Mogliettina

di
genere
feticismo


rapito parte 1


Ricordo solo un ultimo bicchiere preso al bar, poi nebbia totale.
sono ancora intontito, non vedo bene, sento solo un forte odore di disinfettante.
e sinceramente vorrei girarmi e vomitare…
ma non posso muovermi, la vista lentamente ritorna da lontano tutto sfuocato, una forte luce sopra di me.
non riesco a muovermi, sento come una cinghia sulla fronte, riesco a vederne anche una sul petto.
le braccia distese a croce anche quelle bloccate.
vedo le mie gambe in lontananza sospese con delle cinghie anche su di esse.

Sento tutto ovattato, ogni tanto sento dei rumori di passi dietro a una grande porta.
e lentamente la vista migliora.

Strani macchinari e schermi luminosi, vari tu i e cavi sospesi.
ai lati del tavolo due grandi carrelli con sopra varie firme, non si capisce cosa ci sia perché entrambi sono coperti da teli verdi.

la porta si apre e entra una figura, anzi diverse figure non ben definite, girano per la sala in maniera frenetica.
poi entra in sala una figura e regna il silenzio se non poche parole rivolte a quest'ultimo in maniera sommessa.
la figura di avvicina a me, mi fa una carezza in fronte e mi dice "rilassati cucciolo" vedo la divisa verde da sala sotto un camice stirato ed elegantissimo con i bottoni di madreperla.
poi sii sposta leggemente in fondo con una mano prende il mio pene in maniera decisa e in maniera decisa scopre il mio glande in maniera dolorosa.
e dice :* ai ai ai " io lo vedo solo di spalle il camice svolazzante e una spessa martingala con 2 bottoni.

viene di nuovo verso di me e sorride.
con una mano mi strizza un capezzolo.
poi mi dice: "a dopo cucciolo"

poi in maniera seria e decisa rivolgendosi al personale dice: "preparatelo"


intorno a me i movimenti diventano frenetici.
anche la mia vista migliora i carrelli accanto a me vengono scoperti e vedo varii strumenti chirurgici in acciaio luminosissimo, alcuni con finiture in oro.
altri di forma stranissima, ma molti forbici e bisturi di varie misure.
il personale attorno a me è molto attivo ma in totale silenzio.
vengo bloccato più fortemente a polsi e caviglie,
mi viene messa una flebo al braccio sx.
e uno strumento pressorio al destro le gambe divaricate e alzate in posizione dicotomica.

sul petto mi vengono messi elettrodi e sento i rumori di monitoraggio.

guardo a destra e vedo una grossa vetrata sulla sala adiacente.

riesco a vedere dei lavelli di acciaio dove il personale si lava le mani e alcuni si cambiano.

una potente scialitica si accende alla mi sinistra.
man mano che il personale che entra in sala noto un abbigliamento molto vintage

indossano lunghi camici di cotone bianco con allacciatura posteriore, non con i classici laccetti, ma con eleganti bottoni di madreperla dal collo fino in fondo hanno una morbida martingala con bottoni.
tutti indossano cuffietta e mascherina bianca.
e spessi guanti marroni.
li noto bene mentre mi passano un rasoio sulle zone puniche.
sono due donne, una solleva il mio pene ridacchiando sotto la mascherina, l'altra scorre con il rasoio.
una terza arriva con un'arcella piena di liquido rosso c'è comincia a soenellarre dalla mia pancia in giù, fino alle parti intime.

quasi sottovoce chiedo: "cosa succede?"

non ricevo alcuna risposta solo risatine compiaciute.

nessuno mi risponde una grande macchina con tubi e bombole viene spinta dietro di me.

