Il bikini

di
genere
saffico

Avevo deciso di iscrivermi in piscina per fare un corso di ginnastica in acqua, un paio di volte la settimana. Ho passato i 40 e ho voglia di pensare un pò a me stessa, mantenendomi in forma. Sono divorziata, dopo 15 anni di matrimonio, la vita più noiosa che si potesse immaginare. Non ho figli, non ho animali, Esco con amiche il fine settimana, per andare a cena e a ballare. Ho frequentato qualche uomo, ci ho fatto sesso, ma onestamente non è andata. Forse non è scattata la scintilla, forse non ero pronta, forse non ero davvero attratta.
Quando sono eccitata mi masturbo, niente di che, mi basta accarezzarmi qualche minuto ed ho il mio piccolo orgasmo in premio.
Sono contenta della mia vita, fatta di routine, ma anche di leggerezza.
Sono castana, di altezza media, formosetta senza chili in eccesso. Non mi piace apparire, vesto, credo, con gusto ma cose molto semplici, senza colori vivaci.
I costumi che ho sono vecchi e un pò sciupati, e quindi decido di fare un acquisto nel negozio a due passi dalla piscina. Arrivo a mezz'ora dalla chiusura, e a mezz'ora dall'inizio del corso.
La commessa, titolare del negozio è una signora asciutta e con il viso un pò severo all'apparenza, ma in realtà si scioglie in bellissimi sorrisi mentre mi consiglia alcuni pezzi da provare. Molto gentile.
Mi mostra il camerino e mi da il tempo di spogliarmi e provare il primo bikini.
E' fucsia, molto attillato, mostra molto di più di quanto io desideri.
Mi chiede come va e se posso mostrarmi, così può valutare meglio la taglia.
Non sono troppo pudica, e poi siamo due donne.
Apro la porta del camerino e vedo il suo sguardo molto compiaciuto.
"Accidenti, è perfetto, le sta d'incanto" mi dice.
Io sono titubante, mi sembra sia troppo. Lei mi chiede il permesso di toccarmi così mi aiuta a sistemare meglio.
Stringe un pò le spalline e girandomi verso lo specchio mi mette le mani sotto al seno, a coppa dicendomi che così c'è un buon contenimento del seno, senza comprimere nulla, e il costume sembra fatto per me.
Io sono un pò imbarazzata perchè mi sembra si soffermi troppo nella posizione.
Mi chiede di provare un altro modello.
Appena indossato torno a mostrarmi. Lei segue con il dito il profilo dello slip che copre/scopre la natica "alla perfezione".
Ne provo un altro paio e lei ogni volta non rinuncia a toccarmi per sistemare meglio. Non sembra metterci malizia, ma un pò sono imbarazzata, perchè in realtà comincio ad eccitarmi, e non mi è mai successa questa cosa.
Decido quale acquistare e lei mi chiede se sono disponibile a partecipare ad una sfilata due sere dopo, in cui presenterà la linea mare, con costumi, copricostume e teli da bagno. Ha già 3/4 donne e ne servirebbe un altra. Dice che io sarei un ottimo testimonial. Inutile dire che mi sento lusingata ma tentenno, poi decido di lasciare il mio numero di telefono. Ma si! sarà un motivo di ridere con le amiche. Modella per una sera.
Entro in piscina, in tempo per la lezione. Il costume è proprio carino, e ne ho acquistato uno non troppo scollato. Mi sento a mio agio. Inizio la lezione: fatica. Sembra più semplice da vedere, ma mi impegno.
Ad un certo punto mi sento toccare un braccio. La donna dietro di me è la signora del negozio. Mi saluta sorridendo.
Finita la lezione andiamo tutte nello spogliatoio. quasi tutte frettolose si asciugano in fretta e scappano. A me non piace il cloro sulla pelle, faccio una doccia e mi cospargo il corpo di crema idratante. Quando ho finito non sento più alcun rumore nello spogliatoio e pensando di essere sola esco senza telo addosso.
