Che trombata con la vecchia bidella dell'IPSIA

di
genere
prime esperienze

Prima esperienza con una vecchia maiala arrapante da farsi scoppiare l'uccello. Erano passati quasi 12 anni da quando ho frequentato l'ultimo anno di IPSIA. Allora avevo 19 anni e ricordo che la bidella, certa Rossana, che mi faceva impazzire già dal primo anno, che presumo potesse essere ultraquarantenne, si appalesò incinta alla fine dell'anno scolastico.
Dimostrava più anni di quelli che aveva, per la tipologia "donna di una volta": adusata alle calze con reggicalze e alla sottana nera, conformata con cosce che lo avrebbero fatto drizzare pure a un eunuco e con 2 zinne belle gonfie. Faccia navigata di donna che di scale ne aveva pulite alla pecorina tantissime e magari era riuscita ad entrare come bidella già quarantenne, proprio grazie a quelche pompino che potrebbe aver fatto divinamente a qualche preside estimatore delle femmine maialone e non già di quelle stupidelle giovanili, con la pelle liscia e i pantaloni e le scarpe da uomo. Infatti all'IPSIA c'erano professoresse credo della stessa età di Rossana, che però venivano già a quel tempo vestite alla "femminista/comunista" e non te lo avrebbero fatto drizzare il cazzo nemmeno se si fossero messe giù alla pecorina sulla cattedra e si fossero abbassate quei pantalonacci di fustagno, come per farsi dare nel culo. Come dire che non valevano un cazzo. Tutte snob, antipatiche e per niente sexi, anzi per niente arrapanti come Rossana. Rossana sebbene senile dall'aspetto e non bella come l'attuale Panicucci,
quando veniva a sedersi in cattedra per tenerci buoni in attesa della professoressa o del professore di turno, altro che ci teneva buoni a tutte le età. Da appena quattordicenni alla maggiore età del quinto anno IPSIA. Davanti alla cattedra non c'era un cazzo di tavoletta a coprire. Le cosce ce le faceva vedere in tutte le salse, con le calze di tutti i coloriccavallando sapientemente per farci vedere anche le mutande. Era uno spettacolo. Lei se ne accorgeva che aveva non occhi, ma telescopi puntati immezzo alle sue cosce e per questo scosciava a più non posso, con quella faccia da anziana troiona, benchè ancora giovane di età. Il periodo che era incinta era più arrapante che mai e immaginare che tipo di scopata possa aver fatto e che tipo di sborrata dentro possa aver preso, per rimanere incinta, a me mandava fuori di testa figurarmi la cosa visivamente nella mia mente arrapata come un cane. A casa rivedevo la scena delle cosce accavallate e fantasticavo come poteva averlo preso anche nel culo tantissime volte e con cazzi diversi. Qualcuno anche di misura spropositata. Da quattordicenne, nel periodo estivo post terza media, ricordo andai a fare il commesso da un venditore di corde e un giorno scoprii che si era appartato nel retrobottega ad incularsi una vecchia contadina, che sentii urlare come se la scannassero. Dal corridoio di servizio dove c'era un finestrone, salendo su una sedia vidi che razza di cazzo le stava mettendo in culo: qualcosa di abnorme, grosso come una bottiglia di birra peroni da 66 cl e lungo non si sa, perchè non era entrato tutto dentro al culo e quello che si vedeva ancora fuori era un palmo di roba. Il porcone padrone del negozio ci propava a dare incalcate per mandarglielo su, ma non andava su. La contadina strillava a squarciagola durante le incalcate. Ebbene, appunto quella scena che vidi dal finestrone e quegli strilli in tonalità grave della anziana contadina, mi rimasero in mente e ancora mi ci rimangono. Pertanto a casa di notte fantasticavo la bidella Rossana sodomizzata da un cazzo di quella fatta ed era inevitabile che mi sparassi una sega. Insomma per 5 anni questa bidella arrapantissima ha segnato la mia crescita maschile, da quattordicenne a diciannovenne.
E le cosce con tutti i tipi di calze e con tutti i tipi di reggicalze e senza calze appena veniva maggio, non mi sono mai mancate davanti agli occhi, di studente al primo banco. VENIAMO AL NOCCIOLO DEL RACCONTO. Dopo essermi fatto 2 lauree all'Università, mi sono trovato medico più che trentenne. Figurarsi se appena laureato e iscritto all'albo, ci sputavo su un incarico di 3 mesi ai cosidetti "campi solari" in collina. Come soccorritore da strapazzo, per i pargoli che si sbuccivano le ginocchia o si facevano la bua giocando da bambini mezzi deficienti. Chi ti ci trovo come "bidella" ?
