Mamma punta dalla vespa vicino alla figa.

"Mamma copriti c'è una vespa in giro" "Non c'è nessuno sulla spiaggia" "Se ti punge sono cazzi". Forse una vespa "lesbica" lo ha punto tra la gamba e l'inguine, molto vicino alla figa. Al momento non ha avvertito fastidio, nel giro di qualche minuto si è formato
l'angioedema molto fastidioso. Sono andato in farmacia a prendere una pomata. Ha voluto che la spalmassi io, spostando il perizoma ho massaggiato delicatamente, appena mi sono fermato, ha avvertito dolore e prurito tanto che ho dovuto massaggiarla ancora. Nonostante la pomata la parte continuava a gonfiarsi, per massaggiarla bene ho dovuto spostare il perizoma scoprendo parte della figa. "Stai attento a non farmi male" "Mamma se continua a gonfiarsi dobbiamo andare al pronto soccorso perché ci può essere una
reazione allergica. E' finita proprio con la corsa in ospedale dove con una iniezione
di cortisone l'hanno curata prescrivendone altre cinque e la pomata tre volte al
giorno. Data la mia praticità ho dovuto provvedere alle iniezioni, non solo, anche alla
pomata. Con mamma ho sempre avuto un rapporto speciale, lei disinvolta nei comportamenti,
non ha dato mai adito a concessioni trasgressive anche se una volta mi è capitato di vederla a seni scoperti, ne ho avuto pensieri sconci nei suoi confronti, perché il
marito, nonché mio padre era piuttosto possessivo. Io quasi ventenne avevo una ragazza splendida con cui avevo rapporti sessuali tranquillamente, non avevo grilli per la testa.
Il primo giorno di cure è stato all'insegna della normalità, per iniettarle il cortisone
sul gluteo ho appena abbassato le mutandine dal solo elastico e così per la pomata, si è
messa a pancia in aria, con un dito liberavo la parte da massaggiare, con l'altra mano
spargevo la pomata. Forse perché le mutandine erano abbastanza strette non era molto agevole massaggiare. "Mamma queste sono troppo strette domani mettine un paio più larghe". Gli altri due massaggi nel corso della giornata li ho fatti sempre alle stesse condizioni con le stesse difficoltà. La mattina successiva lei è rimasta a letto, papà
al lavoro, lui esce alle sei, ho preparato il cortisone, lei solleva la camicia, vedo
che non ha le mutandine. Sorpreso, sono rimasto un attimo interdetto, mentre lei "Dai,
Ieri davano fastidio le mutandine, oggi le ho tolte" Risatina isterica da parte mia "Potevi avvisarmi almeno, ho rischiato l'infarto" "Arianna mi dice che quando scopate
toglie il perizoma" Mamma Arianna è la mia ragazza, tu no" "Ma dai non fare il difficile, ora che mi spargi la pomata che fai muori"? Inutile continuare il discorso,
ho fatto la puntura, immediatamente si è messa con la pancia in aria mostrandomi la sua
figa. Facevo finta di non guardare, lei sorrideva "Dino cerca di essere serio, non succede nulla, è solo per praticità che ho tolto le mutandine sapendo che la mia non è
la prima figa che vedi, dai metti la pomata che ti tolgo dall'imbarazzo". Aveva ragione, ma un conto è la ragazza un altro la mamma. Trovarsi con la figa della mamma davanti
agli occhi è imbarazzante ed allora ho cambiato atteggiamento, nel massaggio gradualmente sono arrivato a sfiorare le grandi labbra, uno forse casualmente, la seconda volutamente
ed ancora la terza e così via fino a quando un flebile gemito è uscito dalla sua bocca.
Non aveva più il sorriso, ora il polpastrello entrava appena nella figa, ha chiuso gli
occhi. Quel massaggio stava durando più del solito, ha allargato appena le gambe, segno
che il dito, che poi erano diventati due, poteva penetrare di più, i suoi umori hanno
bagnato la mia mano, gemiti sempre più forti e poi respiro affannoso con orgasmo violento. La guardavo lei ha girato la testa per non vedermi. L'ho lasciata sola.
Forse se avessimo avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo, non l'avremmo fatto, quella mattina lei era predisposta ed io ho calcato la mano. Di quella mattina
non ne abbiamo mai parlato. Le iniezioni ed i massaggi successivi, nonostante le difficoltà avvennero sempre con le mutandine, senza mai guardarci negli occhi.