Arriva un'infermiera con un carrello con sopra una cartellina blu, sulla quale leggo il mio nome.
accanto un catetere in gomma giallo.

mentre la stessa procedeva inserire il catetere nel mio pene, una con voce squillante la redarguisce: "non serve, eventualmente sarà cateterizzato in seguito" e scoppia in una risata indicando la cartellina, l'infermiera la apre e anche lei scoppia a ridere, ma subito smette e dice: " mi scusi dottoressa, non ho resistito"

una figura entrata ora nella saletta laterale borbotta qualcosa e cala il silenzio in entrambe le sale la figura è al lavaggio delle mani viene attorniata come una divinità da altre tre già completamente bardate, è la stessa figura che era venuta a controllarmi prima, ma ora vedo meglio è una donna, con un viso molto maturo scolpito da qualche ruga e due occhi azzurri che si vedono da lontano.
sono tutti molto riverenti con lei. viene vestita, il suo camice è molto più di sartoria un taschino e due tasche anteriori, la severa abbottonatura è con bottoni grandi e bianchi ma con una bordatura in oro.
un taglio di capelli cortissimi grigio naturali.
è cordiale ma severa parlando con le sue sottoposte.

solo ora mi accorgo che non c'è un solo maschio in sala, vedo che ha qualcosa scritto sul camice ma da questa distanza non vedo.
viene guantata e si sente lo schiocco nel totale silenzio della sala, poi tutto e immobile, solo i suoi passi ben silenzio e viene verso di me gira intorno al tavolo osservandomi, senza telini, il mio corpo completamente esposto, si avvicina e mi sorride.

la riconosco l'avevo vista al bar.

riesco a leggere sul camice.
Professoressa Aurora Rossi
primario di chirurgia urologica sperimentale.

gioca con un mio capezzolo finché no accenno a un erezione.

mi sorride: "biricchina cosa vorresti fare?"

una infermiera le mette una cuffia bianca come le altre ma con un disegno in oro, poi le tira su e le lega la mascherina.

un altra apre e le sorregge la cartellina...

sorride e poi dice: "Bene ragazze il paziente numero 16 si è offerto volontario" sogghigna "cominceremo da una postectomia radicale a mano libera.
poi eseguirò un orchiectomia bilaterale. poi vedremo in corso d'opera"

porge la mano: "Bisturi"


il dolore e atroce, non mi era stata fatta alcun tipo di anestesia, il mio busto era leggermente sollevato in modo che potessi osservare ciò che avveniva. 

 

la professoressa ha una mano ferma e precisa, incide il prepuzio senza neppure distanziare la pelle dal glande, tutte le sue sottoposte la guardano con ammirazione sopratutto una.

il mio sangue è schizzato ovunque e sul bianco si nota moltissimo.

 

le mie grida di dolore la infastidiscono e solo con lo sguardo fa capire a una infermiera di provvedere.

un morso in gomma mi viene applicato seduta stante, solo dei piccoli mugolii di dolore nel totale silenzio della sala, giocando con una pinza il bisturi e le forbici asporta la parte del prepuzio inciso, deponendolo in una arcella.

poi maneggiando le forbici asporta la parte rimasta del frenulo.

 

tutte si complimentano in un brusio di voci e quasi scoppia un applauso.

la giovane dottoressa che già prima la guardava adorante le si avvicina e le sussurra qualcosa.

mi si avvicina con il guanto ancora rosso del mio sangue mi strizza un capezzolo.

poi mi sussurra: "il tuo pisellino è da chirurgia pediatrica e la mia cucciola vuole fare delle ricerche.

 quindi i tuoi testicoli per ora restano al suo posto"  

 

poi si dedica alla cucitura della corona restante.

 

lasciando poi finire il tutto alla sua assistente.

lo schiocco dei guanti levati che finiscono in una arcella, si abbassa la mascherina e subito un'altra assistente le porge una sigaretta, che gli viene subito accesa da una terza assistente.

 

Il fumo mi viene soffiato in volto.