Così, totalmente nuda mi trovo osservata da lei, che scoprirò chiamarsi Alda, seduta sulla panchina a fissarmi.
Le sorrido, mi scuso e faccio per coprirmi. Lei si alza e mi si avvicina. Mi chiede di non farlo, perchè non è giusto coprire le cose belle.
Davvero, non so cosa dire e nemmeno cosa fare. Fa lei.
Mi prende per mano e mi fa entrare in un o dei cabinotti dello spogliatoio e lo chiude. Si sentono i passi e le voci delle donne del turno successivo.
Si porta l'indice parallelo al naso, nel gesto di fare silenzio. In tutto questo io mi sento un'imbecille e non ho reazioni. Mi lascio fare.
E lei mi bacia, mi bacia con passione, infilandomi la lingua in bocca, spingendola, esplorando la mia bocca, avidamente.
I respiri si accorciano, ma occorre non fare rumore per non insospettire le altre.
Le sue mani mi stanno palpando il seno. le sue dita strizzano i capezzoli, che immediatamente si induriscono, reagendo all'istante al suo tocco.
Ne prende in bocca prima uno e poi l'altro, inizia a succhiare come se l'allattassi.
Mi scappa un gemito. Con la mano mi tappa la bocca, ma succhia con ancora più foga. mentre con l'altra mano scende al mio sesso e mi infila tre dita, e con quelle mi scopa.
E' una sensazione stranissima. La mia testa non pensa a nulla.
Sono lì, totalmente abbandonata a lei, in piedi in un cabinotto, a subire un assalto sensuale, quasi violento nei modi. Non è gentile o dolce. Mi sta facendo un assalto dettato da un bisogno impellente, come nono volesse perdere nemmeno un secondo, e non mi vuole lasciare tempo per pensare o reagire negandomi.
Arrivo in fretta ad un orgasmo. Lei se ne accorge e spinge ancora di più con la mano sulla mia bocca perchè non escano suoni. Lei continua a scoparmi, a spingermi le sue dita in figa con forza. Spinge e ruota e mi sento cedere le gambe. Mi accompagna, scivolando a sedere sulla piccola panca all'interno, si sistema fra le mie gambe e si tuffa con la bocca sulla figa, leccando, succhiando e scopando.
Sono consapevole che lo spogliatoio è vuoto e posso gemere sotto i suoi colpi. Con moderazione, ma posso farlo. e penso che sembro una bambola di pezza. Le sto lasciando fare tutto senza provare a fermarla. Non voglio fermarla, voglio il piacere che mi sta regalando.
Le vengo, copiosamente in bocca, lei succhia tutto. Mi dice che sono dolce e buonissima. Non mi scopa più ma ho ancora le sue dita dentro.
Mi dice, sussurra, che le piaccio da morire. Che le ho fatto scattare qualcosa e mi vuole. Vuole il mio corpo per giocarci. Vuole solo che mi faccia fare. Mi promette di farmi conoscere il paradiso, e mentre mi chiede se lo voglio anch'io ruota le dita dentro di me. Gemo, e per lei è un sì.
Mi bacia in fretta, mi lascia finire di preparare. Mi aspetta domani ad ora di pranzo in negozio, alla chiusura. Mi dice di non deluderla e io non sarò delusa.
Si alza ed esce. Sento i suoi passi allontanarsi, mentre il caldo che mi aveva attanagliato per tutto il tempo con lei si sta attenuando.
Mi guardo allo specchio. Ho lo sguardo perso, i capezzoli ancora gonfi e arrossati, un pò dolgono, così come sento un pò di dolore in mezzo al fuoco della mia figa.
Mi occorrono diversi minuti per tornare alla normale respirazione e riuscire a finire di rivestirmi.
Arrivo a casa e penso che non potrò dormire. Non ho mai nemmeno immaginato una cosa simile, e poi con una donna... Ricevo un messaggio appena aperta la porta di casa "bellissima.... sei mia?..."
