Sostituire mamma 2
di
LILLO 1
genere
incesti
A casa tutto andava alla perfezione, mamma gravida, papà che mi scopava tutte le sere, diciamo che non potevo lamentarmi, chi poteva vivere la sua vita al femminile, ed essere accettata e coccolata dai genitori?.
Chi poteva ricevere il cazzo duro del padre, e perdersi nella calda figa della madre? credo poche persone, ma mimancava qualcosa, mi mancava il bar.
Così, dopo alcuni mesi mi preparai per bene, era l'inizio dell'inverno, mi misi reggiseno reggicalze, calze, slip, un vestitino con spacchi, e mi infilai, dopo un ulteriore trucco, un cappottino, lungo, che nascondeva la mia figura, e mi infilai prima di uscire un paio di decoltè, nere di vernice, tacco dieci.
Salutai mamma e papà, e dissi loro che avrei fatto tardi, e mi incamminai verso la mia meta.
Dopo pochi isolati, ammirata da molti maschi, entrai al bar, scese il silenzio, poi mi riconobbero, e vennero a salutarmi, ora devo dire che ero giovanissima, e veramente bella, magra al punto giusto, tettine second misura, natiche da urlo, e un viso da ragazzina, fui abbracciata e logicamente palpata da tutti.
Poi dopo i convenevoli, mi chiesero il perchè del mio volontario allontanamento da loro, rACCONTAI IL PERCHè, E POI DISSI LORO CHE IL MIO DESTINO ERA SEGNATO, volevo continuare a frequentare il bar, e se fosse stato possibile, lavorarci, così, potevo unire l'utile al dilettevole.
Il proprietario accettò subito, a condizione, che potesse scoparmi a suo piacimento, e io accettai.
Per inaugurare l'accordo, mi sfilai il cappottino, e mi stesi sul biliardo, inculami dissi, lui mi sollevò il vestitino, mi strappò letteralmente le mutandine, e mi infilò il suo bastone di carne nel culo, svangandomi con colpi violenti.
Lasciai passare tutti i cazzi presenti nel mio culo, fino a spomparli, e poi, iniziai a servire al bar, mi colava il loro sperma sulle cosce, mi eccitava la situazione, il mio cazzetto sborrachiava di continuo, era iniziata la mia nuova vita.
Fù chiaro dall'inizio, che servivo ai tavoli, in abitini succinti, e che mi potessero toccare a loro piacimento, chiamare come volevano, trattarmi da troia, quale effettivamente ero, ma se volevano avermi, dovevano pagare, nel retrobottega, mi avevano preparato una cameretta con letto, armadio, bagnetto ecc, costavo poco, per i clienti del bar,per gli esterni la tariffa era diversa, bastava che un cliente me lo chidesse, che mi appartavo nel retrobottega, e soddisfavo ogni loro desiderio, anche con più maschi contemporaneamente.
Potevano scegliere se di bocca, di mano, di culo, con o senza preservativo, con ingoio, ero ormai una professionista, anche se giovanissima.
Alla sera, poi soddisfavo papà, spesso trovava tracce di sperma altrui, ma ne era felice, intanto mamma si avvicinava al parto.
Un lunedì, la accompagnai dal ginecologo, e dopo la visita, le consigliò, di avere rapporti sessuali con papà, per aiutare ad allargarsi per il parto, più scopa le disse, meglio è, esorridendo, pi le chiese come mai, non avesse mai portato, indicandomi, la figlia per una visita, vista la giovane età, è meglio iniziare i controlli, mamma sorrise, vede dottore, mia figlia, è un pò particolare, ma se lei è daccordo proceda pure, io sorrisi ed accettai.
Mi preparai sul lettino, misi le gambe nelle apposite stecche, e sttesi che il dottore iniziasse la visita.
Mi sollevò la gonna, e mi sfilò gli slip, poi cercò la mia figa, e si trovò il mio cazzo duro trà le mani, rimase basito, mi guardò, dottore, dissi, la mia figa è piùin basso, sentii poco dopo due dita penetrarmi, chiusi gli occhi.
Scopami dissi, fammi sentire il tuo cazzo doc, e poco dopo accolsi il suo duro cazzo, e mentre mi scopava, mi masturbava, godevo, e molto, arrivò con le mani ai iei seni, li strizzò forte, provocandomi solo piacere, rompimi, sfondami, non darmi pace urlai, e lui lo fece, come un'invasato mi montò sbattendomi il suo cazzo fino in gola.
Mi riempì di sperma dopo una lunga cavalcata, e io schizzai il mio sperma per lo studio, poi dopo una lunga serie di baci, ci ricomponemmo, e salutamo il dottore, e una volta in auto, dissi a mamma di dirigersi verso il bar.
Una volta giunte a destinazione, entrammo, salutai tutti, e poi strappai il vestito a mamma che rimase nuda col suo pancione.
Alla vista delle sue tettone si alzarono e io dissi loro che potevano scoparla a volontà nel retro bottega, e così se la passarono tutti.
Ela cosa si ripetè per diversi giorni, con grande piacere di mamma, che oltre a prepararsi al parto, godette come una pazza.
