Il bikini 2
di
Dada12
genere
saffico
Il giorno dopo la confusione non si è schiarita. Sono qui che oscillo fra passione, entusiasmo e negazione, bloccata dalla paura di fare scelte che potrebbero essere sbagliate e darmi rimpianti. Devo tornare alla mia tranquilla routine fatta di amiche, serate in compagnia divertenti e gogliardiche, al ruolo un pò serio del mio lavoro in ufficio, che con l'esperienza di questi ultimi giorni vedo come un pò "bacchettona" o devo accettare quella parte di me che non conoscevo, che non ho voluto vedere, di donna a cui non dispiace essere in qualche modo dominata e che è predisposta ad un sesso alternativo rispetto a quello conosciuto da tutta la vita? Sono la stessa a cui l'ex marito lanciava accuse di essere fredda e un pò troppo per bene per fare godere una persona?
Sono spaventata da ciò, è cambiato tutto troppo in fretta.
Ho ricevuto un messaggio da Alda, composto solo da puntini...., e la cosa mi eccita da impazzire. Faccio fatica ad accettarla, anche se non ho bisogno di chiudere gli occhi per immaginarla su di me, dentro di me, con quel sorriso che mi incatena.
Vado al lavoro, prendo un appuntamento con le solite amiche per vederci a cena. Non scrivo e non chiamo Alda. Giro al largo dal negozio. Credo sia meglio così. Posso fare finta di avere vissuto i miei tre giorni da troiona, come un gioco. Basta fine, non è successo nulla.
Ma i capezzoli ancora leggermente dolenti, la sensazione di bruciore nelle parti intime sono lì, a ricordarmelo ad ogni movimento, ogni passo.
La sera esco tutta agghingata, come al solito, col fare più allegro e disinvolto che riesco. E' la solita serata con le ragazze, ma stento a partecipare alla conversazione. Chiaramente se ne accorgono e cominciano ad indagare su cosa mi sia successo. Io gioco con battute, ci si prende un pò in giro, poi Fabiana si accorge di un piccolo livido sul collo. E vai, scatta l'ora delle domande pressanti. "Oddio! Hai un succhiotto! Allora fai sesso, dai chi è, lo conosciamo, è una cosa seria, dai parla..."
Racconto che è stata una trasgressione occasionale con un collega, nulla di serio, e abbiamo solo avuto approcci, nulla di che. COme al solito non sono interessata, avevo sopravvalutato la situazione.
Non ho il coraggio di raccontare la verità, in realtà non voglio farlo perchè voglio che rimanga solo mia.
Passano altri due giorni, dove mi sforzo di vivere nella piena normalità, ma è un tormento. La notte mi masturbo più e più volte, senza trovare pace.
Sono nuovamente in piscina. Non vedo Alda. Per fortuna, mi dico, ma mi accorgo di essere delusa.
Finita l'ora di lezione faccio la doccia, lunga e calda. esco per asciugarmi e lei è lì. MI guarda seria, ci fissiamo negli occhi. mi prende una mano e mi attira a sè, abbracciandomi. "Stronza. Sei una grande stronza. copriti e vieni con me in negozio"
Mi butto addosso una t-shirt in fretta, un telo e la seguo veloce, lei è davantia me a passo spedito.
Chiede a chiave la porta dopo il mio passaggio, mi spinge contro la parete del camerino, non mi bacia. Arriva direttamente con la mano nel mio sesso ed entra con le dita. E' ovvio che mi trova fradicia. Vederla mi ha fatto realizzare quanto l'ho desiderata.
Mi scopa con la mano, così, in piedi, senza tenerezza e senza passione. E' fredda, quasi cattiva. Provo a baciarla io, mi respinge con la mano libera, mi sorride sarcastica
"non ora, ora sei una troia che deve capire quanto è troia. devi capire che se sei mia non decidi di non farti sentire per giorni, per poi sbrodolarmi in mano come una cagna. Mettiti a pecora sul pavimento"
Mi inginocchio, penso voglia prendermi da dietro. Invece no. Inizia a lavorarmi la figa con la mano e cerca di introdurre l'intera mano. Urlo fra piacere e dolore. Le chiedo si smettere, la prego di non fare così, le chiedo scusa.