"bravo sei stato un bravo cucciolo hai urlato, ma non hai pianto e fatto scene patetiche"

ti voglio premiare portatemi il mio marchio"

arriva un carrello con un piccolo contenitore che emana calore contenente braci dal quale sporge un manico di un marchio a fuoco, lo impugna è molto caldo lo lascia un po' raffreddare, dal rosso passa a un colore più bruno e freddo. si vedono due iniziali puntate e un simbolo simile a quello disegnato in oro sulla sua cuffietta.

 poi lo pianta 5 o 6 cm sopra al mio pene...

Ahhhhhhh

mmmhhhhh e poi svengo.

il risveglio non è dei migliori, non so quale sia il dolore peggiore, sento ancora bruciare dove sono stato marchiato, ma il dolore è fortissimo anche al mio pene.

 

sono ancora stordito ma non sono più in sala operatoria, sono legato a un letto con cinghie bianche, non so se è una stanza o una cella, una luce intensa al soffitto e non c'è nulla tranne il letto non vedo le mie ferite perché indosso un grande pannolone, dalla quale escono due tubetti uno arancione e uno trasparente.

 

devo fare pipì...

mi sento meglio

 

appena fatto sento un cicalino suonare, poco più di un minuto e la porta si apre, entrano due infermiere:

 

"buongiorno sedici, ci siamo svegliati e abbiamo fatto la pipì, bravo ora facciamo un po' di pulizia, e scopriamo le ferite" poi rivolgendosi a un'altra che era fuori dalla porta: avvisa il medico di guardia che il paziente n° 16 si è svegliato e ha urinato"

 

"per conoscenza avvisa anche il primario di urologia sperimentale, visto che è una sua proprietà"

 

azzardo una domanda: 

dove mi trovo?

 

" non ti agitare cucciolo sei al sicuro in chirurgia pediatrica, un po' grandicello per la pediatria, ma non è cresciuto tutto in te" segue una grassa risata dopo aver aperto il pannolino.

 

dopo la pulizia e la medicazione vengo slegato e spostato su una barella alla quale vengo fissato con due cinghie molto vecchie in cuoio...

comincia il viaggio lunghissimo fra lunghi corridoi poco illuminati, ascensori lenti e rumorosi, e corridoii moderni illuminati a giorno.

 

fino a venire parcheggiato davanti a una anonima porta.

dopo circa una mezz'oretta la porta si apre esce una donna con un camice da sala molto colorato con disegni infantili che indossa un camice nero sopra con bottoni in oro e sul taschino una scritta in oro

prima assistente chirurgia urologica pediatrica.

senza parlare di sposta tra le mie ferite recenti.

osserva: 

' mai visto uno così piccolo, lo vorrei un formalina per la mia collezione" poi rivolgendosi all'infermiera "purtroppo hai due proprietarie più importanti di me" indicando con un movimento del viso oltre la porta.

guardando bene, vedo la professoressa in effusioni con la giovane dottoressa che era in sala operatoria con lei.

la barella viene spinta dentro, le due non sembrano disturbate dalla presenza di altro personale e ignorano completamente la mia.

la divisa della giovane e un camice da sala completamente nero.

la professoressa mia proprietaria indossa un elegante camice bianco stirato alla perfezione allacciato a doppio petto con bottoni in madreperla, sopra una divisa da sala verde.

le lingue delle due sembrano incollate.

poi di colpo si girano.

" ecco il mio cucciolo" dice la Prof.

"Grazie Amore di aver aspettato per me, sai che mi bagno tutta quando asporti i testicoli, voglio fare l'amore con te mentre lo castri"

 

la saletta viene preparata dalle due infermiere mentre le due dottoresse continuano in effusioni

un carrello molto semplice con pochi ferri chirurgici due arcelle e due buste di guanti chirurgici viene posta accanto a una poltrona ginecologica.

vengo spostato e fissato ai supporti.

 

mi viene spennellato tutta la parte pubica con un grande dolore alle ferite.

