Con l'assenso di mia moglie scopo mia figlia.
di
jorgens
genere
incesti
Io e Mara siamo sposati ormai da quasi venti anni, abbiamo una figlia, Romina che è il regalo più bello che potessimo avere, è un tesoro di figlia.
Quando ho conosciuto Mara mi sono reso subito conto che aveva dei problemi derivanti dalla sua vita sregolata e dalla poca autorità dei suoi genitori, a questo si aggiunge che la sua prima volta con un uomo, non è stata una tragedia perché lei è stata consenziente, ma il risvolto negativo di essere posseduta da quattro ragazzi
ha contribuito a renderla insensibile al buon senso. Egoisticamente dico che
ha avuto la fortuna di conoscermi, non esagero nell’affermare che oggi è una meravigliosa donna, innamoratissima di me. Dal momento che abbiamo saputo che aspettava una bambina, ha iniziato a fare dei discorsi molto particolari sulla nascitura alla quale davo poca importanza e cercavo di tranquillizzarla perché era prematuro parlarne. E' nata Romina, la sua crescita, col nostro, a volte eccessivo affetto, avveniva nel modo migliore, basta dire che Mara ha preteso far dormire nel nostro letto Romina. Da piccola il problema non si è mai posto, col trascorrere del tempo e la sua ulteriore crescita, qualche inconveniente si creava, in modo particolare nei nostri rapporti sessuali, che erano molto frequenti durante i quali io cercavo di celarli mentre lei si ostinava a renderli molto evidenti agli occhi di Romina.
Un giorno mi sono imposto ed abbastanza irritato ho chiesto il perché di un
simile atteggiamento. Nonostante l’avessi messa sempre a suo agio, non ha mai
avuto il coraggio di spiegarmi il motivo perché risaliva col pensiero al suo primo
rapporto sessuale. Ecco immaginava che Romina potesse trovarsi nella stessa situazione e quindi voleva erudirla, voleva che conoscesse in tutte le sue forme il sesso. Anche se con qualche dubbio ho cercato di assecondarla, però c’era di più perché lei aveva già parlato con la ragazza, l’aveva istruita a dovere e le aveva imposto che il primo uomo per lei dovevo essere io. Certo che la cosa non poteva avvenire dall’oggi al domani, in ogni caso anch’io dovevo essere pronto.
Romina l’avevo vista nuda tante volte, la sua figa rasata per emulare la mamma,
i suoi seni nella misura perfetta, il suo corpo longilineo e armonioso, però una
cosa è guardarla amorevolmente come figlia, guardarla come donna è diverso.
Ero combattuto da padre, da uomo col consenso di Mara, invece avevo ancora
bisogno di qualche certezza, anche se nella profonda riflessione un delicato
movimento di eccitazione l’avevo, caspita se l’avevo. I rapporti sessuali con
Mara divenivano sempre più frequenti e sempre più eccitanti sotto occhi
interessati di Romina, il solo stare sul letto tra due donne nude era alimento per
il mio cazzo che sempre di più acquisiva espansione e durezza tanto che mi
venivano dubbi sulla sopportazione della ragazza di un siffatto organo. Mara
mi tranquillizzava dicendomi che la dilatazione della figa ad ogni evenienza era
naturale. Dopo la preparazione di oltre due mesi con la predisposizione di
protezioni per evitare eventuali impollinazioni Mara ha deciso che quella
domenica era il giorno ideale per il grande balzo. Mi comportavo come un
ragazzo alla vigilia dell’esame, intanto abbiamo coinvolto totalmente Romina
nel nostro rapporto sessuale, mamma e figlia erano eccitate al punto giusto,
non parliamo di me che temevo di sborrare prima che la penetrassi.
Non doveva accadere perché sotto la regia di Mara, nulla era lasciato al caso,
tutto doveva avvenire nella massima delicatezza e dolcezza, la preparazione
è stata estenuante, la penetrazione ancora di più, una lentezza eccitante e
snervante nello stesso tempo, fino a quando è stata Romina stessa a farsi
penetrare totalmente con una mossa inattesa “Mamma è bellissimo” ha
sussurrato. E’ stata lei a dirigere i movimenti fino al raggiungimento
dell’orgasmo dove ha urlato “Grazie mamma e papà”. Dovevo farle
provare anche la forza degli schizzi della mia sborra come preteso da
Mara, pensavo che il mondo stesse finendo in quei momenti. E’ stata
Mara a risvegliarmi dal tepore post-orgasmo “Ci sono anch’io amore”.
E’ stata la giornata più bella della nostra vita, vissuta con una intensità
spasimante, irripetibile, sosteneva Mara subito dopo. E’ stata ripetuta
infinite volte su sollecito di Romina, eravamo diventati corpo unico,
sempre vicini di giorno, compatibilmente con lavoro e scuola, di notte
continuamente, ci cercavamo ogni momento, ed ogni momento era
ideale per iniziare un nuovo atto d’amore.
