Franco al cinema
di
mocnarf
genere
gay
L’altro giorno me ne stavo steso sul divano non sapendo cosa fare e fantasticando sulle mie ultime avventure…
Con uno scatto mi sono alzato e mi sono detto:
- Ma che ci fai qui a poltrire? Esci, vai fuori e chissà che non ti capiti qualcosa di
buono. Stando qui ti annoi soltanto.
Detto, fatto. Poco dopo ero in macchina anche se non avevo una meta precisa.
Circa mezz’ora dopo ero in città e, data l’ora, c’era poco traffico.
Gironzolando qui e là mi sono ritrovato davanti ad un cinema.
- Perché no? - mi sono detto -
Ho parcheggiato l’auto e sono entrato nel locale dove ho visto che davano un film di fantascienza.
Faccio il biglietto, entro e mi fermo all’ingresso per abituare gli occhi alla penombra della sala.
Do un’occhiata in giro e vedo che c’erano pochi avventori sparsi qua e là.
Nell’ultima fila ho visto che c’era seduta solo una persona.
Mi dirigo in quella direzione ed entro nella fila di sedili, sedendomi ad una poltrona di distanza da lui.
Con poca speranza mi sono messo in attesa degli eventi appoggiando il mio braccio sinistro sullo schienale della poltrona che ci divideva,
Dopo un po ho cercato di allungare le dita per sfiorare in qualche modo la sua spalla.
L’ho toccata leggermente e mi sono subito ritratto.
Lui si è girato verso di me e, nella penombra, mi è sembrato che mi sorridesse.
Ho ricambiato il sorriso e, un attimo dopo, ce l’avevo accanto a me.
- Ci siamo – ho pensato – e speriamo...bene…
Qualche secondo dopo mi sono sentito sfiorare la gamba sinistra leggermente.
Non mi sono spostato di un millimetro, al che lui, come incoraggiato, ha accentuato la pressione e allungando una mano verso la mia gamba.
Mi sono messo in attesa degli eventi mentre il cuore batteva velocemente…
La sua mano risaliva lungo la mia coscia arrivando all’apertura dei pantaloni e mi accarezzava delicatamente.
Ho allargato le gambe per agevolare le sue iniziative ed o sentito che la mano stava entrando dentro il pantalone dalla cintura facendomi emettere un sospiro profondo.
L’altra sua mano ha preso la mia e l’ha guidata verso la patta dei suoi pantaloni appoggiandola al suo inguine.
Ho sentito subito qualcosa di piacevolmente duro e grosso che palpitava…
Ha aperto la zip facendo uscire fuori quanto avevo appena sfiorato con la mano.
Lui l’ha guidata verso il suo pacco e me l’ha fatto impugnare. Era davvero bello grosso e lungo…
Guidando la mia mano ha iniziato a fare su e giù, mentre la sua mi stava accarezzando deliziosamente il pene.
Ho continuato da solo il su e giù su di lui, mentre lo sentivo ansimare…
- Ti piace? Ma lo sai che sei bravo?
- Si che mi piace, faccio bene così?
- Lo fai benissimo, continua...e...lo prenderesti in bocca? Mi faresti impazzire…
Tolgo la sua mano dai miei pantaloni, lascio il suo membro e mi inchino verso di lui
fino a sfiorare quel superbo arnese con le labbra.
Apro la bocca e me lo infilo tutto dentro, fino in gola, iniziando a fare su e giù.
Prima delicatamente, poi sempre più velocemente succhiando avidamente quella superba abbondanza.
Non ci ha messo molto a venire…
Irrigidendosi, e allungando le gambe, sospirando sommessamente, mi è venuto in bocca copiosamente riempiendola tutta.
Ho fatto in modo di non perdere nemmeno una goccia di quel nettare caldo e delizioso, ingoiando tutto avidamente…
Appena finito mi sono rialzato tutto accaldato. Mi si avvicina all’orecchio e dice:
- Andiamo in bagno? Staremo meglio.
- Preferirei di no, non hai un posto migliore?
