Quella volta con mio cugino
di
Milton
genere
gay
Io e Armando abbiamo spesso l'infanzia insieme,avevamo solo un'anno di differenza, io ero quello grande, lui era piccolo ma tosto di carattere.
Abbiamo fatto le elementari insieme, anche se in classi diverse, le prime uscite con gli amici, i primi bagni al mare, le serate a giocare alla playstation fin quando le nostre mamme non ci urlavano di smettere, le liti con gli altri per difendere l'uno dall'altro e via discorrendo, era impossibile stare separati.
Avevamo dodici anni, non avevamo mai dormito insieme, per me era così naturale farlo,io ero seduto sul letto a sbirciare il cellulare, avevo una maglia che radfigurava pikachu e un paio di boxer bianchi, mi guardavo il corpo in quel periodo ed ero ossessionato dalla forma del mio pene, era lungo, le mie palle erano tonde e con pochi peli, la mia cappella mi sembrava gigante e avevo una strana voglia bianca sull'asta;
Armando invece decise di dormire in mutande, faceva caldo quella sera, aveva degli slip aderenti rossi, per un nano secondo ho sbirciato il suo pane, sembrava più lungo che grosso, almeno dalla forma, non ci pensai e mi concentrai su di me.
Mi stendo di fianco, con il mio viso rivolto verso la porta e dando le spalle ad Armando, chiudiamo la luce e riuscivo a vedere il mio corpo dalla luce di fuori, guardavo le mie cosce glabre e il mio petto molto spianato e delineato, provo a chiudere gli occhi, quando a un tratto sento Armando che si avvicina sempre di più fino a quando mi poggia il suo pene sul mio culo, una mano la poggia sul mio fianco, per poi lasciarla scivolare sulla pancia per aiutare a schiacciarlo sempre di più contro le mie chiappe, era durissimo, e io ebbi un erezione immediata.
Mi voltai, ma solo con la mia testa, non volevo che quel contatto finisse, quando vide che stavo per voltarmi lui fece forza con la sua mano per tenermi stretto a lui, sentii la sua pancia contro la mia schiena: "che stai facendo?", lui mi guardo negli occhi "tranquillo, mica ti svergino", in quel momento però desideravo con tutto me stesso che lo facesse, il suo corpo a un tratto lo vedevo e percepivo perfetto,le sue mani anche se era un undicenne lo vedevo maschile, a un tratto guardai il suo corpo con altri occhi, la sua carnagione olivastra, i suoi occhi azzurri, i suoi capelli neri, per me era bellissimo.
Mi rivoltai e senza pensarci, per la vergogna di essere giudicato, iniziai a massaggiare il suo pene mentre gli davo le spalle, sentii che si tolse lo slip con la mano, esitai prima di farlo, ma lui mi prese la mano che io avevo tolto e me la mise sul suo cazzo, glielo presi in mano, stringendo senza muoverla, lui però iniziò a muoversi , voleva che lo segassi, sentivo che il suo pene diventava sempre più duro e io iniziai a bagnarmi nelle mutande.
Dopo qualche minuto mi calò i boxer, tolse la mia mano e me lo spinse tutto dentro, di riflesso andai con la mia testa all'indietro e lui mi avvolse il braccio intorno al collo, con l'altra sollevò una gamba e cominciò a scoparmi il culo.
Mi faceva un gran male, ma sentivo il suo cazzo entrare ed uscire dal mio culo con qualche difficoltà: "l'ho visto fare a un film, mettici la saliva", lui si fermò, me lo tolse e si sputò sulla mano per poi massaggiare il suo sputo sul suo cazzo, poi ritornò dentro e sentivo che questa volta mi entrò in modo più liscio: "hai ragione, ti scopo meglio così" mi rispose.
Incominciò a scoparmi, sempre più forte, io mi misi una mano sulla bocca per paura che i miei ci sentissero, fin quando lui con voce soffocata inizia a gemere, sento che il suo cazzo dentro di me si muove, come se si ingrossasse e sgonfiasse, mi era venuto dentro.
Dopo essermi rimesso i boxer
Andai in bagno per controllarmi, in viso ero rosso e sudato, mi tolsi i boxer e vidi la sua sborra mista alla mia acqua lucida, mi feci un bidet e tornai a dormire.
