Marco e la puttanella in discoteca
di
Magadan
genere
prime esperienze
Era arrivato il momento più aspettato da ogni studente del liceo majorana di Firenze , la festa d'istituto.
Il nostro eroe si chiama Marco che insieme ai suoi fedeli compagni di merende Claudio Davide e Leonardo proverà a fare l'impossibilile e l'inimmaginabile, assaggiare una figa.
Essendo un liceo linguistico ce n'era di ogni gusto, bionde more grasse magre troie e fighe di legno, la scelta era ampia.
Quella sera Marco si vestì in tuta, in modo che le puttanille potessero sentire bene il cazzo bello forte da dietro mentre si strusciava come un maiale, Marco era ancora vergine ma sentiva che oggi era la volta buona ed era disposto a tutto per assaggiare.
Era un ragazzo col fisico abbastanza muscoloso essendo un calciatore,alto 1.85 capelli scuri e ricci e occhi scuri e profondi.
Mentre era in coda ad aspettare di entrare coi suoi amici adocchiò una ragazzetta bassina coi capelli lunghi e scuri che le arrivavano fino a sotto le spalle e occhi piccoli e vispi da vera maiala, era vestita con un tubino nero e ovviamente da classica troiazza da discoteca era circondata dalla sua cricca di amichette vestite a troie.
Una volta entrati i ragazzi si misero a ballare in cerchio e dopo una mezz'oretta che erano lì Marco sentì un colpo alla schiena, era la ragazzetta di prima che ballando sbatteva il culo sulla schiena del nostro eroe, Marco si girò e iniziò ad appoggiare il pacco sul suo sedere, lei lo sentì e emise un gridolino di piacere alzando leggermente la testa al cielo, continuarono a strusciarsi per un po', poi la ragazza si girò e i due iniziarono a limonarsi appassionatamente e nel mentre Marco palpava quel bel culone, gli amici non ci volevano credere, finalmente quel verginello senza speranza di Marco si stava limonando una tipa e nonostante le proteste delle amiche della ragazza iniziarono a fare foto ai due per immortalare il momento da buoni amici quali erano.
Marco chiese alla ragazza di andare con lui a prendere una boccata d'aria fuori e lei accettò volentieri, si incamminarono nel bellissimo centro storico di Firenze, i due parlarono del più e del meno, Marco scoprì che la ragazza si chiamava Camilla ed era del primo anno mentre lui era del terzo.
Dopo 10 minuti a passeggio Marco propose a Camilla di salire in un monolocale che i suoi genitori affittavano ai turisti e che per quella settimana era vuoto, Marco ne possedeva le chiavi essendo incaricato di accogliere gli ospiti, la ragazza accettò e salirono le ripide scale in pietra di quell'antico condominio a 2 passi da santa croce.
Una volta entrati i due ripresero a limonare e Marco mise una mano sotto al tubino di lei, scostò il perizoma della puttana e sentì la figa bagnata, immerse l'indice e poi lo succhiò, era buono il sapore della puttana.
Mentre Marco la sditalinava lei con la sua piccola manina che si trovava sul collo del ragazzo iniziò a scendere passando dai pettorali e dall'addome e poi sparì nei pantaloni del ragazzo.
Marco tolse il tubino a Camilla che restò in perizoma e reggiseno, lei lo spogliò completamente e iniziò a fargli una pompa, Marco non era un superdotato ma aveva comunque un bel cazzo di cm 17 che lei si prese avaramente tutto in bocca e iniziò a fare su e giù, aveva delle labbra a bocchinara, sembrava nata per fare i pompini, Marco essendo eccitato come mai prima iniziò a mollare degli schiaffi leggeri sulle guance della ragazza che emetteva gemiti animaleschi a ogni colpo, quando stava per venire Marco tolse il cazzo dalla bocca di Camilla e venne sulle sue tette (erano una modesta terza) i due andarono sul piccolo divano letto e lui cominciò a succhiarle le tette ancora coperte di sborra, le torturò i capezzoli coi denti, lei gemette e bagnò il divano, Marco le dette un pugno perché quello era il divano dei genitori e non poteva sporcarlo, Camilla gemette e chiese scusa.
