Zia Lorella
di
Ladux1
genere
incesti
Quando ho saputo la notizia, fu un brutto colpo. Sapevo della malattia di zio e dell’epilogo che a breve sarebbe successo. Zia Lorella era la mamma del mio amico d’infanzia, la chiamavo zia proprio per il legame che le nostre famiglie hanno sempre avuto. Bella donna, porta benissimo i suoi 50 anni: mora con i capelli corti, con qualche filo bianco che non si nota, viso senza trucco e molto piacevole, una quarta di seno bello sodo a ben vedere, un sedere niente male e un fisico tutto sommato in forma nonostante l’età. Dopo pochi giorni dal triste evento, visto che non abitava molto distante da me, andai a trovarla. Quando zia aprì notai subito con imbarazzo che aveva il viso rigato dalle lacrime. Tutto quello che potei fare fu sorriderle e fare finta di niente, lei non sapeva che sarei andato a trovarla, era la prima volta che ci incontravamo dopo quanto successo. Non ci parlammo, l’abbracciai intensamente e poi fui io a rompere il ghiaccio:
“Lo so che non ti farà sentire meglio zia, ma mi dispiace tantissimo per te!”
Lei cominciò a singhiozzare e a piangere, sfogandosi per diversi minuti sopra la mia spalla, mentre io, tenendola sempre ben abbracciata a me, le carezzavo la schiena e le dicevo di sfogarsi liberamente e di non avere alcuna vergogna. Quando si ricompose un po’, si staccò da me e disse con voce tremolante:
“Perdonami, sono così a terra! Sono felice che tu sia qui, avanti accomodati”
Così ci incamminammo nella sala passando per il lungo e stretto corridoio. Non volevo forzarla a raccontarmi i fatti, quindi mi sedetti buono buono sul divano in attesa che fosse lei a cominciare a chiacchierare, o forse meglio dire a dare sfogo ai propri sentimenti. Prese una sedia vicino al tavolo e si sedette, mentre si soffiava il naso. Io mi guardai attorno e avevo sentito dire che zio se ne era andato per il momento ad abitare dalla nonna, cioè sua madre.
“Ti posso offrire da bere? Una Coca, un succo di frutta….”
“Un bicchiere d’acqua naturale andrà più che bene” risposi.
Lei andò in cucina e tornò con il bicchiere d’acqua in mano e me lo porse. Io la ringraziai e poi si sedette al mio fianco sul divano. E iniziò a raccontare ma veniva sempre interrotta dalle lacrime.
“Zia lascia stare, ho capito” e le cinsi un braccio attorno al collo come gesto di grande affetto.
“Non sarà facile ma ce la devo fare...” Si soffiò nuovamente il naso e si asciugò le lacrime che cadevano oramai a fiumi sulle guance.
“Zia, vedrai che tutto si sistemerà” dissi cercando di calmarla come potevo, ma mi risultava complicato.
“Sei sempre così premurosa e così tenera… ti voglio tanto bene zia, spero vivamente che ti riprenderai presto. Se c’è qualcosa che posso fare…”
Ci fissammo intensamente negli occhi, lei li aveva di un castani chiaro e intenso, davvero molto belli nonostante fossero arrossati dal pianto.
“Sì, qualcosa la potresti fare per me” disse zia.
“Dimmi”
“Abbracciami forte forte e dimmi che è solo un incubo e tutto si sistemerà.”
Io la abbracciai talmente stretta che sentivo i suoi seni schiacciati sul mio petto, e dissi:
“Purtroppo non è un incubo zia, vorrei tanto che lo fosse, non posso sopportare di vederti ridotta così… tu sei una donna stupenda in tutti i sensi, sei sempre bellissima..anche dopo aver pianto.”
Lei rise, mentre ancora singhiozzava, almeno ero riuscito finalmente a farla sorridere, persino ridere.
“Non dire le bugie alla mamma del tuo amico, soprattutto non dirle che è bellissima dai che non è vero… sono una vecchia…e poi non è mica che ci stai provando con me?” disse mentre ci staccammo dall’abbraccio intenso.
“Chi, io? Ci sto provando da sempre con te!” e le feci l’occhiolino e scoppiammo a ridere tutti e due.
“Adesso è meglio che tu vada, avrai sicuramente di meglio da fare che compiangere me”
“Non dire così!” la rimproverai.