Ho male, la carne brucia. Sento che lentamente cede, mi sto aprendo. Fra i fludi del mio corpo la sua mano lentamente entra in me, la sento dentro fino al polso. Lei si ferma. Passano secondi o minuti, non so. La mia testa è in fiamme come il resto del corpo. Credo che potrei anche morire, non riesco a fare un pensiero sensato, quando all'improvviso sento arrivare l'orgasmo, potente, dalle viscere. la mia carne si contrae attorno alla sua mano ferma. lei ride ora e quando sente che ho finito estrae la mano e con lei esce un fiume di liquido. mi accascio completamente a terra, sfinita.
Lei mi lecca. mi lecca dai piedi alla testa, mi lecca per minuti. Poi si alza, va a prendere un asciugamano, mi fa alzare e mi copre. Mi bacia. Mi bacia con tenerezza "non farlo mai più. Non farci del male inutile"
Piango. sono lacrime di sollievo. E non avessi così male vorrei scopare con lei, ma ho dolore in tutto il corpo.
Scopro che ha un appartamento sopra il negozio. Mi fa salire, mi prepara una tisana e mi fa stendere sul letto, poi mi abbraccia.
Il mattino dopo mi risveglio fra le sue braccia.
Vado in bagno, mi rinfresco, vedo uno spazzolino nuovo, lo uso poi torno accanto a lei, che è sveglia. Mi coccola, mi fa sentire in paradiso.
Cominciamo così una relazione intensa ma semiclandestina. Lei non conosce le mie amicizie, io non conosco le sue. A volte manca perchè deve lavorare. Devo dire che ci sto male, perche so che sta scopando qualcun altra, ma devo accettarlo.
In realtà quando torna da quegli impegni è carichissima e scopiamo con maggiore passione.
Dopo qualche mese per me la passione, la voglia è la stessa. Non mi basta mai, basta che mi sorrida che mi sciolgo. Ricevo le sue mani ed i suoi giocattoli tranquillamente in figa ed in culo, mi vuole sempre pronta ed io non la deludo. Sta di fatto che vorrei qualcosa di più, un rapporto più ufficiale. Le chiedo se vuole conoscere le mie amiche. Alda è perplessa, ma dice di non avere problemi.
Esco con loro qualche giorno prima e le informo che ho una storia con una donna e vorrei che la conoscessero. Tutte sono sorprese ma tutte si atteggiano a donne libere, pronte alle nuove situazioni. In realtà immagino che per qualcuna di loro non sarà facile accettare questa mia scelta.
La sera dell'uscita ufficiale ci vediamo a casa di Vanessa, per una cena informale. Le presento, si inizia a chiacchierare. Alda mi sta vicina e con la mano gioca con l'orlo della mia gonna corta, non perde occasione per sfiorarmi il seno, mi accarezza il collo, sorride. Le sta palesemente provocando. Una di loro le chiede cosa l'ha attratta di me. Lei ha sorriso sorniona "la sensazione di avere a disposizione la più grande delle troie" A me è andato di traverso quello che stavo bevendo. Credo anche a loro. Ero rossa di imbarazzo e mortificata, ma Alda mi ha preso per mano, mi ha baciata davanti a loro e sempre rivolgendosi a loro ha aggiunto " vedete, anche se probabilmente è arrabbiata e imbarazzata, io so che in questo momento ha il fuoco fra le gambe. ed è mia"
Salutiamo e ce ne andiamo. A me sta montando la rabbia. Salite in auto, lei si gira verso di me "lo so che sei arrabbiata, ma quelle non sono amiche. Ci hanno trattato come fenomeni da circo. Volevano parlare? Hanno qualcosa di cui parlare."
In realtà, ha ragione, lei mi accarezza il volto e in breve stiamo scopando sotto casa di Vanessa.
Credo di avere perso delle amiche, proverò a farmene una ragione.
In realtà, dopo una decina di giorni, sono a casa per pranzo, sento suonare il campanello. Inaspettatamente è Luana, una delle ragazze.
La faccio salire, le offro il caffè. mentre sono girata per prepararlo lei mi aarriva alle spalle e da dietro mi afferra i seni.
