Sottomesso dal Padrone di casa pt.5: finale
di
Di9.
genere
gay
Per commenti o proposte: dick-89@hotmail.it
Mi inginocchio e faccio per prenderlo in bocca, quando sento la voce del mio Padrone: - Cosa ti ho insegnato, troia?
- Signor Mauro, posso succhiarle il cazzo per favore? - dico intuendo.
- Non so, cerca di essere più convincente. - risponde lui, ridendo.
- Può farmi l'onore di farsi fare un pompino?
- Si, troia. Datti da fare, da brava. - dice mettendomi la mano sulla testa.
- Un bellissimo primo piano mentre supplichi di succhiare il cazzo, brava. Finalmente hai capito il tuo ruolo, puttanella. - dice il Padrone.
La presa della mano di Mauro si fa più forte e comincio a leccare bene il cazzo.
- Prendimi in bocca i coglioni, troia.
Eseguo e glieli lecco, tornando poi sul cazzo, che è ormai di marmo.
- Sei proprio una zoccola - dice Mauro, eccitatissimo. - e guardami negli occhi mentre me lo succhi.
Cerco di fare del mio meglio e di insalivarlo bene, senza staccare gli occhi dai suoi. Passo la lingua sulla cappella, sulle palle e sull'asta e poi lo imbocco, cominciando a pompare. Mauro geme e si eccita sempre di più e più si eccita più capisco quanto in realtà sia porco.
- Troia abituati, perché questa sarà la tua colazione tutte le mattine. Sei una zoccola! - e così dicendo mi preme la mano sulla testa per farmi ingoiare del tutto il suo cazzo. Ancora non ci riesco e mi provoca dei conati che mi fanno lacrimare gli occhi e sbavare il trucco.
- Ecco così, guarda come ti si addice il trucco sbavato! - grida praticamente scopandomi la bocca, per poi staccarsi improvvisamente - Ora basta, è tempo di dedicarmi a questo culetto!
Mi spinge così a terra, facendomi finire a a pecora sul pavimento.
- Che bel culo... mmm... è il momento di aprirlo bene!
Mi arrivano due sculacciate secche, sento il culo in fiamme e lancio un gridolino.
- Te lo faccio viola troia! - dice infoiato, continuando a sculacciarmi.
Dopo averlo arrossato come si deve sento la sua lingua sul buchetto e comincio a gemere. Passa qualche minuto fin quando si stacca, mi mette le mani sui fianchi e sento la cappella dura premermi sul buchino.
È grosso e mi fa male, non posso fare a meno di lamentarmi.
- È ancora strettino, sta troia era vergine davvero. Non ti preoccupare che te lo faccio diventare una galleria zoccola! - mi dice. Sento il lubrificante e il suo cazzo tutto dentro in un colpo e grido.
Il mio Padrone e il vicino ridono e mi sfottono.
Mauro mi scopa forte da subito senza pietà facendomi gridare e sculacciandomi.
- Troia, sei solo una troia. Vedrai da ora in poi, ti monto tutti i giorni. Pure in ascensore ti scopo. Ti faccio gridare, lo devono sapere tutti cosa sei.
Il mio Padrone ride e riprende tutto. Non riesco a non gridare, mi sta sfondando.
Vedo il Padrone appoggiare la telecamera su un cavalletto e venire verso di me.
Si slaccia i pantaloni e resta con il cazzo duro davanti a me.
- Implora troia - mi dice.
Capisco cosa vuole, ma non riesco a parlare a causa del cazzone che mi sta scopando il culo.
Sento una sberla fortissima sul culo da parte di Mauro, che mi dice: Ti ha dato un ordine puttana!
Mi faccio forza e dico balbettando: Per favore Padrone, può mettermelo in bocca?
Il Padrone sorride e comincia a sbattermelo con forza in gola. Mi stanno stantuffando entrambi senza pietà.
Tra sculacciate e insulti vanno avanti così dieci minuti buoni, fin quando entrambi si levano e mi mettono in ginocchio con i loro cazzi in mano. Comincio a masturbarli mentre il Padrone mi riprende.
- Apri la bocca, troia. - dice Mauro appena prima di sborrare. Parte va in bocca e parte in viso, così come quella del Padrone.
- Ti dona proprio, ora pulisci- dice il Padrone.
Li slinguo entrambi e una volta finito li vedo soddisfatti.
- Non pensi che sia ora di lavare sta cagna per bene? - dice Mauro al Padrone.
- Stavo proprio pensando la stessa cosa. - risponde lui.
Non riesco a capire, ma vengo tirato per i collare e portato in bagno camminando a quattro zampe con loro ai lati.
Mi fanno entrare nella vasca e mi mettono in ginocchio, ridendo.
- Apri la bocca puttana. - dice Mauro putandomi il cazzo verso la faccia. Realizzo cosa vogliono fare e comincio a pregarli: No, per favore questo no!
Mi arriva subito una sberla forte in faccia da parte di Mauro.
- Zitta troia, o finisci per strada così. Anzi ora ci preghi di farlo.
Piagnucolando chiedo: - Per favore potete lavarmi?
I due sghignazzano e cominciano ad urinarmi addosso e in bocca ammonendomi di non perdermene neppure una goccia.
- Hai visto? Sei stata brava zoccola.- dice il Padrone - Ora vattene a casa. Quando abbiamo voglia ti facciamo sapere. Ah ho dato le chiavi del tuo appartamento a Mauro. Così se ti vuole chiavare nel tuo letto può entrare quando vuole. Ora esci che puzzi di far schifo.
- Ma così?- protesto. - Ho ancora la gabbietta.
- E te la tieni finché io voglio. Levati ti ho detto. Ora sei nostra.
