Finalmente la mia amica
di
gianpy76
genere
etero
Eccomi di nuovo, dopo tanto tempo. Ho aspettato tanto questo momento e quello che mi è capitato voglio condividerlo con voi. Ho una carissima amica, Mary, con la quale ho un rapporto splendido. Parliamo, ci messaggiamo, abbiamo bisogno l'uno dell'altra nei momenti "no", ci confidiamo su tutto, praticamente. Lei sa tutto di me, io tutto di lei, anche le cose più intime. Per un periodo lei non ha attraversato una fase facile della sua vita: presa in giro da un tagazzo che frequentava e lasciata proprio mentre lei stava per presentarlo ai suoi. Ah, dimenticavo. Mary è una ragazza bionda, alta 1,65, 4^ di tette, culo sodo e cosce stupende, dovuto ad ore e ore di palestra e attività fisica quotidiana. Dicevo del suo periodo un pò buio... Mi accorgevo che non era più solare come prima. Aveva un sorriso spento e io cercavo in tutti i modi di tirarla su. Si vedeva che lei era rimasta delusa da quella storia, da quel ragazzo che lei credeva potesse essere e diventare l'uomo della sua vita. Un giorno, mentre ero in ufficio, mi arriva un messaggio su whatsapp: "hey, ti va una birra stasera?". Le diedi l'appuntamento alle 21 e andammo in un locale. Quando entrò nella mia auto era praticamente uno spettacolo. Niente di che nell'abbigliamento, molto casual, tra l'altro, ma aveva un qualcosa di eccitante. Indossava una mini di jeans, con delle sneackers bianche e una camicetta bianca, sbottonata a tal punto da far vedere la sua impressionante scollatura. "Sei uno schianto!", feci io. Lei di risposta: "grazie, ma me lo dici sempre...", dandomi un bacio sulla guancia. Arrivammo al locale e davanti a degli stuzzichini e a un buon calice di vino bianco, riuscii a farla distrarre un pò... Parlammo di lavoro, di quanto tempo non uscivamo fuori insieme, di mia moglie, di mia figlia, dei suoi genitori. Passammo una serata bellissima. In macchina, tornando verso il punto dove lei aveva lasciato la sua auto, continuammo a ridere e a scherzare, facendo anche battutine piccanti. Non potei fare a meno di toccarle le cosce che, abbronzate e lucide, uscivano dalla mini. "Hey, ti ricordo che hai una moglie e una figlia". "Sì, lo so, ma tu sei fantastica stasera e poi sono stato bene". "Siamo buoni amici, ok?". "Ok, peccato però...", e scoppiammo a ridere. Giunti davanti alla sua auto mi disse: "grazie per la serata, avevo proprio bisogno di staccare un pò e avevo proprio bisogno di stare con te". Dopo aver detto questo mi diede un bacio sulle labbra e se ne andò Rimasi senza parole e un pò titubante su come mi sarei dovito comportare in quel momento... Il giorno dopo ci scambiammo dei messaggi ricordandoci della serata precedente. Nessun riferimento nè al bacio nè al fatto che le accarezzai le cosce. Qualche settimana più tardi lei venne ad uno spettacolo che avevo organizzato. Mi fece molto piacere rivederla: "hai visto? Ho rimesso la mini e la camicetta che ti piaceva tanto". "Stupenda", fu la mia risposta. Alla fine della serata mi chiese: "mi accompagneresti a comprare le sigarette al distribitore?". Salimmo in macchina e ci avviammo. Era un tantino fuori mano il tabacchi dove dovevamo recarci. Arrivati lì, lei scese ma notai che era in difficoltà nel prendere ciò che voleva. Scesi anche io dall'auto e mi avvicinai. La banconota che aveva faceva dei caricci per entrare, forse perchè un pò rovinata. Così l'aiutai io con una mia un pò più "nuova". Mi ringraziò con un bacio sulla guancia e si avviò verso lo sportello. Quel suo bacio innoquo mi destabilizzò ancora una volta. Saliti in macchina, Mary mi chiese di fermarci in un posto tranquillo dove poter fumare una sigaretta e poi andare via. Co recammo così al parcheggio dello stadio. Lei fumò la sua sigaretta e io cominciai a parlarle dello spettacolo appena finito. Terminata la sua sigaretta si avviò verso la mia macchina. Non so cosa mi capitò. Le presi il braccio, la girai verso di me, la appoggiai alla portiera della macchina e le diedi un bacio appassionato. Ricambiò senza opporre resistenza, mentre le mie mani scesero su quel culo sodo che lei hen curava. "Fermo, potrebbero vederci. E poi, tua moglie...". "Non ci vede nessuno, tranquilla, poi è una cosa che resterà tra noi due, tra due buoni amici". Le carezze diventavano via via più audaci, i baci più sensuali e arrapanti. Mary si accorse della mia erezione che premeva sul suo basso ventre e cominciò a toccarmi il cazzo sulla stoffa dei pantaloni. La sua mossa mi spinse