“Salutami tutti”
“Ok lo farò” le dissi. Ci demmo due bacetti sulle guance e mi accompagnò alla porta. Stavo per uscire quando disse:
“Me lo puoi fare un favore tesoro di zia?”
“Certo, per te qualsiasi cosa”
“quando non hai da fare..se ti fa piacere…passa da qui…sono sempre sola..” certamente…!” risposi sorridendola ancora.
Le mandai un bacio con la mano e lei contraccambiò, poi chiuse il portone e tornai a casa mia.
Il pomeriggio seguente, mentre stavo pensando se mantenere la promessa o no, a sorpresa mi chiamò:
“Ciao tesoro, te la sentiresti di venire qui da a sistemare un tubo che perde?”
Era sabato, non sono un idraulico ma me la cavo abbastanza, così presi la palla al balzo e accettai.
Arrivai a casa di zia, mi apri sorridendomi. Dato che era estate, era vestita con una gonna e una maglia a bretelline nera che facefano intravedere i capezzoli. Quella visione mi fece davvero arrappare. Sistemato il tubo meglio che potevo e dopo due ore e mezzo di fatiche ero tutto sudato, e zia mi invitò a farmi una doccia.
“Meno male che ho un bravo nipote che ce la sa con i tubi, senza di te come farei?” “per te ci sarò sempre..” le dissi accarezzandola prima di sedermi sul divano. Zia si sedette a fianco a me e dopo una breve chiacchierata e qualcosa di fresco mi disse: “guardiamo la tv insieme?? Ti va??” “certo…perché no..” risposi.. Lei sorrise felice e si sistemo vicino a me. Dopo pochi minuti si avvicino al mio petto ed alzai il braccio per abbracciarla meglio. Dall’alto vedevo la scollatura della sua maglia e le sue grandi tette non furono indifferenti al mio cazzo che cominciò a dare segnali nel mio pantaloncino. In tv una coppia si baciava, mentre lei quasi involontariamente poggiò la mano sulla mia coscia. Poco dopo ci guardammo, la sorrisi e la baciai sulla guancia..lei non mi staccava gli occhi dai miei. Ammiccai un altro bacio sempre più vicino alle sue labbra carnose. Due secondi dopo lei mi baciò in bocca.
Rimasi impietrito e incredulo mentre si passava la lingua sulle labbra con gusto. Il mio pene stava esplodendo, non potevo resistere ancora. “Stiamo facendo una cosa sbagliata… ma ti desidero tanto.. Ho una gran voglia di prenderlo in bocca… dai, tiratelo fuori e fammelo vedere!” disse con occhi scintillanti e pieni di desiderio. Io non avevo il coraggio, così ci pensò lei a tirare giù tutto, facendo balzare il mio pene ritto sull’attenti.
“Accidenti!” disse sorridendo.Non capivo più niente, Me lo stavo facendo succhiare da mia zia, dalla mamma del mio migliore amico. Era passata a succhiarmi i testicoli, il mio pisello era completamente lubrificato dalla sua saliva, e me lo stava menando, alternando rapidi movimenti ad alcuni più lenti. “Mmm, sei proprio buono! Stasera mi amerai vero.. la tua zietta è bella, vero?”
Io avevo chiuso gli occhi e gemevo, mentre le carezzavo i capelli. Non smise di segarmi, “Ehi, comincia a scopare zia!” mi disse.
Prima di metterlo dentro, mi dedicai alla sua figa e me la gustai con piacere, leccandogliela tutta e ciucciandone tutto il suo sapore. Era già molto bagnata, stava godendo da impazzire. Le leccai il buchino posteriore, mentre le infilai due dita dentro la passerina e la sditalinai per un po’, procurandole il primo orgasmo della serata.
“Mmmmm siii, che bello! Ooohhh dioooo” disse continuando a lamentarsi dal piacere e a urlare. Aveva una fica sudaticcia, e la cosa mi piacque molto perché ad ogni pompata mi sentivo ben accolto, se così posso dire.
Le baciai tutto il collo, aveva una pelle leggermente invecchiata ma profumata, da mangiare a morsi.
