La collega francese - Pt. 1
di
Beppe_74
genere
etero
Era un pomeriggio di inizio primavera e faceva ancora freddo. Ero in ufficio quando mi arrivò la telefonata del mio capo per annunciarmi che la settimana successiva a partire da lunedì sarei dovuto andare a Parigi per incontrare un cliente ed avrei dovuto passare li la notte.
La cosa non mi aveva sorpreso, il mio lavoro, mi portava spesso a viaggiare in Italia e in europa, quindi era una normale richiesta, che però mi intrigava perché amo molto Parigi.
Io mi chiamo Beppe, ho 46 anni e sono il responsabile dei servizi professionali di una multinazionale americana. Sono un uomo normale, capelli neri, longilineo, abbastanza nella media, ma in generale abbastanza piacente.
Sono sempre stato un tipo piacevole che non ha mai avuto difficoltà a stabilire relazioni con le altre persone, essendo di indole sempre molto allegro e simpatico.
Avendo sempre lavorato per team internazionali ho degli amici sparsi un pò dovunque e quindi, a seguito della programmazione del viaggio scrivo a un paio di amici/colleghi di parli annunciando il mio arrivo la settimana successiva. Arriva finalmente il giorno della partenza, è un lunedì mattina, mi reco presto all’aeroporto per prendere il mio volo che in paio di ore mi porterà a Parigi.
Tutto fila liscio, nessun ritardo, e verso le 12.00 sono a Parigi. Ho l’appuntamento con il cliente la mattina dopo, per cui per prima cosa mi reco in albergo per lasciare tutto e tuffarmi nel “casino” parigino. Amo passeggiare per le vie vicino alla Senna, nel quartiere dove c’è il Pompidou, il 3rd Arrondissement, il quartiere latino. Parigi sorprende sempre con i suoi palazzi storici, le brasserie, dove mi fermerei in continuo a godermi una birra sui tavolini di ferro battuto rotondi. Passo il pomeriggio così in attesa di andare a cena con un collega a seguito del mio messaggio aveva risposto positivamente.
Ci eravamo dati appuntamenti in un piccolo ristorante, nulla di speciale, nella zona del Louvre. Con mia sorpresa quando ci si incontra, lui è in compagnia di una donna, che mi spiega essere una collega che io non avevo mai visto. Lei si occupa dei partner a Parigi e più in generale in Spagna.
Sono piacevolmente colpito, è una cascata di ricci rossi, occhi nocciola, pelle un pò lentigginosa, con due labbra carnose e sguardo furbo. Fisicamente è alta come me, ha un seno bello sodo ma non esagerato, ma ha davvero un bel culetto. A parte l’aspetto fisico, è anche molto simpatica, disinvolta, insomma un bel tipetto.
La serata scorre veloce, mangiamo qualche specialità locale e tanto vino, come quasi sempre succede quando ci troviamo con i miei colleghi in trasferta. Si fa subito ora di andare, il mio collega deve rientrare, ha la moglie che lo aspetta, mentre lei sembra ancora avere voglia di rimanere in giro.
Mentre il collega prenota un taxi, noi iniziamo a chiacchierare:
⁃ “Che ne dici se facciamo una passeggiata e troviamo un posto per bere qualcosa prima di andare anche noi?”
⁃ “Si dai, vengo spesso da queste parti, conosco un posto qui vicino”
Salutiamo il nostro collega che sta salendo in taxi e iniziamo a passeggiare
⁃ “tu non hai nessuno che ti aspetta” chiedo
⁃ “no, sono felicemente single e poi sono vecchia”
⁃ “ma dai sei ancora una ragazzina” ride dico ”abbiamo la stessa età”
La conversazione continua molto piacevolmente, ci raccontiamo di quanto ci piaccia viaggiare, della passione comune per la fotografia, per il buon cibo. Non tocchiamo argomenti particolarmente scabrosi, ma vedo un luccichio ne suo occhi, che mi è familiare. Mentre parla non riesco a non pensare che buon sapore che deve avere, a come la bacerei, alla sua lingua, come sarebbe bello sentirla nella mia bocca.
