Michela, la psicologa
di
Teo98
genere
etero
Michela aveva un non so che che mi affascinava. Fa la psicologa, ha 33 anni, capelli a caschetto neri, due gambe che mi fanno sbavare e nonostante sia magra, porta una quinta di seno. I miei genitori sono suoi amici e a me da fastidio come cosa, o meglio, io odio psicologi, psicologia e tutte quelle cose. Mi chiamo Luca ho 25 anni, sono alto 1.70, corporatura sportiva, biondo.
Per problemi di bullismo e sessualità avevo fatto qualche seduta con lei, spinto anche dai miei genitori. Subito ero contrario, ma dopo aver fatto 3-4 sedute con lei, mi sentivo più libero e tranquillo. Un giorno dovevo andare nel suo studio ma per dei problemi mi chiese se fosse stato un problema fare la seduta da me, accettai non avendo altri impegni e abitando da solo dovevo solo sistemare un pochino casa. Fatti i mestieri la casa era pulita e pronta, e dopo un paio d’ore arrivò Michela. Iniziammo subito a parlare del più e del meno, si mette gli occhiali, il che la rende ancora più sexy, e ad un certo punto si fece seria e mi chiese “come mi trovi?” Io pensando che stesse parlando di lei emotivamente le risposi “Bene” ma avevo interpretato male..”No no, dico fisicamente. Come mi trovi?” io non ci avevo mai pensato ma era davvero una ragazza che faceva togliere il fiato..aveva una camicia bianca da cui si intravedeva il reggiseno nero ma di quelli particolari, quel modello in cui c’è il filo in raso tra le tette; un blazer nero, e sotto una gonna fino alle ginocchia sempre nera; ai piedi un paio di tacchi chilometrici e sottili.
Rimasi a bocca aperta, era pazzesca. Lei vide il mio sguardo perso e mi disse “In ginocchio” io ancora imbambolato non capii, ripetè “In ginocchio” con voce più autoritaria. Si tolse il blazer e mi disse “Sai, ho capito perché sei stato preso di mira dai bulli, a te piace essere dominato, soprattutto da me. Vedo come mi guardi, le gambe, i piedi, il seno; sei proprio perso. Avanti spogliati. Del tutto” obbedii senza battere ciglio e mi ritrovai nudo in ginocchio sul tappeto del divano mentre lei era seduta sul tavolo della cucina. Sapeva i miei punti deboli sessuali e si prese gioco di me “Avanti slacciami i tacchi e baciami i piedi” ero agitato ma mi piaceva e si vedeva, il mio amichetto si stava svegliando. Me lo accarezzò con un piede e intanto lei si tolse la camicetta. “Guardami negli occhi” si levò il reggiseno “Bravo, puoi guardarle e giocarci ora” non aspettavo altro. Mi fiondai a leccarle le tette e a baciargliele. “Avevo capito questa tua passione per il seno anche se non me me hai mai parlato. Dai toccati, tanto duri pochissimo” e di fatti poco dopo di due minuti stavo per venire. “Uh sei tanto precoce mio Luchino. So che vuoi venirmi sulle tette, ma vediamo se sei bravo. Sborra per terra e sulla tua mano” si mise in ginocchio sul divano e mimò la posizione della cowgirl. Io impazzì a vedere il dolce movimento del suo seno e venni copiosamente per terra come voleva lei. “Mh, bravino dai, puoi fare di meglio. Vuoi vederle ancora queste?” Indicandosi il seno. Mossi la testa su e giù. “E allora Luca, assaggia il tuo liquido, leccati un po’ la mano” non volevo e le dissi di no “Peccato, avresti potuto toccarmi ancora, forse” chiusi gli occhi e mi misi a leccarmi due dita “Oohh ahahah bravo il mio cagnolino personale. La seduta di oggi direi che è finita qui, ti dirò io quando ci rivedremo. Resta lì in ginocchio fino a quando non riceverai un mio messaggio”
Si rivestii e uscì. Dopo qualche minuto mi scrisse “Sei stato bravissimo” e mi inviò una foto dei suoi piedi sui tacchi mentre camminava per il marciapiede.