Quando ho conosciuto Mara mi sono reso subito conto che aveva dei problemi derivanti dalla sua vita sregolata e dalla poca autorità dei suoi genitori, a questo si aggiunge che la sua prima volta con un uomo, non è stata una tragedia perché lei è stata consenziente, ma il risvolto negativo di essere posseduta da quattro ragazzi
ha contribuito a renderla insensibile al buon senso. Egoisticamente dico che
ha avuto la fortuna di conoscermi, non esagero nell’affermare che oggi è una meravigliosa donna, innamoratissima di me. Dal momento che abbiamo saputo che aspettava una bambina, ha iniziato a fare dei discorsi molto particolari sulla nascitura alla quale davo poca importanza e cercavo di tranquillizzarla perché era prematuro parlarne. E' nata Romina, la sua crescita, col nostro, a volte eccessivo affetto, avveniva nel modo migliore, basta dire che Mara ha preteso far dormire nel nostro letto Romina. Da piccola il problema non si è mai posto, col trascorrere del tempo e la sua ulteriore crescita, qualche inconveniente si creava, in modo particolare nei nostri rapporti sessuali, che erano molto frequenti durante i quali io cercavo di celarli mentre lei si ostinava a renderli molto evidenti agli occhi di Romina.
Un giorno mi sono imposto ed abbastanza irritato ho chiesto il perché di un
simile atteggiamento. Nonostante l’avessi messa sempre a suo agio, non ha mai
avuto il coraggio di spiegarmi il motivo perché risaliva col pensiero al suo primo
rapporto sessuale. Ecco immaginava che Romina potesse trovarsi nella stessa situazione e quindi voleva erudirla, voleva che conoscesse in tutte le sue forme il sesso. Anche se con qualche dubbio ho cercato di assecondarla, però c’era di più perché lei aveva già parlato con la ragazza, l’aveva istruita a dovere e le aveva imposto che il primo uomo per lei dovevo essere io. Certo che la cosa non poteva avvenire dall’oggi al domani, in ogni caso anch’io dovevo essere pronto.
Romina l’avevo vista nuda tante volte, la sua figa rasata per emulare la mamma,
i suoi seni nella misura perfetta, il suo corpo longilineo e armonioso, però una
cosa è guardarla amorevolmente come figlia, guardarla come donna è diverso.
Ero combattuto da padre, da uomo col consenso di Mara, invece avevo ancora
bisogno di qualche certezza, anche se nella profonda riflessione un delicato
movimento di eccitazione l’avevo, caspita se l’avevo. I rapporti sessuali con
Mara divenivano sempre più frequenti e sempre più eccitanti sotto occhi
interessati di Romina, il solo stare sul letto tra due donne nude era alimento per
il mio cazzo che sempre di più acquisiva espansione e durezza tanto che mi
venivano dubbi sulla sopportazione della ragazza di un siffatto organo. Mara
mi tranquillizzava dicendomi che la dilatazione della figa ad ogni evenienza era
naturale. Dopo la preparazione di oltre due mesi con la predisposizione di
protezioni per evitare eventuali impollinazioni Mara ha deciso che quella
domenica era il giorno ideale per il grande balzo. Mi comportavo come un
ragazzo alla vigilia dell’esame, intanto abbiamo coinvolto totalmente Romina
nel nostro rapporto sessuale, mamma e figlia erano eccitate al punto giusto,
non parliamo di me che temevo di sborrare prima che la penetrassi.
Non doveva accadere perché sotto la regia di Mara, nulla era lasciato al caso,
tutto doveva avvenire nella massima delicatezza e dolcezza, la preparazione
è stata estenuante, la penetrazione ancora di più, una lentezza eccitante e
snervante nello stesso tempo, fino a quando è stata Romina stessa a farsi
penetrare totalmente con una mossa inattesa “Mamma è bellissimo” ha
sussurrato. E’ stata lei a dirigere i movimenti fino al raggiungimento
dell’orgasmo dove ha urlato “Grazie mamma e papà”. Dovevo farle
provare anche la forza degli schizzi della mia sborra come preteso da
Mara, pensavo che il mondo stesse finendo in quei momenti. E’ stata
Mara a risvegliarmi dal tepore post-orgasmo “Ci sono anch’io amore”.
E’ stata la giornata più bella della nostra vita, vissuta con una intensità
spasimante, irripetibile, sosteneva Mara subito dopo. E’ stata ripetuta
infinite volte su sollecito di Romina, eravamo diventati corpo unico,
sempre vicini di giorno, compatibilmente con lavoro e scuola, di notte
continuamente, ci cercavamo ogni momento, ed ogni momento era
ideale per iniziare un nuovo atto d’amore.
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Commenti dei lettori al racconto erotico