Vacanza nudista

di
genere
incesti

Mi chiamo Elena, ho 47 anni, sono separata da una vita si può dire, e ho un figlio, Corrado, di 24 anni. Quello che vi voglio raccontare è successo 6 anni fa. Antefatto, mio figlio, che a scuola ha sempre avuto un ottimo profitto, improvvisamente in terza liceo ha deciso che la scuola non faceva più per lui; dopo aver superato brillantemente il primo quadrimestre ha smesso di impegnarsi. Ovviamente mi sono preoccupata, e con me tutto il corpo insegnante, ma i nostri tentativi sono serviti solo a fargli evitare una meritata bocciatura a fine anno, infatti con notevole aiuto da parte del dirigente scolastico e dei suoi professori è stato rimandato con tre materie e debito formativo in altre due.
Dopo qualche giorno, stanca di vederlo annoiato davanti ai libri, voglio affrontare la questione direttamente. Senza tanti preamboli gli chiedo che intenzioni avesse e lui per tutta risposta candidamente se ne esce con un : farmi bocciare così almeno poi posso cercarmi un lavoro. Rimango quasi senza parole...un lavoro - gli chiedo - come mai ? Mi sembra chiaro - mi risponde - così almeno possiamo cambiare l'auto, andare in ferie ed avere un po' di soldi anche noi da spendere. A questo punto devo precisare che il mio ex ha sempre avuto un comportamento da gran signore, infatti non ha mai, dico mai, versato una lira, e quando è stato costretto dal tribunale se ne è fuggito all'estero facendo perdere le proprie tracce, per cui ho sempre dovuto arrangiarmi da sola. Rifletto un attimo su quanto mi ha detto e gli rispondo : allora per l'auto è vero che è vecchia ma funziona ancora bene o quasi, quando avrai la patente possiamo chiedere in prestito la Giulietta del nonno, mio padre, che ormai la usa pochissimo da quando è in pensione. Per i soldi in più vero, fanno sempre comodo, ma in fin dei conti ne abbiamo proprio bisogno? Ho sempre da parte la mia liquidazione per le emergenze, e poi ci sono i nonni che non vedono l'ora di aiutarci. Per le ferie facciamo così se sarai promosso ci facciamo una vacanza io e te. Lascio a te la scelta. Io da parte mia chiederò di fare le ferie a settembre. Per quel che riguarda la spesa non preoccuparti, qualche soldino c'è l'abbiamo da parte. Adesso non so se sono stata io convincente o ci abbia messo del suo, fatto sta che da quel momento si è rimesso d'impegno a studiare con il risultato di riuscire a superare brillantemente gli scrutini. Festeggiamo la promozione in pizzeria e gli ricordo la promessa fattagli e lui di rimando mi dice che ha già provveduto a prenotare un bungalow a Porec. Devo andare su Google Maps per vedere dove si trova questo posto per scoprire che è a meno di 300 km da casa nostra. Bene, mi dico, c'è la faccio anche con la mia auto - la Giulietta di mio padre è troppo potente per i miei gusti. Prepariamo le nostre cose e due giorni dopo partiamo alla volta di Porec in Croazia. Ho nel frattempo scaricato alcune immagini del posto, proprio una bella cittadina con tanti negozietti e un bel litorale. Viaggiamo senza fretta, ci fermiamo a pranzo lungo la strada e nel pomeriggio arriviamo a destinazione giusto in tempo per l'apertura della reception. Ci registriamo, paghiamo anticipatamente perché così vogliono, ci consegnano una cartina con l'indicazione del nostro bungalow, del ristorante, del negozio, dei bagni, delle docce e ti tutti i servizi presenti nel campeggio. Spiegazione sul regolamento interno, tutte cose che si ascoltano con malcelata indifferenza e finalmente ci autorizzano l'ingresso con l'auto giusto per poter scaricare le nostre cose per poterla poi parcheggiare poco lontano. Percorrendo il vialetto a velocità minima mi accorgo con sorpresa che gli ospiti girano tranquillamente nudi. Mi fermo di botto e rivolgendomi a Corrado gli chiedo : ma mi hai portata in un campeggio nudista? E lui : pensavo lo sapessi. No rispondo. Non ero tanto in pensiero per il fatto che lui mi vedesse nuda, in casa pur senza praticare nudismo, eravamo più o meno abituati alla nostra nudità sia pure momentanea, ero preoccupata di farmi vedere nuda da perfetti estranei. Arriviamo al nostro bungalow mentre continuo a rimuginare su questo fatto mentre lui mi dice : ma scusa quando alla reception ci hanno detto che al ristorante e nel negozio era obbligo il pareo, mentre in tutti gli altri luoghi comuni era previsto il nudismo cosa hai pensato? E io : credi che sia stata li ad ascoltare tutta la tiritera? Non vedevo l'ora di arrivare, sistemare le nostre cose farmi una doccia e scendere a vedere il mare. Va beh ormai abbiamo pagato, qualcosa mi inventerò. Sistemiamo le nostre cose e consultiamo la cartina per vedere dove sono le docce. Non sono molto distanti ma neanche tanto vicine. Corrado si denuda prende il telo e l'occorrente per la doccia e fa per avviarsi. Lo fermo dicendogli di aspettarmi e di non uscire nudo ma di avvolgersi il telo in vita. Lo fa un po' a malincuore e lo stesso faccio io. Lungo il vialetto che porta alle docce incontriamo