 

le due donne vengono guantate e si fermano le loro effusioni.

la professoressa si pone reale mi gambe aperte le due dottoresse ai lati dietro vicino al carrello l'infermiera impugna già un bisturi porgendolo alla mia padrona.

" visto che sarai utile a questo mio gioco amoroso, da oggi in poi ogni esperimento avrai diritto all'anestesia e anche a morire tra le mie braccia, contento cucciolo"

 

non so perché ma annuisco e dico " si Padrona"

 

tutto questo ormai è

il mio mondo e ne sonociscente e quasi felice.

la terza dottoressa con una siringa mi punge in più parti rassicurandomi:

"Non sentirai alcun dolore bimbo, e quando loro avranno finito mi prenderò io cura del tuo pisellino"

 

la professoressa impugna il bisturi e incide con precisione solcando più volte nella stessa incisione ne mio scroto.

 

poi con movimenti naturalissimi ripetuti negli anni per migliaia di volte estrae il mio testicolo destro lasciando penzolare attaccato al cordone, la giovane eccitatissima gli si avvinghia, e anche se il camice da sala che indossa e nero si vede una grande macchina sul suo pube., si baciano intensamente.

 

poi la mi Padrona ( ormai la sento tale)

incide anche a sinistra ed estrae anche il secondo.

 

la giovane presa da eccitazione... urla: "castralooo amore castralo"

a questo punto la Prof gira lo sguardo su di lei.

poi su di me, si rivolge alla terza dottoressa, riposiziona i testicoli e ricuci il mio cucciolo.

 

poi si volge verso la sua amante che sdraiata su un lettino adiacente con una mano nei pantaloni della divisa, si tocca urlando:

Castralo castralooooo"

 

si avvicina la bacia intensamente, poi con i guanti grondanti il mio sangue la. prende al collo con la mano sinistra e con la destra che ancora impugna il bisturi le recide la giugulare...

poi si lascia andare ad un'intensa masturbazione con orgasmo 

alla fine del quale, si

ricompone e dice: 

"ripulite tutto e abbiate cura del mio cucciolo"


Sono passati 3 giorni da gli ultimi fatti, sempre legato al mio letto, vedo sempre le solite infermiere per medicazioni, pulizia, e cino.
due volte è venuta la dottoressa che mi aveva accolto in pediatria, ora sul suo camice c'è scritto primario di pediatria urologica e primo assistente di urologia sperimentale.
tutte la temano, ma con me è gentile, non certo per scelta ma per terrore della mia padrona, che a quanto pare è anche la sua.
il mio pene comincia a non fare male e anche il marchio ha fatto la crosticina.

Mi slegano e mi danno un pigiama a righe da indossare, ho anche io una scritta "slave patient n°16"

vengo accompagnato in una stanza, meno minimalista, ho anche il bagno e anche se chiuso a chiave non vengo legato.
passano 2 settimane, ormai guarito completamente.

durante la visita mi viene somministrata un farmaco via endovena... dopo il nulla mi sveglio in una stanza di albergo nei pressi del bar da dove ero stato rapito.

ho una grande confusione in testa.

c'è un abito elegante appeso sulle stampelle dell'armadio, l'infisso.

suona il telefono e rispondo: " è arrivata l'auto a prenderla"

non so perché, ma scendo e salgo sull'auto l'autista è una donna, ci dirigiamo verso la periferia, fino ad arrivare nei pressi di una grande villa con un parco immenso, l'auto passa il cancello arriviamo davanti a una piccola cappella famigliare, con su scritto: Famiglia Rossi.

l'autista si ferma e mi fa scendere, riconosco molti visi di queste donne.
due mi spalleggiano una delle due è la dottoressa che mi ha seguito in questi giorni.

mi accompagnano all'interno dove davanti a un prete donna c'è la professoressa.
mi sorride: "ciao cucciolo" spaventato mi avvicino.

indossa una camicetta bianca con su una cravatta, una gonna al ginocchio in pelle e degli stivali appena sotto il ginocchio con un tacco 12.

mi sorride facendomi vedere la lingua e mi dice: " da oggi sarai mia moglie, la mia cagna, la mia schiava"
io oso dire: "ma veramente io sono un'uomo"
ridede di gusto...
" per ora cucciolo, solo per ora" indicando con il dito indice una struttura gotica adiacente la cappella.

con una grande scritta sopra il portone centrale.

