era umiliante sentirsi osservati da Pietro. Silvia era stravolta, lei è plurirgasmica e quando comincia a godere gode in continuazione. Ha i capelli arruffati, il trucco disfatto, il rossetto sbavato. Silvia si avvicina e mi sussurra all’orecchio: “ ora vado di là e mi faccio inculare! Posso?” “Troia!!!!” “Ne deduco che posso, tu immagina!” E vai di la, di nuovo in camera. “Inculami, Pietro, usami il culo come una figa, montalo, spanalo, fallo godere, fammi sborrare con il culo!” “Luca, tu non mi vedi ma sono a pecora, in ginocchio sul letto e Pietro ha già appoggiato il cazzo sul buco del culo. Ora lo ha spinto dentro, un pezzo, non tutto. Me lo sta aprendo!!! Aaahhhhhh, cazzo no, bastardo lo hai spinto dentro tutto! Aspetta un attimo, lasciami abituare al cazzo, ti prego.” “Non voglio aspettare, vieni qui!” “Dio, sento i coglioni sbattere sulla figa! Montami nel culo, porco, sei un porco!!! Cazzo, sssiiiiiiiii, siiiiiii, no, non tirarlo fuori, ti prego, no, dammelo!! Ahhhhhh, cazzo non così di colpo nel culo mi fai morire!!!” “Si o no? Lo vuoi?” “Cazzo se lo voglio, inculami e fammi sborrare, fai quello che vuoi, goditi tutto, sono tua, senti come è fradicia la figa, come la fai godere!!!” La mano di Pietro ti torturava il clitoride. “Amore, Pietro mi sta inculando e con una mano mi sta facendo un ditalino! Non so se resisterò per molto, continuo a sborrare, mi sembra di pisciarmi addosso!! Non fermarti, porco, continua a farmi il culo e a farmi godere, siiiii, sborrooooo, sborrooooo ancora!!!!” Sento un telefono che suona e Pietro che dice che deve rispondere. È una emergenza e deve rientrare subito in ospedale. “Nooooo, voglio ancora il cazzo, non andare!!!” “Dove vuoi che sborro” lo sento dire.”Nel culo!!!” Sento i colpi diventare sempre più forti sino a che lui grida: “Sborrooooo, ti sborro nel culo, tutto!!!” “Dammela tutta tutta, la voglio la tua sborra, nel culo la voglio!!” Cinque minuti di silenzio, l’acqua che scorre e poi vedo Pietro davanti a me che mi dice che possiamo fermarci per sistemarci e che per chiudere basta accostare la porta. Dopodiché lo vedo uscire in fretta. Io sono ancora lì con il ventre bagnato dalla sborrata solitaria quando compare Silvia. “Amore, mi ha montato come una puttana ma a me piace, mi fa godere!, guarda!!!” Nel dire ciò ti volti e mi mostri il culo d la figa che appaiono sfondati. Il buco del culo una caverna con rivoli bianche di sborra che fuoriescono. “Vuoi che ti faccia godere?” “Siiii, ti prego, fammi godere, ti prego!” “Dove vorresti godere?””Dove vuoi ma fammi godere, slacciami, toglimi il nastro e fammi godere, ti prego” “Lo farò ma lo farò dove dico io perché tu sei un cornuto e come tale devi essere trattato” Detto ciò ti sei girata e preso il cazzo in mano che nel frattempo era tornato duro lo hai appoggiato sul buco del culo e poi ti sei calata giù facendolo entrare tutto. “Lo sentì? Ce l’hai nel culo, dove prima ha sborrato Pietro, la senti la sua sborra calda? Dai muoviti a sborrare cornuto!!!! Ho sborrato quasi subito e nell’ alzarsi Silvia si è svuotata sul ventre la mia e la sborra di Pietro. Che troia la mia donna!!! Da casa di Pietro al parcheggio gocciolava sborra dal culo e dalla figa.
Silvia, 56 anni, moglie di Luca;
Luca, 65 anni, marito di Silvia;
Pietro, 47 anni.
