Di notte in giardino con Chiarlie
di
Leo
genere
zoofilia
Il giorno seguente scorse piuttosto normalmente: la mattina scendemmo al mare e il pomeriggio, dopo aver riposato un po’, andammo a fare una passeggiata rigeneratrice in una pineta lì vicino.
Charlie venne con noi e la sua vista non poteva non riportarmi alla mente alcuni flash che si erano fissati indissolubilmente nella mia memoria: la sua spinta nel culo, il suo sguardo perso mentre veniva, tutta quella piscia calda mentre godevo.
Stavo attraversando un periodo della mia vita sessuale che mai avrei immaginato di passare!
Avevo provato sensazioni particolarmente forti e per questo entusiasmanti e cresceva sempre più la voglia in me di provarne di ancora più estreme (anche se mi rendevo conto che non potevo pretendere di più!).
Sopraggiunse la notte, calda e insonne per me.
I bambini dormivano placidamente – come del resto tutti – e decisi allora di andare a rinfrescarmi in giardino: in realtà ero smaniosa di incontrare Charlie che appena mi vide venne a festeggiarmi.
“shhhhhhhh, buono Charlie dormono tutti” feci sottovoce, gli feci segno di seguirmi e ci avviammo in giardino.
La luna quasi piena illuminava bene tutto ed il prato umido sotto i piedi nudi offriva una situazione ideale per incontri ravvicinati; presi un telo da mare che era steso lì vicino e mi avviai seguita dal cane.
Nei giorni precedenti avevo individuato nel giardino una zona racchiusa tra due siepi che era ben protetta ed isolata: la raggiunsi e misi giù il telo, mi ci stesi supina ad ammirare le stelle e poco dopo mi raggiunse Charlie che, docile mi si accucciò, affianco.
Misi le gambe a squadro e sfilai gli slip concedendo alla mia micetta un po’ della frescura generata da una leggera brezza che si era alzata.
La mia mano scivolò verso il basso e cominciai ad accarezzarmi prima l’interno delle cosce, poi il ciuffetto di peli intorno alla figa e poi allargai con l’altra mano la mia figa ed infilai due dita “ahhhhhhhh” sospirai, tirai fuori le dita e comincia a masturbarmi delicatamente: cominciavo a grondare umori e le mie dita scivolavano dentro e fuori; le staccai e le passai sul muso di Charlie che annusò e guaì tirandosi su e girandomi intorno con moto frenetico.
Aveva capito quello che stava succedendo ed era smanioso; lo accarezzai e per fargli arrivare bene il messaggio gli presi la testa e me la misi fra le gambe: cominciò a leccarmi voracemente come se volesse scoparmi con la lingua, ero sempre più bagnata; mentre mi leccava allungai la mano e gli presi il cazzo cercando di farlo uscire dal pelo.
Provai ancora e piano piano lo vidi spuntare, mossi la mano rapida tirandogli una sega….ed ecco che il cane era definitivamente arrapato ed il suo cazzo rosso usciva tutto fuori pronto per fare il suo dovere. Mi scostai da lui e mi misi alla pecorina appoggiandomi sui gomiti, allargai molto le gambe per mettermi alla sua altezza e lo chiamai in silenzio”Charlie, vieni, Charlie” l’animale si posizionò mentre guaiva eccitato,”Shhhhhhhhh” feci ancora io per paura che si potesse svegliare qualcuno e devo dire che questa cosa aumentava l’eccitazione.
Il cane mi montò sopra ed io subito afferrai il suo membro alla radice e lo posizionai nella mia figa: il cane spinse forte e penetrò nella mia vulva fradicia di eccitazione e vogliosa di essere presa; mi tenevo forte sui gomiti mentre il cane spingeva e mi apriva tutta, ero eccitatissima e cominciai a mugolare.
Le unghie delle zampe mi entravano nella carne e mi facevano male, ma lì sotto provavo tanto piacere e volevo che mi sbattesse a lungo; l’animale era instancabile e si muoveva al suo ritmo infernale, io godevo di questo essere scopata da cagna e sentivo crescere l’orgasmo, quando ad un tratto rimasi senza fiato………….
Nello girare la testa il mio sguardo finì su due piedi nudi accanto a me: era Marco che sentendo i miei mugolii si era appropinquato.
Era in piedi e mi guardava, io alla pecorina impalata da Charlie che continuava ovviamente a scoparmi.
Il sangue mi si era gelato, fu una questione di secondi ma successe una cosa che non potevo immaginare: Marco senza dire una parola s’inginocchiò abbassando i pantaloni del pigiama e tirò fuori il suo cazzo già eccitato; mi mise una mano dietro la nuca e tirò forte la mia testa come per dire “sei una gran porca fammi vedere come mi succhi l’uccello!”, io non potei non aprire la bocca e cominciai a succhiare.
