E perché non l’hai fatto?
di
Sleepy699
genere
saffico
Lara aveva sempre saputo che c'era qualcosa che la attraeva ai piedi delle sue amiche e delle colleghe di lavoro, ma fino a poco tempo prima non aveva mai dato un nome a quell'attrazione. Era stato solo quando aveva iniziato a lavorare come segretaria nella ditta di abbigliamento di moda che aveva fatto la scoperta del feticismo per i piedi e le gambe. Lara non aveva mai avuto un'altra relazione al di fuori della propria grigia routine con il suo eterno fidanzato, ma aveva sempre sentito un po' di curiosità nei confronti delle donne.
Il primo giorno che aveva incontrato Alessia, una nuova collega, aveva subito notato i suoi piedini piccoli ma ben curati, racchiusi in un elegante paio di sandali con tacco alto. Non aveva potuto fare a meno di guardarli mentre ascoltava la presentazione delle sue mansioni. Da quel momento in poi, ogni volta che si trovava a lavorare vicino a lei, non riusciva a non notare l'attenzione che le riservava. Lara non poteva trattenere lo sguardo dai piedini di Alessia: erano spesso stretti in scarpe eleganti tacchi alti e lucidi che le slanciavano il polpaccio tornito e, quando si sedeva alla sua scrivania, la parte inferiore del suo corpo pareva un'opera d'arte.
Lara iniziò a cercare una scusa per avvicinarsi a lei: le portava il caffè, le chiedeva pareri sul lavoro, insomma ogni pretesto era buono per vedere i piedi di Alessia. E per Lara non era sempre facile resistere a tanta bellezza.
Lara desiderava sempre di più avvicinarsi a lei, conoscerla meglio, scoprire più dettagli sulla sua vita e sulle sue abitudini. Tuttavia, Alessia, apparentemente, non sembrava essersi accorta dell'interesse di Lara. Possibile? Come poteva essere Lara solo una collega come le altre, con cui condivideva qualche battuta veloce ma nient'altro.
All'inizio, si limitava a guardare, ma col passare del tempo, quella passione si trasformò in una vera e propria ossessione. Il colpo di grazie lo diede un giorno Alessia arrivando al lavoro con indosso una gonna nera piuttosto corta e sandali tacco dodici. Erano sandali aperti sia sul tallone che sulle dita laccate di un bordeaux molto scuro, come quello che decorava le unghie delle sue mani affusolate. Il laccio che le cingeva i piedi, pochi millimetri sopra l’attaccatura delle dita era di cuoio nero ed era tempestato di piccole borchie di metallo, uguali a quelle che stavano sui laccetti che le si chiudevano sulle caviglie. A quella vista Lara si sentì mancare e si rifugiò in bagno per masturbarsi e concedersi un orgasmo liberatorio con ancora negli occhi la vista di quella meraviglia. Mentre si masturbava pensò che Alessia l’avesse voluta provocare. Così Lara decise che era il momento di farsi notare e iniziò a comprare riviste sulle tendenze del momento oltre che scarpe e vestitini alla moda che le valorizzassero il piede, il polpaccio slanciato e il corpo sinuoso. Alessia, nel frattempo, cominciò a notare il suo atteggiamento e cominciò a sospettare che c’era qualcosa di diverso dal solito nel modo di vestire della collega, molto più alla moda e audace di un tempo, che metteva in risalto le sue forme sinuose, le gambe esposte grazie a gonne piuttosto corte e sandali con tacco che esibivano lo smalto brillante sulle unghie. E ormai notava che Lara non riusciva a starle lontana, ogni scusa era buona per avvicinarla.
Fu solo quando Alessia disse a Lara che a breve si sarebbe sposata che si rese conto di quanto la collega fosse nervosa e infastidita da quel matrimonio imminente e cominciò quasi ad evitarla.
Fu così che, un giorno, Alessia le chiese se andava tutto bene. Lara decise di confessare la sua ammirazione feticistica per i piedi e le gambe ad Alessia.
"Non so perché, ma i tuoi piedini riescono a farmi impazzire. Quando mi hai mostrato il tuo nuovo paio di sandali la scorsa settimana mi è venuta voglia di baciarli", disse Lara in un momento di sincerità.
"E perché non l’hai fatto?” replicò Alessia.
Alessia le disse che era sempre stata attratta dai piedi femminili: li considerava come la parte più sensuale del corpo. Fin da bambina, osservava le scarpe e le calze delle donne che incontrava per strada e faceva attenzione a come muovevano i piedi.
“Devo dirti che anche a me piacciono i piedi femminili e non solo, sapessi quanti sogni erotici ho avuto con una donna che mi baciava i piedi". Raccontò, di come avesse una piccola collezione a casa di scarpe con tacco 12 e di smalti colorati per le unghie dei piedi. E di come amasse provare a indovinare la marca delle scarpe che le colleghe indossavano. E di come la sola vista dei piedi di Lara, ultimamente sempre curatissimi e spesso esposti in sandali eleganti, la facessero impazzire di desiderio.
