La prima volta di una frocia
di
Attivo56milano
genere
prime esperienze
Questo racconto d'iniziazione l'ho scritto per una mia amica passiva trav ormonata cinquantenne su sue indicazioni.
Questo racconto risale agli anni settanta mi chiamo Paolo ho 16 anni
La mia famiglia aveva la cabina ai bagni Lido di Genova, io ci andavo dopo la scuola e spesso ero solo. Le cabine erano in muratura con il terrazzino. Prendevo il sole sul terrazzino e su quello accanto c'era spesso il vicino di cabina, un cinquantenne molto robusto alto e grosso, poi venni a sapere che era un ex giocatore di pallanuoto. Mi guardava e si toccava il cazzo, sotto il costume, e vedevo che si gonfiava. Io generalmente guardavo solo le ragazze e le donne, ma quella situazione mi intrigava e lui se n'era accorto. Un giorno che c'era pochissima gente, stava per piovere, stavo per rivestrmi per andarmene, e lui mi ha chiamato dall'interno della sua cabina. "Vieni un attimo che ti faccio vedere una cosa".
Sono entrato da lui, era in piedi nudo con il cazzo in erezione, grosso come una bottiglia e duro come il marmo. Sono rimasto di sasso... mi ha detto chiudi la porta, e io l'ho fatto invece di andarmene. Mi ha detto: "come ti chiami le dissi Paolo bravo io Giovanni ti guardo da un po', quanti anni hai risposi 16 tu non lo sai ancora ma sei frocio, hai un po' di tettine e il culo da femmina, rilassati che ti faccio frocio, vedrai che ti sentirai femmina, guarda che cazzo ho altro che il tuo cazzetto...
Mi ha afferrato le spalle e mi ha fatto inginocchiare. Io ero completamente soggiogato. Mi ha appoggiato il cazzo sulle labbra, sentivo l'odore del suo cazzo, mai a me era venuto così duro. Non ho resistito alla tentazione di aprire la bocca e lui lo ha fatto scivolare dentro. Una sensazione stranissima, mi sembra di essere in un brutto sogno. Lo ha levato quasi subito e mi ha detto di girarmi. "È già pronto, te lo metto in culo e ti faccio frocio, stai fermo. Giù il costume culo all'aria." Ho obbedito come un automa. Lui ha preso un barattolo di una crema per abbronzarsi che si usava a quei tempi, si chiamava Eutra, e mi ha imburrato per bene il buco del culo, dicendomi di stare fermo e rilassarmi, in un attimo mi ha appoggiato la cappella sul culo e si è fatto strada piano piano, ero imbambolato, non sentivo dolore, solo il culo che cedeva alla spinta del cazzo. Entrata la cappella si è fermato e mi ha detto di tirare un bel respiro. L'ho fatto e lui me lo ha messo tutto dentro . Un male boia, ma mi teneva forte e non potevo muovermi. "Resisti, presto il tuo culo cederà, vedrai, il dolore passa e ti faccio frocio con delle belle stantuffate, vedrai come lo sentirai bene... aveva ragione, il culo si e aperto e lui mi ha stantuffato. A un certo punto ho cominciato a sentire caldo dappertitto e mi è venuta la pelle d'oca. "Ecco mi ha detto, sei frocio per sempre". E ho sborrato, anche se avevo il cazzo mollo... subito dopo ho sentito il fiotto della sua sborra nel culo... ero frocio, aveva ragione
Be', le cose sono andate così... sono uscito da quella cabina frocia... ma non lo accettavo e per tre giorni non sono andato al mare, ma continuavo a pensarlo e massacrandomi di seghe ed infilandomi il manico della spazzola di mia madre nel culetto finché il quarto giorno non ho più resistito e ci sono andato sperando di trovarlo, appena mi ha visto è entrato in cabina e mi ha fatto cenno di seguirlo. Sono entrato ed era di nuovo con il cazzo in tiro. Mi ha detto" visto che frocio che sei diventato? Mi sono subito precipitato in ginocchio e ho preso in bocca il suo cazzone e ho cominciato a succhiarlo con una foga che mai mi sarei aspettato e mi ha fatto di nuovo il culo. Poi mi ha detto di andarlo a trovare il pomeriggio a casa sua che aveva una sorpresa. La sorpresa era un suo amico, bisex attivo, un uomo basso e muscoloso con un cazzo non grosso come il suo ma bello duro. Mi hanno spogliato e mi hanno portato in bagno e fatto una doccia anale poi l'amico che chiamerò Franco ha cominciato a leccarmi il culetto ed infilarmi un dito poi due e infine ha appoggiato la cappella sul buchino e ha cominciato un avanti indietro mentre Giovanni mi scopava la bocca e mi hanno sborrato uno in culo e in bocca e per la prima volta ho bevuto la sborra poi si sono scambiati i ruoli ed ho goduto anch'io, a questo punto ho accettato di essere frocia e la mia vita cambiò
Questo racconto risale agli anni settanta mi chiamo Paolo ho 16 anni
La mia famiglia aveva la cabina ai bagni Lido di Genova, io ci andavo dopo la scuola e spesso ero solo. Le cabine erano in muratura con il terrazzino. Prendevo il sole sul terrazzino e su quello accanto c'era spesso il vicino di cabina, un cinquantenne molto robusto alto e grosso, poi venni a sapere che era un ex giocatore di pallanuoto. Mi guardava e si toccava il cazzo, sotto il costume, e vedevo che si gonfiava. Io generalmente guardavo solo le ragazze e le donne, ma quella situazione mi intrigava e lui se n'era accorto. Un giorno che c'era pochissima gente, stava per piovere, stavo per rivestrmi per andarmene, e lui mi ha chiamato dall'interno della sua cabina. "Vieni un attimo che ti faccio vedere una cosa".
