01 - La mia compagna Alessia (Esibizionismo)
di
Intense Pleasure
genere
esibizionismo
Tutto cominciò un sabato mattina di settembre,
la mia compagna Alessia mi disse:
A: Oggi facciamo un giro in centro a Bologna? Così la sera ceniamo li che ho trovato un ristorante carino e poi c’è ne torniamo indietro.
Io: Certo amore, dimmi per che ora vuoi andare così mi organizzo e mi preparo.
A: facciamo che partiamo verso le 16 così per le 16:30 siamo lì e facciamo un giro per i negozi.
Arrivammo a Bologna, fuori il tempo era bellissimo, la temperatura era perfetta, trascorremmo tutto il pomeriggio entrando per i vari negozi, come da abitudine.
Alessia è una bellissima donna molto attraente di 34 anni, fisico atletico, capelli lunghezza spalla color castani, una seconda di seno perfettamente a pera.
Una donna che si fa guardare tranquillamente.
Si fece ora di cena e così ci dirigemmo verso il ristorante dove lei aveva prenotato e
appena entrammo nel ristorante ci accolse subito un cameriere simpaticissimo, così decidemmo di accomodarci nei tavoli all’esterno che davano sulla piazza del centro visto che il tempo lo permetteva.
A: Ti piace amore? Stasera si sta anche bene all’aperto.
Io: si è vero abbiamo scelto un giorno perfetto.
A: però io con la giacchetta chiusa sento un po’ caldo.
Alessia iniziò così a sbottonarsi la sua giacchetta (stile smoking per intenderci) e sotto aveva una maglietta a rete trasparente, il suo seno era bello in mostra e i suoi capezzoli erano belli turgidi, iniziai ad avere caldo, i miei ormoni erano impazziti ma fummo subito interrotti dal cameriere per l’ordinazione.
Cam: per lei signora cosa facciamo?
gli occhi del cameriere puntarono dritti al seno di Alessia in bella vista, era la prima volta che affrontavo una situazione del genere, ma ero così eccitato al pensiero che un’estraneo stesse ammirando il seno di mia moglie, così cercai di mettere ad agio il cameriere cosi da farlo tornare più spesso al tavolo.
A: che c’è amore, tutto bene?
Io: amore ho il cazzo nei pantaloni che è diventato pietra.
A: ah si? Hai visto come me le guardava il cameriere? Quasi voleva toccarle, ma dovrai tenerlo buono.
Io: ci provo.
Iniziammo con un’antipasto misto salumi e formaggi accompagnato con delle crescentine che ci consigliò il cameriere, così mentre il cameriere poggiava il tagliere sul tavolo non perse l’occasione di affondare dinuovo gli occhi sul seno di Alessia, che appoggiata con la schiena sullo schienale della sedia, erano sempre più in bella vista.
Nel frattempo dietro le mie spalle arrivò una tavolata di 8 uomini, noi eravamo già al secondo piatto, ma Alessia non perse l’occasione e sforgiò di nuovo il petto in fuori facendo uscire fuori dai bordi della giacchetta completamente il seno con quei capezzoli turgidi che sembrava volessero bucare la maglietta che indossava.
Così dissi ad Alessia:
Io: cosi fai venire il cazzo duro anche a loro.
A: e beh? Che c’è di male, meglio no? Vuol dire che apprezzano.
Io: così non riesco ad alzarmi dalla tavola, si vede il pacco.
A: che te ne frega, tanto hai sopra il pantalone.
Io: non c’è la faccio più ho gli ormoni a mille.
A: ah si? Mi stanno fissando tutti quanti il seno, tu si di spalle e non vedi.
Io: secondo me vorrebbero riempirtele di sborra.
A: è perché no?! .
Non c’è la facevo più, così mi precipitai subito a pagare il conto.