Lara si sentì sollevata e ripiena di un’inattesa felicità per gli apprezzamenti dell’amica. Finalmente aveva trovato una confidente, una persona che capiva le sue passioni segrete e che l’apprezzava.
Ma una volta che il recinto emotivo era stato aperto, era difficile resistere alle pulsioni. Durante le pause di lavoro le due si appartavano e Alessia iniziò a incoraggiare Lara a toccarle i piedi, a baciare le scarpe e la caviglia tatuata, a succhiarle l’alluce e il suo smalto rosso.
Lara spesso si denudava il seno prosperoso per permettere ad Alessia di appoggiarci sopra i suoi piedini e farseli coccolare. Tra loro nacque un rapporto lesbo passionale, fatto di baci ai piedi, calze autoreggenti e scarpe sexy e mozzafiato. Lara si trovò sempre di più sotto il fascino di quella donna, così appassionata, così desiderosa che lei le adorasse i piedi sempre morbidi e curati (mai un callo o altri inestetismi)
e con le unghie laccate, lucidate e smaltate con i colori più variegati e vistosi.
In breve i loro incontri si fecero sempre più frequenti, tanto da diventare quasi quotidiani. C'era un'energia sessuale tra loro, un'atmosfera di puro piacere, che le due donne stavano costruendo insieme. Lara avrebbe voluto restare in quella bolla di intimità per sempre, ma presto si rese conto di un'altra cosa straordinaria: Alessia, insieme al marito, era aperta a un rapporto a tre, con lui ad osservarle e che sarebbe stato coinvolto solo se entrambe lo avessero voluto.
Fu così che Lara decise di lasciare il fidanzato e iniziò a conoscere il marito di Alessia, Luca, un bel ragazzo discreto e gentile, e insieme costruirono un legame di intimità mai sperimentato prima. Le due giovani donne trovarono in quello scambio reciproco di calzature, scarpe e lingerie un modo per esplorare la loro profonda attrazione l'uno verso l'altra, osservate in modo discreto da Luca che aveva la passione per la fotografia e riusciva a fermare i momenti più passionali tra le due con gli scatti della sua reflex. Alcuni di quegli scatti venivano anonimizzati e selezionati per essere pubblicati su un profilo social gestito da Luca.
In tutto ciò, il feticismo per i piedi e le gambe aveva fatto da collante alle loro fantasie, ai loro desideri, rendendoli ancor più forti e reali. Quell’ «anomalia» aveva permesso loro di vivere un'avventura straordinaria, di entrare in un rapporto a tre che li aveva resi complici. Lara aveva finalmente trovato il coraggio di esplorare i confini dell'erotismo e Alessia era la sua guida da sogno. Era stata una bellissima scoperta e non avrebbe mai smesso di ringraziare la collega che le aveva permesso di dare vita ai suoi desideri nascosti.
Il primo giorno che aveva incontrato Alessia, una nuova collega, aveva subito notato i suoi piedini piccoli ma ben curati, racchiusi in un elegante paio di sandali con tacco alto. Non aveva potuto fare a meno di guardarli mentre ascoltava la presentazione delle sue mansioni. Da quel momento in poi, ogni volta che si trovava a lavorare vicino a lei, non riusciva a non notare l'attenzione che le riservava. Lara non poteva trattenere lo sguardo dai piedini di Alessia: erano spesso stretti in scarpe eleganti tacchi alti e lucidi che le slanciavano il polpaccio tornito e, quando si sedeva alla sua scrivania, la parte inferiore del suo corpo pareva un'opera d'arte.
Lara iniziò a cercare una scusa per avvicinarsi a lei: le portava il caffè, le chiedeva pareri sul lavoro, insomma ogni pretesto era buono per vedere i piedi di Alessia. E per Lara non era sempre facile resistere a tanta bellezza.
Lara desiderava sempre di più avvicinarsi a lei, conoscerla meglio, scoprire più dettagli sulla sua vita e sulle sue abitudini. Tuttavia, Alessia, apparentemente, non sembrava essersi accorta dell'interesse di Lara. Possibile? Come poteva essere Lara solo una collega come le altre, con cui condivideva qualche battuta veloce ma nient'altro.
All'inizio, si limitava a guardare, ma col passare del tempo, quella passione si trasformò in una vera e propria ossessione. Il colpo di grazie lo diede un giorno Alessia arrivando al lavoro con indosso una gonna nera piuttosto corta e sandali tacco dodici. Erano sandali aperti sia sul tallone che sulle dita laccate di un bordeaux molto scuro, come quello che decorava le unghie delle sue mani affusolate. Il laccio che le cingeva i piedi, pochi millimetri sopra l’attaccatura delle dita era di cuoio nero ed era tempestato di piccole borchie di metallo, uguali a quelle che stavano sui laccetti che le si chiudevano sulle caviglie. A quella vista Lara si sentì mancare e si rifugiò in bagno per masturbarsi e concedersi un orgasmo liberatorio con ancora negli occhi la vista di quella meraviglia. Mentre si masturbava pensò che Alessia l’avesse voluta provocare. Così Lara decise che era il momento di farsi notare e iniziò a comprare riviste sulle tendenze del momento oltre che scarpe e vestitini alla moda che le valorizzassero il piede, il polpaccio slanciato e il corpo sinuoso. Alessia, nel frattempo, cominciò a notare il suo atteggiamento e cominciò a sospettare che c’era qualcosa di diverso dal solito nel modo di vestire della collega, molto più alla moda e audace di un tempo, che metteva in risalto le sue forme sinuose, le gambe esposte grazie a gonne piuttosto corte e sandali con tacco che esibivano lo smalto brillante sulle unghie. E ormai notava che Lara non riusciva a starle lontana, ogni scusa era buona per avvicinarla.
