Oltre...

di
genere
sentimentali

Amber scrutava lo schermo in cerca di qualche errore che fosse sfuggito al correttore automatico, meccanicamente si sfilò gli occhiali, per massaggiarsi con le dita la parte superiore del naso, là dove si congiunge alle sopracciglia.
Decisamente era ora di smettere e di chiudere il laptop, lo smartworking era stata una benedizione all'inizio, ma ora cominciava a divenire pesante, le mancava terribilmente il contatto umano con i colleghi, le piccole abitudini e persino l'orribile caffè della macchinetta nel corridoio del suo ufficio.
Questa situazione pandemica era sfibrante, sebbene essere di più a casa con Sergio, suo marito, fosse stata all'inizio molto piacevole, si era resa conto di converso che aveva limitato i suoi orizzonti, ed aveva dovuto fare qualcosa, per sé stessa e per suo marito.
Il campanello della porta d'ingresso suonò ridestandola dai suoi pensieri – Sergio ci pensi tu!?- gli urlò dallo studio.
Non ottenne risposta, ma sentì distintamente l'uscio di casa aprirsi e la voce di Maura, la sua amica e vicina di casa, salutare il marito e chiedere di lei, Amber chiuse le finestre e spense il portatile.
Poco dopo Sergio sorridente fece capolino dalla porta – Maura è arrivata -
Ho sentito, io arrivo subito....cominciate senza di me – rispose al marito.
Sicura? Tutto bene ? - replicò Sergio con una nota di preoccupazione nella voce.
Quel piccolo disagio in Sergio lo percepì con piacere, come un ulteriore riguardo nei suoi confronti, - Si tutto bene, vai pure il tempo di sistemarmi i capelli, un attimo ed arrivo -
Sergio rassicurato entrò nello studio e si chinò a baciarla, dapprima solo teneramente sulle labbra, poi le lingue quasi simultaneamente iniziarono a farsi strada luna nella bocca dell'altro, per un lungo minuto.
Amber dovette puntare entrambe le mani contro il petto di lui per farlo staccare da sé, con una risatina divertita – Stai trascurando la nostra ospite lasciandola sola di là, dille che arrivo subito. Vai!”, lo esortò dandogli una pacca sul sedere.
Sergio scomparve fuori dalla stanza con un sorriso enorme ed ella stessa si accorse di sorridere a sua volta con una sorta di sereno entusiasmo.
Si tolse gli occhiali li ripose nell'astuccio, si guardò intorno per vedere se aveva dimenticato qualcosa, si diresse verso una cassettiera e ne estrasse una vestaglietta leggera e comoda che si buttò sopra la spalla.
Uscì dallo studio in corridoio e andò in bagno a darsi una piccola rinfrescata, si spazzolò il caschetto di capelli biondi e indossò la vestaglietta, senza tenere null'altro indosso.
Il tutto non richiese più di una ventina di minuti.
Uscì dal bagno e di si diresse lungo il corridoio sino alla loro camera da letto, illuminata debolmente dalle applique ai lati del loro letto matrimoniale.
Dalla camera proveniva qualche piccolo suono, riconobbe il suono famigliare dello schiocco di un bacio e le risate sommesse di Maura.
Entrò e li vide, entrambi sul letto completamente nudi abbracciati a baciarsi mentre le mani percorrevano reciprocamente i rispettivi corpi.
Amber si mise in un angolo, seduta, a guardarli, erano magnifici nella luce soffusa.
Maura con i seni schiacciati contro il petto di Sergio, gli stava sopra, i lunghi capelli corvini, come una tenda coprivano i volti di entrambi.
La cappella appena umida, riluceva e svettava appena tra le cosce di Maura, che ne tratteneva l'asta eretta in una sorta di sega fatta con le sue gambe serrate.
Poi la donna si scostò i capelli cercando l'amica con lo sguardo, mentre Sergio si era impadronito con la bocca di un seno; vide Amber, le sorrise salutandola con un cenno della mano, quest'ultima rispose nello stesso modo.
Maura stava per dire qualcosa, ma un gemito improvviso la strappò al suo intento, lui le stava mordicchiando un capezzolo.
Il maritino era passato decisamente all'attacco, quasi famelico, oh aveva provato sulla sua pelle quanto poteva diventare irruento quando la febbre della voglia gli faceva bollire il sangue, socchiuse gli occhi tremante di eccitazione a quel pensiero, a quel ricordo che la investiva come un onda improvvisa, travolgendola.
Dovette quasi farsi violenza per ridestarsi da quella reminiscenza, riaprire gli occhi e guardare la sua migliore amica e suo marito che stavano accoppiandosi, sul suo talamo.
Ora Sergio l'aveva spinta di sotto girando su sé stesso, e lentamente era sceso giù sulla pancia e poi al monte di Venere; la spalancò senza gentilezza strappandole un piccolo grido nuovamente, tuffandovi il viso in mezzo.
Amber lo guardava ipnotizzata, mentre la sua mente vi sovrapponeva la stessa scena vista dalla sua prospettiva quando era lei ad essere stata sotto, subendo i colpi di quella lingua spietata nel farla crollare.