Sembra quasi che legga nella mia mente, sembra che capisca il mio desiderio, nel modo in cui mi parla, si muove. Si avrei una voglia matta di baciarla, assaggiarla, mi ha eccitato…e la situazione, ma non posso rischiare con una collega così, alla prima uscita. Beviamo l’ultimo bicchiere, decidiamo di scambiarci i numeri e di sentirci la prossima volta che sarò a Parigi.
La accompagno al taxi e ci salutiamo, con un abbraccio e un bacio sulla guancia che pericolosamente se avvicina all’angolo della bocca, ce ne accorgiamo entrambi, ma finisce li. Sicuramente lei avrà sentito anche la prepotente erezione che mi è istantaneamente venuta. Mi sorride entra nel taxi e sparisce, come se non fosse mai stata li.
Io mi incammino, è bello passeggiare di notte, in una città come Parigi è piacevole e suggestivo, si sente il profumo e della storia e di tutti i fatti accaduti in passato, o almeno a me fa questo effetto.
Sono appena salita in taxi, nel silenzio, mentre la macchina scorre nel poco traffico cittadino, ripenso alla piacevole serata. Che piacevole sorpresa il collega italiano, non ha fatto che squadrami per tutta la serata. A volte sembrava volesse spogliarmi con gli occhi, potevo percepire il suo desiderio, o quando guardava le mie labbra, sembrava le immaginasse a fare chissà che cosa. Devo dire però che più di una volta tutto questo mi ha provocato dei fremiti e ho sentito la mia fica contrarsi e bagnarsi piacevolmente. Si in effetti è da un pò che non mi faccio una sana scopata, ed inizio a sentirne la mancanza. Stasera sarebbe stata la conclusione ideale, poi con una persona così piacevole, però troppo rischi così alla prima uscita con un collega. Certo però che aveva una bella erezione quando ci siamo salutati, chissà come sarebbe stato succhiarglielo o sentirmi martellare. Meglio lasciare stare, ho di nuovo le mutandine bagnate.
Comunque ho deciso, mi dedicherò un pò alla mia fighetta quando arrivo a casa, ho voglia di godere.
Arrivo all’hotel, è passata una buona mezz’ora ormai, saluto alla reception e mi dirigo nella stanza al 5 piano. Entro con la tessera, e la stanza è leggermente illuminata dalle luci esterne, Scosto le tende e un pò defilata in lontananza vedo la Tour Eiffel con i suoi giochi di luce. Ho ancora un senso di eccitazione che mi pervade, mentre mi spoglio per mettermi a letto, vado in bagno a lavare i denti e sento la mia erezione crescere. Ho ancora in mentre lei, il suo bel sculettò, fasciato sicuramente da un intimo striminzito, e da quella bocca, che chissà come sa usare bene.
Levo anche i miei boxer Intimissimi di colore nero, e svetta il mio cazzo in tutta la sua prepotenza. Non è di dimensioni eccezionali, penso nella media, ma è abbastanza tozzo, con le vene in rilievo e una bella cappella lucida. Poi è un pò storto, a banana direi, e pare che dia più piacere, almeno così alcune amiche in gioventù mi hanno raccontato.
Mi sdraio sul letto supino, ho voglia di masturbarmi, di farmi una gran bella sega. Chiudo gli occhi e rivedo lei, la immagino. Immagino di sentire le sue labbra sul mio petto, mi succhia i capezzoli alternativamente e mi guarda negli occhi, come a dire….aspetta..e vedrai. Mentre immagino, la mia mano impugna il mio cazzo e inizio lentamente scappelarlo, tiro giù la pelle al limite, fino a sentire un lieve dolore…e poi di nuovo su. Lentamente godendomi ogni istante di piacere, continuo a scorrere la mano, a volte mi tocco le palle…e po di nuovo su e giù.
