Selene

di
genere
saffico

Lo sguardo fisso nello specchio…penso che vada bene…Non so, c'è qualcosa che non va…Ah, il rossetto è troppo forte…Ma si, in fondo mica devo fare colpo…Eh eh è solo un'amica.
Con un fazzolettino lo tolgo e faccio scivolare sulle labbra una tonalità meno marcata, più adatta al contorno, più soft. Mi spazzolo ancora una volta quei ciuffi ribelli che ho paura a chiamare capelli, rossi e ricci come sono. Sono agitata come una ragazzina al primo giorno di scuola, eppure non è la prima volta che incontro gente della Chat.
Vero che incontravo solo persone dell'altro sesso, e che il più delle volte erano dei Padroni in cerca di nuove "prede", ma stavolta era diverso. Era solo un'amica, una dolce amica che nelle sere più melanconiche in cui avevo litigato con il mio Master era sempre lì a consolarmi e a farmi sorridere. Non so, non c'eravamo mai viste, ma eravamo tanto vicine come affinità, eppure lei aveva dieci anni in meno di me. Eppure lei era una ragazzina alle prime esperienze ma molto più vicina a me di tante altre persone.
Devo affrettarmi o farò tardi. Chiudo la porta di corsa e salgo in macchina, quasi meccanicamente accendo lo stereo. Una musica molto complice inonda la mia auto e, nel contempo suona il mio cellulare : "Mara dove sei?". "Mi spiace, come al solito sono in ritardo… Selene, aspettami cinque minuti e sono da te… mi perdoni?": "Eh eh eh appena ti vedo te la faccio pagare… dai, muoviti polentona". "Ok arrivo tesoro, ciao, a dopo".
Chiudo e mi avvio verso l'autostrada. Tre caselli e finalmente la conoscerò di persona. Seratina normale, una pizza, tante chiacchiere, magari un salto in qualche pub e tante risate, come spesso capitava tra noi in Chat.
L'autostrada corre velocemente e in cinque minuti sono al casello… Oddio sono eccitata come una ragazzina… Al casello e … finalmente fuori…
Dov'è?
Parcheggio la mia auto e comincio a comporre il numero sul cellulare, quando sento un toc, toc al finestrino mi giro e… eccola finalmente.
"Tesoro"… scendo e ci abbracciamo. "Allora come va? Come ti sembro?": Lei si fa indietro un passo, mi prende i polsi e inaspettatamente sento le sue labbra che si posano sulle mie, ho il sangue che si gela nelle vene, il cuore in subbuglio, la mente non connette più…
La sua lingua scivola dentro la mia bocca e comincia a cercare la mia, sento le sue mani che si staccano dai miei polsi e mi circondano. E' un attimo, un attimo eterno… indimenticabile.
La sua lingua calda mi entra nell'anima… come lo facevano le sue parole nel mio cuore in quelle sere nere… "Selene…". "Che c'è non ti piace? Dai, non fare così, se non vuoi non lo faccio più… ma sei così carina, e poi siamo o non siamo amiche? Eh eh eh… Dai… su, fammi un sorriso enorme…"
"Sei sempre un vulcano, non so come fai, ma mi sorprendi sempre… e ti dirò, anche se non è il mio genere, mi piace, sei brava. Andiamo da qualche parte, magari a mangiarci quella pizza che rimandiamo da mesi?".
Selene mi prende per un braccio e, avvicinandosi al mio orecchio, mi sussurra : "Perché la pizza non la mangiamo più tardi… e ora invece non ci divertiamo un po'? Solo per stare un po' insieme senza tutti quegli stupidi omuncoli che ci girano intorno credendo di fare i Master… Ricordi, dovevamo fargliela pagare se non sbaglio?
Siamo o non siamo libere oggi? Io non vedo nessun collarino in giro… "Beh, effettivamente…ma, Selene, non se ne era mai parlato, io non ho mai fatto niente di simile…beh…insomma non so se… Oddio, mi sai coinvolgere in tutto, al diavolo…Ok, hai ragione dai".