Inutile dire quello che si affollava nella mia mente:stavo facendo sesso a tre,con un cane ed un uomo.
Dopo qualche spompinata d’assaggio (devo dire che Marco aveva anche un bel cazzo!) Marco si staccò e mi si stese d’avanti per mettersi più comodo;non ci dicemmo nemmeno una parola era tutto sottinteso.
Charlie nella foga era uscito,lo richiamai rimontò e infilò ancora la mia figa bagnata,mentre venivo infilata incrociai lo sguardo di Marco mi sorrise,gli sorrisi e impugnai il suo pisellone per rimettermelo in bocca.
Cominciai a spompinarlo con voracità e lui gemeva compiaciuto della mia abilità,Charlie aumentò il ritmo e capii che stava per sborrare, anche Marco sembrava pronto ed io pensando a tutta quella sborra che stava arrivando raggiunsi l’orgasmo mugolando con il cazzo di Marco in bocca,Charlie diede ancora qualche colpo poi si fermò a spruzzare dentro di me,io ero confusa, stordita ma fui risvegliata dalla sborra di Marco che cominciò ad uscire copiosa,serrai la bocca e la ingoiai tutta. Continuai a spompinare per pulirlo ben bene,mentre Charlie continuava a starmi attaccato dietro.
Quando tirai fuori dalla bocca il cazzo di Marco era tutto pulito e lucido:ci guardammo,lui mi sorrise, si alzò e senza dire una parola sparì nella notte.
Io mi girai e spinsi via Charlie che sfilò il suo pene e si accucciò vicino a me.
Rimasi qualche minuto stesa lì a pensare a cosa sarebbe successo l’indomani,a cosa dire,a come giustificarmi se era possibile e tutte le naturali conseguenze………….
Pensai anche,però, che in fondo Marco si era voluto far spompinare e che quindi,forse, non credo che poteva spifferare quello che era successo ………………………….
La mattina seguente ci incrociammo con Marco in cucina,non osavo guardarlo negli occhi:”allora com’è andata la notte? Io dopo tante notti sono riuscito a dormire tutta la notte e tu?” il messaggio era chiaro”anch’io ho dormito bene” risposi e sorridendogli gli dissi “ti va un po’ di caffè?” ,”molto volentieri” mi rispose e tutto ricominciava come se niente fosse accaduto.
Charlie venne con noi e la sua vista non poteva non riportarmi alla mente alcuni flash che si erano fissati indissolubilmente nella mia memoria: la sua spinta nel culo, il suo sguardo perso mentre veniva, tutta quella piscia calda mentre godevo.
Stavo attraversando un periodo della mia vita sessuale che mai avrei immaginato di passare!
Avevo provato sensazioni particolarmente forti e per questo entusiasmanti e cresceva sempre più la voglia in me di provarne di ancora più estreme (anche se mi rendevo conto che non potevo pretendere di più!).
Sopraggiunse la notte, calda e insonne per me.
I bambini dormivano placidamente – come del resto tutti – e decisi allora di andare a rinfrescarmi in giardino: in realtà ero smaniosa di incontrare Charlie che appena mi vide venne a festeggiarmi.
“shhhhhhhh, buono Charlie dormono tutti” feci sottovoce, gli feci segno di seguirmi e ci avviammo in giardino.
La luna quasi piena illuminava bene tutto ed il prato umido sotto i piedi nudi offriva una situazione ideale per incontri ravvicinati; presi un telo da mare che era steso lì vicino e mi avviai seguita dal cane.
Nei giorni precedenti avevo individuato nel giardino una zona racchiusa tra due siepi che era ben protetta ed isolata: la raggiunsi e misi giù il telo, mi ci stesi supina ad ammirare le stelle e poco dopo mi raggiunse Charlie che, docile mi si accucciò, affianco.
Misi le gambe a squadro e sfilai gli slip concedendo alla mia micetta un po’ della frescura generata da una leggera brezza che si era alzata.
La mia mano scivolò verso il basso e cominciai ad accarezzarmi prima l’interno delle cosce, poi il ciuffetto di peli intorno alla figa e poi allargai con l’altra mano la mia figa ed infilai due dita “ahhhhhhhh” sospirai, tirai fuori le dita e comincia a masturbarmi delicatamente: cominciavo a grondare umori e le mie dita scivolavano dentro e fuori; le staccai e le passai sul muso di Charlie che annusò e guaì tirandosi su e girandomi intorno con moto frenetico.