dei villeggianti che ci guardano in modo stupito. Corrado mi sussurra - è perché non siamo nudi, e io di rimando - scordatelo. Lui allora si discosta un po' da me e si toglie il telo e infatti capisco che aveva ragione, sono solo io adesso che subisco gli sguardi di rimprovero. Mi faccio forza e mi adeguo. Per arrivare alle docce femminili occorre passare davanti a quelle maschili, sono tutte aperte e ci sono alcuni uomini che si stanno lavando, nessuno sembra interessato a guardarmi. Corrado si ferma e io proseguo. Anche lì ci sono un paio di ragazze che si stanno lavando, e un uomo che sta aspettando una delle due con fare annoiato. Fra me e me penso, proprio vero che ci si fa l'abitudine a tutto, in un'altra situazione magari lui osserverebbe arrapato le due ragazze. Mi lavo mentre loro nel frattempo terminano si asciugano e si allontanano lasciandomi sola. Quando chiudo l'acqua mi accorgo che Corrado mi sta aspettando. Mi asciugo e mentre ci avviamo gli dico : ormai quello che è fatto è fatto, ma stasera non me la sento di cenare in un ristorante nudista per cui ci rivestiamo e usciamo a cercare un locale. Mi risponde con un : va bene - poco convinto. E così facciamo. Seduti a tavola ad un certo punto lui mi chiede scusa per non avermi avvertito, gli rispondo - ormai è andata così, vuol dire che se non mi va di stare nuda in spiaggia uscirò a cercare un posto dove si può stare con il costume. Tu fai pure quello che vuoi. Ma come hai fatto a trovare un posto così? E lui : me l'ha suggerito Filippo ci viene da due anni con sua mamma. Pensa te, mi ritrovo a riflettere, fa tanto la santarellina e poi va in un campeggio nudista con il figlio.
Ceniamo e ritorniamo al campeggio. Una volta nel nostro bungalow gli propongo di andare a vedere la spiaggia, visto che c'è ancora un po' di luce. Lui accetta e inizia a spogliarsi. Giusto, penso, dobbiamo andarci nudi. Mi spoglio anche io e usciamo direzione mare. E'il momento del tramonto e il mare offre uno spettacolo incantevole. Con noi ci sono altri ospiti del camping, alcuni chiacchierano tranquilli, altri ascoltano musica e i più temerari sono ancora in acqua. Ci sediamo anche noi sui lettini a goderci lo spettacolo del tramonto. Ormai la mia nudità non mi imbarazza più anche perché il buio è interrotto dalla luminosità dei lampioncini dei vialetti, insufficienti a rendere visibili i nostri particolari anatomici. Ci godiamo la brezza della sera parlando del più e del meno e soprattutto delle sue aspirazioni scolastiche quando vediamo una coppia fermarsi poco distanti da noi. Restiamo un momento in silenzio ad osservarli e quando riprendiamo a parlare notiamo che i due sono intenzionati a divertirsi. Che non ci abbiano visto - penso fra me e me- impossibile - rifletto - ci sono passati vicini e a momenti lui inciampava nei piedi di Corrado, mi sa che è meglio andare. Mi volto verso Corrado per fargli segno di andare e lui mi sussurra : hai visto quelli? Non so come mai ma con la fioca luce presente riesco a scorgere che è in piena erezione, evidentemente lo spettacolo della coppia è più intrigante di quello del tramonto. Per un istante penso di far finta di niente, ma invece a mia volta gli sussurro in un orecchio : e tu hai visto questo? Posizionando la mia mano sul suo pacco. Istintivamente fa per ritrarsi, ma lo fermo e mi posiziono in ginocchio davanti a lui. Senza rifletterci, altrimenti mi sarei fermata, metto le mani fra le sue gambe le apro fino ad entrarci con la testa ed il busto. Ormai ho iniziato - penso - andiamo avanti fino alla fine. Lui incredulo mi chiede con voce roca : casa vuoi fare? Lo zittisco mettendogli un dito davanti alla bocca. Prendo in mano il suo cazzo, è durissimo, e decido di leccarglielo partendo dallo scroto. Risalgo con la lingua tutta l'asta e quando arrivo alla cappella prima gli lancio uno sguardo sornione, ha gli occhi chiusi, si sta godendo il momento, allora con decisione inizio a succhiarglielo mentre con un mano gli tengo sollevate le palle e arrivo con le dita all'attaccatura delle natiche. Dopo poco lo sento gemere, mi avvisa che sta venendo, continuo a succhiarlo tenendolo in bocca fino a che non sento il fiotto caldo della sborra. Sembra non finire più. Respira affannosamente mentre si svuota. Alla fine lo sento rimpicciolire. Mi alzo e gli do un bacio sulle labbra. Non dice niente anche se sono sicura che abbia sentito l'odore dello sperma. Mi chiede : come mai? Gli rispondo : mi andava di farlo... capita anche a noi di avere voglia. Mi guarda mi da un bacio anche lui sulle labbra e mi dice : grazie. Ci alziamo dai nostri lettini mentre i due sono impegnati in un amplesso focoso. Ci avviamo verso il nostro bungalow e lui mettendomi una mano sulle natiche mi chiede : e se ne avessi ancora voglia? Lo guardo e sorridendo gli sussurro in un orecchio : provaci, magari mi arrendo facilmente anche io. ( Il resto della vacanza nella prossima puntata)
scritto il
2023-07-13
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