Voglia matta di Angela
di
Brunoblues92
genere
tradimenti
Angela é una tirocinante della mia azienda. Una ragazza ventenne piccolina, molto magra, tettine, culettino, faccia d'angelo. La classica ragazza che vorresti che tuo figlio portasse a casa. Io ormai vado per i 46, sono sposato da 15 anni e ho due figli da mia moglie Lucia. Con Lucia le cose vanno benissimo, solo che ormai abbiamo veramente poca voglia anche di strusciarci. É triste perché la amo molto ma ormai non riusciamo più ad avere un intesa sessuale.
Non ho mai avuto amanti o scappatelle, anche se avrei potuto, ma quando é arrivata Angela é cambiato tutto. Ho iniziato a guardarla in modo diverso quando siamo rimasti insieme nell'ascensore, e il suo culo é andato a poggiarsi inconsapevolmente (almeno pensavo inizialmente) sul mio ventre. Ho fatto veramente fatica a mantenere un distacco anche perché la cosa mi ha provocato un erezione non indifferente. Lei d'altro canto, di giorno in giorno si faceva sempre più disinibita, aumentavano i sorrisini, le mani sulle spalle, i doppi sensi. Un giorno ci ritrovammo in pausa pranzo e mi resi conto che ormai ero irrecuperabile. Non riuscivo a smettere di guardare la scollatura della sua camicia, non esagerata devo dire, ma che mi mandava ai matti perché faceva intravedere quello che c'era sotto. Lei se ne accorse e la vidi andare via in bagno dopo poco. Tornò dal bagno e mi disse "guarda ti devo dare una cosa" e mi diede una piccola scatoletta. Feci per aprirla ma mi disse di aspettare un momento in cui mi trovavo da solo. Il punto é che ero veramente troppo arrapato per aspettare, così andai in bagno, aprii la scatola e trovai le sue mutandine, profumate di fica, e un bigliettino con scritto "quando vuoi". Tornai e non c'era più. Finí il pranzo in fretta e tornai in ufficio. Cercai di fuggire da qualsiasi pensiero ma la voglia era veramente troppo grande, così comunicai alla mia segretaria che avrei voluto parlare con Angela a fine turno. Mentre tutti se ne andavano, la mia segretaria entrò in ufficio chiedendomi se poteva andare via già dato che Angela era già arrivata. Le dissi di si e feci accomodare Angela. Angela si sedette di fronte a me aspettando che io facessi una mossa, ogni tanto socchiudeva le gambe per mostrarmi il ben di dio che voleva offrirmi. Io mi alzai per chiudere la porta a chiave, lei si alzò di scatto, io la afferrai da dietro e iniziai a spogliarla ferocemente. Ogni tanto le nostre lingue si avvicinavano ma io ero troppo occupato a strapparle i vestiti di dosso. Nel frattempo mi ero calato i pantaloni e le mutande, e iniziai a scoparla da dietro con forza, lei urlava e io continuavo sempre piu forte. Finimmo per terra e continuai a scoparla con violenza, poi la girai, volevo mangiare la sua fica. Mentre assaporavo i suoi frutti sopra di lei, Angela fece un giro completo su se stessa per prendere il mio cazzo in bocca. Iniziai a scoparle la bocca come un matto, e ne frattempo le leccavo ogni parte del corpo scoperta. Ci alzammo, lei totalmente sbavata e sporca, io voglioso di finire l'opera. Le dissi che avrei infilato il cazzo nel suo culetto, non oppose resistenza. La attaccai al muro e iniziai a pompare forte, a ogni botta aumentavo la forza e la velocità, al sentivo urlare sia dal dolore che dal piacere, quando fui pronto sborrai tutto nel suo culo ormai spanato. Siamo ancora amanti, e non c'é cosa più bella al mondo che entrare a lavoro e trovare la propria tirocinante pronta per farti un pompino di benvenuto.
Non ho mai avuto amanti o scappatelle, anche se avrei potuto, ma quando é arrivata Angela é cambiato tutto. Ho iniziato a guardarla in modo diverso quando siamo rimasti insieme nell'ascensore, e il suo culo é andato a poggiarsi inconsapevolmente (almeno pensavo inizialmente) sul mio ventre. Ho fatto veramente fatica a mantenere un distacco anche perché la cosa mi ha provocato un erezione non indifferente. Lei d'altro canto, di giorno in giorno si faceva sempre più disinibita, aumentavano i sorrisini, le mani sulle spalle, i doppi sensi. Un giorno ci ritrovammo in pausa pranzo e mi resi conto che ormai ero irrecuperabile. Non riuscivo a smettere di guardare la scollatura della sua camicia, non esagerata devo dire, ma che mi mandava ai matti perché faceva intravedere quello che c'era sotto. Lei se ne accorse e la vidi andare via in bagno dopo poco. Tornò dal bagno e mi disse "guarda ti devo dare una cosa" e mi diede una piccola scatoletta. Feci per aprirla ma mi disse di aspettare un momento in cui mi trovavo da solo. Il punto é che ero veramente troppo arrapato per aspettare, così andai in bagno, aprii la scatola e trovai le sue mutandine, profumate di fica, e un bigliettino con scritto "quando vuoi". Tornai e non c'era più. Finí il pranzo in fretta e tornai in ufficio. Cercai di fuggire da qualsiasi pensiero ma la voglia era veramente troppo grande, così comunicai alla mia segretaria che avrei voluto parlare con Angela a fine turno. Mentre tutti se ne andavano, la mia segretaria entrò in ufficio chiedendomi se poteva andare via già dato che Angela era già arrivata. Le dissi di si e feci accomodare Angela. Angela si sedette di fronte a me aspettando che io facessi una mossa, ogni tanto socchiudeva le gambe per mostrarmi il ben di dio che voleva offrirmi. Io mi alzai per chiudere la porta a chiave, lei si alzò di scatto, io la afferrai da dietro e iniziai a spogliarla ferocemente. Ogni tanto le nostre lingue si avvicinavano ma io ero troppo occupato a strapparle i vestiti di dosso. Nel frattempo mi ero calato i pantaloni e le mutande, e iniziai a scoparla da dietro con forza, lei urlava e io continuavo sempre piu forte. Finimmo per terra e continuai a scoparla con violenza, poi la girai, volevo mangiare la sua fica. Mentre assaporavo i suoi frutti sopra di lei, Angela fece un giro completo su se stessa per prendere il mio cazzo in bocca. Iniziai a scoparle la bocca come un matto, e ne frattempo le leccavo ogni parte del corpo scoperta. Ci alzammo, lei totalmente sbavata e sporca, io voglioso di finire l'opera. Le dissi che avrei infilato il cazzo nel suo culetto, non oppose resistenza. La attaccai al muro e iniziai a pompare forte, a ogni botta aumentavo la forza e la velocità, al sentivo urlare sia dal dolore che dal piacere, quando fui pronto sborrai tutto nel suo culo ormai spanato. Siamo ancora amanti, e non c'é cosa più bella al mondo che entrare a lavoro e trovare la propria tirocinante pronta per farti un pompino di benvenuto.
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