Lui era sul letto supino, mi stesi accanto a lui e lo guardai, dopo qualche minuto iniziammo a dormire, abbracciati.
Abbiamo fatto le elementari insieme, anche se in classi diverse, le prime uscite con gli amici, i primi bagni al mare, le serate a giocare alla playstation fin quando le nostre mamme non ci urlavano di smettere, le liti con gli altri per difendere l'uno dall'altro e via discorrendo, era impossibile stare separati.
Avevamo dodici anni, non avevamo mai dormito insieme, per me era così naturale farlo,io ero seduto sul letto a sbirciare il cellulare, avevo una maglia che radfigurava pikachu e un paio di boxer bianchi, mi guardavo il corpo in quel periodo ed ero ossessionato dalla forma del mio pene, era lungo, le mie palle erano tonde e con pochi peli, la mia cappella mi sembrava gigante e avevo una strana voglia bianca sull'asta;
Armando invece decise di dormire in mutande, faceva caldo quella sera, aveva degli slip aderenti rossi, per un nano secondo ho sbirciato il suo pane, sembrava più lungo che grosso, almeno dalla forma, non ci pensai e mi concentrai su di me.
Mi stendo di fianco, con il mio viso rivolto verso la porta e dando le spalle ad Armando, chiudiamo la luce e riuscivo a vedere il mio corpo dalla luce di fuori, guardavo le mie cosce glabre e il mio petto molto spianato e delineato, provo a chiudere gli occhi, quando a un tratto sento Armando che si avvicina sempre di più fino a quando mi poggia il suo pene sul mio culo, una mano la poggia sul mio fianco, per poi lasciarla scivolare sulla pancia per aiutare a schiacciarlo sempre di più contro le mie chiappe, era durissimo, e io ebbi un erezione immediata.
Mi voltai, ma solo con la mia testa, non volevo che quel contatto finisse, quando vide che stavo per voltarmi lui fece forza con la sua mano per tenermi stretto a lui, sentii la sua pancia contro la mia schiena: "che stai facendo?", lui mi guardo negli occhi "tranquillo, mica ti svergino", in quel momento però desideravo con tutto me stesso che lo facesse, il suo corpo a un tratto lo vedevo e percepivo perfetto,le sue mani anche se era un undicenne lo vedevo maschile, a un tratto guardai il suo corpo con altri occhi, la sua carnagione olivastra, i suoi occhi azzurri, i suoi capelli neri, per me era bellissimo.
Mi rivoltai e senza pensarci, per la vergogna di essere giudicato, iniziai a massaggiare il suo pene mentre gli davo le spalle, sentii che si tolse lo slip con la mano, esitai prima di farlo, ma lui mi prese la mano che io avevo tolto e me la mise sul suo cazzo, glielo presi in mano, stringendo senza muoverla, lui però iniziò a muoversi , voleva che lo segassi, sentivo che il suo pene diventava sempre più duro e io iniziai a bagnarmi nelle mutande.
Dopo qualche minuto mi calò i boxer, tolse la mia mano e me lo spinse tutto dentro, di riflesso andai con la mia testa all'indietro e lui mi avvolse il braccio intorno al collo, con l'altra sollevò una gamba e cominciò a scoparmi il culo.
Mi faceva un gran male, ma sentivo il suo cazzo entrare ed uscire dal mio culo con qualche difficoltà: "l'ho visto fare a un film, mettici la saliva", lui si fermò, me lo tolse e si sputò sulla mano per poi massaggiare il suo sputo sul suo cazzo, poi ritornò dentro e sentivo che questa volta mi entrò in modo più liscio: "hai ragione, ti scopo meglio così" mi rispose.
Incominciò a scoparmi, sempre più forte, io mi misi una mano sulla bocca per paura che i miei ci sentissero, fin quando lui con voce soffocata inizia a gemere, sento che il suo cazzo dentro di me si muove, come se si ingrossasse e sgonfiasse, mi era venuto dentro.
Dopo essermi rimesso i boxer
Andai in bagno per controllarmi, in viso ero rosso e sudato, mi tolsi i boxer e vidi la sua sborra mista alla mia acqua lucida, mi feci un bidet e tornai a dormire.
Lui era sul letto supino, mi stesi accanto a lui e lo guardai, dopo qualche minuto iniziammo a dormire, abbracciati.
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