Sono entrato da lui, era in piedi nudo con il cazzo in erezione, grosso come una bottiglia e duro come il marmo. Sono rimasto di sasso... mi ha detto chiudi la porta, e io l'ho fatto invece di andarmene. Mi ha detto: "come ti chiami le dissi Paolo bravo io Giovanni ti guardo da un po', quanti anni hai risposi 16 tu non lo sai ancora ma sei frocio, hai un po' di tettine e il culo da femmina, rilassati che ti faccio frocio, vedrai che ti sentirai femmina, guarda che cazzo ho altro che il tuo cazzetto...
Mi ha afferrato le spalle e mi ha fatto inginocchiare. Io ero completamente soggiogato. Mi ha appoggiato il cazzo sulle labbra, sentivo l'odore del suo cazzo, mai a me era venuto così duro. Non ho resistito alla tentazione di aprire la bocca e lui lo ha fatto scivolare dentro. Una sensazione stranissima, mi sembra di essere in un brutto sogno. Lo ha levato quasi subito e mi ha detto di girarmi. "È già pronto, te lo metto in culo e ti faccio frocio, stai fermo. Giù il costume culo all'aria." Ho obbedito come un automa. Lui ha preso un barattolo di una crema per abbronzarsi che si usava a quei tempi, si chiamava Eutra, e mi ha imburrato per bene il buco del culo, dicendomi di stare fermo e rilassarmi, in un attimo mi ha appoggiato la cappella sul culo e si è fatto strada piano piano, ero imbambolato, non sentivo dolore, solo il culo che cedeva alla spinta del cazzo. Entrata la cappella si è fermato e mi ha detto di tirare un bel respiro. L'ho fatto e lui me lo ha messo tutto dentro . Un male boia, ma mi teneva forte e non potevo muovermi. "Resisti, presto il tuo culo cederà, vedrai, il dolore passa e ti faccio frocio con delle belle stantuffate, vedrai come lo sentirai bene... aveva ragione, il culo si e aperto e lui mi ha stantuffato. A un certo punto ho cominciato a sentire caldo dappertitto e mi è venuta la pelle d'oca. "Ecco mi ha detto, sei frocio per sempre". E ho sborrato, anche se avevo il cazzo mollo... subito dopo ho sentito il fiotto della sua sborra nel culo... ero frocio, aveva ragione
Be', le cose sono andate così... sono uscito da quella cabina frocia... ma non lo accettavo e per tre giorni non sono andato al mare, ma continuavo a pensarlo e massacrandomi di seghe ed infilandomi il manico della spazzola di mia madre nel culetto finché il quarto giorno non ho più resistito e ci sono andato sperando di trovarlo, appena mi ha visto è entrato in cabina e mi ha fatto cenno di seguirlo. Sono entrato ed era di nuovo con il cazzo in tiro. Mi ha detto" visto che frocio che sei diventato? Mi sono subito precipitato in ginocchio e ho preso in bocca il suo cazzone e ho cominciato a succhiarlo con una foga che mai mi sarei aspettato e mi ha fatto di nuovo il culo. Poi mi ha detto di andarlo a trovare il pomeriggio a casa sua che aveva una sorpresa. La sorpresa era un suo amico, bisex attivo, un uomo basso e muscoloso con un cazzo non grosso come il suo ma bello duro. Mi hanno spogliato e mi hanno portato in bagno e fatto una doccia anale poi l'amico che chiamerò Franco ha cominciato a leccarmi il culetto ed infilarmi un dito poi due e infine ha appoggiato la cappella sul buchino e ha cominciato un avanti indietro mentre Giovanni mi scopava la bocca e mi hanno sborrato uno in culo e in bocca e per la prima volta ho bevuto la sborra poi si sono scambiati i ruoli ed ho goduto anch'io, a questo punto ho accettato di essere frocia e la mia vita cambiò
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