Mi manca il fiato. Mi butto nel letto e inaspettatamente, pensando a lei, a noi mi addormento.
Al mattino, mentre mi preparo per il lavoro, è impossibile non tornare alla sera precedente. Un pò incredula, ma onestamente anche anto eccitata.
Tanto eccitata che in pausa pranzo la raggiungo in negozio.
Mi fa entrare , accolta dal suo largo sorriso e chiude a chiave la porta alle mie spalle
Sul retro ha un ufficio, con un divanetto.
Mi bacia, stavolta sembra più dolce, con meno urgenza. Mi bacia la bocca, il collo, poi ancora la bocca, mentre mi spoglia.
Quando sono nuda mi lascia, si siede sul divano e mi chiede di passeggiare davanti a lei, come se sfilassi. Lo faccio.
Mi chiede di fermarmi e prendermi il seno fra le mani, di mettermi in posa come se lo offrissi. Poi mi chiede di mettermi di spalle e piegarmi sulla scrivania spingendo fuori il culo. Di nuovo mi chiede di sedermi sulla scrivania ed aprire le gambe mentre con le mani mi apro le labbra della figa.
Incredibilmente per me, faccio tutto senza esitare.
Mi chiede di rispondere alle sue domande, mentre mi tocco il seno e la figa nella maniera più sensuale che riesco.
"Come ti chiami?" "Anita"
"Di chi sei la troia" "tua, solo tua" - Si mostra compiaciuta
"Vuoi che ti fotta?" "Sono qui per te" - Inizia a spogliarsi
"Mi darai tutto ciò che vorrò prendere" "Non devi nemmeno chiedere" Lei sorride
Mi dà un dildo, di dimensioni medie
"Infilatelo nella figa, mettilo tutto dentro" "Sì, lo prendo tutto"
" Chiudi le gambe che non esca" Lo faccio. Sento che inizia a vibrare, dapprima leggermente poi sempre più forte.
"Sei bagnata" "Si lo sono" lei vede che rivoli mi stanno scendendo lungo le coscie.
Lei indossa uno strap on più o meno delle dimensioni del dido che ho dentro.
Mettiti a pecora sul pavimento.
Appena sono in posizione, il dildo in figa fa per uscire dalla spinta delle mie contrazioni. Lei mi si mette dietro e lo spinge dentro mentre appoggia la punta del suo strap on verso lo sfintere. Ci sputa sopra, fa colare la saliva ed iniza a penetrarmi il culo.
Subito gemo, poi in realtà urlo. Mi fa un male pazzesco, ma lei continua a scivolare dentro.
"Stai calma e rilassa i muscoli" CI provo.
Quando arriva dentro per tutta la lunghezza, all'improvviso, non sento più il male, ma inizia ad arrivare il piacere. Sento i due oggetti dentro di me. Uno vibra e l'altro mi scopa il culo.
Capisco dalla sua tranquillità che è abituata a questo, è molto disinvolta, mentre io sono totalmente disponibile ma in balia di me stessa e di lei.
Non lo credevo, ho un orgasmo anche dal culo. E quando ci arrivo lei rantola di soddisfazione e continua a stantuffare.
"ti ho riconosciuta subito, sei la troia che cercavo. Ti ho sentita a pelle"
Quando mi svuota esce una quantità di liquido che non credevo potere produrre.
Non è ancora soddisfatta. Vuole succhiarmi i seni, vuole che i capezzoli siano gonfi e doloranti per la sfilata di domani.
Vuole che quando tornerò al lavoro e poi a casa io pensi a lei sentendo lo sfregamento doloroso contro il tessuto del reggiseno. Ed io sono così scema che lo trovo romantico.
Mi succhia prima un seno e poi l'altro. Poi prende dei piccoli elastici e li stringe attorno ai capezzoli. Non è doloroso subito, ma man mano che i minuti passano comincio a sentire che pulsano. Non mi lamento perchè Alda si è impegnata in una clamorosa leccata di figa che mi porta nuovamente all'orgasmo.