Circa sei mesi fa avevamo rotto, per così dire, il ghiaccio. Avevamo avuto tre incontri con dei singoli che avevano soddisfatto Silvia ma, in particolare, Pietro le era rimasto impresso per il suo modo di fare e di corteggiare e per come le parlava e la trattava e anche, naturalmente, per il suo membro di dimensioni non asinine ma grosso, duro e bello da vedere.
Sono le 16 di lunedì scorso. La giornata è calda e siamo scesi dall’auto che abbiamo parcheggiato nel silos di via Torino. Cammini accanto a me sul marciapiede. Il tuo incedere è scandito dal battere dei tacchi sul selciato. Indossi un soprabito blu di seta cotta, con una cintura che ti stringe in vita, che ti avvolge e segue le curve del corpo. So che sotto sei nuda, che indossi solo uno string e un reggiseno che sorregge ma lascia scoperti i capezzoli, e le calze. Le calze sorrette da un minimale reggicalze. Ai piedi indossi delle décolleté blu che fanno da compendio a delle leggerissime calze da sette denari anch’esse blu. Fin da stamattina ti ho vista poco, sempre presa nel tuo mondo. Ti ho chiesto se potevo esserti di aiuto ma mi hai risposto di no. A mezzogiorno sei andata dall’estetista e sei tornata che erano le 14.30. Ti sei chiusa in bagno sino a che non ho sentito il mio nome. Arrivo, ti ho detto. Una volta entrato in bagno ti ho vista con la peretta del clistere in mano e mi hai pregato di aiutarti. Ho eseguito docilmente come sempre ogni tuo ordine. Ho riempito due perette e te le ho fatte dopodiché mi hai detto di uscire. Non volevo ma mi hai spinto fuori. Ora siamo qui che camminiamo fianco a fianco e sappiamo entrambi dove siamo diretti. Ti sto accompagnando alla casa del tuo amante di turno. Ti guardo e tu ti fermi . “Cosa c’è, amore?” mi chiedi. “Nulla, ti stavo guardando. Sei bellissima!” “Sei geloso?” mi chiedi ancora. “No, non sono geloso ma sono invidioso di chi tra poco ti avrà per lui, per il suo piacere e godrà del tuo piacere” “Amore, mi hai portata su questa strada e mi hai invitata a prenderne la china. E nel farlo ho scoperto il piacere di fare sesso senza amore, di sentirmi presa e usata per dare piacere e prendere piacere” “Ne vorrei anche io, però!” “Luca, amore mio, ne abbiamo parlato. So che ti piace sapere che tua moglie si fa montare e gode sul cazzo che non è il tuo. Vero che ti piace?” “Si, è vero, mi piace ma vorrei anche io poterti montare e inculare e non accontentarmi di una sega!” “Tu sai cosa sei vero? Sei un cornuto e come tale devi comportarti. Capito? Ora andiamo che siamo in ritardo e ho voglia!” Percorriamo gli ultimi metri sino al portone dove abita l’amante, Pietro. Suoniamo e subito scatta la serratura senza neppure chiedere. Entriamo nel l’andrò e e saliamo sull’ascensore. Pietro abita al decimo piano. Premo il pulsante e tu sciogli la cintura del soprabito e mi dici “Guarda, cornuto, ti piace tua moglie così? Sono quasi nuda e fra poco mi farò montare!” “Sei una troia!” “Se me lo dici ancora non ti faccio segare per un mese, capito? Solo lui può darmi della troia ed è vero!” Arriviamo al piano e usciti dall’ascensore vediamo Pietro che ci accoglie nudo, sulla porta di casa, con il cazzo già duro. “Caspita, Pietro, ma se ci vede qualcuno cosa penserà?” “Penserà che mi hai portato la moglie da montare! Vero Silvia?” Silvia non può rispondere perché incurante di tutto ancora sul pianerottolo si è già inginocchiata ed ha preso in bocca il cazzo duro di Pietro. “Entriamo per favore, vi prego” “Tu, cornuto, dimmi che vuoi che ti monti