Non so se quello che doveva fare lì la Rossane era lavoro da bidella o altro. Le vigilatrici erano tutte ventenni al massimo. E non mi tiravano per il cazzo. Mentre la Rossana che si metteva con altre bidelle maialone sulla sdraia distesa e a cosce ben ostentate, anche da 31 enne mi faceva letteralmente impazzire. Roba da doversi sparare urgentemente una poderosa sega, ma non lo si poteva fare. A conti fatti la Rossana a quel tempo poteva essere una ultra cinquantenne, vicina ai 60. Ma era diventata diecimila volte più arrapante di quando le sbirciavo le cosce all'IPSIA per tutto il corso di diploma. Per farla breve l'idea di scoparmela mi mandava in visibilio. L'idea di incularmela mi faceva sudare sangue. E mi sarei accontentato pure di farmi fare un pompino in macchina. Si dice o no che i desideri intensamente desiderati con la "pancia" si avverano? Dopo qualche settimana di servizio in quel cazzo di campo solare, mi accorsi che quella sozzona di Rossana non disdegnava di farsi vedere le cosce dal dottore, per la vanità di poter dire che gliele guardava un medico, mica un altro bidello o l'addetto alle pulizie. Infatti se mi appropinquavo nei pressi delle sdraie dove c'erano distese a prendere il sole, con le cosce belle scoperte le 3 0 4 maiale di altre bidelle, insieme a lei e a lei facevo notare la mia predilezione per le sue di cosce, lei mostrava di gradirlo, finchè se ne è uscita bofonchiando: - dottore con tutte le vigilatrici giovani che ci sono, come mai viene a sbirciare le cosce di noi anziane?
Al che ho preso la palla al balzo e ho risposto d'impulso: - o non guado le cosce delle anziane, sto guardando solo quelle di una certa Rossana. E lei si è sentita lusingata.
Già che l'avevo lusingata dovevo inventarmi qualcosa da dirle, per quando si sarebbe alzata dalle sdraie e si sarebbe allontanata dal gruppo di bidelle. Infatti io sono andato a soccorrere (si fa per dire) un moccioso che era scivolato dall'altalena e lei è corsa verso l'altalena. A prenderi cura del moccioso, dicendomi che un medico non poteva stare lì a pulire le sbucciatuure di un "bocca di fregna". Ci ha pensato lei con straccetti bagnati. Secondo me era arrivato il momento giusto di farmi avanti. Meno male che l'idea di ricordarle che ero stato un alunno dell'IPSIA l'ho subito abortita, ché ci avrei fatto una figura del cazzo. Ricordandomi che a fine turno se ne andava a piedi a prendere la "navetta" per andare in città a meno di 10 chilometri, mi sono fatto avanti per dirle che l'avrei accompagnata in macchina. Lei furbona: - dottore ci accompagna in macchina tutte quante? Io subito: - no.. no, che tutte quante, io occompagno solo Rossana. E lei strafurbona: - che ci avrà mai sta Rossana, che è pure vecchia, dottò? Al che l'ho sparata: - Ci ha che a me mi fa morire, da quando sto in questo posto, non riesco a levarle gli occhi da dosso. Non mi fa dormire la notte. Mi manda fuori testa di giorno.
Insomma avevo agganciato. Non è stato difficile farla salire in macchina.
A 2 chilometri da lì avevo una baita di legno elegante e con tutti i confort, all'interno di un bel boschetto di castagni con alte siepi e tanta privacy. Per entarci il cancello. Dopo la partenza non ho preso la strada per andare verso la città, ma la strada del mio boschetto. Rossana: - dove mi porta dottò? Io: - in un bel posto dove posso succhiati le zinne, leccarti tutta e poi vedremo. Non è che si è tirata indietro. Per lei il medico era una conquista da vantare con le altre bidelle maiale. Credo!
Quando ho aperto il cancello sono entrato in macchina e poi ho richiuso, non ha detto a.