Chiudo la mia auto e, con lei, mi avvio verso la sua. Ho la mente completamente vuota, non ricordo più nulla e mi sto imponendo di non pensare a nulla tranne che a quello che sto vivendo. Selene apre la macchina e saliamo in auto.
"Hei piccola c'è qualcosa che non va? Se vuoi andiamo a mangiare la pizza e al diavolo tutto… l'importante è starsene un po' insieme… dai.".
"No Selene, tutto ok solo dovrai essere tu a guidare me… non l'ho mai fatto sono un po' in imbarazzo, non so se sarò all'altezza, non…".
Lei si gira verso di me e mi posa un dito sulla bocca, mentre l'altra mano scivola sotto la gonna… "sssssss… non dire così, siamo brave noi… vedrai…". Si avvicina e sento di nuovo le sue labbra posarsi sulle mie, la sua lingua che cerca la mia… appena il tempo di sentirla e lei si volta e partiamo. Il motel è a pochi metri dal casello, giusto il tempo di parcheggiare, dare i documenti e ci troviamo in camera.
Ora siamo una di fronte all'altra, senza una sola parola fra di noi, ma uno sguardo intenso che attraversa la nostra mente, la nostra anima. Le sue mani passano sulle mie spalle mentre la sua lingua mi sfiora il collo e scende giù, verso i seni. Sento i capezzoli indurirsi sotto il pizzo del reggiseno, sento la camicetta che mi sta scendendo lungo il corpo, lei me la sta sfilando. Poi fa un passo indietro e si siede sul letto a guardare: "Dai, spogliati".
Faccio scivolare la gonna lentamente… con le dita faccio saltare i laccetti del reggiseno e mi sfilo il perizoma… sono di fronte a lei solo con il reggicalze e le calze. Alzo gli occhi e vedo che lei si è sfilata solo la camicetta, lentamente si avvicina a me e mi cinge la vita, sento la sua lingua che mi passa sul lobo dell'orecchio, lentamente scivola giù, prima sul collo e poi piano sui seni, sento le sue dita che entrano fra le labbra della mia fica… sento le goccioline che scivolano fuori sulle gambe, sento un piacere immenso che si impadronisce di ogni mio senso…
I capezzoli sono dritti e duri, lei li sta succhiando e baciando dolcemente come solo un'amante fa, era tanto che non avevo una sensazione tanto piacevole… Le passo la mano fra i capelli… "Mara come va? Credo bene, non trovi?". "Credo di sì… Sei un tesoro…". "Sdraiati sul letto… vedrai…".
Mi giro e senza una parola mi sdraio sul letto… Le gambe leggermente divaricate, le mani lungo i fianchi, la testa sul cuscino e… Aspetto, aspetto lei…come un'amante dolce e perverso, come una dolce novità. Lei lentamente si sfila i pantaloni, fa scivolare il suo perizoma e… ancora con il reggiseno si corica di fianco a me. Io cerco di sfilarglielo mentre ci baciamo. Non avrei mai pensato di fare una cosa simile, non avevo mai provato un trasporto così forte per una donna…mai.
Mi metto a cavalcioni su di lei… accarezzandole il seno comincio a fregare il mio sesso sul suo ventre, mi piace… lei mi passa le mani prima sulle gambe e poi fa scivolare le sue dita dentro di me.
Quando le sento ho un fremito e non posso fare a meno di chinarmi e baciarla, mentre le mie mani cercano il suo sesso…entrano…E' umida, sento che scivolano, le accarezzo le pareti interne, sento il suo clitoride durissimo…sento il suo calore.
Con le mani ancora umide del suo umore cerco di entrare nel suo ano, sento un fremito…mi fermo…
"Tranquilla, continua piccola…".
Continuo… prima entra l'indice, poi piano il medio, intanto sento sotto di me i suoi capezzoli che diventano duri, la schiena che si inarca, sento la sua bocca sui miei seni… Oddio, che sensazioni…sono come un fiume in piena, come un assetato nel deserto che brama solo l'acqua, io ora bramo solo sensazioni, sensazioni che solo lei mi può dare.