- Allora a casa mia, abito qui vicino, ci verresti?
- Molto volentieri...andiamo pure.
Ci alziamo e ci incamminiamo verso l’uscita. Saliamo in macchina e pochi minuti dopo eravamo in ascensore per...casa sua.
- Ciao io mi chiamo Alberto.
- Io Franco, piacere.
Una volta dentro casa mi si avvicina e mi chiede:
- Ti è piaciuto quello che mi mi fatto al cinema?
- Si tanto, davvero.
- E dimmi, lo rifaresti ancora?
- Certo che si.
- Ma tu sei attivo o passivo?
- Credo entrambe le cose ma con profonda propensione al passivo, mi piace essere
preso, coccolato, accarezzato e...riempito…
- Perfetto, io sono solo attivo anche se a volte mi piace che mi si accarezzi il
buchetto…
Nel frattempo si era dato da fare con i miei abiti. Mi aveva quasi spogliato del tutto.
Ero rimasto solo il slip e canottiera. Che ha sfilata subito, iniziando a baciarmi un po dappertutto facendomi contorcere al desiderio che mi stava salendo prepotentemente.
Dopo avermi sfilato anche lo slip, si è spogliato pure lui completamente.
Mi ha preso per mano e mi ha accompagnato in camera da letto.
Mi ci ha fatto salire sopra facendomi mettere caponi, a pecora.
Ho accettato molto di buon grado la richiesta mettendomi ginocchioni e culo all’aria.
Si è posizionato dietro di me iniziando a baciarmi un po dappertutto, in particolare tra le natiche che palpitavano frementi e in attesa…
Io, ginocchia divaricate più che potevo, mi offrivo alle sue voglie come meglio potevo.
Ha appoggiato la punta sul buchetto e ha cominciato a spingere delicatamente, come per paura di farmi male.
- Spingi pure fino in fondo, la porta è già aperta e l’ingresso è libero…
Ho spinto a mia volta decisamente e me lo sono sentito scivolare dentro che era una delizia...scivolosa.
Ha iniziato a fare avanti e indietro assecondato da me, ma stando all’erta che non uscisse fuori nemmeno di un millimetro.
Pochi secondi dopo mi sono sentito inondare dal suo sperma bollente e copioso.
Me lo sentivo dentro che era una delizia scivolosa e caldissima.
Lo sentivo bofonchiare parole sconnesse mentre mi riempiva il culo facendomi impazzire e venire a mia volta come una fontanella sull’asciugamani che aveva steso sul lettone accogliente.
Ci siamo poi abbandonati, sfiniti, sul letto, ma ancora appiccicati l’uno all’altro.
Ha presola mia mano e l’ha appoggiata sul suo cazzo, ancora in tiro e duro.
- Lo prenderesti ancora in bocca Franco?
- Volentieri Alberto, molto volentieri.
Mi giro come a 69 su di lui e me lo infilo fino in gola iniziando a succhiare avidamente mentre sentivo le sue dita che sfioravano il mio culo ancora umido e grondante.
Ha iniziato ad infilarci una, poi due, poi tre dita facendomi gorgogliare e tremare tutto
mentre io acceleravo con la bocca per farmelo venire ancora in gola.
Non ci ha messo molto a farlo e mi ha riempito la bocca inverosimilmente…
Ho ingoiato tutto avidamente mentre pure io venivo ancora una volta grazie alle sapienti dita di Alberto…
Dopo un bel po ci siamo rimessi un pochino in sesto e, dopo un ulteriore abbraccio,
ci siamo accomiatati.
- Grazie Alberto, mi hai fatto felice e mi hai fatto godere tantissimo...Grazie.
- Anche tu Franco mi hai fatto godere davvero tanto e...grazie pure a te.
- Ci rivedremo ancora Alberto?
- Certo che si, se vorrai.
- Si che lo voglio, però la prossima volta verrai tu da me anche perché vorrei farti una
sorpresa che spero ti piacerà…
- Di che si tratta?
- Eh...no...altrimenti che sorpresa sarebbe?
- Hai ragione, scusami.