Maura si girava di quando in quando a guardarla, ma non riusciva a mantenere il contatto visivo per più di qualche secondo, in certi momenti la schiena si inarcava repentinamente tendendosi come il flettente di un arco.
Sergio la teneva per i fianchi, passando le braccia sotto le gambe la tratteneva impedendole di sottrarsi neppure di un centimetro alla sua bocca; pareva di assistere ad una sorta di strano rodeo.
Lentamente una mano salì ad aprire la vestaglietta scoprendo la pelle nuda dei seni con i suoi piccoli capezzoli già irti e sensibili.
Le due donne non potevano essere più diverse,: Maura era una tipica bellezza del sud Italia, un fiera espressione della mediterraneità, mora, capelli lunghi la pelle ambrata che si abbronzava facilmente, seni grandi e prominenti con grosse areole scure un portamento quasi selvaggio.
La padrona di casa, di converso era minuta con quei suoi capelli biondo naturale, il seno efebico culminante in piccole cuspidi rosa, graziosamente perfetta nelle sue proporzioni e nella sua pelle quasi candida, un viso dolce dalla forma ovale che i due occhi di verde cangiante in marrone completavano.
Dalla parte destra del letto, quella nascosta alla vista di Amber, il lenzuolo era stato divelto dal materasso, la mano di Maura era ancora avvinghiato ad esso in cerca di un appiglio che non avrebbe mai trovato, l'uomo non si decideva a penetrarla, ma aveva cominciato a venire a ripetizione sotto l'attacco della lingua ed ormai, la camera era un concerto di respiri, piccole grida, gemiti strozzati, lentamente aveva cominciato a levarsi quel tipico odore fatto di effluvi vaginali, sudore … odore di sesso.
Sergio dal canto suo era sdraiato supino con la testa piantata tra le cosce della vicina, riemergeva come un cetaceo per respirare e guardare di sbieco sua moglie seduta e seminuda che li guardava ad occhi semichiusi con il capo leggermente reclinato di lato e la bocca semichiusa.
Il suo cazzo eretto e compresso contro il materasso, gli lanciava alcune fitte dolorose, come se avesse una volontà propria.
Maura venne ancora, questa volta serrando tra le mani la testa di Sergio e tenendola ben ferma mentre con le membra tese come se si dovessero spezzare gli veniva copiosamente in faccia, dovette girare il capo infossando la bocca nel cuscino per soffocare l'urlo.
Amber continuava a viaggiare dentro e fuori da quella stanza, con incursioni sempre più frequenti e nitide nei suoi ricordi, che intercalava a quel presente, tanto da non riuscire più a distinguere se il suo piacere fosse la replica di un ricordo o provocato dall'eccitazione di quel momento.
La donna sul letto, afferrò il marito dell'amica per i capelli per portarne il viso all'altezza del suo, vorace si incollò alle labbra impiastrate del proprio piacere in un bacio famelico. -Scopami stronzo! - non una richiesta, quasi un ordine, al quale Sergio reagì meccanicamente guardando la moglie: Amber si morse il labbro inferiore annuendo con la testa.
L'uomo non aspettava altro, senza neppure rispondere alla sua partner, ancora una volta le prese le gambe afferrandole da sotto le ginocchia per alzarla e mettere la fica ben in vista, si fece passare i polpacci sulle spalle, afferrò un cuscino per spingerlo sotto tra la schiena ed il culo.
La donna aprì le braccia portandole sopra la testa, cercò di nuovo lo sguardo dell'amica che seduta continuava a guardarli, con una delle mani su quei piccoli seni deliziosi che avrebbe voluto baciare ora se avesse potuto, non ne sentì la voce, ma lesse distintamente il labiale di “Fottila amore”.
Ebbe appena il tempo di pensarla che sentì scorrere il cazzo dentro di sé sino ad impattare le palle contro le grandi labbra ancora fradice, adorava quando Sergio la prendeva così, nulla la gratificava di più, sentirsi una donna desiderata e posseduta in virtù di questo.
Sergio prese a pomparla furiosamente quasi da subito, il cazzo gli faceva male da quanto era spasmodicamente eretto, Il letto cigolava rumorosamente e la testiera, malgrado l'imbottitura posizionata in precedenza, sbatteva comunque contro il muro.
Maura dopo aver provato a trattenersi mettendosi le mani dinanzi alla bocca, alla fine si era arresa gemendo rumorosamente, in un attimo le sue unghie si piantarono sulla schiena sudata di Sergio, attirandolo a sé.
Questi, schiacciandola con il suo peso , le piantò la testa tra collo e scapola, grugnendo e vomitando un torrente di oscenità nell'orecchio della donna.
Questa danza fatta di carne, dura qualche minuto, finchè Maura alla fine ebbe ragione dell'uomo che la stava montando costringendolo a venire; lo liberò dalla stretta delle sue gambe e delle sue mani appena in tempo per permettergli di uscire ed afferrarle la testa.
Tre, quattro fiotti biancastri rimasero tra le labbra e la lingua, si alzò da letto e corse a baciare in bocca Amber riversandole tutto lo sperma del marito in bocca, Sergio le raggiunge poco dopo per baciarle entrambe.

