Devo dirlo a qualcuno
di
Alexc
genere
tradimenti
Devo dirlo a qualcuno e l'unica cosa che posso fare è scriverlo. A chi potrei dirlo? A famigliari? Ad amici?
No.
Io, Alex, ho 33 anni. Monia 26. Sposati da 3 anni. Perfetti. Grande intesa sessuale. mai desiderato tradirla. mai. poi succede che viene a trovarci la sorellina di Monia. Vera, quasi 17 anni. la conosco da quando era piccola. io e Monia siamo stati fidanzati a lungo. monia è molto carina, alta, capelli neri corti, gran fisico. Vera è forse ancora più bella. 1,68, capelli lunghi neri ricci, occhi scuri come la pelle, magra ma con un gran seno. dice che rimane il weekend. noi abitiamo a roma, lei con la famiglia in un paesetto emiliano. il sabato Monia lavora in palestra fino alle nove di sera. io il sabato sto a casa e suono la chitarra. mi esercito, ho un gruppo. Vera è lì. parliamo, beviamo. dice che vuole stare ad ascoltarmi se non mi dà fastidio. io suono. spesso mi fermo, scherziamo e beviamo. Vera tira fuori un po' di fumo. fumiamo un po'. indossa un vestitino color pesca e piedi scalzi. una cavigliera con dei sonagli. ha piedi molto belli e curati. glielo dico. lei sorride, imbarazzata. beviamo ancora. lei dice che le piace come muovo le dita sulla chitarra. c'è tensione. la sento. e imbarazzo. smetto di suonare. sono eccitato. ma non so come andrà a finire. sono imbarazzato. giro un'altra canna. beviamo ancora. le preparo un cockatil. lei è seduta sul tappeto. le guardo le gambe, mi eccita. Vera si alza, barcolla un po'. va in bagno. io le guardo il culo, il vestito è di cotone, fino, si intuisce la linea degli slip. a quel punto sono troppo eccitato. non ho più remore o paura, la voglio. quando torna dal bagno la faccio bere ancora. e fumare. scherziamo. le dico che dovrebbe fare da corista al mio gruppo. o da ballerina. lei dice che non balla bene. io rispondo che non è vero e poi con il fisico che ha non deve far troppa fatica ad attirare l'attenzione. lei arrossisce ma è contenta. io le dico: prova. prova a ballare,dai. lei esita. poi si alza e inizia a ballare. bene, dico, sei perfetta. le dico: adesso fammi vedere. lei mi guarda, rossa di imbarazzo e alcol. fammi vedere un po' che fisico hai. no, che dici, risponde. io le dico: ti vergogni a farti vedere in slip e reggiseno? è come il costume, ti ho visto mille volte in costume. lei abbassa lo sguardo: non ho il reggiseno però. fa lo stesso, dico, avanti. lo dico con tono più duro, più autoritario. poi sorrido: fa conto che sia un provino, balli un po' e poi basta... se sei brava ti promuovo a ballerina. sorrido ancora. lei mi guarda incerta. io faccio di sì con la testa. solo per un po',dice, e si sfila il vestito dalla testa. ha un seno bellissimo, una terza sembra, molto sodo, i capezzoli son diritti, per l'imbarazzo o forse l'eccitazione, non so. balla un po' poi si ferma. io le dico brava e mi alzo. le sono davanti, la guardo fissa negli occhi: togliti le mutandine, Vera. Lei mi guarda, è rossa, dice, ma... e poi, no dai. io le metto le mani sulle spalle, le spalle nude e abbronzate. togliti le mutandine, non farmelo ripetere. lei china lo sguardo: solo per un attimo però, dice. io mi allontano di un passo: toglile. Vera si china e si abbassa le mutandine fino alle ginocchia, poi mi guarda, timida, imbarazzata ma anche eccitata. io sorrido. è abbastanza così vero, dice, e si china per tirarsi su le mutandine. no, dico io. non urlo ma uso un tono duro. lei si ferma, mi guarda con un sorriso incerto. io mi avvicino , le prendo i capelli dietro la nuca con una mano e con l'altra le premo sulla spalla. la costringo ad inginocchiarsi. la tengo ferma per i capelli e mi sbottono i jeans. il mio cazzo salta fuori dal bordo degli slip. prendilo in bocca, dico. lei mugugna: alex ma... io dico: fallo e non dire nulla. poi le premo il viso verso il mio cazzo e le stringo più forte i capelli. Vera lo prende in bocca. le muovo la testa avanti e indietro per un po'. poi inizia a farlo da sola. si aiuta con una mano. io la guardo. vedo il mio cazzo entrare nella sua bocca e da sopra le spalle il culetto ondeggiare avanti e indietro seguendo il movimento della testa. le strizzo i seni e le pizzico i capezzoli. la sorellina di mia moglie è in ginocchio, nuda, mi succhia il cazzo. è troppo eccitante, non mi trattengo. manda giù tutto, dico, e le spingo la faccia contro il mio addome. vengo e quasi la soffoco. mi allontano. vera guarda per terra, tossisce e si pulisce la bocca con la mano. è ancora in ginocchio, sul tappeto davanti a me. la pelle abbronzata, il seno splendido, i lunghi capelli ricci sul viso. le mutandine sono scivolate alle caviglie, impigliate nei sonagli. mi guarda e abbozza un sorriso imbarazzato. anch'io sorrido.
questa è stata la prima volta. poteva essere l'ultima. ma non è stato così.