la moglie ed io vi faccio entrare.Dillo!” “Si, Pietro, voglio che me la monti e che tu la faccia sborrare!” “Così mi piaci, entrate” Silvia si alzò e tutti entrammo in casa. “Hai visto, amore, mi ha ricevuta con il cazzo già duro e pronto ed io sono già un lago, ho la figa fradicia dalla voglia” Nel contempo ti eri sfilata il soprabito e con lui anche lo string adducendo che non serviva e che era inutile indossarlo. Pietro ti ha spinta contro il muro ed ora ti schiaccia facendoti sentire l’erezione della verga. Ti bacia e tu ti offri con tutta la bocca, gli succhi la lingua e lo stringi per la nuca. Pietro dopo averti strizzato per bene il seno è sceso con la mano sulla figa ed ora ti sta sditalinando per bene. Io sono lì in piedi come un ebete a guardarti. “Montami, Pietro, monta la troia, ho voglia di cazzo, ti prego!” Pietro nel contempo si è staccato da te e è andato in cucina da dove ritorna brandendo una sedia. Sempre nudo e sempre con il cazzo duro!!! Poggia la sedia nel corridoio e mi ordina di sedermi. Io lo guardo e guardo Silvia. “Muoviti, amore, fai quello che ti dice che ho voglia!” Mi siedo e compare tra le mani di Pietro del nastro da pacchi con il quale lega le caviglie alle gambe della sedia ed i polsi allo schienale. Ora sono legato e non posso muovermi. Loro si riabbracciano e continuano a limonare davanti a me. Vedo Silvia che sega il cazzo di Pietro facendolo gonfiare ancora di più. “Aspetta, Pietro” ti sento dire. Vieni verso di me. Mi slacci la camicia ed i pantaloni e li abbassi sino alle gambe della sedia lasciandomi nudo dalla cintola in giù. “Guarda, Pietro, guarda. Ce l’ha duro! Gli è venuto duro mette ci spiava il cornuto!” Lasci Pietro e vieni da me. Ti metti a cavalcioni della sedia ed io ho il tuo ventre davanti al viso. “Lo sentì come profuma la figa? La senti, porco! Ti piacerebbe leccarla? O meglio scoparla? Invece la monterà Pietro con il suo cazzo e mi farà godere!” Intanto ti sei spostata e sei scesa con la testa verso il cazzo che svetta duro. “Ti piacerebbe che te lo prendessi in bocca? Cornuto!” “Si, mi piacerebbe, ti prego fallo, solo per un attimo” “ Non posso, amore mio, cosa penserebbe di me Pietro quando lo bacio dopo che ho preso in bocca il tuo cazzo? Tu puoi farlo e puoi farlo anche dopo che lui mi ha sborrato in bocca ma lui non lo farebbe mai e non voglio che lo faccia. Ora stai lì buono che vado a farmi montare” Vi vedo che andate in camera. Io non posso vedere, sono in corridoio ma posso ascoltare tutto visto che hai lasciato la porta aperta. “Dai Pietro vieni a montarmi, non ce la faccio più ad aspettare, giochiamo dopo” Tu apri le gambe e le labbra della figa che arrivo!” “Aaahhhh, Dio, mi stai squartando, mi ari la figa!!! Cazzo, tutto, lo voglio tutto dentro il cazzo!!! Montami, non fare lo stronzo, monta la troia e falla godere! Siiiiii, cosiiiiii, siiiiiiiii, ancora non fermarti!!! Dio come mi fai godere, sono proprio una vacca!!!” “Oggi ti voglio tutta, dopo ti farò anche il culo!!” “Siiiii, porco, anche il buco del culo!!! Te lo farò usare solo se mi dici che lo userai come una figa, montandomi nel culo!!!” Intanto io da fuori sentivo tutto ed avevo già sborrato senza toccarmi. “Sborrooooo, Pietro, sborrooooo, non fermarti ora, continua a montarmi, cazxo, sborrooooo ancora, dio mio, questa non sono io non posso essere io!” Andarono avanti per almeno trenta minuti con Silvia che urlava il proprio piacere e lui che grugniva affannato per la monta. “Tiralo fuori un attimo” Pietro