Non appena raggiungemmo la macchina andammo subito nei posti dietro, la iniziai a scopare così forte finendo fino a inondarle il seno pieno si sborra calda che avevo accumulato.
la mia compagna Alessia mi disse:
A: Oggi facciamo un giro in centro a Bologna? Così la sera ceniamo li che ho trovato un ristorante carino e poi c’è ne torniamo indietro.
Io: Certo amore, dimmi per che ora vuoi andare così mi organizzo e mi preparo.
A: facciamo che partiamo verso le 16 così per le 16:30 siamo lì e facciamo un giro per i negozi.
Arrivammo a Bologna, fuori il tempo era bellissimo, la temperatura era perfetta, trascorremmo tutto il pomeriggio entrando per i vari negozi, come da abitudine.
Alessia è una bellissima donna molto attraente di 34 anni, fisico atletico, capelli lunghezza spalla color castani, una seconda di seno perfettamente a pera.
Una donna che si fa guardare tranquillamente.
Si fece ora di cena e così ci dirigemmo verso il ristorante dove lei aveva prenotato e
appena entrammo nel ristorante ci accolse subito un cameriere simpaticissimo, così decidemmo di accomodarci nei tavoli all’esterno che davano sulla piazza del centro visto che il tempo lo permetteva.
A: Ti piace amore? Stasera si sta anche bene all’aperto.
Io: si è vero abbiamo scelto un giorno perfetto.
A: però io con la giacchetta chiusa sento un po’ caldo.
Alessia iniziò così a sbottonarsi la sua giacchetta (stile smoking per intenderci) e sotto aveva una maglietta a rete trasparente, il suo seno era bello in mostra e i suoi capezzoli erano belli turgidi, iniziai ad avere caldo, i miei ormoni erano impazziti ma fummo subito interrotti dal cameriere per l’ordinazione.
Cam: per lei signora cosa facciamo?
gli occhi del cameriere puntarono dritti al seno di Alessia in bella vista, era la prima volta che affrontavo una situazione del genere, ma ero così eccitato al pensiero che un’estraneo stesse ammirando il seno di mia moglie, così cercai di mettere ad agio il cameriere cosi da farlo tornare più spesso al tavolo.
A: che c’è amore, tutto bene?
Io: amore ho il cazzo nei pantaloni che è diventato pietra.
A: ah si? Hai visto come me le guardava il cameriere? Quasi voleva toccarle, ma dovrai tenerlo buono.
Io: ci provo.
Iniziammo con un’antipasto misto salumi e formaggi accompagnato con delle crescentine che ci consigliò il cameriere, così mentre il cameriere poggiava il tagliere sul tavolo non perse l’occasione di affondare dinuovo gli occhi sul seno di Alessia, che appoggiata con la schiena sullo schienale della sedia, erano sempre più in bella vista.
Nel frattempo dietro le mie spalle arrivò una tavolata di 8 uomini, noi eravamo già al secondo piatto, ma Alessia non perse l’occasione e sforgiò di nuovo il petto in fuori facendo uscire fuori dai bordi della giacchetta completamente il seno con quei capezzoli turgidi che sembrava volessero bucare la maglietta che indossava.
Così dissi ad Alessia:
Io: cosi fai venire il cazzo duro anche a loro.
A: e beh? Che c’è di male, meglio no? Vuol dire che apprezzano.
Io: così non riesco ad alzarmi dalla tavola, si vede il pacco.
A: che te ne frega, tanto hai sopra il pantalone.
Io: non c’è la faccio più ho gli ormoni a mille.
A: ah si? Mi stanno fissando tutti quanti il seno, tu si di spalle e non vedi.
Io: secondo me vorrebbero riempirtele di sborra.
A: è perché no?! .
Non c’è la facevo più, così mi precipitai subito a pagare il conto.
Non appena raggiungemmo la macchina andammo subito nei posti dietro, la iniziai a scopare così forte finendo fino a inondarle il seno pieno si sborra calda che avevo accumulato.
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