"non immaginavo che ti piace farti fare dalle donne. Che sciocca ragazza sei, non ti sei mai accorta che mi piaci? Mi sono sempre trattenuta per paura di scandalizzarti, ma ti ho immaginata sotto di me. E dall'altra sera non riseco a non pensarti. Sono gelosa pazza di Alda, ti voglio, voglio dimostrarti che ti posso fare godere"
"Luana ti prego fermati, non rendere tutto più difficile. Non ho mai pensao a te in quel senso, la mia compagna è Alda, non desidero altro"
Lei mi stringe più forte il seno, mi spinge per farmi piegare sulla tavola. Con una mano mi preme in mezzo alle spalle, tenendomi giù. con l'altra mi sposta le mutandine e mi infila le dita in figa.
"Non voglio Luana, smettila e facciamo finta di nulla, torna in te"
Nulla, è una furia.
Mi prende le braccia dietro la schiena e mi ammanetta. Cazzo, ha organizzato proprio tutto, non è una cosa che le è scappata di mano.
Prende le forbici e taglia la mia maglia, strappa gli slip. Sono senza reggiseno, perchè in casa mi metto sempre comoda. Scalcio, mi da uno schiaffo che mi rivolta la faccia.
MI stende sul tavolo e affonda il viso fra le mie gambe, mi lecca, succhia i miei umori, perchè nonostante tutto mi sono bagnata, mentre entra ed esce da me con le dita.
Mi sembra che duri un'eternità la sento ansimare. Meccanicamente arrivo all'orgasmo, e questa cosa la eccita. Mi penetra con le dita davanti e dietro, io continuo a chiederle di smettere ma lei ride, dicendo che sono ipocrita perchè sto godendo.
"Ha ragione Alda, sei davvero una cagna. E io che ti ho sempre portato rispetto."
Io mi sono arresa. sono stesa a gambe larghe sul tavolo, lacrime mi rotolano sulle guance ma lei non vede o non le interessa.
"Adesso ti faccio un regalo" e dalla borsa estrae un dildo grosso forse più di una lattina di coca. Lo appoggia e inizia a spingere. Ormai la furia si è placata, ho capito che vuole farmi godere più di quanto nella sua testa godo con Alda. Credo che sia per lei un'ossessione. E' grosso, sento la carne che si tende, ma Alda mi ha fistato più volte e so di poterlo ricevere.
Ora è dentro. e Luana lo lascia lì. Enormemente grosso. Maneggia qualcosa, non capisco cosa, poi capisco che mi sta fotografando. Così, in mezzo alle gambe con i falsi testicoli che pendono dalla mia figa.
Non sta fotografando, sta filmando. Con una mano mi accarezza fino a risalire fino al seno, lo strizza, mi torce i capezzoli, li stimola, inquadra il mio volto.
"Ecco il bellissimo viso della cagna che ho appena posseduto. Ama essere posseduta con forza, per questo ha le braccia legate. E' qui aperta totalmente a me. Ha goduto, Ho il suo profumo in bocca e in faccia, vero che hai goduto amica mia? Mi stringe più forte il capezzolo "Si" le dico
Dillo più forte, dillo che hai sborato tutti gli umori che potevi perchè sono brava a farti godere, dillo e ti lascio libera"
"Si Luana ho goduto, sei una scopatrice di prima qualità"
Non arrivo a finire la frase che il mio corpo mi tradisce. La carne si è adattata completamente al cazzo enorme che ho dentro ed ora si sta comprimendo attorno ad esso.
Ho un orgasmo in diretta, mentre lei mi sta riprendendo. Urlo il pacere che non volevo provare, sono scossa per tutto il corpo.
Vedo il suo sguardo trionfante, torna a guardarmi in mezzo alle gambe e filma. Filma mentre mi toglie il cazzo e i miei liquidi corrono sulla tavola. Lei stessa ha una sorta di orgasmo a vedermi così.
"Bellissima, sei bellissima. io ti amo, lo sai. Capisco che puoi pensare di amare Alda, ma voglio solo potere farti godere ogni tanto."
Io piango mortificata. "Vattene per favore, lasciami sola".
Mi libera delle manette ed in pochi minuti è via.
Per fortuna Alda è via per lavoro qualche giorno, devono registrare in esterni, rientrerà il fine settimana.
Non voglio che sappia, voglio solo dimenticare. Mi sento in colpa e mi sento sporca.