Mi fermo… non voglio che le cose finiscano velocemente, non siamo al fast-food, voglio che questo sia un'incontro dolce e indimenticabile. Voglio che lei, che mi ha coinvolto in un gioco tanto pensato ma mai effettuato, si ricordi di me come un amante dal quale desidera ritornare.
Ora scivolo a lato di lei che si alza, si gira e si mette cavalcioni su di me… io senza alcuna parola divarico le gambe e sento la sua lingua fra le mie labbra che accarezza il clitoride, sento l'odore dei suoi umori, anch'io ora sto assaporando i suoi…sento il piacevole desiderio di passare le mie mani sulle sue gambe… con le dita raggiungo il clitoride e inizio a stringerlo. Non come un Padrone, ma come un amante che vuole dare piacere, solo piacere…
Sento il suo corpo, che come il mio è al limite…ci inarchiamo, offriamo noi stesse all'altra senza alcun limite, senza alcun pudore… Ci esploriamo e ci gustiamo.
Ormai manca poco, sento che un fremito sta per attraversarmi, non riesco più a controllare i movimenti e lo stesso è per Selene, sento la sua fica ingrossarsi sulla mia lingua, sento che sta per arrivare… apro la bocca e tiro ancora più fuori la lingua… aspetto il suo orgasmo.
Solo questo mi fa arrivare, nel contempo sento che lei, con un gemito, mi arriva proprio dove volevo, sono bagnata dei suoi umori, è un sapore delizioso, la lecco tutta…
Bagnate di sudore e umore ci rimettiamo sdraiate nel letto e ci baciamo… i nostri umori si mescolano e le nostre gambe si intrecciano mentre i nostri sessi si ricercano, non sazi delle emozioni appena vissute…
"Piccola, sei fantastica…"
"Anche tu… ricominciamo?".
Uno squillo improvviso ci scuote dal nostro piacere, è il mio cellulare. Cavolo! Chi può essere?…E' il mio Padrone.
"Ciao piccola, come stai? Ti sei dimenticata di me oggi? Tutto bene?".
Magari lui si fosse dimenticato di me, o io avessi spento il cellulare, … "No Padrone, tutto bene solo un po' presa dal lavoro", altro che lavoro, se lo sapesse.
Selene intanto mi si sta avvicinando e con la sua lingua mi sta passando il collo e sta scendendo giù.
Lui parla, io non sento.
Lui ordina, io non capisco.
Sento solo la sua lingua che mi scende lungo il corpo, si sofferma sui capezzoli e prosegue giù.
Con le mani mi scosta le gambe, mi sorride e affonda il suo viso in me.
Sento la sua lingua che mi sta leccando il sesso, le sue mani che frugano dentro di me…un piacere mi pervade. Un piacere che coinvolge non solo il mio corpo, ma anche la mia mente. Io sto giocando, sto godendo e lui mi sta parlando.
Lui che mi usa soltanto…questa è la mia dolce vendetta, il mio piacere ora è solo mio. Nulla di ciò che sto facendo viene da lui.
Io sono mia, Selene è mia.
Le passo una mano fra i capelli e dolcemente le premo il viso ancora più dentro di me. Sento l'orgasmo che mi monta.
Lui continua a parlarmi, ma niente di quello che dice m'importa più. "Ora devo andare Padrone".
Sento la sua voce che dice: "Tra mezz'ora sono da te":
Chiudo e mi lascio completamente andare al mio orgasmo… "Selene, sei superba!".
"Era lui?"
"Si".
Ci mettiamo tutte e due a ridere. Non siamo mai state così felici. Una veloce doccia e un forte abbraccio suggellano il nostro incontro.
Lui è già là che mi aspetta.
Devo andare.
"Ciao Selene, dolce amica mia. Grazie di avermi fatta entrare nel tuo mondo".
"Mara, ricorda, tu ne fai parte. Io ci sarò sempre quando tu vorrai".
Riparto con la mia auto. Lo vedo già là ad aspettarmi.
Dritto con i suoi occhiali da sole, anche quando il sole non c'è, la sua giacchina di pelle…e quel suo sorriso non ben definito: "Ciao piccola mia".
Un sorriso ed un pensiero che sfugge ad un sogno appena chiuso.
scritto il
2010-03-01
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