Io intanto continuavo a servire al bar, e a dare piacere agli avventori, guadagnado parecchi soldi.
Chi poteva ricevere il cazzo duro del padre, e perdersi nella calda figa della madre? credo poche persone, ma mimancava qualcosa, mi mancava il bar.
Così, dopo alcuni mesi mi preparai per bene, era l'inizio dell'inverno, mi misi reggiseno reggicalze, calze, slip, un vestitino con spacchi, e mi infilai, dopo un ulteriore trucco, un cappottino, lungo, che nascondeva la mia figura, e mi infilai prima di uscire un paio di decoltè, nere di vernice, tacco dieci.
Salutai mamma e papà, e dissi loro che avrei fatto tardi, e mi incamminai verso la mia meta.
Dopo pochi isolati, ammirata da molti maschi, entrai al bar, scese il silenzio, poi mi riconobbero, e vennero a salutarmi, ora devo dire che ero giovanissima, e veramente bella, magra al punto giusto, tettine second misura, natiche da urlo, e un viso da ragazzina, fui abbracciata e logicamente palpata da tutti.
Poi dopo i convenevoli, mi chiesero il perchè del mio volontario allontanamento da loro, rACCONTAI IL PERCHè, E POI DISSI LORO CHE IL MIO DESTINO ERA SEGNATO, volevo continuare a frequentare il bar, e se fosse stato possibile, lavorarci, così, potevo unire l'utile al dilettevole.
Il proprietario accettò subito, a condizione, che potesse scoparmi a suo piacimento, e io accettai.
Per inaugurare l'accordo, mi sfilai il cappottino, e mi stesi sul biliardo, inculami dissi, lui mi sollevò il vestitino, mi strappò letteralmente le mutandine, e mi infilò il suo bastone di carne nel culo, svangandomi con colpi violenti.
Lasciai passare tutti i cazzi presenti nel mio culo, fino a spomparli, e poi, iniziai a servire al bar, mi colava il loro sperma sulle cosce, mi eccitava la situazione, il mio cazzetto sborrachiava di continuo, era iniziata la mia nuova vita.
Fù chiaro dall'inizio, che servivo ai tavoli, in abitini succinti, e che mi potessero toccare a loro piacimento, chiamare come volevano, trattarmi da troia, quale effettivamente ero, ma se volevano avermi, dovevano pagare, nel retrobottega, mi avevano preparato una cameretta con letto, armadio, bagnetto ecc, costavo poco, per i clienti del bar,per gli esterni la tariffa era diversa, bastava che un cliente me lo chidesse, che mi appartavo nel retrobottega, e soddisfavo ogni loro desiderio, anche con più maschi contemporaneamente.
Potevano scegliere se di bocca, di mano, di culo, con o senza preservativo, con ingoio, ero ormai una professionista, anche se giovanissima.
Alla sera, poi soddisfavo papà, spesso trovava tracce di sperma altrui, ma ne era felice, intanto mamma si avvicinava al parto.
Un lunedì, la accompagnai dal ginecologo, e dopo la visita, le consigliò, di avere rapporti sessuali con papà, per aiutare ad allargarsi per il parto, più scopa le disse, meglio è, esorridendo, pi le chiese come mai, non avesse mai portato, indicandomi, la figlia per una visita, vista la giovane età, è meglio iniziare i controlli, mamma sorrise, vede dottore, mia figlia, è un pò particolare, ma se lei è daccordo proceda pure, io sorrisi ed accettai.
Mi preparai sul lettino, misi le gambe nelle apposite stecche, e sttesi che il dottore iniziasse la visita.
Mi sollevò la gonna, e mi sfilò gli slip, poi cercò la mia figa, e si trovò il mio cazzo duro trà le mani, rimase basito, mi guardò, dottore, dissi, la mia figa è piùin basso, sentii poco dopo due dita penetrarmi, chiusi gli occhi.
Scopami dissi, fammi sentire il tuo cazzo doc, e poco dopo accolsi il suo duro cazzo, e mentre mi scopava, mi masturbava, godevo, e molto, arrivò con le mani ai iei seni, li strizzò forte, provocandomi solo piacere, rompimi, sfondami, non darmi pace urlai, e lui lo fece, come un'invasato mi montò sbattendomi il suo cazzo fino in gola.
Mi riempì di sperma dopo una lunga cavalcata, e io schizzai il mio sperma per lo studio, poi dopo una lunga serie di baci, ci ricomponemmo, e salutamo il dottore, e una volta in auto, dissi a mamma di dirigersi verso il bar.
Una volta giunte a destinazione, entrammo, salutai tutti, e poi strappai il vestito a mamma che rimase nuda col suo pancione.
Alla vista delle sue tettone si alzarono e io dissi loro che potevano scoparla a volontà nel retro bottega, e così se la passarono tutti.
Ela cosa si ripetè per diversi giorni, con grande piacere di mamma, che oltre a prepararsi al parto, godette come una pazza.
Io intanto continuavo a servire al bar, e a dare piacere agli avventori, guadagnado parecchi soldi.
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