Vado a fare un bagno caldo e mi abbandono nel tepore della vasca.
E' sabato, è tornata Alda. Sono un pò titubante, ma basta il suo sorriso a fare tornare il mio. Finalmente sono con lei e mi sento al sicuro.
Non voglio che sappia mai, non voglio che qualcosa turbi il nostro rapporto.
So che è sbagliato, ma voglio abbandonarmi a lei senza pensare a null'altro
Sono spaventata da ciò, è cambiato tutto troppo in fretta.
Ho ricevuto un messaggio da Alda, composto solo da puntini...., e la cosa mi eccita da impazzire. Faccio fatica ad accettarla, anche se non ho bisogno di chiudere gli occhi per immaginarla su di me, dentro di me, con quel sorriso che mi incatena.
Vado al lavoro, prendo un appuntamento con le solite amiche per vederci a cena. Non scrivo e non chiamo Alda. Giro al largo dal negozio. Credo sia meglio così. Posso fare finta di avere vissuto i miei tre giorni da troiona, come un gioco. Basta fine, non è successo nulla.
Ma i capezzoli ancora leggermente dolenti, la sensazione di bruciore nelle parti intime sono lì, a ricordarmelo ad ogni movimento, ogni passo.
La sera esco tutta agghingata, come al solito, col fare più allegro e disinvolto che riesco. E' la solita serata con le ragazze, ma stento a partecipare alla conversazione. Chiaramente se ne accorgono e cominciano ad indagare su cosa mi sia successo. Io gioco con battute, ci si prende un pò in giro, poi Fabiana si accorge di un piccolo livido sul collo. E vai, scatta l'ora delle domande pressanti. "Oddio! Hai un succhiotto! Allora fai sesso, dai chi è, lo conosciamo, è una cosa seria, dai parla..."
Racconto che è stata una trasgressione occasionale con un collega, nulla di serio, e abbiamo solo avuto approcci, nulla di che. COme al solito non sono interessata, avevo sopravvalutato la situazione.
Non ho il coraggio di raccontare la verità, in realtà non voglio farlo perchè voglio che rimanga solo mia.
Passano altri due giorni, dove mi sforzo di vivere nella piena normalità, ma è un tormento. La notte mi masturbo più e più volte, senza trovare pace.
Sono nuovamente in piscina. Non vedo Alda. Per fortuna, mi dico, ma mi accorgo di essere delusa.
Finita l'ora di lezione faccio la doccia, lunga e calda. esco per asciugarmi e lei è lì. MI guarda seria, ci fissiamo negli occhi. mi prende una mano e mi attira a sè, abbracciandomi. "Stronza. Sei una grande stronza. copriti e vieni con me in negozio"
Mi butto addosso una t-shirt in fretta, un telo e la seguo veloce, lei è davantia me a passo spedito.
Chiede a chiave la porta dopo il mio passaggio, mi spinge contro la parete del camerino, non mi bacia. Arriva direttamente con la mano nel mio sesso ed entra con le dita. E' ovvio che mi trova fradicia. Vederla mi ha fatto realizzare quanto l'ho desiderata.
Mi scopa con la mano, così, in piedi, senza tenerezza e senza passione. E' fredda, quasi cattiva. Provo a baciarla io, mi respinge con la mano libera, mi sorride sarcastica
"non ora, ora sei una troia che deve capire quanto è troia. devi capire che se sei mia non decidi di non farti sentire per giorni, per poi sbrodolarmi in mano come una cagna. Mettiti a pecora sul pavimento"
Mi inginocchio, penso voglia prendermi da dietro. Invece no. Inizia a lavorarmi la figa con la mano e cerca di introdurre l'intera mano. Urlo fra piacere e dolore. Le chiedo si smettere, la prego di non fare così, le chiedo scusa.
Ho male, la carne brucia. Sento che lentamente cede, mi sto aprendo. Fra i fludi del mio corpo la sua mano lentamente entra in me, la sento dentro fino al polso. Lei si ferma. Passano secondi o minuti, non so. La mia testa è in fiamme come il resto del corpo. Credo che potrei anche morire, non riesco a fare un pensiero sensato, quando all'improvviso sento arrivare l'orgasmo, potente, dalle viscere. la mia carne si contrae attorno alla sua mano ferma. lei ride ora e quando sente che ho finito estrae la mano e con lei esce un fiume di liquido. mi accascio completamente a terra, sfinita.