Quando sono venuta si stacca da me e mi libera dagli elastici. Arriva un momento di dolore acuto che ti prende il cervello. E' un attimo ma è intenso.
Lei mi sorride sorniona, e li lecca, come se fosse un cane. Sono rossi, leggermente abrasi. Mi porge un reggiseno, me lo regala. "Voglio che lo indossi su quelle splendide tette, e che mi pensi. Ti apetto domani sera alle 20, per la sfilata"
Mi accompagna alla porta e mi manda un bacio con la punta delle dita.
Cammino con il passo un pò incerto. Mi mancano un pò le gambe. Ero ancora vergine nel culo, mai fatto e in 24 ore a lei ho concesso quello che per amore non ho mai dato.
Non capisco il perchè. Però lo strofinare dei capezzoli contro la seta del reggiseno mi procura quella sensazione di leggero fastidio, leggero ma continuo e il mio pensiero eè sempre a lei. Forse sto impazzendo.

Arriva un messaggio. "Sei mia?" - "Si"
"Come faccio a crederti?" - "Ero vergine dietro. Non ti ho fermata"
"Allora sei proprio mia... Ne hai ancora voglia?" - "Di te non mi sento mai sazia"
"A domani"
La sera dopo arrivo con un pò di anticipo. Sono così presa da questa cosa, così nuova per me. Ho pensato a lei, a noi tutto il giorno. Sono ancora dolorante ma la voglia di lei è ancora più forte.
Quando arrivo in negozio la porta è aperta e non c'è nessuno. Faccio qualche passo avanti e la vedo, in camerino. Seduta mentre una ragazza si muove su di lei, infilzata da un dildo. Rimango come incantata. Bloccata. Cona la bocca aperta sento il mondo crollare.
Lei mi vede e mi sorride. "Ciao Dada, dammi qualche minuto che la faccio godere, poi sono da te" intanto la ragazza geme raggiungendo l'orgasmo.
Alda si alza, e mentre lo fa si toglie il dildo, mi si avvicina e mi bacia."Dada sei arrivata presto. Bene, sono contenta che sei qui"
Io non riesco a rispondere. Non riesco a muovermi
"Dada va tutto bene" Io la guardo incredula. Lei sembra capire solo ora e sembra divertita "Ah, è per Luana? Tranquilla, è solo lavoro. Io arrotondo facendo foto e film porno. Tu sei diversa"
Non so davvero cosa dire. sono allibita. Lei è gentile e premurosa.
La sfilata funziona bene, io ho dolore e penso a lei, ma ho voglia di picchiarla.
Invece, quando tutti se ne vanno, non ho tempo di dire nulla che già mi sta montando ed io sto godendo.
Questa volta è una scopata più tradizionale, ma ci mette un trasporto e una passione che mi fanno volare. Finito, siamo stese abbracciate sul divanetto. lei mi bacia il collo e io sono totalmente abbandonata.
"Se prometti che non ti arrabbi ti faccio vedere una cosa" - "Ok"
Accende col telecomando uno schermo.
Appaiono foto in cui sono ritratta io, mentre mi esibivo per lei. Ancora rimango senza parole. Dopo le foto c'è il video della mia inculata. Ci ha messo un sottofondo musicale, devo dire che è eccitante da vedere, ma sono esterrefatta, non avrei mai creduto che mi riprendesse.
"Vedi, sono foto bellissime, tu sei bellissima e tanto troia da essere perfetta per i filmati. Ma per te provo un'attrazione particolare, non è solo scopare. Mi intrighi, mi incuriosisci, mi piace come ti offri. Per cui io scoperò con altre, ma te sei la mia. E pubblicherò queste foto ed il video solo se tu vorrai."
Tornando a casa, ho molto a cui pensare. Anche se il piacere che ho ricevuto è una distrazione grande. Mi trovo a dovere compiere una scelta, e non vorrei perderla. Non ho mai provato un piacere così. E ora sento di averne bisogno.
Forse domattina saprò che fare......
di
scritto il
2023-07-15
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