si tolse da dentro Silvia la quale venne da me. “Tutto a posto, cornuto di un marito? Hai sentito come mi fa godere Pietro? Oh, ma tu sei venuto? Sei venuto senza ticcarti? Pietro vieni a vedere, il cornuto ha sborrato senza toccarsi!!!!” Era umiliante sentirsi osservati da Pietro. Silvia era stravolta, lei è plurirgasmica e quando comincia a godere gode in continuazione. Ha i capelli arruffati, il trucco disfatto, il rossetto sbavato. Silvia si avvicina e mi sussurra all’orecchio: “ ora vado di là e mi faccio inculare! Posso?” “Troia!!!!” “Ne deduco che posso, tu immagina!” E vai di la, di nuovo in camera. “Inculami, Pietro, usami il culo come una figa, montalo, spanalo, fallo godere, fammi sborrare con il culo!” “Luca, tu non mi vedi ma sono a pecora, in ginocchio sul letto e Pietro ha già appoggiato il cazzo sul buco del culo. Ora lo ha spinto dentro, un pezzo, non tutto. Me lo sta aprendo!!! Aaahhhhhh, cazzo no, bastardo lo hai spinto dentro tutto! Aspetta un attimo, lasciami abituare al cazzo, ti prego.” “Non voglio aspettare, vieni qui!” “Dio, sento i coglioni sbattere sulla figa! Montami nel culo, porco, sei un porco!!! Cazzo, sssiiiiiiiii, siiiiiii, no, non tirarlo fuori, ti prego, no, dammelo!! Ahhhhhh, cazzo non così di colpo nel culo mi fai morire!!!” “Si o no? Lo vuoi?” “Cazzo se lo voglio, inculami e fammi sborrare, fai quello che vuoi, goditi tutto, sono tua, senti come è fradicia la figa, come la fai godere!!!” La mano di Pietro ti torturava il clitoride. “Amore, Pietro mi sta inculando e con una mano mi sta facendo un ditalino! Non so se resisterò per molto, continuo a sborrare, mi sembra di pisciarmi addosso!! Non fermarti, porco, continua a farmi il culo e a farmi godere, siiiii, sborrooooo, sborrooooo ancora!!!!” Sento un telefono che suona e Pietro che dice che deve rispondere. È una emergenza e deve rientrare subito in ospedale. “Nooooo, voglio ancora il cazzo, non andare!!!” “Dove vuoi che sborro” lo sento dire.”Nel culo!!!” Sento i colpi diventare sempre più forti sino a che lui grida: “Sborrooooo, ti sborro nel culo, tutto!!!” “Dammela tutta tutta, la voglio la tua sborra, nel culo la voglio!!” Cinque minuti di silenzio, l’acqua che scorre e poi vedo Pietro davanti a me che mi dice che possiamo fermarci per sistemarci e che per chiudere basta accostare la porta. Dopodiché lo vedo uscire in fretta. Io sono ancora lì con il ventre bagnato dalla sborrata solitaria quando compare Silvia. “Amore, mi ha montato come una puttana ma a me piace, mi fa godere!, guarda!!!” Nel dire ciò ti volti e mi mostri il culo d la figa che appaiono sfondati. Il buco del culo una caverna con rivoli bianche di sborra che fuoriescono. “Vuoi che ti faccia godere?” “Siiii, ti prego, fammi godere, ti prego!” “Dove vorresti godere?””Dove vuoi ma fammi godere, slacciami, toglimi il nastro e fammi godere, ti prego” “Lo farò ma lo farò dove dico io perché tu sei un cornuto e come tale devi essere trattato” Detto ciò ti sei girata e preso il cazzo in mano che nel frattempo era tornato duro lo hai appoggiato sul buco del culo e poi ti sei calata giù facendolo entrare tutto. “Lo sentì? Ce l’hai nel culo, dove prima ha sborrato Pietro, la senti la sua sborra calda? Dai muoviti a sborrare cornuto!!!! Ho sborrato quasi subito e nell’ alzarsi Silvia si è svuotata sul ventre la mia e la sborra di Pietro. Che troia la mia donna!!! Da casa di Pietro al parcheggio gocciolava sborra dal culo e dalla figa.
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