Nonostante Camilla avesse 1000 follower su instagram e fosse la classica ragazzina che pubblica le sue foto hot era ancora vergine e quando Marco lo scoprì esultò come se avesse fatto gol, la trascino per le gambe, le strappò letteralmente il perizoma fradicio di dosso e iniziò a farsela a missionario così poteva vedere la sua reazione al primo cazzo preso in vita sua ma si stancò in fretta di questa posizione allora smise, le diede un calcio all'altezza dell'inguine e le intimò di mettersi a pecorina, lei urlò dal dolore ma acconsentì da brava cagnetta.
Marco iniziò a spingere con tutta la forza e la potenza che aveva in corpo e lei mugolava impotente, lui aveva una mano sulla bocca di lei per farla stare zitta mentre l'altra le rifilava sculaccioni che le colorarono il culo di rosso, a questa vista Marco venne e uno schizzo bianco inondò la rosea pussy di Camilla che era ormai distrutta mentre Marco ne voleva di più.
Si fece fare un altro pompino mentre la ragazza piangeva e le venne sui capelli per umiliarla ancora.
Nonostante Marco fosse venuto già tre volte voleva ancora profanare il buco più sacro di Camilla, l'ano.
Si coricò la poveretta che ormai non camminava più sulle robuste spalle e la poggiò sul divano, la mise a 90 e iniziò a penetrarla ancora ma con l'indice della mano destra iniziò a stuzzicarle l'ano e ci sputò dentro, con un rapido movimento spostò il cazzo dalla vagina all'ano, entrò lentamente perché non era lubrificato ma poi fattosi strada iniziò a spingere sempre più forte e lei ricominciò ad urlare come un'ossessa, lui la prese a sculaccioni e dopo 5 minuti così le venne dentro.
La scena era questa: sul divanetto giaceva Camilla nuda coi capelli bianconeri a causa dello sperma, vagina e ano ancora grondanti e il culo rosso come il fuoco da non poter camminare dal dolore.
Marco la prese in braccio e la portò nel bagnetto accanto dove se la coccolò un po' e la pulì tutta, finita la doccia la riportò sul divano dove rimasero abbracciati a baciarsi per 10 minuti prima che lei crollò dal sonno ancora tutta nuda,Marco sorrise e le diede un bacio sulla fronte e premurosamente tirò fuori dall'armadio una coperta in modo da riscaldarla (durante il sesso era stato molto violento ma adesso era commovente la dolcezza con cui la trattava) poi si rivestì velocemente e andò a rincontrare i suoi amici
Il nostro eroe si chiama Marco che insieme ai suoi fedeli compagni di merende Claudio Davide e Leonardo proverà a fare l'impossibilile e l'inimmaginabile, assaggiare una figa.
Essendo un liceo linguistico ce n'era di ogni gusto, bionde more grasse magre troie e fighe di legno, la scelta era ampia.
Quella sera Marco si vestì in tuta, in modo che le puttanille potessero sentire bene il cazzo bello forte da dietro mentre si strusciava come un maiale, Marco era ancora vergine ma sentiva che oggi era la volta buona ed era disposto a tutto per assaggiare.
Era un ragazzo col fisico abbastanza muscoloso essendo un calciatore,alto 1.85 capelli scuri e ricci e occhi scuri e profondi.
Mentre era in coda ad aspettare di entrare coi suoi amici adocchiò una ragazzetta bassina coi capelli lunghi e scuri che le arrivavano fino a sotto le spalle e occhi piccoli e vispi da vera maiala, era vestita con un tubino nero e ovviamente da classica troiazza da discoteca era circondata dalla sua cricca di amichette vestite a troie.
Una volta entrati i ragazzi si misero a ballare in cerchio e dopo una mezz'oretta che erano lì Marco sentì un colpo alla schiena, era la ragazzetta di prima che ballando sbatteva il culo sulla schiena del nostro eroe, Marco si girò e iniziò ad appoggiare il pacco sul suo sedere, lei lo sentì e emise un gridolino di piacere alzando leggermente la testa al cielo, continuarono a strusciarsi per un po', poi la ragazza si girò e i due iniziarono a limonarsi appassionatamente e nel mentre Marco palpava quel bel culone, gli amici non ci volevano credere, finalmente quel verginello senza speranza di Marco si stava limonando una tipa e nonostante le proteste delle amiche della ragazza iniziarono a fare foto ai due per immortalare il momento da buoni amici quali erano.
Marco chiese alla ragazza di andare con lui a prendere una boccata d'aria fuori e lei accettò volentieri, si incamminarono nel bellissimo centro storico di Firenze, i due parlarono del più e del meno, Marco scoprì che la ragazza si chiamava Camilla ed era del primo anno mentre lui era del terzo.