Per problemi di bullismo e sessualità avevo fatto qualche seduta con lei, spinto anche dai miei genitori. Subito ero contrario, ma dopo aver fatto 3-4 sedute con lei, mi sentivo più libero e tranquillo. Un giorno dovevo andare nel suo studio ma per dei problemi mi chiese se fosse stato un problema fare la seduta da me, accettai non avendo altri impegni e abitando da solo dovevo solo sistemare un pochino casa. Fatti i mestieri la casa era pulita e pronta, e dopo un paio d’ore arrivò Michela. Iniziammo subito a parlare del più e del meno, si mette gli occhiali, il che la rende ancora più sexy, e ad un certo punto si fece seria e mi chiese “come mi trovi?” Io pensando che stesse parlando di lei emotivamente le risposi “Bene” ma avevo interpretato male..”No no, dico fisicamente. Come mi trovi?” io non ci avevo mai pensato ma era davvero una ragazza che faceva togliere il fiato..aveva una camicia bianca da cui si intravedeva il reggiseno nero ma di quelli particolari, quel modello in cui c’è il filo in raso tra le tette; un blazer nero, e sotto una gonna fino alle ginocchia sempre nera; ai piedi un paio di tacchi chilometrici e sottili.
Rimasi a bocca aperta, era pazzesca. Lei vide il mio sguardo perso e mi disse “In ginocchio” io ancora imbambolato non capii, ripetè “In ginocchio” con voce più autoritaria. Si tolse il blazer e mi disse “Sai, ho capito perché sei stato preso di mira dai bulli, a te piace essere dominato, soprattutto da me. Vedo come mi guardi, le gambe, i piedi, il seno; sei proprio perso. Avanti spogliati. Del tutto” obbedii senza battere ciglio e mi ritrovai nudo in ginocchio sul tappeto del divano mentre lei era seduta sul tavolo della cucina. Sapeva i miei punti deboli sessuali e si prese gioco di me “Avanti slacciami i tacchi e baciami i piedi” ero agitato ma mi piaceva e si vedeva, il mio amichetto si stava svegliando. Me lo accarezzò con un piede e intanto lei si tolse la camicetta. “Guardami negli occhi” si levò il reggiseno “Bravo, puoi guardarle e giocarci ora” non aspettavo altro. Mi fiondai a leccarle le tette e a baciargliele. “Avevo capito questa tua passione per il seno anche se non me me hai mai parlato. Dai toccati, tanto duri pochissimo” e di fatti poco dopo di due minuti stavo per venire. “Uh sei tanto precoce mio Luchino. So che vuoi venirmi sulle tette, ma vediamo se sei bravo. Sborra per terra e sulla tua mano” si mise in ginocchio sul divano e mimò la posizione della cowgirl. Io impazzì a vedere il dolce movimento del suo seno e venni copiosamente per terra come voleva lei. “Mh, bravino dai, puoi fare di meglio. Vuoi vederle ancora queste?” Indicandosi il seno. Mossi la testa su e giù. “E allora Luca, assaggia il tuo liquido, leccati un po’ la mano” non volevo e le dissi di no “Peccato, avresti potuto toccarmi ancora, forse” chiusi gli occhi e mi misi a leccarmi due dita “Oohh ahahah bravo il mio cagnolino personale. La seduta di oggi direi che è finita qui, ti dirò io quando ci rivedremo. Resta lì in ginocchio fino a quando non riceverai un mio messaggio”
Si rivestii e uscì. Dopo qualche minuto mi scrisse “Sei stato bravissimo” e mi inviò una foto dei suoi piedi sui tacchi mentre camminava per il marciapiede.
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