Intanto, immagino lei che è arrivata a lambirmi la cappella, con la sua bocca. Immagino che tiri fuori la lingua e la usi per infilarla nel buchino e stimolarmi ancora di più, per poi ingoiato…e sentirla succhiare. Sono veramente eccitato non credo che resisterò molto ho voglia di godere. Ed ecco, che mentre mi perdo in altri dettagli porno e nel suo sguardo, parte il primo fiotto della mia sborrata. Poi un secondo e un terzo, sulla pancia, era tanto che non schizzavo così, sarà stata l’eccitazione.
Scendo dal taxi ed entro a casa. Il mio gattino mi viene incontro e mi saluta con miagolii e fusa. Sono abbastanza stanca, è stata una giornata pesante, voglio andare a letto. Vado in camera e mi spoglio, mi trovo davanti allo specchio, in perizoma semplice ma molto striminzito e reggiseno abbinato. Penso che avrei fatto una bella figura se il collega stasera mi avesse spogliata. Si sono eccitata, ho la fica che si contrae e sono ancora bagnata dai pensieri del taxi. Vado in bagno, levo l’intimo e lo metto a lavare, mi siedo sul water, faccio pipì, mi asciugo con la carta, e sul solo passarla sul clitoride mi da i brividi.
Faccio una doccia veloce, senza bagnarmi i capelli, e indugi col doccino sulla mia fica, mi piace sentire l’acqua che picchietta sulle labbra esterne e sul clitoride. Humm dio quasi vengo così, sono proprio eccitata. Mi asciugo e nuda come faccio sempre, mi metto a letto. Chiudo gli occhi e inizio a pensare a lui..e a quella splendida erezione che ho sentito, sono fradicia, passo il medio tra le labbra e le schiudo.Chissà se è bravo a leccare, secondo me si…da come l’ho visto muovere la bocca, gli avrei volentieri dato da bere oggi. Con questo pensiero, inizio a inserire il primo dito nella figa, poi un secondo, mi penetro piano e immagino sia il suo cazzo a riempirmi. Sfilo le dita e me le porto all bocca, sento il mio sapore e immagino il suo mentre gli prendo in bocca il cazzo e lo faccio impazzire. Ora mi sto strofinando delicatamente il clitoride, sono al limite mi sento veramente porca, e mi piace, e inizio a fremere..a contravi..e mi lascio andare in un lungo orgasmo che mi lascia appagata e con la fica gocciolante.
La cosa non mi aveva sorpreso, il mio lavoro, mi portava spesso a viaggiare in Italia e in europa, quindi era una normale richiesta, che però mi intrigava perché amo molto Parigi.
Io mi chiamo Beppe, ho 46 anni e sono il responsabile dei servizi professionali di una multinazionale americana. Sono un uomo normale, capelli neri, longilineo, abbastanza nella media, ma in generale abbastanza piacente.
Sono sempre stato un tipo piacevole che non ha mai avuto difficoltà a stabilire relazioni con le altre persone, essendo di indole sempre molto allegro e simpatico.
Avendo sempre lavorato per team internazionali ho degli amici sparsi un pò dovunque e quindi, a seguito della programmazione del viaggio scrivo a un paio di amici/colleghi di parli annunciando il mio arrivo la settimana successiva. Arriva finalmente il giorno della partenza, è un lunedì mattina, mi reco presto all’aeroporto per prendere il mio volo che in paio di ore mi porterà a Parigi.
Tutto fila liscio, nessun ritardo, e verso le 12.00 sono a Parigi. Ho l’appuntamento con il cliente la mattina dopo, per cui per prima cosa mi reco in albergo per lasciare tutto e tuffarmi nel “casino” parigino. Amo passeggiare per le vie vicino alla Senna, nel quartiere dove c’è il Pompidou, il 3rd Arrondissement, il quartiere latino. Parigi sorprende sempre con i suoi palazzi storici, le brasserie, dove mi fermerei in continuo a godermi una birra sui tavolini di ferro battuto rotondi. Passo il pomeriggio così in attesa di andare a cena con un collega a seguito del mio messaggio aveva risposto positivamente.
Ci eravamo dati appuntamenti in un piccolo ristorante, nulla di speciale, nella zona del Louvre. Con mia sorpresa quando ci si incontra, lui è in compagnia di una donna, che mi spiega essere una collega che io non avevo mai visto. Lei si occupa dei partner a Parigi e più in generale in Spagna.
