Equivoco madornale.
di
marcoletizia
genere
bisex
Io e mia moglie, lui e sua moglie distesi su lettini sulla spiaggia semivuota, Distanza tra noi e loro circa tre metri, sono le quattordici, il sole ci scioglie, mia moglie si alza e va in acqua “Non resisto” mi dice, anche l’altra si alza, dice al marito “Vado in acqua”. Io e lui girati di spalle al mare. Non ci conosciamo, forse siamo coetanei sulla cinquantina. Mi sistemo il cazzo nel costume, con la coda dell’occhio anche lui fa lo stesso, immagino che sia casualità, ci riprovo con lo stesso movimento insistendo appena di più, lui mi imita, mi guarda, anch’io lo guardo, il cazzo se ne accorge, anche il suo, abbasso appena in costume glielo mostro, anche lui fa lo stesso, avvicina il lettino al mio e...”Se non ci fosse mia moglie te lo succhierei all’infinito”. Non so cosa rispondere, la prima volta che ricevo una proposta del genere, mi volto appena, le donne sono in acqua, parlano tra loro, lui approfitta della mia distrazione e con la mano lo impugna “Quanto è duro”!!! Lo richiamo all’ordine “Fermati ci vedono”. Tornano le donne, ci ricomponiamo. Penso sia finita così, i lettini nostri sono vicini, le mogli avvicinano a noi anche i loro, entriamo in conversazione. Cazzate varie, soprattutto fra le due, avevamo poco da dire, verso le cinque rivolgendomi alla mia lei “Amore andiamo”? “Si amore ,sono cotta” Erano oltre dieci anni che non la chiamavo amore, la sua risposta ? Solo per prendermi per il culo. L’altro “Siete simpatici, scambiamoci i numeri telefonici” Cazzo questo ci vuol provare. Appena a casa io e lei nudi a fare la doccia, una voglia irrefrenabile di scoparla “Che cazzo fai, sei arrapato” “Ti vedo
diversa” “Stronzo il frocio ti ha fatto qualche proposta” “Il frocio chi”? “Quello a cui hai fatto vedere il cazzo” “Come fai a pensare a cose del genere” “Come fai tu a far vedere il cazzo brutto stronzo” “Mi è passata la voglia di scopare” “Meglio, io non l’ho mai avuta”. Giornata rovinata.
La mattina successiva squilla il telefonino mentre sono in ufficio “Ciao sono Tiberio” “Ieri è successo un casino con mia moglie, si è accorta quando ti ho mostrato il cazzo” “Non è vero, è stata la mia ad informarla, senza vederci, lei sa che se sto con un uomo cerco di arrivare al cazzo immediatamente” “Tua moglie sa che sei frocio”? “Non sono frocio mi piace anche la figa, il cazzo di più” “Lasciamo perdere dai” “Vieni a casa nostra appena hai tempo, ti scopi mia moglie e ti faccio il pompino promesso” “Aspettami appena finisco col lavoro” “Ok”. Chiamo lei “Guarda che il lavoro si protrae per un’oretta” “Fai quello che cazzo ti pare”. Chiude il telefono. Cazzo ho voglia di vendicarmi verso la stronza di mia moglie. La giornata non passava mai, finalmente alle cinque li raggiungo, suono, mi aprono, sono nudi entrambi, mi prendono per mano, mi spingono in camera, mi spogliano, si litigano il mio cazzo, lei lo vuole subito nella figa, lui in bocca, Vince lei, lui mi infila la lingua nel buco del culo, il cazzo
mi scoppia. Lei mi dice “La prima sborrata falla in bocca a Tiberio” Lui è già sotto, dopo cinque minuti l’avviso “Sborro”. Ingoia tutto e bacia la moglie. Lei riprende a martellare il mio cazzo, neanche il tempo di riprendermi, Tiberio lo fa drizzare di nuovo leccandomi il culo. Una scopata durata oltre mezz’ora, lei ha avuto diversi orgasmi, mi adula “Hai un cazzo speciale, quando vuoi la porta è sempre aperta. Non ti credere si finita qui” “Va bene alla prossima” “”Non hai capito forse, devi prendere in bocca il cazzo di Tiberio prima di andar via” Forse non mi conviene rifiutare, evito complicazioni. Metto in bocca quel corpo flaccido, mi viene da vomitare, lei prende il bocca ancora il mio, va un po' meglio, sborro io in bocca a lei, sborra lui in bocca a me. Semplicemente rivoltante, sputo anche l’anima. “Andate affanculo brutti porci, mi rivesto, mi accompagnano alla porta. Lei insiste “Torna quando vuoi” “Col cazzo che torno” “Certo se torni col cazzo devi tornare, senza non interessi nessuno”. A casa direttamente in doccia per togliermi quello schifo di dosso, lei non mi guarda neanche. Taccio anch’io, domani ne parliamo. Al mare in quel posto non siamo più andati.