Fu solo quando Alessia disse a Lara che a breve si sarebbe sposata che si rese conto di quanto la collega fosse nervosa e infastidita da quel matrimonio imminente e cominciò quasi ad evitarla.
Fu così che, un giorno, Alessia le chiese se andava tutto bene. Lara decise di confessare la sua ammirazione feticistica per i piedi e le gambe ad Alessia.
"Non so perché, ma i tuoi piedini riescono a farmi impazzire. Quando mi hai mostrato il tuo nuovo paio di sandali la scorsa settimana mi è venuta voglia di baciarli", disse Lara in un momento di sincerità.
"E perché non l’hai fatto?” replicò Alessia.
Alessia le disse che era sempre stata attratta dai piedi femminili: li considerava come la parte più sensuale del corpo. Fin da bambina, osservava le scarpe e le calze delle donne che incontrava per strada e faceva attenzione a come muovevano i piedi.
“Devo dirti che anche a me piacciono i piedi femminili e non solo, sapessi quanti sogni erotici ho avuto con una donna che mi baciava i piedi". Raccontò, di come avesse una piccola collezione a casa di scarpe con tacco 12 e di smalti colorati per le unghie dei piedi. E di come amasse provare a indovinare la marca delle scarpe che le colleghe indossavano. E di come la sola vista dei piedi di Lara, ultimamente sempre curatissimi e spesso esposti in sandali eleganti, la facessero impazzire di desiderio.
Lara si sentì sollevata e ripiena di un’inattesa felicità per gli apprezzamenti dell’amica. Finalmente aveva trovato una confidente, una persona che capiva le sue passioni segrete e che l’apprezzava.
Ma una volta che il recinto emotivo era stato aperto, era difficile resistere alle pulsioni. Durante le pause di lavoro le due si appartavano e Alessia iniziò a incoraggiare Lara a toccarle i piedi, a baciare le scarpe e la caviglia tatuata, a succhiarle l’alluce e il suo smalto rosso.
Lara spesso si denudava il seno prosperoso per permettere ad Alessia di appoggiarci sopra i suoi piedini e farseli coccolare. Tra loro nacque un rapporto lesbo passionale, fatto di baci ai piedi, calze autoreggenti e scarpe sexy e mozzafiato. Lara si trovò sempre di più sotto il fascino di quella donna, così appassionata, così desiderosa che lei le adorasse i piedi sempre morbidi e curati (mai un callo o altri inestetismi)
e con le unghie laccate, lucidate e smaltate con i colori più variegati e vistosi.
In breve i loro incontri si fecero sempre più frequenti, tanto da diventare quasi quotidiani. C'era un'energia sessuale tra loro, un'atmosfera di puro piacere, che le due donne stavano costruendo insieme. Lara avrebbe voluto restare in quella bolla di intimità per sempre, ma presto si rese conto di un'altra cosa straordinaria: Alessia, insieme al marito, era aperta a un rapporto a tre, con lui ad osservarle e che sarebbe stato coinvolto solo se entrambe lo avessero voluto.
Fu così che Lara decise di lasciare il fidanzato e iniziò a conoscere il marito di Alessia, Luca, un bel ragazzo discreto e gentile, e insieme costruirono un legame di intimità mai sperimentato prima. Le due giovani donne trovarono in quello scambio reciproco di calzature, scarpe e lingerie un modo per esplorare la loro profonda attrazione l'uno verso l'altra, osservate in modo discreto da Luca che aveva la passione per la fotografia e riusciva a fermare i momenti più passionali tra le due con gli scatti della sua reflex. Alcuni di quegli scatti venivano anonimizzati e selezionati per essere pubblicati su un profilo social gestito da Luca.
In tutto ciò, il feticismo per i piedi e le gambe aveva fatto da collante alle loro fantasie, ai loro desideri, rendendoli ancor più forti e reali. Quell’ «anomalia» aveva permesso loro di vivere un'avventura straordinaria, di entrare in un rapporto a tre che li aveva resi complici. Lara aveva finalmente trovato il coraggio di esplorare i confini dell'erotismo e Alessia era la sua guida da sogno. Era stata una bellissima scoperta e non avrebbe mai smesso di ringraziare la collega che le aveva permesso di dare vita ai suoi desideri nascosti.
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