Stava per venire e lo dissi con un filo di voce a Zia Lorella, così lei disse:
“Mettetemi giù, vieni in bocca”, le sborrai l’anima dentro e lei bevve tutto come fosse acqua fresca.Ci sedemmo soddisfatti sul divano e dopo qualche minuto di silenzio ed imbarazzo, disse:
“Ti è piaciuto? Ti amo nipote mio” ci guardammo e ci baciammo sorridendo. Stavolta scopammo forte, la spoglia e vidi finalmente anche quelle belle tettone, prima gliele ciuccia un po’ però, e dopo infilai il mio cazzo nella sua figa. “ahhhh siiiiii daiiiii….siiiiii tesooooroooo….” Urlava più di prima quella porca finchè non trattenetti nuovamente il mio cazzo che le inondò le enormi tette di sperma. “Si, ti amo, zia Lorella”.
“Lo so che non ti farà sentire meglio zia, ma mi dispiace tantissimo per te!”
Lei cominciò a singhiozzare e a piangere, sfogandosi per diversi minuti sopra la mia spalla, mentre io, tenendola sempre ben abbracciata a me, le carezzavo la schiena e le dicevo di sfogarsi liberamente e di non avere alcuna vergogna. Quando si ricompose un po’, si staccò da me e disse con voce tremolante:
“Perdonami, sono così a terra! Sono felice che tu sia qui, avanti accomodati”
Così ci incamminammo nella sala passando per il lungo e stretto corridoio. Non volevo forzarla a raccontarmi i fatti, quindi mi sedetti buono buono sul divano in attesa che fosse lei a cominciare a chiacchierare, o forse meglio dire a dare sfogo ai propri sentimenti. Prese una sedia vicino al tavolo e si sedette, mentre si soffiava il naso. Io mi guardai attorno e avevo sentito dire che zio se ne era andato per il momento ad abitare dalla nonna, cioè sua madre.
“Ti posso offrire da bere? Una Coca, un succo di frutta….”
“Un bicchiere d’acqua naturale andrà più che bene” risposi.
Lei andò in cucina e tornò con il bicchiere d’acqua in mano e me lo porse. Io la ringraziai e poi si sedette al mio fianco sul divano. E iniziò a raccontare ma veniva sempre interrotta dalle lacrime.
“Zia lascia stare, ho capito” e le cinsi un braccio attorno al collo come gesto di grande affetto.
“Non sarà facile ma ce la devo fare...” Si soffiò nuovamente il naso e si asciugò le lacrime che cadevano oramai a fiumi sulle guance.
“Zia, vedrai che tutto si sistemerà” dissi cercando di calmarla come potevo, ma mi risultava complicato.
“Sei sempre così premurosa e così tenera… ti voglio tanto bene zia, spero vivamente che ti riprenderai presto. Se c’è qualcosa che posso fare…”
Ci fissammo intensamente negli occhi, lei li aveva di un castani chiaro e intenso, davvero molto belli nonostante fossero arrossati dal pianto.
“Sì, qualcosa la potresti fare per me” disse zia.
“Dimmi”
“Abbracciami forte forte e dimmi che è solo un incubo e tutto si sistemerà.”
Io la abbracciai talmente stretta che sentivo i suoi seni schiacciati sul mio petto, e dissi:
“Purtroppo non è un incubo zia, vorrei tanto che lo fosse, non posso sopportare di vederti ridotta così… tu sei una donna stupenda in tutti i sensi, sei sempre bellissima..anche dopo aver pianto.”
Lei rise, mentre ancora singhiozzava, almeno ero riuscito finalmente a farla sorridere, persino ridere.
“Non dire le bugie alla mamma del tuo amico, soprattutto non dirle che è bellissima dai che non è vero… sono una vecchia…e poi non è mica che ci stai provando con me?” disse mentre ci staccammo dall’abbraccio intenso.
“Chi, io? Ci sto provando da sempre con te!” e le feci l’occhiolino e scoppiammo a ridere tutti e due.
“Adesso è meglio che tu vada, avrai sicuramente di meglio da fare che compiangere me”
“Non dire così!” la rimproverai.
“Salutami tutti”
“Ok lo farò” le dissi. Ci demmo due bacetti sulle guance e mi accompagnò alla porta. Stavo per uscire quando disse:
“Me lo puoi fare un favore tesoro di zia?”
“Certo, per te qualsiasi cosa”
“quando non hai da fare..se ti fa piacere…passa da qui…sono sempre sola..” certamente…!” risposi sorridendola ancora.
Le mandai un bacio con la mano e lei contraccambiò, poi chiuse il portone e tornai a casa mia.
Il pomeriggio seguente, mentre stavo pensando se mantenere la promessa o no, a sorpresa mi chiamò:
“Ciao tesoro, te la sentiresti di venire qui da a sistemare un tubo che perde?”
