Stralcio di vita vissuta.

di
genere
tradimenti

Siamo negli anni 60, allora si iniziava a lavorare da ragazzi, avevo appena finito la terza media, passando davanti ad un negozio, ho visto un cartello “Cercasi ragazzo” senza riflettere sono entrato.
Conclusione, la mattina successiva ho iniziato quel percorso, Di soldi allora ne giravano pochissimi, dopo una settimana, ho ricevuto la prima paga. Si dice toccare il cielo con un dito, nel mio caso ancora di più. E’ diventato il mio lavoro. Da quelle parti passava una ragazza, bellina ma non eccezionale, imparava a fare la parrucchiera poco distante dal mio posto di lavoro. Ad ogni passaggio davanti al negozio, mi fissava negli occhi, in poco tempo abbiamo iniziato a frequentarci.
A quei tempi il mondo era diverso, del sesso non si sapeva neanche il significato, c’erano posti dove ci si poteva appartare, bisognava essere predisposti, lei invece li sapeva tutti. Il massimo a cui sono arrivato è stato il bacio sulle labbra, neanche con la lingua. Sempre così, ci vedevamo appena di più senza mai oltrepassare il bacio, certo ci stringevamo interamente vestiti, una volta mi sono sborrato nei pantaloni, mamma che li lavava, ha finto di non accorgersi. Dopo cinque mesi di frequentazioni, la bella notizia, sono incinta. In certi casi entrano in contrasto le famiglie, i miei genitori, nella loro ignoranza mi sostenevano, così come i suoi verso di lei. Quando passava davanti al negozio ci guardavamo in cagnesco. La mia mente intanto vagava nelle praterie del sesso, non andavo oltre.
Poi la denuncia, il colloquio con la prima donna poliziotto, o vice commissario, non ricordo. In quel caso mi è scappata la parola “aborto” che stupido, ho aggravato la posizione. Il suo gruppo parentale, ben più esperto del mio, non avevamo tanti appigli, quei pochi venivano smontati.
Quando poi ci informarono che era rimasta incinta, pur essendo vergine, stavamo per essere toccati dalla beatitudine. Si allora il popolino credeva nelle favole. Qualche senso di rimorso l’avevo, mi ponevo mille domande sul bambino. Abbiamo ripreso a vederci, i suoi l’avevano istruita bene “Non toglierti mai le mutande”. Ci restava solo il bacio. Poi un giorno si è tinta i capelli di biondo, quella visione mi ha travolto. Senza aggiungere altri orpelli la conclusione è stata il matrimonio, con le varie dispense a causa della nostra età. Subito dopo il parto. Sotto l’aspetto sessuale quella è stata la metamorfosi, io completamente inesperto, venivo guidato da lei, era bellissimo (per me) sborravo subito senza portare all’orgasmo lei, non sapevo neanche cosa era l’orgasmo. Una sera al rientro dal lavoro l’ho trovata sul letto a scopare con un vicino di casa. Non si sono preoccupati minimamente, quando lui si è alzato ho visto che
sulla pancia avevano macchie di sborra, dicevano che non volevano correre il rischio di
altre gravidanze. Non sapevo che fare, ad un primo momento di scoramento, è seguita una
forte eccitazione, tanto che abbiamo scopato con lui presente. A quel tempo per me quella
era la normalità. Lei si è giustificata, se non ero in grado di procurarle piacere lei avrebbe agito di conseguenza. Anche quella era normalità, io sborravo più volte, lei a volte fingeva, a volte restava inerte, senza nessun orgasmo. Il bambino intanto cresceva, io cominciavo ad acquisire una certa esperienza col sesso, nonostante la mia buona volontà non riuscivo a farla venire, oggi si chiama eiaculazione precoce. Forse era anche un fatto di misura, perché l’altro aveva il cazzo quasi doppio del mio. La stupidità è arrivata al punto che, il gestore del negozio la sera mi ha trattenuto con una scusa, quando siamo rimasti soli, mi ha detto che mia moglie scopava con diversi ragazzi. Anche se lo sapevo, ho sentito un senso di gratitudine verso di lui, l’ho invitato a venire a casa se voleva scoparla anche lui.
Si è rifiutato, mi ha consigliato di diventare uomo. Sono passati quattro forse cinque anni finalmente ero riuscito a farla venire, però lei ormai la strada l’aveva intrapresa, a volte la trovavo a scopare in casa, non solo siccome il bambino era cresciuto, dovevo portarlo a spasso mentre lei dava sfogo alle sue esigenze. Mi sono arreso alle sue necessità, la invitavo a portarsi il ragazzo a casa, ragazzo che spesso cambiava, mi piaceva vederla godere, ora ero veramente innamorato. Mi importava poco di quello che diceva la gente, anzi ne godevo quando mi qualificavano col vero aggettivo. Conclusione il bambino, ormai uomo, non ha alcuna somiglianza con me, avrei potuto ora fare l’esame, che senso avrebbe lo amo come fosse mio, lui non sa nulla, nessuno sa nulla, è arrivato anche il secondo, poi la terza, sicuramente sono miei, ci hanno dato dei nipoti meravigliosi, sono passati settant’anni.
scritto il
2023-08-28
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