Franco e Andrea

di
genere
gay

Mi chiamo Franco, ho 48 anni molto ben portati, alto 170 cm, taglia 48-50.
Vivo da solo in un bell’appartamentino, che tengo ben in ordine.
Sono etero ma, credo, con tendenze bisex, e propensione passiva.
Tante volte ho cercato di mettere in pratica questa mia tendenza, ma un po per paura,
un po per chissà quale timore, non ne ho fatto mai nulla.

Un po di tempo fa, però, tra amici, parlando del più e del meno, siamo usciti su questo discorso, e uno se ne è uscito con:
- Ma lo sapete che sul lungomare, nel pomeriggio, c’è un certo via-vai di auto in
cerca di avventure? Parcheggiano sul bordo strada e aspettano.
Il più delle volte agganciano qualcuno e…

Poi la cosa finì lì.

Una decina di giorni dopo, io, ripensando incuriosito dalla cosa, un pomeriggio verso le 14 mi sono recato sul posto immaginando (e anche sperando) chissà che…
Visto che faceva ancora abbastanza caldo, ho indossato una camicia a mezze maniche
e pantaloni della tuta.

Ho parcheggiato la macchina e mi sono messo in attesa…
Era trascorsa quasi mezz’ora senza che succedesse nulla. Così me ne sono andato.
Il giorno dopo, però, sono tornato sul posto rimettendomi in attesa…

Sono trascorsi nemmeno 10 minuti quando davanti a me, a circa 20 metri, si ferma un’auto, contromano.
Poco dopo noto che fa una sorta di segnali con i fari, due o tre volte.
Io rispondo a mia volta con un lampeggiamento al che lui risponde quasi subito.
Rifaccio la stessa cosa e vedo che lui mette in moto l’auto e si avvicina alla mia a quasi due metri di distanza.
Si mette a fissarmi battendo le mani sul volante, cosa che faccio pure io notando che aveva visto che avevo risposto ai suoi segnali.
Scende dall’auto e si addentra tra la fitta vegetazione.
Poco dopo riappare e, guardandomi, mi fa cenno di raggiungerlo.
Io, un po titubante e tremolante, col cuore in gola, scendo dalla macchina e mi avvicino dove lui era entrato.
Era lì che mi aspettava. Mi ha fatto cenno di seguirlo ed io l’ho seguito con un groppo alla gola…
Dopo vari metri ho visto che si era inoltrato in un anfratto semi nascosto e mi ha incoraggiato a raggiungerlo.
Un attimo dopo ero accanto a lui tutto tremante dall’emozione.
Era davvero un bell’uomo, sulla 50ina, fisico asciutto, alto una decina di cm più di me, vestito pure lui con camicia e pantaloni corti al ginocchio.

Mi ha teso la mano dicendomi:
- Ciao, mi chiamo Andrea.
- Ciao – rispondo - io sono Franco.
- Come va Franco? Che mi dici di bello? Non ti ho mai visto in questi paraggi.
- Bene grazie, e tu? Questa è la prima volta che vengo qui…

Intanto io lo guardavo con ammirazione.

- Cosa cerchi qui Franco? Cosa ti ha portato da queste parti?
- Soprattutto curiosità, Andrea. Ma forse anche in cerca di qualcosa di nuovo…
- Sei mai stato con un altro uomo?
- No Andrea, mai.
- Dimmi Franco, sei attivo o passivo?
- Non saprei, non l’ho mai fatto prima, ma credo di essere più passivo che attivo.
- Ah si? Allora ci divertiremo, vedrai.

Mi si avvicina ulteriormente e mi sfiora la bocca con la sua in un bacio dolce e umido
mentre la sua lingua cercava di farsi strada tra le mie labbra.
Mi ha presa una mano e l’ha accostata tra le sue gambe facendomi sfiorare il suo membro. Non mi sono fatto pregare più di tanto e, in un attimo avevo aperto la zip dei suoi pantaloni.
Non portava mutande, così mi sono ritrovato in mano il suo caldo e duro arnese,
Non era troppo grosso, diciamo della misura che avevo sempre immaginato nei miei pensieri solitari.
L’ho stretto e accarezzato con desiderio, sentivo lui che ansimava mentre una sua mano era scivolata sulle mie natiche che...non aspettavano altro…
Mi sono inarcato per ricevere al meglio quella carezza. Nel frattempo mi aveva sceso il pantalone fin sulle cosce.
Cercavo di fare in modo che le sue mani mi accarezzassero sempre più a fondo.
Ormai ansimavo pure io a bocca aperta, quando lui mi fa:
- Preferisci rimanere qua o andiamo da me, a casa mia?
- Per me fa lo stesso, Andrea, come preferisci tu, anche se a casa tua staremmo più
tranquilli. Ma fai come meglio credi tu.
- Allora andiamo. Seguimi con la tua macchina.

Ci incamminiamo e, circa un quarto d’ora dopo eravamo dentro casa sua.
Mi fa entrare, accomodare mentre mi abbracciava, accarezzava, dolcemente e sempre più profondamente.
Io mi stavo lasciando andare quando mi fa:
- Vieni, andiamo in camera.
L’ho seguito come un automa, tutto tremante.
Una volta dentro ho visto sul lettone un abito da donna, tutto a fiori, con un reggiseno
e uno slip accanto, oltre una parrucca biondo-cenere di mezza lunghezza.
Stavo ammirando il tutto mentre sento dietro di me lui:
- Ti piace?
- Ma è di tua moglie, Andrea?
- No io sono scapolo, questo mi piace indossarlo io, qualche volta.
Vorresti indossarlo tu per me?
- Volentieri, Andrea. A volte lo faccio pure io a casa, e mi piace farlo.
- Allora indossalo per me, ti prego. Fai con comodo, mentre io vado a cambiarmi.