Sono piacevolmente colpito, è una cascata di ricci rossi, occhi nocciola, pelle un pò lentigginosa, con due labbra carnose e sguardo furbo. Fisicamente è alta come me, ha un seno bello sodo ma non esagerato, ma ha davvero un bel culetto. A parte l’aspetto fisico, è anche molto simpatica, disinvolta, insomma un bel tipetto.
La serata scorre veloce, mangiamo qualche specialità locale e tanto vino, come quasi sempre succede quando ci troviamo con i miei colleghi in trasferta. Si fa subito ora di andare, il mio collega deve rientrare, ha la moglie che lo aspetta, mentre lei sembra ancora avere voglia di rimanere in giro.
Mentre il collega prenota un taxi, noi iniziamo a chiacchierare:
⁃ “Che ne dici se facciamo una passeggiata e troviamo un posto per bere qualcosa prima di andare anche noi?”
⁃ “Si dai, vengo spesso da queste parti, conosco un posto qui vicino”
Salutiamo il nostro collega che sta salendo in taxi e iniziamo a passeggiare
⁃ “tu non hai nessuno che ti aspetta” chiedo
⁃ “no, sono felicemente single e poi sono vecchia”
⁃ “ma dai sei ancora una ragazzina” ride dico ”abbiamo la stessa età”
La conversazione continua molto piacevolmente, ci raccontiamo di quanto ci piaccia viaggiare, della passione comune per la fotografia, per il buon cibo. Non tocchiamo argomenti particolarmente scabrosi, ma vedo un luccichio ne suo occhi, che mi è familiare. Mentre parla non riesco a non pensare che buon sapore che deve avere, a come la bacerei, alla sua lingua, come sarebbe bello sentirla nella mia bocca.
Sembra quasi che legga nella mia mente, sembra che capisca il mio desiderio, nel modo in cui mi parla, si muove. Si avrei una voglia matta di baciarla, assaggiarla, mi ha eccitato…e la situazione, ma non posso rischiare con una collega così, alla prima uscita. Beviamo l’ultimo bicchiere, decidiamo di scambiarci i numeri e di sentirci la prossima volta che sarò a Parigi.
La accompagno al taxi e ci salutiamo, con un abbraccio e un bacio sulla guancia che pericolosamente se avvicina all’angolo della bocca, ce ne accorgiamo entrambi, ma finisce li. Sicuramente lei avrà sentito anche la prepotente erezione che mi è istantaneamente venuta. Mi sorride entra nel taxi e sparisce, come se non fosse mai stata li.
Io mi incammino, è bello passeggiare di notte, in una città come Parigi è piacevole e suggestivo, si sente il profumo e della storia e di tutti i fatti accaduti in passato, o almeno a me fa questo effetto.
Sono appena salita in taxi, nel silenzio, mentre la macchina scorre nel poco traffico cittadino, ripenso alla piacevole serata. Che piacevole sorpresa il collega italiano, non ha fatto che squadrami per tutta la serata. A volte sembrava volesse spogliarmi con gli occhi, potevo percepire il suo desiderio, o quando guardava le mie labbra, sembrava le immaginasse a fare chissà che cosa. Devo dire però che più di una volta tutto questo mi ha provocato dei fremiti e ho sentito la mia fica contrarsi e bagnarsi piacevolmente. Si in effetti è da un pò che non mi faccio una sana scopata, ed inizio a sentirne la mancanza. Stasera sarebbe stata la conclusione ideale, poi con una persona così piacevole, però troppo rischi così alla prima uscita con un collega. Certo però che aveva una bella erezione quando ci siamo salutati, chissà come sarebbe stato succhiarglielo o sentirmi martellare. Meglio lasciare stare, ho di nuovo le mutandine bagnate.
Comunque ho deciso, mi dedicherò un pò alla mia fighetta quando arrivo a casa, ho voglia di godere.