Lei mi lecca. mi lecca dai piedi alla testa, mi lecca per minuti. Poi si alza, va a prendere un asciugamano, mi fa alzare e mi copre. Mi bacia. Mi bacia con tenerezza "non farlo mai più. Non farci del male inutile"
Piango. sono lacrime di sollievo. E non avessi così male vorrei scopare con lei, ma ho dolore in tutto il corpo.
Scopro che ha un appartamento sopra il negozio. Mi fa salire, mi prepara una tisana e mi fa stendere sul letto, poi mi abbraccia.
Il mattino dopo mi risveglio fra le sue braccia.
Vado in bagno, mi rinfresco, vedo uno spazzolino nuovo, lo uso poi torno accanto a lei, che è sveglia. Mi coccola, mi fa sentire in paradiso.
Cominciamo così una relazione intensa ma semiclandestina. Lei non conosce le mie amicizie, io non conosco le sue. A volte manca perchè deve lavorare. Devo dire che ci sto male, perche so che sta scopando qualcun altra, ma devo accettarlo.
In realtà quando torna da quegli impegni è carichissima e scopiamo con maggiore passione.
Dopo qualche mese per me la passione, la voglia è la stessa. Non mi basta mai, basta che mi sorrida che mi sciolgo. Ricevo le sue mani ed i suoi giocattoli tranquillamente in figa ed in culo, mi vuole sempre pronta ed io non la deludo. Sta di fatto che vorrei qualcosa di più, un rapporto più ufficiale. Le chiedo se vuole conoscere le mie amiche. Alda è perplessa, ma dice di non avere problemi.
Esco con loro qualche giorno prima e le informo che ho una storia con una donna e vorrei che la conoscessero. Tutte sono sorprese ma tutte si atteggiano a donne libere, pronte alle nuove situazioni. In realtà immagino che per qualcuna di loro non sarà facile accettare questa mia scelta.
La sera dell'uscita ufficiale ci vediamo a casa di Vanessa, per una cena informale. Le presento, si inizia a chiacchierare. Alda mi sta vicina e con la mano gioca con l'orlo della mia gonna corta, non perde occasione per sfiorarmi il seno, mi accarezza il collo, sorride. Le sta palesemente provocando. Una di loro le chiede cosa l'ha attratta di me. Lei ha sorriso sorniona "la sensazione di avere a disposizione la più grande delle troie" A me è andato di traverso quello che stavo bevendo. Credo anche a loro. Ero rossa di imbarazzo e mortificata, ma Alda mi ha preso per mano, mi ha baciata davanti a loro e sempre rivolgendosi a loro ha aggiunto " vedete, anche se probabilmente è arrabbiata e imbarazzata, io so che in questo momento ha il fuoco fra le gambe. ed è mia"
Salutiamo e ce ne andiamo. A me sta montando la rabbia. Salite in auto, lei si gira verso di me "lo so che sei arrabbiata, ma quelle non sono amiche. Ci hanno trattato come fenomeni da circo. Volevano parlare? Hanno qualcosa di cui parlare."
In realtà, ha ragione, lei mi accarezza il volto e in breve stiamo scopando sotto casa di Vanessa.
Credo di avere perso delle amiche, proverò a farmene una ragione.
In realtà, dopo una decina di giorni, sono a casa per pranzo, sento suonare il campanello. Inaspettatamente è Luana, una delle ragazze.
La faccio salire, le offro il caffè. mentre sono girata per prepararlo lei mi aarriva alle spalle e da dietro mi afferra i seni.
"non immaginavo che ti piace farti fare dalle donne. Che sciocca ragazza sei, non ti sei mai accorta che mi piaci? Mi sono sempre trattenuta per paura di scandalizzarti, ma ti ho immaginata sotto di me. E dall'altra sera non riseco a non pensarti. Sono gelosa pazza di Alda, ti voglio, voglio dimostrarti che ti posso fare godere"
"Luana ti prego fermati, non rendere tutto più difficile. Non ho mai pensao a te in quel senso, la mia compagna è Alda, non desidero altro"
Lei mi stringe più forte il seno, mi spinge per farmi piegare sulla tavola. Con una mano mi preme in mezzo alle spalle, tenendomi giù. con l'altra mi sposta le mutandine e mi infila le dita in figa.