Ed esce dalla camera senza chiudersi la porta alle spalle. Ma ormai non mi importava più di nulla.

Mi avvicino al letto, ammiro un po il tutto, e mi tolgo la camicia e la canottiera.
Prendo il reggiseno e lo indosso.
Accanto al vestito c’erano pure due splendidi seni di silicone, Li metto dentro e mi guardo allo specchio...Avevo davvero un bel davanzale…
Indosso le mutandine di pizzo ed infilo il vestito, abbottonando solo alcuni bottoncini
lasciando liberi gli altri quando…
- Ma che spettacolo stupendo. Bella...bella e bona...sei davvero uno schianto...tutta da scopare fino allo sfinimento.

Mi sono girato e, tutto rosso in viso, gli ho risposto:
- Grazie, mi fa davvero piacere che io ti piaccia..
- Ti dispiace, Franco, se ti chiamo Gemma e ti tratto in tutto e per tutto da donna?
- Ma no, figurati, piace pure a me essere trattata da donna. Fai pure tranquillamente.
Se sono venuto o meglio, venuta, qui da te è perché speravo che tu mi trattassi come
meglio ti avesse fatto piacere, sono qui per questo e mi metto completamente nelle
tue mani. Fai di me quello che vuoi, fammi tutto quello che ti passa per la testa,
sono a tua completa disposizione.
Prendimi e fammi tua come meglio possa piacerti, non trascurare nulla di me…

- Sei davvero tutta uno spettacolo, Posso davvero farti di tutto? Vedrai, non te ne farò
pentire nemmeno per un secondo.

Mi si avvicina e mi abbraccia da dietro. Sentivo il suo membro duro che sfiorava, caldo e duro, le mie natiche.
Mi fa appoggiare col busto sul letto e si mette ad accarezzarmi le natiche e il buchino che si apriva e schiudeva tremante in attesa spasmodica di una penetrazione.
Mi ha leccato il buco con la lingua sempre più profondamente mentre una sua mano accarezzava il mio membro ormai duro e gocciolante.
Si è poi alzato ed ha puntato il cazzo sul mio culo cominciando a spingere, dapprima piano piano, poi sempre più decisamente, facendolo entrare sempre più a fondo, mentre io mi dimenavo come un’ossessa, spingendo indietro per farlo entrare sempre più in profondità.
Me lo sentivo oramai tutto entro, che entrava e usciva caldo, duro, scivoloso…
Io mi inarcavo oltre ogni limite per offrirmi a lui tutta, completamente.
Lo sentivo rantolare dietro e dentro di me…
Ho cominciato pure io a rantolare di piacere mentre mi offrivo a lui con tutta me stessa, spingendo il mio culo verso il suo cazzo che mi stava riempiendo tutta.
Dopo altri due o tre colpi, mentre sentivo lui venire dentro di me, io mo sono lasciata andare godendo e venendo come una ossessa, ansimando ed emettendo parole sconclusionate e senza senso…

Me lo sono sentito poi completamente su di me, ancora tutto dentro il mio culo.
L’ho assecondato ancora e ancora, godendo e venendo, mentre lui mi riempiva il culo col suo sperma caldo e viscido.
Mi ha fatta girare e mi ha messo il suo dolce e duro cazzo in bocca. Non mi sono fatta pregare oltre, l’ho messo fino in gola e ho cominciato a ciucciare facendomelo venire in bocca.
Che cosa deliziosa sentirmi riempita con quella scivolosa, squisita prelibatezza.
Ho goduto ancora una volta come una fontanella, di nuovo, tra quelle braccia calde, accoglienti, che mi accarezzavano ancora ovunque…

Dopo vari sospiri ci siamo rimessi in sesto alla bell’e meglio e ci siamo ancora baciati dappertutto, accarezzati, coccolati…

Mi sono poi spogliata, quasi controvoglia, e rivestita da uomo, preparandomi ad andarmene, quando lui mi dice:
- Ti è piaciuto Gemma cara? Sei soddisfatta? Sono stato all’altezza?
- Andrea caro, come vedi non sto in piedi dalla spossatezza, mi hai fatta godere allo
sfinimento, completamente. Mi hai riempita tutta dappertutto.
- Tornerai a trovarmi ancora, Gemma?
- Tutte le volte che vorrai, mio caro.
- La prossima volta, se ti va, posso invitare un caro amico? Ha la stessa nostra
passione...che ne dici?
- Fai tu, mio caro, per me va bene tutto. Se poi a te piace, io non ho nulla in contrario,
anzi...mi piacerebbe darmi da fare per soddisfarne due contemporaneamente, mentre
voi vi dedicate a me…
Invitalo pure tranquillamente…

Mi da il suo numero di telefono e, baciandomi di nuovo sulla e nella bocca, mi accarezza ancora dolcemente tra le natiche...
scritto il
2023-08-11
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