Aveva capito quello che stava succedendo ed era smanioso; lo accarezzai e per fargli arrivare bene il messaggio gli presi la testa e me la misi fra le gambe: cominciò a leccarmi voracemente come se volesse scoparmi con la lingua, ero sempre più bagnata; mentre mi leccava allungai la mano e gli presi il cazzo cercando di farlo uscire dal pelo.
Provai ancora e piano piano lo vidi spuntare, mossi la mano rapida tirandogli una sega….ed ecco che il cane era definitivamente arrapato ed il suo cazzo rosso usciva tutto fuori pronto per fare il suo dovere. Mi scostai da lui e mi misi alla pecorina appoggiandomi sui gomiti, allargai molto le gambe per mettermi alla sua altezza e lo chiamai in silenzio”Charlie, vieni, Charlie” l’animale si posizionò mentre guaiva eccitato,”Shhhhhhhhh” feci ancora io per paura che si potesse svegliare qualcuno e devo dire che questa cosa aumentava l’eccitazione.
Il cane mi montò sopra ed io subito afferrai il suo membro alla radice e lo posizionai nella mia figa: il cane spinse forte e penetrò nella mia vulva fradicia di eccitazione e vogliosa di essere presa; mi tenevo forte sui gomiti mentre il cane spingeva e mi apriva tutta, ero eccitatissima e cominciai a mugolare.
Le unghie delle zampe mi entravano nella carne e mi facevano male, ma lì sotto provavo tanto piacere e volevo che mi sbattesse a lungo; l’animale era instancabile e si muoveva al suo ritmo infernale, io godevo di questo essere scopata da cagna e sentivo crescere l’orgasmo, quando ad un tratto rimasi senza fiato………….
Nello girare la testa il mio sguardo finì su due piedi nudi accanto a me: era Marco che sentendo i miei mugolii si era appropinquato.
Era in piedi e mi guardava, io alla pecorina impalata da Charlie che continuava ovviamente a scoparmi.
Il sangue mi si era gelato, fu una questione di secondi ma successe una cosa che non potevo immaginare: Marco senza dire una parola s’inginocchiò abbassando i pantaloni del pigiama e tirò fuori il suo cazzo già eccitato; mi mise una mano dietro la nuca e tirò forte la mia testa come per dire “sei una gran porca fammi vedere come mi succhi l’uccello!”, io non potei non aprire la bocca e cominciai a succhiare.
Inutile dire quello che si affollava nella mia mente:stavo facendo sesso a tre,con un cane ed un uomo.
Dopo qualche spompinata d’assaggio (devo dire che Marco aveva anche un bel cazzo!) Marco si staccò e mi si stese d’avanti per mettersi più comodo;non ci dicemmo nemmeno una parola era tutto sottinteso.
Charlie nella foga era uscito,lo richiamai rimontò e infilò ancora la mia figa bagnata,mentre venivo infilata incrociai lo sguardo di Marco mi sorrise,gli sorrisi e impugnai il suo pisellone per rimettermelo in bocca.
Cominciai a spompinarlo con voracità e lui gemeva compiaciuto della mia abilità,Charlie aumentò il ritmo e capii che stava per sborrare, anche Marco sembrava pronto ed io pensando a tutta quella sborra che stava arrivando raggiunsi l’orgasmo mugolando con il cazzo di Marco in bocca,Charlie diede ancora qualche colpo poi si fermò a spruzzare dentro di me,io ero confusa, stordita ma fui risvegliata dalla sborra di Marco che cominciò ad uscire copiosa,serrai la bocca e la ingoiai tutta. Continuai a spompinare per pulirlo ben bene,mentre Charlie continuava a starmi attaccato dietro.
Quando tirai fuori dalla bocca il cazzo di Marco era tutto pulito e lucido:ci guardammo,lui mi sorrise, si alzò e senza dire una parola sparì nella notte.
Io mi girai e spinsi via Charlie che sfilò il suo pene e si accucciò vicino a me.
Rimasi qualche minuto stesa lì a pensare a cosa sarebbe successo l’indomani,a cosa dire,a come giustificarmi se era possibile e tutte le naturali conseguenze………….
Pensai anche,però, che in fondo Marco si era voluto far spompinare e che quindi,forse, non credo che poteva spifferare quello che era successo ………………………….
La mattina seguente ci incrociammo con Marco in cucina,non osavo guardarlo negli occhi:”allora com’è andata la notte? Io dopo tante notti sono riuscito a dormire tutta la notte e tu?” il messaggio era chiaro”anch’io ho dormito bene” risposi e sorridendogli gli dissi “ti va un po’ di caffè?” ,”molto volentieri” mi rispose e tutto ricominciava come se niente fosse accaduto.
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il bagno con Chiarlie
Commenti dei lettori al racconto erotico