a mettere la mia mano sotto la sua gonna e constatare che aveva la figa bagnata, depilata ed eccotatissima. Le baciavo il collo, le labbra, le liberai le sue meravigliose tette e cominciai a leccare e a mordicchiare i capezzoli. Ogni mio bacio su quei bottoncini eretti dall'eccitazione era un sospiro, un mugolìo divetso dal precedente. "Oh, sì, mi fai eccitare, continua. Era tanto che volevo lo facessi. Non te l'ho mai chiesto perchè sei sposato, ma, perdobami, non ce la facevo più". Mi bloccò, mi sbottonò la camicia e cominciò a scendere con la sua bocca e la sua lingua sul petto, sugli addominali fino ad arrivare alla patta dei miei pantaloni che aprì con maestrìa e tirò fuori il mio cazzone già ben eretto. "Oooohhh, sì Mary, mi fai impazzire". Lavora di bocca e di lingua insalivando ben bene la mia asta. Si gira, si appoggia alla mia macchina: "ed ora prendimi, ho tanta voglia del tuo cazzo e si vefe che anche tu hai tanta voglia di me". Le sfilo il tanga, alzo la mini e comincio a leccarle la fica e il clitoride "mmmmhhh, si amore, mi fai impazzire, continua, non fermarti". Come ipnotizzato da quello che stavo facendo, continuo impeterrito il mio lavoretto con la bocca, menandomi il mio cazzo ormai pronto ad esplodere tutta la sborra che si era formata con l'eccitazione e il pompino di Mary. "Dammelo gianpy, dammelo ti prego", le sue parole prima che io posizionassi la cappella del mio cazzo suula sua fica. Al contatto, lei spinse il suo culo verso di me e io la penetrai tutta in quel lago di umori che misti alla mia saliva non opposero nessuna resistenza al mio cazzo. Era il mio sogno: scopare Mary. Andammo avanti per un pò, nentre le mie mani la tenevano per i suoi bellissimi seni. "Continua, ti prego, non ti fermare! Cerca solo di non sborrare ancora". Era difficile resistere, ma riuscii nel suo volere. "Gianpy, non fermarti, spingi più forte, vengo, vengoooo, non resisto più!!!". Continuavo a scoparla e lei venne copiosamente sul mio cazzo. "Adesso basta", mi disse, "non voglio più scopare, voglio fare l'amore con te". Inizialmente non riuscivo a capire. Poi lei disse: "mettiamoci dietro e facciamo l'amore". Così fu. Si sdraiò sui sedili posteriori e la penetrai dolcemente nella posizione classica. Ci baciavamo, le toccavo e leccavo le tette, ormai al vento senza camicia nè reggiseno. Sembravamo due fidanzatini che consumavano il loro rapporto sessuale. "Mary, hai delle tette bellissime, era da tempo che volevo toccartele e baciartele. Era da tempo che volevo fare l'amore con te. Era da tempo che volevo scoparti. Non ho mai avuto il coraggio. Pra ho solo paura che tra noi possa finire tutto". "Shhhhh!", ribattè lei, "godiamoci questo momento". Continuammo a fare l'amore per molto tempo. Ero arrivato ormai al limite. "Mary, non ce la faccio più, devo sborrare!". "Vienimi sulle tette, ti piacciono tanto". Uscii dalla sua fica e mi posizionai col cazzo sulle sue tette. Pochi secondi e uno, due, tre schizzi di sborra la colpirono in faccia, nei capelli e, finalmente, sulle tette. Altra sborra colava dalla mia cappella e la facevo adagiare su quei promontori a me tanto cari. Finito di sborrare, mi prese il cazzo in bocca e me lo ripulì per bene. Ci ricomponemmo alla meno peggio e lei non indossò il tanga. Ci avviammo verso la puazzetta dove lei aveva la sua macchina, distante una decina di minuti, e lungo il tragitto si prese il mio cazzo in bocca mentre guidavo, inginocchiandosi sul suo sedile, e dava alla mia mano libera il suo culo meraviglioso. Le mie dita indugiavano tra la sua fica, ancora carica di umori, e il buco del suo culo. Riuscii a resistere pochi secondi e le riversai in bocca la sborra rimasta dopo la scopata. Si alzò e mi diede un bacio in bocca: "tu mi hai fatto assaggiare i miei umori e io ti faccio assaporare la tua sborra". Niente di più eccitante. Arrivati in piazza, fermai la macchina, ma prima di farla scendere, ci scambiammo ancora un bacio appassionato. Mi salutò, aprì lo sportello e... "Mary, il tuo tanga". "Beh, me lo ridai la prossima volta, anzi me lo metti tu. Hai provato la mia bocca, le mie tette e la mia fica, il mio culo non vuoi provarlo?". "Mmmhhh, sei fantastica amica mia". "Promettimi una cosa Gianpy:per sempre Amici, Amici speciali, ma senza innamorarci". "Promesso..."
6
voti
voti
valutazione
4.8
4.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La mia segretariaracconto sucessivo
Mia moglie e la sua amica
Commenti dei lettori al racconto erotico