Ci scambiamo i numeri di telefono e, dopo un bacio me e torno, felice, a casa...
Con uno scatto mi sono alzato e mi sono detto:
- Ma che ci fai qui a poltrire? Esci, vai fuori e chissà che non ti capiti qualcosa di
buono. Stando qui ti annoi soltanto.
Detto, fatto. Poco dopo ero in macchina anche se non avevo una meta precisa.
Circa mezz’ora dopo ero in città e, data l’ora, c’era poco traffico.
Gironzolando qui e là mi sono ritrovato davanti ad un cinema.
- Perché no? - mi sono detto -
Ho parcheggiato l’auto e sono entrato nel locale dove ho visto che davano un film di fantascienza.
Faccio il biglietto, entro e mi fermo all’ingresso per abituare gli occhi alla penombra della sala.
Do un’occhiata in giro e vedo che c’erano pochi avventori sparsi qua e là.
Nell’ultima fila ho visto che c’era seduta solo una persona.
Mi dirigo in quella direzione ed entro nella fila di sedili, sedendomi ad una poltrona di distanza da lui.
Con poca speranza mi sono messo in attesa degli eventi appoggiando il mio braccio sinistro sullo schienale della poltrona che ci divideva,
Dopo un po ho cercato di allungare le dita per sfiorare in qualche modo la sua spalla.
L’ho toccata leggermente e mi sono subito ritratto.
Lui si è girato verso di me e, nella penombra, mi è sembrato che mi sorridesse.
Ho ricambiato il sorriso e, un attimo dopo, ce l’avevo accanto a me.
- Ci siamo – ho pensato – e speriamo...bene…
Qualche secondo dopo mi sono sentito sfiorare la gamba sinistra leggermente.
Non mi sono spostato di un millimetro, al che lui, come incoraggiato, ha accentuato la pressione e allungando una mano verso la mia gamba.
Mi sono messo in attesa degli eventi mentre il cuore batteva velocemente…
La sua mano risaliva lungo la mia coscia arrivando all’apertura dei pantaloni e mi accarezzava delicatamente.
Ho allargato le gambe per agevolare le sue iniziative ed o sentito che la mano stava entrando dentro il pantalone dalla cintura facendomi emettere un sospiro profondo.
L’altra sua mano ha preso la mia e l’ha guidata verso la patta dei suoi pantaloni appoggiandola al suo inguine.
Ho sentito subito qualcosa di piacevolmente duro e grosso che palpitava…
Ha aperto la zip facendo uscire fuori quanto avevo appena sfiorato con la mano.
Lui l’ha guidata verso il suo pacco e me l’ha fatto impugnare. Era davvero bello grosso e lungo…
Guidando la mia mano ha iniziato a fare su e giù, mentre la sua mi stava accarezzando deliziosamente il pene.
Ho continuato da solo il su e giù su di lui, mentre lo sentivo ansimare…
- Ti piace? Ma lo sai che sei bravo?
- Si che mi piace, faccio bene così?
- Lo fai benissimo, continua...e...lo prenderesti in bocca? Mi faresti impazzire…
Tolgo la sua mano dai miei pantaloni, lascio il suo membro e mi inchino verso di lui
fino a sfiorare quel superbo arnese con le labbra.
Apro la bocca e me lo infilo tutto dentro, fino in gola, iniziando a fare su e giù.
Prima delicatamente, poi sempre più velocemente succhiando avidamente quella superba abbondanza.
Non ci ha messo molto a venire…
Irrigidendosi, e allungando le gambe, sospirando sommessamente, mi è venuto in bocca copiosamente riempiendola tutta.
Ho fatto in modo di non perdere nemmeno una goccia di quel nettare caldo e delizioso, ingoiando tutto avidamente…
Appena finito mi sono rialzato tutto accaldato. Mi si avvicina all’orecchio e dice:
- Andiamo in bagno? Staremo meglio.
- Preferirei di no, non hai un posto migliore?
- Allora a casa mia, abito qui vicino, ci verresti?
- Molto volentieri...andiamo pure.