Era sabato, non sono un idraulico ma me la cavo abbastanza, così presi la palla al balzo e accettai.
Arrivai a casa di zia, mi apri sorridendomi. Dato che era estate, era vestita con una gonna e una maglia a bretelline nera che facefano intravedere i capezzoli. Quella visione mi fece davvero arrappare. Sistemato il tubo meglio che potevo e dopo due ore e mezzo di fatiche ero tutto sudato, e zia mi invitò a farmi una doccia.
“Meno male che ho un bravo nipote che ce la sa con i tubi, senza di te come farei?” “per te ci sarò sempre..” le dissi accarezzandola prima di sedermi sul divano. Zia si sedette a fianco a me e dopo una breve chiacchierata e qualcosa di fresco mi disse: “guardiamo la tv insieme?? Ti va??” “certo…perché no..” risposi.. Lei sorrise felice e si sistemo vicino a me. Dopo pochi minuti si avvicino al mio petto ed alzai il braccio per abbracciarla meglio. Dall’alto vedevo la scollatura della sua maglia e le sue grandi tette non furono indifferenti al mio cazzo che cominciò a dare segnali nel mio pantaloncino. In tv una coppia si baciava, mentre lei quasi involontariamente poggiò la mano sulla mia coscia. Poco dopo ci guardammo, la sorrisi e la baciai sulla guancia..lei non mi staccava gli occhi dai miei. Ammiccai un altro bacio sempre più vicino alle sue labbra carnose. Due secondi dopo lei mi baciò in bocca.
Rimasi impietrito e incredulo mentre si passava la lingua sulle labbra con gusto. Il mio pene stava esplodendo, non potevo resistere ancora. “Stiamo facendo una cosa sbagliata… ma ti desidero tanto.. Ho una gran voglia di prenderlo in bocca… dai, tiratelo fuori e fammelo vedere!” disse con occhi scintillanti e pieni di desiderio. Io non avevo il coraggio, così ci pensò lei a tirare giù tutto, facendo balzare il mio pene ritto sull’attenti.
“Accidenti!” disse sorridendo.Non capivo più niente, Me lo stavo facendo succhiare da mia zia, dalla mamma del mio migliore amico. Era passata a succhiarmi i testicoli, il mio pisello era completamente lubrificato dalla sua saliva, e me lo stava menando, alternando rapidi movimenti ad alcuni più lenti. “Mmm, sei proprio buono! Stasera mi amerai vero.. la tua zietta è bella, vero?”
Io avevo chiuso gli occhi e gemevo, mentre le carezzavo i capelli. Non smise di segarmi, “Ehi, comincia a scopare zia!” mi disse.
Prima di metterlo dentro, mi dedicai alla sua figa e me la gustai con piacere, leccandogliela tutta e ciucciandone tutto il suo sapore. Era già molto bagnata, stava godendo da impazzire. Le leccai il buchino posteriore, mentre le infilai due dita dentro la passerina e la sditalinai per un po’, procurandole il primo orgasmo della serata.
“Mmmmm siii, che bello! Ooohhh dioooo” disse continuando a lamentarsi dal piacere e a urlare. Aveva una fica sudaticcia, e la cosa mi piacque molto perché ad ogni pompata mi sentivo ben accolto, se così posso dire.
Le baciai tutto il collo, aveva una pelle leggermente invecchiata ma profumata, da mangiare a morsi.
Stava per venire e lo dissi con un filo di voce a Zia Lorella, così lei disse:
“Mettetemi giù, vieni in bocca”, le sborrai l’anima dentro e lei bevve tutto come fosse acqua fresca.Ci sedemmo soddisfatti sul divano e dopo qualche minuto di silenzio ed imbarazzo, disse:
“Ti è piaciuto? Ti amo nipote mio” ci guardammo e ci baciammo sorridendo. Stavolta scopammo forte, la spoglia e vidi finalmente anche quelle belle tettone, prima gliele ciuccia un po’ però, e dopo infilai il mio cazzo nella sua figa. “ahhhh siiiiii daiiiii….siiiiii tesooooroooo….” Urlava più di prima quella porca finchè non trattenetti nuovamente il mio cazzo che le inondò le enormi tette di sperma. “Si, ti amo, zia Lorella”.
3
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Swap Home
Commenti dei lettori al racconto erotico