Ho trovato arrapantissmo farmela in macchina, se non proprio scoparla. Mi sono fiondato sulle sue zinne succhiandole come un forsennato. Lei mugulava con voce gutturale, non da stupidina ragazzina 20 enne. Mi sono messo a baciarla in bocca infilandole la lingua come un maiale e lei la roteava ben benino. Pensavo di durare chi sa quanto a limonare , ma le mani si sono mosse da sole ad alzarle la gonna per abbassarle le mutande e contemporaneamente ad abbassare il sedile sdraiabile della comoda AUDI station vagon. In meno che non si dica mi sono infilato il preservativo ma... Ma lei ha subito detto che alla sua età potevo benissimo riempirla di sborra ed è venuta a tirarmelo via con la bocca, per poi farmi un bel pompino propedeutico ad infilarglielo in fica. Era pompinara esattamente come me la fantasticavo da ragazzo. E il cazzo veramente lo faceva diventare non duro, di più. Lei era tutta un bagnato in fica. La penetrazione è stata fulminea. Non so se ha fatto finta di sentire dolore o lo abbia sentito davvero, ma si è morsa le labbra in modo arrapantissimo, strillicchiando. Quando le ho detto che ha sentirla strillare mi aveva fatto andare fuori di testa, dandole della porcona, maiala, sozzona; gliele lo dette di sozzate di tutti i tipi, lei mi ha detto: - se vuoi sentire come urlo, inculami. E si è girata, inarcandosi un pò, per far andare su il cazzo nell'intestino e non farlo fermare nell'ampolla rettale. Dire che il cazzo ce l'avevo durissimo da culo, è la verità. Spingendo sono entrato nello sfintere e continuando a spingere le è entrato tutto. Si è messa a chiedermi di sbudellarla e di farle vedere le stelle, mentre strillava con tono grave da "anzianotta" che non ha la vocina da bambinetta stupidella, che strillicchia. Per me è stata la prima esperienza di sesso vero con una femmina vera.
Dentro l'intestino aveva delle feci morbide e il su è giù del cazzo produceva un "cich -cich cich" inquietante. Come se stessi inculandomi un budino dentro ad un intestino elastico, che parve stretto all'entrata e poi si era dilatato. Un'esperienza sopra le righe. La sborrata è arrivata prima del tempo, perchè il mugulare con tono gutturale mi faceva impazzire. E anche le lacrime che le colavano dagli occhi non potevano non essere arrapanti in una donna anzianotta. Che ti piange la ventenne, mentre te la inculi, te lo fa ammosciare il cazzo. Che sta vedendo le stelle una di una certa età mentre ci dai dentro di colpi di reni, ti fa essere sempre più violento con le incalcate e ti fa venire il cazzo sempre più duro. Per di più la anzianotta si accorge della sborrata calda che le arriva e ti fa accorgere che lei se ne accorge. Pertanto sborri a getti ripetuti e ti rimane il cazzo eretto anche a sborrata finita. Io l'ho tenuto diversi minuti dentro quel culo di Rossana, succhiandole i lobi delle orecchie, con gran gusto di lei.
E il mugulare gutturale da anzianotta del gusto di lei, ti mantiene il cazzo incredibilmente eretto, che non lo tireresti fuori più. Quando si è avveduta che finalmente lo avrei tirato fuori ha preso il fazzoletto di stoffa e mi ha pulito tutto il cazzo, che sembrava uscito da un culo senza niente dentro. Siamo entrati dentro casa in bagno, dove con l'acqua calda e il detergente intio me lo ha pulito ben benino. Ma non per me. Per poterci fare un ulteriore bel pompino con la variante del rigatone divinamente eseguito a denti morbidi sul cazzo. Ci ha saputo talmente fare che ne è uscita una ulteriore sborrata, che si è presa in bocca, invitandomi a baciarla con la sborra mia dentro alla sua bocca. Quando una giostra del genere me la ha fatta una ragazzina 20 enne, mi ha dato un po' fastidio. Fatta da Rossana è stato un ulteriore momento durato molti minuti, da sballo.
Non mi va di dire se ci sono state ulteriori scopate o inculate nel tempo, con questa sorcona da sballo di Rossana.
Nemmeno mi va da dire se un giorno l'ho detto a Rossana che da giovane la avevo come bidella all'IPSIA.
Per non rovinare il racconto di questa esperienza, che così arrapante, debbo dire, in tutta sincerità, è stata la prima e l'ultima.
Non è facile trovare femmine femmine come Rossana.
Quelle laureate non sanno scopare, non sanno farsi dare in culo, non sanno fare pompini e rigatoni.
Capito il concetto?
scritto il
2023-06-02
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