Solo fu grato
di
scopertaeros69
genere
sentimentali
Guardò un ultima volta la sua barca, ne spaziò la coperta con lo sguardo.
Ne discese con passo incerto, come un amante che sa che non può voltarsi a guardare un ultima volta la sua donna. Non può farlo perché sa che gli verrebbe meno il coraggio, ma dovrà farlo ugualmente. Il coraggio non esiste, esiste la ricerca del coraggio, esiste la violenza che operiamo verso la nostra stessa paura. Così discese dal suo legno, ma era stato poi veramente suo? Puoi considerare tuo qualcosa che si agita ai moti infinitamente più grandi del mare, mare che ora tace sciabordando mestamente mentre raduna il nero di una notte in pieno giorno? E lui era stato suo? Gli piaceva credere di si.
Oh l'aveva amata quella barca, amata con tutto se stesso e lei si era presa cura di lui a suo modo, lo aveva riparato e protetto come poteva, a volte regalandogli momenti di assoluta libertà altre affrontando insieme la forza stessa del mare.
Il fragore della tempesta, il calore dei mari del sud, i venti umidi dell',inverno che sembrano non finire mai e dimorarti tra le ossa. Le corse nel vento, le cavalcate sulle onde inebrianti come fare l'amore, in quel modo unico, tenero e violento al contempo.
Guardò gli ormeggi tendersi mentre il fasciame gemeva appena, una muta richiesta... "Lasciami andare" .
Come un automa slegò le cime dalla bitta, guardò le sue dita come aliene sciogliere le corde, poi dapprima incerta, poi più risoluta, prese distanza dal molo, da lui.
Sollevò lo sguardo al cielo, il primo soffio di vento, carico di umidità, di sale gli toccò il viso.
Solo in quel momento trovò la forza di guardarla ancora, un attimo infinito, sempre più piccola, sempre più lontana.
Il vento rinforzava portando il mare sul viso, non volle chiedersi se era solo mare quello sulle sue guance, solo su fu grato al mare.
Ne discese con passo incerto, come un amante che sa che non può voltarsi a guardare un ultima volta la sua donna. Non può farlo perché sa che gli verrebbe meno il coraggio, ma dovrà farlo ugualmente. Il coraggio non esiste, esiste la ricerca del coraggio, esiste la violenza che operiamo verso la nostra stessa paura. Così discese dal suo legno, ma era stato poi veramente suo? Puoi considerare tuo qualcosa che si agita ai moti infinitamente più grandi del mare, mare che ora tace sciabordando mestamente mentre raduna il nero di una notte in pieno giorno? E lui era stato suo? Gli piaceva credere di si.
Oh l'aveva amata quella barca, amata con tutto se stesso e lei si era presa cura di lui a suo modo, lo aveva riparato e protetto come poteva, a volte regalandogli momenti di assoluta libertà altre affrontando insieme la forza stessa del mare.
Il fragore della tempesta, il calore dei mari del sud, i venti umidi dell',inverno che sembrano non finire mai e dimorarti tra le ossa. Le corse nel vento, le cavalcate sulle onde inebrianti come fare l'amore, in quel modo unico, tenero e violento al contempo.
Guardò gli ormeggi tendersi mentre il fasciame gemeva appena, una muta richiesta... "Lasciami andare" .
Come un automa slegò le cime dalla bitta, guardò le sue dita come aliene sciogliere le corde, poi dapprima incerta, poi più risoluta, prese distanza dal molo, da lui.
Sollevò lo sguardo al cielo, il primo soffio di vento, carico di umidità, di sale gli toccò il viso.
Solo in quel momento trovò la forza di guardarla ancora, un attimo infinito, sempre più piccola, sempre più lontana.
Il vento rinforzava portando il mare sul viso, non volle chiedersi se era solo mare quello sulle sue guance, solo su fu grato al mare.
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