Ora Maura è a farsi una doccia, Amber e Sergio sono l'uno di fronte all'altra, entrambi nudi, entrambi con un mezzo sorriso dopo che lui ha rifatto il letto.
L'amica/vicina fa capolino mentre si sta chiudendo la camicetta – Buon Compleanno Sergio! - lo bacia sulla guancia ora, poi passa ad Amber e fa lo stesso, replicando poi ancora sulla bocca, li saluta e poi si avvia in corridoio. Lo scatto della serratura della porta d'ingresso sancisce la sua uscita di scena.
Sergio si alza e va verso Amber, delicatamente passa un braccio sotto le gambe della moglie, mentre quest'ultima cinge con le braccia il suo collo.
La solleva e la deposita sul loro giaciglio, poi si solleva e si ferma a guardarla per un lungo istante, nuda su quelle lenzuola che ancora sanno di sesso.
Uno sguardo che non può essere frainteso, di ostinato desiderio, accarezza la pelle di Amber che di nuovo trema di eccitazione. Questa notte lui dormirà abbracciato alla sua donna, ed ancora proveranno desiderio, ed anche se lei non si accorgerà della sua erezione, che vorrebbe pretendere la sua fica, il suo culo ciò non di meno la loro pelle scambierà il loro calore.

Questa sera Maura è andata a casa dei suoi vicini a porgere gli auguri di compleanno a Sergio.
La moglie a pranzo gli ha semplicemente detto che Maura era il suo regalo e lui ha subito avuto il cazzo che gli scoppiava nei pantaloni.
Le due donne sono buone amiche e Amber copre Mara quando quest'ultima ha una scappatella in corso, ed ogni tanto le scopa il marito.
Sua moglie, Amber, è su una sedie a rotelle da tre anni, e in accordo con lei, ha fatto un regalo al marito.
Lei non può più come prima, la sua vita è cambiata dopo l'incidente, Sergio scopa Maura, ma ama ancora Amber... come il loro primo giorno.
scritto il
2021-02-19
1 . 6 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Aspetta!

racconto sucessivo

Beata Ingenuità
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.