diversa” “Stronzo il frocio ti ha fatto qualche proposta” “Il frocio chi”? “Quello a cui hai fatto vedere il cazzo” “Come fai a pensare a cose del genere” “Come fai tu a far vedere il cazzo brutto stronzo” “Mi è passata la voglia di scopare” “Meglio, io non l’ho mai avuta”. Giornata rovinata.
La mattina successiva squilla il telefonino mentre sono in ufficio “Ciao sono Tiberio” “Ieri è successo un casino con mia moglie, si è accorta quando ti ho mostrato il cazzo” “Non è vero, è stata la mia ad informarla, senza vederci, lei sa che se sto con un uomo cerco di arrivare al cazzo immediatamente” “Tua moglie sa che sei frocio”? “Non sono frocio mi piace anche la figa, il cazzo di più” “Lasciamo perdere dai” “Vieni a casa nostra appena hai tempo, ti scopi mia moglie e ti faccio il pompino promesso” “Aspettami appena finisco col lavoro” “Ok”. Chiamo lei “Guarda che il lavoro si protrae per un’oretta” “Fai quello che cazzo ti pare”. Chiude il telefono. Cazzo ho voglia di vendicarmi verso la stronza di mia moglie. La giornata non passava mai, finalmente alle cinque li raggiungo, suono, mi aprono, sono nudi entrambi, mi prendono per mano, mi spingono in camera, mi spogliano, si litigano il mio cazzo, lei lo vuole subito nella figa, lui in bocca, Vince lei, lui mi infila la lingua nel buco del culo, il cazzo
mi scoppia. Lei mi dice “La prima sborrata falla in bocca a Tiberio” Lui è già sotto, dopo cinque minuti l’avviso “Sborro”. Ingoia tutto e bacia la moglie. Lei riprende a martellare il mio cazzo, neanche il tempo di riprendermi, Tiberio lo fa drizzare di nuovo leccandomi il culo. Una scopata durata oltre mezz’ora, lei ha avuto diversi orgasmi, mi adula “Hai un cazzo speciale, quando vuoi la porta è sempre aperta. Non ti credere si finita qui” “Va bene alla prossima” “”Non hai capito forse, devi prendere in bocca il cazzo di Tiberio prima di andar via” Forse non mi conviene rifiutare, evito complicazioni. Metto in bocca quel corpo flaccido, mi viene da vomitare, lei prende il bocca ancora il mio, va un po' meglio, sborro io in bocca a lei, sborra lui in bocca a me. Semplicemente rivoltante, sputo anche l’anima. “Andate affanculo brutti porci, mi rivesto, mi accompagnano alla porta. Lei insiste “Torna quando vuoi” “Col cazzo che torno” “Certo se torni col cazzo devi tornare, senza non interessi nessuno”. A casa direttamente in doccia per togliermi quello schifo di dosso, lei non mi guarda neanche. Taccio anch’io, domani ne parliamo. Al mare in quel posto non siamo più andati.
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