No.
Io, Alex, ho 33 anni. Monia 26. Sposati da 3 anni. Perfetti. Grande intesa sessuale. mai desiderato tradirla. mai. poi succede che viene a trovarci la sorellina di Monia. Vera, quasi 17 anni. la conosco da quando era piccola. io e Monia siamo stati fidanzati a lungo. monia è molto carina, alta, capelli neri corti, gran fisico. Vera è forse ancora più bella. 1,68, capelli lunghi neri ricci, occhi scuri come la pelle, magra ma con un gran seno. dice che rimane il weekend. noi abitiamo a roma, lei con la famiglia in un paesetto emiliano. il sabato Monia lavora in palestra fino alle nove di sera. io il sabato sto a casa e suono la chitarra. mi esercito, ho un gruppo. Vera è lì. parliamo, beviamo. dice che vuole stare ad ascoltarmi se non mi dà fastidio. io suono. spesso mi fermo, scherziamo e beviamo. Vera tira fuori un po' di fumo. fumiamo un po'. indossa un vestitino color pesca e piedi scalzi. una cavigliera con dei sonagli. ha piedi molto belli e curati. glielo dico. lei sorride, imbarazzata. beviamo ancora. lei dice che le piace come muovo le dita sulla chitarra. c'è tensione. la sento. e imbarazzo. smetto di suonare. sono eccitato. ma non so come andrà a finire. sono imbarazzato. giro un'altra canna. beviamo ancora. le preparo un cockatil. lei è seduta sul tappeto. le guardo le gambe, mi eccita. Vera si alza, barcolla un po'. va in bagno. io le guardo il culo, il vestito è di cotone, fino, si intuisce la linea degli slip. a quel punto sono troppo eccitato. non ho più remore o paura, la voglio. quando torna dal bagno la faccio bere ancora. e fumare. scherziamo. le dico che dovrebbe fare da corista al mio gruppo. o da ballerina. lei dice che non balla bene. io rispondo che non è vero e poi con il fisico che ha non deve far troppa fatica ad attirare l'attenzione. lei arrossisce ma è contenta. io le dico: prova. prova a ballare,dai. lei esita. poi si alza e inizia a ballare. bene, dico, sei perfetta. le dico: adesso fammi vedere. lei mi guarda, rossa di imbarazzo e alcol. fammi vedere un po' che fisico hai. no, che dici, risponde. io le dico: ti vergogni a farti vedere in slip e reggiseno? è come il costume, ti ho visto mille volte in costume. lei abbassa lo sguardo: non ho il reggiseno però. fa lo stesso, dico, avanti. lo dico con tono più duro, più autoritario. poi sorrido: fa conto che sia un provino, balli un po' e poi basta... se sei brava ti promuovo a ballerina. sorrido ancora. lei mi guarda incerta. io faccio di sì con la testa. solo per un po',dice, e si sfila il vestito dalla testa. ha un seno bellissimo, una terza sembra, molto sodo, i capezzoli son diritti, per l'imbarazzo o forse l'eccitazione, non so. balla un po' poi si ferma. io le dico brava e mi alzo. le sono davanti, la guardo fissa negli occhi: togliti le mutandine, Vera. Lei mi guarda, è rossa, dice, ma... e poi, no dai. io le metto le mani sulle spalle, le spalle nude e abbronzate. togliti le mutandine, non farmelo ripetere. lei china lo sguardo: solo per un attimo però, dice. io mi allontano di un passo: toglile. Vera si china e si abbassa le mutandine fino alle ginocchia, poi mi guarda, timida, imbarazzata ma anche eccitata. io sorrido. è abbastanza così vero, dice, e si china per tirarsi su le mutandine. no, dico io. non urlo ma uso un tono duro. lei si ferma, mi guarda con un sorriso incerto. io mi avvicino , le prendo i capelli dietro la nuca con una mano e con l'altra le premo sulla spalla. la costringo ad inginocchiarsi. la tengo ferma per i capelli e mi sbottono i jeans. il mio cazzo salta fuori dal bordo degli slip. prendilo in bocca, dico. lei mugugna: alex ma... io dico: fallo e non dire nulla. poi le premo il viso verso il mio cazzo e le stringo più forte i capelli. Vera lo prende in bocca. le muovo la testa avanti e indietro per un po'. poi inizia a farlo da sola. si aiuta con una mano. io la guardo. vedo il mio cazzo entrare nella sua bocca e da sopra le spalle il culetto ondeggiare avanti e indietro seguendo il movimento della testa. le strizzo i seni e le pizzico i capezzoli. la sorellina di mia moglie è in ginocchio, nuda, mi succhia il cazzo. è troppo eccitante, non mi trattengo. manda giù tutto, dico, e le spingo la faccia contro il mio addome. vengo e quasi la soffoco. mi allontano. vera guarda per terra, tossisce e si pulisce la bocca con la mano. è ancora in ginocchio, sul tappeto davanti a me. la pelle abbronzata, il seno splendido, i lunghi capelli ricci sul viso. le mutandine sono scivolate alle caviglie, impigliate nei sonagli. mi guarda e abbozza un sorriso imbarazzato. anch'io sorrido.
questa è stata la prima volta. poteva essere l'ultima. ma non è stato così.
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