La cugina 3- finalmente mia
di
Cuginogoloso
genere
incesti
Lasciata Anna a casa, mi diressi verso la mia abitazione, pochi isolati di distanza, feci una doccia nel mentre mia mamma preparava il pranzo, il tempo di asciugarmi e sento la sua voce con il classico: è pronto in tavola.
Durente il pranzo mio padre mi chiese se nel pomeriggio potessi aiutarlo con alcune commissioni considerando che con mamma ed i genitori di Anna sarebbero usciti, fui insolitamente accondiscendente dando la massima disponibilità non prima di sincerarmi se il loro impegno sarebbe durato molto.
Mi disse che sarebbero stati impegnati per tutto il pomeriggio fino a sera inoltrata è quasi non mi strozzai per la felicità di sapere che potevo stare da Anna per tanto tempo.
Dopo pranzo come consuetudine da noi si fa la pennichella della “controra”, ero troppo su di giri per dormire ed il Termoli quel giorno sembrò non passare mai.
Arrivarono le 17 ed i miei si prepararono ad andare non prima che mio padre mi desse le indicazioni sulle commissioni da fare, dovevo portare delle carte a studio del geometra e ritirare dei preventivi firmati da dei clienti (al tempo le email erano un ancora nei pensieri del suo inventore).
Feci tutto con una velocità degna del miglior centometrista per arrivare da Anna alle 18.
Arrivato a casa dei miei zii suonai ed entrai sentendo la voce di Anna che mi diceva di essere in camera sua, il tragitto dalla porta di ingresso alla camera lo feci quasi senza respirare, un nodo alla gola tra eccitazione e ansia mi dava la sensazione di essere sospeso nel vuoto.
Entrato in camera vidi Anna distesa sul suo letto in mutande e reggiseno, bellissima, un colorito della pelle scuro, il gambe lunghissime e seno già sviluppato che ad occhio era tra la 2 e la 3, rimasi impietrito sull’uscio, il corpo paralizzato, l’unica parte di me viva era il cazzo che prese vigore.
Avevo in bermuda che poteva nascondere poco di quella eccitazione, Anna si rese conto ed inizio a ridere dicendo:
-ti faccio proprio un bel l’effetto per essere già in tiro.
Non sapevo davvero cosa fare e come iniziare, fu lei capendo la mia goffaggine a dirmi di non fare il manichino e di raggiungerla sul letto.
Così feci, mi distesi sul suo lettino e iniziai a palpare ovunque, sembrava avessi otto braccia come un polpo, il contatto delle mie mani con la sua pelle mi mandava in estasi, gli tolsi il reggiseno e toccavo le tette quasi a strapazzarle.
Anna che sapeva come muoversi mi tolse la maglietta ed i bermuda lasciandomi con i soli slip dai quali usciva del tutto la punta del mio cazzo con la cappella im mostra.
Volevo scoparla, avevo tanta voglia di mia cugina, gli misi la mano dentro gli slip e per la prima volta nella mia vita toccai una figa bagnata, la mia mano fu subito impiastrata di umori, gli sfilai gli slip e cercai di posizionarmi sopra quando mi disse:
- aspetta cugino, prima devi pagare il debito di stamattina, devi ricambiare il lavoro di bocca che hai ricevuto, mi spinse la testa tra le sue gambe e mi disse lecca.
Inesperto iniziai a leccare sentendola muoversi inarcandosi più volte, mi invitava a ficcarle la lingua dentro e leccargli il clitoride, i suoi si aumentavano costantemente come i suoi tremori.
Dopo essere venuta mi disse che era pronta a ricevermi, mi distese e sali su me impugnando il mio cazzo e ficcandoselo dentro, ricordo solo che disse di non sborrargli nella fica ed inizió a cavalcare.
Io ero in trance o per chi crede in paradiso, per la prima volta ero con il mio cazzo in una fica, sentivo le pareti avveogere la mia cappella e vedevo i seni di mia cugina ballare, fu un attimo e senza avere il tempo di realizzare godetti tutto il mio seme nella vagina di Anna che realizzato quanto stava accadendo si sollevò dicendomi stronzo eh cazzo fai.
Vidi la fica di Anna che colava sborra, non sapevo cosa dire o fare, la paura prese il sopravvento, rischiavo di trasformare un momento bello in un disastro.
Restammo in silenzio per alcuni minuti, volevo sparire, Anna sembrava essersi estraneata è girata dal lato opposto al mio disse:
- e adesso? Se mi hai ingravidato come si fa?
La mia incoscienza data anche dalla età mi portó a dirle:
-se sei incinta ti sposo.
Anna scoppiò in una risata mista alla rabbia, mi chiese di darle un bacio e riprendemmo a coccolarci, restammo insieme altre 2 ore nelle quali mi fece ancora provare il piacere delle sue carni.