"Non voglio Luana, smettila e facciamo finta di nulla, torna in te"
Nulla, è una furia.
Mi prende le braccia dietro la schiena e mi ammanetta. Cazzo, ha organizzato proprio tutto, non è una cosa che le è scappata di mano.
Prende le forbici e taglia la mia maglia, strappa gli slip. Sono senza reggiseno, perchè in casa mi metto sempre comoda. Scalcio, mi da uno schiaffo che mi rivolta la faccia.
MI stende sul tavolo e affonda il viso fra le mie gambe, mi lecca, succhia i miei umori, perchè nonostante tutto mi sono bagnata, mentre entra ed esce da me con le dita.
Mi sembra che duri un'eternità la sento ansimare. Meccanicamente arrivo all'orgasmo, e questa cosa la eccita. Mi penetra con le dita davanti e dietro, io continuo a chiederle di smettere ma lei ride, dicendo che sono ipocrita perchè sto godendo.
"Ha ragione Alda, sei davvero una cagna. E io che ti ho sempre portato rispetto."
Io mi sono arresa. sono stesa a gambe larghe sul tavolo, lacrime mi rotolano sulle guance ma lei non vede o non le interessa.
"Adesso ti faccio un regalo" e dalla borsa estrae un dildo grosso forse più di una lattina di coca. Lo appoggia e inizia a spingere. Ormai la furia si è placata, ho capito che vuole farmi godere più di quanto nella sua testa godo con Alda. Credo che sia per lei un'ossessione. E' grosso, sento la carne che si tende, ma Alda mi ha fistato più volte e so di poterlo ricevere.
Ora è dentro. e Luana lo lascia lì. Enormemente grosso. Maneggia qualcosa, non capisco cosa, poi capisco che mi sta fotografando. Così, in mezzo alle gambe con i falsi testicoli che pendono dalla mia figa.
Non sta fotografando, sta filmando. Con una mano mi accarezza fino a risalire fino al seno, lo strizza, mi torce i capezzoli, li stimola, inquadra il mio volto.
"Ecco il bellissimo viso della cagna che ho appena posseduto. Ama essere posseduta con forza, per questo ha le braccia legate. E' qui aperta totalmente a me. Ha goduto, Ho il suo profumo in bocca e in faccia, vero che hai goduto amica mia? Mi stringe più forte il capezzolo "Si" le dico
Dillo più forte, dillo che hai sborato tutti gli umori che potevi perchè sono brava a farti godere, dillo e ti lascio libera"
"Si Luana ho goduto, sei una scopatrice di prima qualità"
Non arrivo a finire la frase che il mio corpo mi tradisce. La carne si è adattata completamente al cazzo enorme che ho dentro ed ora si sta comprimendo attorno ad esso.
Ho un orgasmo in diretta, mentre lei mi sta riprendendo. Urlo il pacere che non volevo provare, sono scossa per tutto il corpo.
Vedo il suo sguardo trionfante, torna a guardarmi in mezzo alle gambe e filma. Filma mentre mi toglie il cazzo e i miei liquidi corrono sulla tavola. Lei stessa ha una sorta di orgasmo a vedermi così.
"Bellissima, sei bellissima. io ti amo, lo sai. Capisco che puoi pensare di amare Alda, ma voglio solo potere farti godere ogni tanto."
Io piango mortificata. "Vattene per favore, lasciami sola".
Mi libera delle manette ed in pochi minuti è via.
Per fortuna Alda è via per lavoro qualche giorno, devono registrare in esterni, rientrerà il fine settimana.
Non voglio che sappia, voglio solo dimenticare. Mi sento in colpa e mi sento sporca.
Vado a fare un bagno caldo e mi abbandono nel tepore della vasca.
E' sabato, è tornata Alda. Sono un pò titubante, ma basta il suo sorriso a fare tornare il mio. Finalmente sono con lei e mi sento al sicuro.
Non voglio che sappia mai, non voglio che qualcosa turbi il nostro rapporto.
So che è sbagliato, ma voglio abbandonarmi a lei senza pensare a null'altro
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