Esco pieno di sborra e urina, consapevole che la mia vita non sarà mai più quella di prima.
Mi inginocchio e faccio per prenderlo in bocca, quando sento la voce del mio Padrone: - Cosa ti ho insegnato, troia?
- Signor Mauro, posso succhiarle il cazzo per favore? - dico intuendo.
- Non so, cerca di essere più convincente. - risponde lui, ridendo.
- Può farmi l'onore di farsi fare un pompino?
- Si, troia. Datti da fare, da brava. - dice mettendomi la mano sulla testa.
- Un bellissimo primo piano mentre supplichi di succhiare il cazzo, brava. Finalmente hai capito il tuo ruolo, puttanella. - dice il Padrone.
La presa della mano di Mauro si fa più forte e comincio a leccare bene il cazzo.
- Prendimi in bocca i coglioni, troia.
Eseguo e glieli lecco, tornando poi sul cazzo, che è ormai di marmo.
- Sei proprio una zoccola - dice Mauro, eccitatissimo. - e guardami negli occhi mentre me lo succhi.
Cerco di fare del mio meglio e di insalivarlo bene, senza staccare gli occhi dai suoi. Passo la lingua sulla cappella, sulle palle e sull'asta e poi lo imbocco, cominciando a pompare. Mauro geme e si eccita sempre di più e più si eccita più capisco quanto in realtà sia porco.
- Troia abituati, perché questa sarà la tua colazione tutte le mattine. Sei una zoccola! - e così dicendo mi preme la mano sulla testa per farmi ingoiare del tutto il suo cazzo. Ancora non ci riesco e mi provoca dei conati che mi fanno lacrimare gli occhi e sbavare il trucco.
- Ecco così, guarda come ti si addice il trucco sbavato! - grida praticamente scopandomi la bocca, per poi staccarsi improvvisamente - Ora basta, è tempo di dedicarmi a questo culetto!
Mi spinge così a terra, facendomi finire a a pecora sul pavimento.
- Che bel culo... mmm... è il momento di aprirlo bene!
Mi arrivano due sculacciate secche, sento il culo in fiamme e lancio un gridolino.
- Te lo faccio viola troia! - dice infoiato, continuando a sculacciarmi.
Dopo averlo arrossato come si deve sento la sua lingua sul buchetto e comincio a gemere. Passa qualche minuto fin quando si stacca, mi mette le mani sui fianchi e sento la cappella dura premermi sul buchino.
È grosso e mi fa male, non posso fare a meno di lamentarmi.
- È ancora strettino, sta troia era vergine davvero. Non ti preoccupare che te lo faccio diventare una galleria zoccola! - mi dice. Sento il lubrificante e il suo cazzo tutto dentro in un colpo e grido.
Il mio Padrone e il vicino ridono e mi sfottono.
Mauro mi scopa forte da subito senza pietà facendomi gridare e sculacciandomi.
- Troia, sei solo una troia. Vedrai da ora in poi, ti monto tutti i giorni. Pure in ascensore ti scopo. Ti faccio gridare, lo devono sapere tutti cosa sei.
Il mio Padrone ride e riprende tutto. Non riesco a non gridare, mi sta sfondando.
Vedo il Padrone appoggiare la telecamera su un cavalletto e venire verso di me.
Si slaccia i pantaloni e resta con il cazzo duro davanti a me.
- Implora troia - mi dice.
Capisco cosa vuole, ma non riesco a parlare a causa del cazzone che mi sta scopando il culo.
Sento una sberla fortissima sul culo da parte di Mauro, che mi dice: Ti ha dato un ordine puttana!
Mi faccio forza e dico balbettando: Per favore Padrone, può mettermelo in bocca?
Il Padrone sorride e comincia a sbattermelo con forza in gola. Mi stanno stantuffando entrambi senza pietà.
Tra sculacciate e insulti vanno avanti così dieci minuti buoni, fin quando entrambi si levano e mi mettono in ginocchio con i loro cazzi in mano. Comincio a masturbarli mentre il Padrone mi riprende.
- Apri la bocca, troia. - dice Mauro appena prima di sborrare. Parte va in bocca e parte in viso, così come quella del Padrone.
- Ti dona proprio, ora pulisci- dice il Padrone.
Li slinguo entrambi e una volta finito li vedo soddisfatti.
- Non pensi che sia ora di lavare sta cagna per bene? - dice Mauro al Padrone.
- Stavo proprio pensando la stessa cosa. - risponde lui.
Non riesco a capire, ma vengo tirato per i collare e portato in bagno camminando a quattro zampe con loro ai lati.
Mi fanno entrare nella vasca e mi mettono in ginocchio, ridendo.
- Apri la bocca puttana. - dice Mauro putandomi il cazzo verso la faccia. Realizzo cosa vogliono fare e comincio a pregarli: No, per favore questo no!
Mi arriva subito una sberla forte in faccia da parte di Mauro.
- Zitta troia, o finisci per strada così. Anzi ora ci preghi di farlo.
Piagnucolando chiedo: - Per favore potete lavarmi?
I due sghignazzano e cominciano ad urinarmi addosso e in bocca ammonendomi di non perdermene neppure una goccia.
- Hai visto? Sei stata brava zoccola.- dice il Padrone - Ora vattene a casa. Quando abbiamo voglia ti facciamo sapere. Ah ho dato le chiavi del tuo appartamento a Mauro. Così se ti vuole chiavare nel tuo letto può entrare quando vuole. Ora esci che puzzi di far schifo.
- Ma così?- protesto. - Ho ancora la gabbietta.
- E te la tieni finché io voglio. Levati ti ho detto. Ora sei nostra.
Esco pieno di sborra e urina, consapevole che la mia vita non sarà mai più quella di prima.
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