Arrivo all’hotel, è passata una buona mezz’ora ormai, saluto alla reception e mi dirigo nella stanza al 5 piano. Entro con la tessera, e la stanza è leggermente illuminata dalle luci esterne, Scosto le tende e un pò defilata in lontananza vedo la Tour Eiffel con i suoi giochi di luce. Ho ancora un senso di eccitazione che mi pervade, mentre mi spoglio per mettermi a letto, vado in bagno a lavare i denti e sento la mia erezione crescere. Ho ancora in mentre lei, il suo bel sculettò, fasciato sicuramente da un intimo striminzito, e da quella bocca, che chissà come sa usare bene.
Levo anche i miei boxer Intimissimi di colore nero, e svetta il mio cazzo in tutta la sua prepotenza. Non è di dimensioni eccezionali, penso nella media, ma è abbastanza tozzo, con le vene in rilievo e una bella cappella lucida. Poi è un pò storto, a banana direi, e pare che dia più piacere, almeno così alcune amiche in gioventù mi hanno raccontato.
Mi sdraio sul letto supino, ho voglia di masturbarmi, di farmi una gran bella sega. Chiudo gli occhi e rivedo lei, la immagino. Immagino di sentire le sue labbra sul mio petto, mi succhia i capezzoli alternativamente e mi guarda negli occhi, come a dire….aspetta..e vedrai. Mentre immagino, la mia mano impugna il mio cazzo e inizio lentamente scappelarlo, tiro giù la pelle al limite, fino a sentire un lieve dolore…e poi di nuovo su. Lentamente godendomi ogni istante di piacere, continuo a scorrere la mano, a volte mi tocco le palle…e po di nuovo su e giù.
Intanto, immagino lei che è arrivata a lambirmi la cappella, con la sua bocca. Immagino che tiri fuori la lingua e la usi per infilarla nel buchino e stimolarmi ancora di più, per poi ingoiato…e sentirla succhiare. Sono veramente eccitato non credo che resisterò molto ho voglia di godere. Ed ecco, che mentre mi perdo in altri dettagli porno e nel suo sguardo, parte il primo fiotto della mia sborrata. Poi un secondo e un terzo, sulla pancia, era tanto che non schizzavo così, sarà stata l’eccitazione.
Scendo dal taxi ed entro a casa. Il mio gattino mi viene incontro e mi saluta con miagolii e fusa. Sono abbastanza stanca, è stata una giornata pesante, voglio andare a letto. Vado in camera e mi spoglio, mi trovo davanti allo specchio, in perizoma semplice ma molto striminzito e reggiseno abbinato. Penso che avrei fatto una bella figura se il collega stasera mi avesse spogliata. Si sono eccitata, ho la fica che si contrae e sono ancora bagnata dai pensieri del taxi. Vado in bagno, levo l’intimo e lo metto a lavare, mi siedo sul water, faccio pipì, mi asciugo con la carta, e sul solo passarla sul clitoride mi da i brividi.
Faccio una doccia veloce, senza bagnarmi i capelli, e indugi col doccino sulla mia fica, mi piace sentire l’acqua che picchietta sulle labbra esterne e sul clitoride. Humm dio quasi vengo così, sono proprio eccitata. Mi asciugo e nuda come faccio sempre, mi metto a letto. Chiudo gli occhi e inizio a pensare a lui..e a quella splendida erezione che ho sentito, sono fradicia, passo il medio tra le labbra e le schiudo.Chissà se è bravo a leccare, secondo me si…da come l’ho visto muovere la bocca, gli avrei volentieri dato da bere oggi. Con questo pensiero, inizio a inserire il primo dito nella figa, poi un secondo, mi penetro piano e immagino sia il suo cazzo a riempirmi. Sfilo le dita e me le porto all bocca, sento il mio sapore e immagino il suo mentre gli prendo in bocca il cazzo e lo faccio impazzire. Ora mi sto strofinando delicatamente il clitoride, sono al limite mi sento veramente porca, e mi piace, e inizio a fremere..a contravi..e mi lascio andare in un lungo orgasmo che mi lascia appagata e con la fica gocciolante.
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