Ci alziamo e ci incamminiamo verso l’uscita. Saliamo in macchina e pochi minuti dopo eravamo in ascensore per...casa sua.
- Ciao io mi chiamo Alberto.
- Io Franco, piacere.
Una volta dentro casa mi si avvicina e mi chiede:
- Ti è piaciuto quello che mi mi fatto al cinema?
- Si tanto, davvero.
- E dimmi, lo rifaresti ancora?
- Certo che si.
- Ma tu sei attivo o passivo?
- Credo entrambe le cose ma con profonda propensione al passivo, mi piace essere
preso, coccolato, accarezzato e...riempito…
- Perfetto, io sono solo attivo anche se a volte mi piace che mi si accarezzi il
buchetto…
Nel frattempo si era dato da fare con i miei abiti. Mi aveva quasi spogliato del tutto.
Ero rimasto solo il slip e canottiera. Che ha sfilata subito, iniziando a baciarmi un po dappertutto facendomi contorcere al desiderio che mi stava salendo prepotentemente.
Dopo avermi sfilato anche lo slip, si è spogliato pure lui completamente.
Mi ha preso per mano e mi ha accompagnato in camera da letto.
Mi ci ha fatto salire sopra facendomi mettere caponi, a pecora.
Ho accettato molto di buon grado la richiesta mettendomi ginocchioni e culo all’aria.
Si è posizionato dietro di me iniziando a baciarmi un po dappertutto, in particolare tra le natiche che palpitavano frementi e in attesa…
Io, ginocchia divaricate più che potevo, mi offrivo alle sue voglie come meglio potevo.
Ha appoggiato la punta sul buchetto e ha cominciato a spingere delicatamente, come per paura di farmi male.
- Spingi pure fino in fondo, la porta è già aperta e l’ingresso è libero…
Ho spinto a mia volta decisamente e me lo sono sentito scivolare dentro che era una delizia...scivolosa.
Ha iniziato a fare avanti e indietro assecondato da me, ma stando all’erta che non uscisse fuori nemmeno di un millimetro.
Pochi secondi dopo mi sono sentito inondare dal suo sperma bollente e copioso.
Me lo sentivo dentro che era una delizia scivolosa e caldissima.
Lo sentivo bofonchiare parole sconnesse mentre mi riempiva il culo facendomi impazzire e venire a mia volta come una fontanella sull’asciugamani che aveva steso sul lettone accogliente.
Ci siamo poi abbandonati, sfiniti, sul letto, ma ancora appiccicati l’uno all’altro.
Ha presola mia mano e l’ha appoggiata sul suo cazzo, ancora in tiro e duro.
- Lo prenderesti ancora in bocca Franco?
- Volentieri Alberto, molto volentieri.
Mi giro come a 69 su di lui e me lo infilo fino in gola iniziando a succhiare avidamente mentre sentivo le sue dita che sfioravano il mio culo ancora umido e grondante.
Ha iniziato ad infilarci una, poi due, poi tre dita facendomi gorgogliare e tremare tutto
mentre io acceleravo con la bocca per farmelo venire ancora in gola.
Non ci ha messo molto a farlo e mi ha riempito la bocca inverosimilmente…
Ho ingoiato tutto avidamente mentre pure io venivo ancora una volta grazie alle sapienti dita di Alberto…
Dopo un bel po ci siamo rimessi un pochino in sesto e, dopo un ulteriore abbraccio,
ci siamo accomiatati.
- Grazie Alberto, mi hai fatto felice e mi hai fatto godere tantissimo...Grazie.
- Anche tu Franco mi hai fatto godere davvero tanto e...grazie pure a te.
- Ci rivedremo ancora Alberto?
- Certo che si, se vorrai.
- Si che lo voglio, però la prossima volta verrai tu da me anche perché vorrei farti una
sorpresa che spero ti piacerà…
- Di che si tratta?
- Eh...no...altrimenti che sorpresa sarebbe?
- Hai ragione, scusami.
Ci scambiamo i numeri di telefono e, dopo un bacio me e torno, felice, a casa...
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