Dopo 10 minuti a passeggio Marco propose a Camilla di salire in un monolocale che i suoi genitori affittavano ai turisti e che per quella settimana era vuoto, Marco ne possedeva le chiavi essendo incaricato di accogliere gli ospiti, la ragazza accettò e salirono le ripide scale in pietra di quell'antico condominio a 2 passi da santa croce.
Una volta entrati i due ripresero a limonare e Marco mise una mano sotto al tubino di lei, scostò il perizoma della puttana e sentì la figa bagnata, immerse l'indice e poi lo succhiò, era buono il sapore della puttana.
Mentre Marco la sditalinava lei con la sua piccola manina che si trovava sul collo del ragazzo iniziò a scendere passando dai pettorali e dall'addome e poi sparì nei pantaloni del ragazzo.
Marco tolse il tubino a Camilla che restò in perizoma e reggiseno, lei lo spogliò completamente e iniziò a fargli una pompa, Marco non era un superdotato ma aveva comunque un bel cazzo di cm 17 che lei si prese avaramente tutto in bocca e iniziò a fare su e giù, aveva delle labbra a bocchinara, sembrava nata per fare i pompini, Marco essendo eccitato come mai prima iniziò a mollare degli schiaffi leggeri sulle guance della ragazza che emetteva gemiti animaleschi a ogni colpo, quando stava per venire Marco tolse il cazzo dalla bocca di Camilla e venne sulle sue tette (erano una modesta terza) i due andarono sul piccolo divano letto e lui cominciò a succhiarle le tette ancora coperte di sborra, le torturò i capezzoli coi denti, lei gemette e bagnò il divano, Marco le dette un pugno perché quello era il divano dei genitori e non poteva sporcarlo, Camilla gemette e chiese scusa.
Nonostante Camilla avesse 1000 follower su instagram e fosse la classica ragazzina che pubblica le sue foto hot era ancora vergine e quando Marco lo scoprì esultò come se avesse fatto gol, la trascino per le gambe, le strappò letteralmente il perizoma fradicio di dosso e iniziò a farsela a missionario così poteva vedere la sua reazione al primo cazzo preso in vita sua ma si stancò in fretta di questa posizione allora smise, le diede un calcio all'altezza dell'inguine e le intimò di mettersi a pecorina, lei urlò dal dolore ma acconsentì da brava cagnetta.
Marco iniziò a spingere con tutta la forza e la potenza che aveva in corpo e lei mugolava impotente, lui aveva una mano sulla bocca di lei per farla stare zitta mentre l'altra le rifilava sculaccioni che le colorarono il culo di rosso, a questa vista Marco venne e uno schizzo bianco inondò la rosea pussy di Camilla che era ormai distrutta mentre Marco ne voleva di più.
Si fece fare un altro pompino mentre la ragazza piangeva e le venne sui capelli per umiliarla ancora.
Nonostante Marco fosse venuto già tre volte voleva ancora profanare il buco più sacro di Camilla, l'ano.
Si coricò la poveretta che ormai non camminava più sulle robuste spalle e la poggiò sul divano, la mise a 90 e iniziò a penetrarla ancora ma con l'indice della mano destra iniziò a stuzzicarle l'ano e ci sputò dentro, con un rapido movimento spostò il cazzo dalla vagina all'ano, entrò lentamente perché non era lubrificato ma poi fattosi strada iniziò a spingere sempre più forte e lei ricominciò ad urlare come un'ossessa, lui la prese a sculaccioni e dopo 5 minuti così le venne dentro.
La scena era questa: sul divanetto giaceva Camilla nuda coi capelli bianconeri a causa dello sperma, vagina e ano ancora grondanti e il culo rosso come il fuoco da non poter camminare dal dolore.
Marco la prese in braccio e la portò nel bagnetto accanto dove se la coccolò un po' e la pulì tutta, finita la doccia la riportò sul divano dove rimasero abbracciati a baciarsi per 10 minuti prima che lei crollò dal sonno ancora tutta nuda,Marco sorrise e le diede un bacio sulla fronte e premurosamente tirò fuori dall'armadio una coperta in modo da riscaldarla (durante il sesso era stato molto violento ma adesso era commovente la dolcezza con cui la trattava) poi si rivestì velocemente e andò a rincontrare i suoi amici
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