Ci docciamo insieme e prima di andare via Anna mi disse, stai tranquillo che se dovessi essere incinta, la paternità la facciamo ricadere su……..
Se volete ve lo racconto!
Durente il pranzo mio padre mi chiese se nel pomeriggio potessi aiutarlo con alcune commissioni considerando che con mamma ed i genitori di Anna sarebbero usciti, fui insolitamente accondiscendente dando la massima disponibilità non prima di sincerarmi se il loro impegno sarebbe durato molto.
Mi disse che sarebbero stati impegnati per tutto il pomeriggio fino a sera inoltrata è quasi non mi strozzai per la felicità di sapere che potevo stare da Anna per tanto tempo.
Dopo pranzo come consuetudine da noi si fa la pennichella della “controra”, ero troppo su di giri per dormire ed il Termoli quel giorno sembrò non passare mai.
Arrivarono le 17 ed i miei si prepararono ad andare non prima che mio padre mi desse le indicazioni sulle commissioni da fare, dovevo portare delle carte a studio del geometra e ritirare dei preventivi firmati da dei clienti (al tempo le email erano un ancora nei pensieri del suo inventore).
Feci tutto con una velocità degna del miglior centometrista per arrivare da Anna alle 18.
Arrivato a casa dei miei zii suonai ed entrai sentendo la voce di Anna che mi diceva di essere in camera sua, il tragitto dalla porta di ingresso alla camera lo feci quasi senza respirare, un nodo alla gola tra eccitazione e ansia mi dava la sensazione di essere sospeso nel vuoto.
Entrato in camera vidi Anna distesa sul suo letto in mutande e reggiseno, bellissima, un colorito della pelle scuro, il gambe lunghissime e seno già sviluppato che ad occhio era tra la 2 e la 3, rimasi impietrito sull’uscio, il corpo paralizzato, l’unica parte di me viva era il cazzo che prese vigore.
Avevo in bermuda che poteva nascondere poco di quella eccitazione, Anna si rese conto ed inizio a ridere dicendo:
-ti faccio proprio un bel l’effetto per essere già in tiro.
Non sapevo davvero cosa fare e come iniziare, fu lei capendo la mia goffaggine a dirmi di non fare il manichino e di raggiungerla sul letto.
Così feci, mi distesi sul suo lettino e iniziai a palpare ovunque, sembrava avessi otto braccia come un polpo, il contatto delle mie mani con la sua pelle mi mandava in estasi, gli tolsi il reggiseno e toccavo le tette quasi a strapazzarle.
Anna che sapeva come muoversi mi tolse la maglietta ed i bermuda lasciandomi con i soli slip dai quali usciva del tutto la punta del mio cazzo con la cappella im mostra.
Volevo scoparla, avevo tanta voglia di mia cugina, gli misi la mano dentro gli slip e per la prima volta nella mia vita toccai una figa bagnata, la mia mano fu subito impiastrata di umori, gli sfilai gli slip e cercai di posizionarmi sopra quando mi disse:
- aspetta cugino, prima devi pagare il debito di stamattina, devi ricambiare il lavoro di bocca che hai ricevuto, mi spinse la testa tra le sue gambe e mi disse lecca.
Inesperto iniziai a leccare sentendola muoversi inarcandosi più volte, mi invitava a ficcarle la lingua dentro e leccargli il clitoride, i suoi si aumentavano costantemente come i suoi tremori.
Dopo essere venuta mi disse che era pronta a ricevermi, mi distese e sali su me impugnando il mio cazzo e ficcandoselo dentro, ricordo solo che disse di non sborrargli nella fica ed inizió a cavalcare.
Io ero in trance o per chi crede in paradiso, per la prima volta ero con il mio cazzo in una fica, sentivo le pareti avveogere la mia cappella e vedevo i seni di mia cugina ballare, fu un attimo e senza avere il tempo di realizzare godetti tutto il mio seme nella vagina di Anna che realizzato quanto stava accadendo si sollevò dicendomi stronzo eh cazzo fai.
Vidi la fica di Anna che colava sborra, non sapevo cosa dire o fare, la paura prese il sopravvento, rischiavo di trasformare un momento bello in un disastro.
Restammo in silenzio per alcuni minuti, volevo sparire, Anna sembrava essersi estraneata è girata dal lato opposto al mio disse:
- e adesso? Se mi hai ingravidato come si fa?
La mia incoscienza data anche dalla età mi portó a dirle:
-se sei incinta ti sposo.
Anna scoppiò in una risata mista alla rabbia, mi chiese di darle un bacio e riprendemmo a coccolarci, restammo insieme altre 2 ore nelle quali mi fece ancora provare il piacere delle sue carni.
Ci docciamo insieme e prima di andare via Anna mi disse, stai tranquillo che se dovessi essere incinta, la paternità la facciamo ricadere su……..
Se volete ve lo racconto!
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