Io, lei ed il mare

di
genere
sentimentali

Quasi ogni giorno cammino fino al termine del lungomare, dove una ripida, e nel tratto finale scivolosa, scalinata porta direttamente all'acqua.
La primavera ha portato con sé temperature più miti, giornate più lunghe ed anche i primi insopportabili turisti: seccatori che usurpano questo spazio di delicata poesia con i loro chiacchiericci ed i loro inutili selfie.
Ma ha portato anche lei.
Non l'avevo mai vista prima, eppure da qualche giorno, al mio stesso orario è seduta in silenzio sul quinto gradino ad osservare l'orizzonte. Proprio come me.
Siamo complici inconsapevoli, lei mi ha sempre ignorato, io l'ho sempre guardata sia perché sono curioso, sia perché è molto carina. Ha un fisico piuttosto minuto, i capelli lunghi e castani.
Non l'ho mai vista sorridere.
Oggi però è successo qualcosa di diverso. Lei si toglie le scarpe, le lascia sul gradino e scende verso il mare.

"L'acqua sarà ancora fredda!" non riesco a trattenermi dal dirle.
Lei mi guarda con un'espressione da "ma fatti i cazzi tuoi, stronzo!" poi sembra addolcirsi e mi risponde semplicemente "A me piace di più quando è fredda..." e lascia che il mare le avvolga i piedi fino alle caviglie.
Ha freddo, lo vedo nella sua espressione. Vorrei dirle un bel "te l'avevo detto!" ma mi trattengo per vedere come va finire.
Lei si ambienta alla temperatura certamente ostile, cammina un po', poi risale la scalinata.
Ci guardiamo, senza dire nulla.
Sorride.
Il suo sorriso la trasforma nella donna più bella che io abbia mai visto.
"...era proprio fredda!" esclama "Avevi ragione!"
"Allora complimenti! Io sarei risalito subito." le dico facendo finta di non aver sentito che mi aveva appena dato ragione.
"Vieni qui spesso?" mi chiede.
"Ogni giorno, soprattutto d'inverno, quando siamo solamente io ed il mare."
Si siede accanto a me.
"Se fossimo io, te ed il mare?" Me lo ha chiesto davvero?
Non le rispondo, prima che qualcuno o qualcosa possa interrompere la magia la bacio prima timidamente poi con passione.
Lei non si sottrae, anzi risponde con trasporto. La sua lingua cerca la mia, la succhia, la morde mi trasporta in un'altra dimensione. Il mio cazzo si indurisce, chissà se è opportuno che le palpi le tette, e dopo mi farà un pompino? o magari si farà scopare, ma di certo non qui, magari la invito a casa mia, tanto non è lontano...

Il rumore dello scatto di una fotocamera del cellulare mi distoglie dai miei pensieri. Due turiste se la ridono, probabilmente hanno appena condiviso la "storia" di loro due con una birra in mano ed il tramonto alle spalle.
La ragazza è ancora con i piedi nell'acqua, forse è meno fredda di quanto io pensassi. Mi guarda con un'aria interrogativa, e la domanda che si pone e mi pone è un evidente "Ma che cazzo guardi?!"
Senza nemmeno rendermene conto l'avevo osservata fantasticando per tutto il tempo.
Le sorrido.
Inaspettatamente, mi sorride.
Ora siamo di nuovo soltanto io, lei ed il mare.
di
scritto il
2023-05-14
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