CLINICA UROLOGICA SPERIMENTALE.


tutte le presenti ridono

e lei facendomi un sorriso:
"il viaggio di nozze lo facciamo lì cucciola"



la cerimonia Aurora ed io abbiamo partecipato al rinfresco e a tutte le presenti venivo presentato come la sua signora.

ho anche subito l'umiliazione di mostrare durante il rinfresco il mio apparato genitale e di venire posseduto dalla mia padrona che indossava il suo strap-on nella sala rinfreschi.
dopo questa giornata ci siamo ritirati in auto fino alla villa di sua proprietà.

arrivati a casa:

"Allora cucciola ti sei divertita?"
inizio a piangere in maniera nervosa, e crollo ai suoi piedi.
"Padrona io sono un maschio, sono fieramente maschio, posso piegarmi a ogni suo volere, ma resto maschio"

Sorride:
"sei una bambina capricciosa e isterica" e mi schiaffeggia.

poi mi bacia in maniera morbosa e mi infila una mano nelle mutande:
" vedi che sei femmina"
io non ho il controllo e le vengo in mano.
nel frattempo sento come una puntura nel collo, mi giro e vedo la sua prima assistente... poi il nulla.


sono cieco o meglio non vedo, sono legato e mi sto muovendo, sento rumori e voci, eco di grandi saloni.

sento che compilano una cartella a nome mio, ma tutto al femminile io per queste persone e questo posto sono una donna.

il mio pisellino nella cartella viene definita escrescenza tumorale.

lentamente mi sto riprendendo, ancora non vedo bene ma due di loro mi aiutano ad alzarmi e mi sorreggono, camminiamo verso non so dove, una grande luce in fondo intravedo una porta più grande delle altre, Nera le altre sono verdi e...
c'è una scritta...
sala...
sala...
sala presentazione esperimenti.

comincio a vedere il nero che vedevo al mio fianco è veramente nero, le due che mi sorreggono sono vestite di nero.
la porta si spalanca, sembra una sala congressi o meglio una aula magna con i palchi intorno divisi da sotto da grandi vetrate.
Sotto è una luccicante e fredda sala operatoria tutta in acciaio inox installata in una sala con pavimenti e pareti con piastrelle nere.
il personale indossa lunghi camici neri chi abbottonato dietro con bottoni d'oro chi lateralmente o anteriormente sempre con bottoni d'oro.anche su i ferri chirurgici sui carrelli prevale il colore oro.
io non mi reggo ancora sulle gambe. mi vengono incontro altre due infermiere e noto che alcune hanno sopra il camice grembiuli di gomma.

a fatica vengo fatto avanzare, mentre sento gli spalti sopra la sala riempirsi di altre donne quasi tutte con lo stesso tipo di divisa già visto in sala.

vengo portato in una saletta adiacente e buttato sotto una fredda doccia, lavato con un tubo a pressione.
poi fissato a una sedia una donna con una macchinetta da barbiere mi rade completamente i capelli poi la sedia si muove e diventa praticamente un tavolo, vengo rasato e poi schiumato e rasato a rasoio in ogni angolo del corpo, girato e stesso trattamento alla schiena e persino al buchetto posteriore.

ributtato sotto la doccia per un secondo passaggio.

asciugato e ripassato glabro come un neonato vengo bloccato con cinghie a uno strano tavolo mobile, e spennellato di tintura dall'addome ai genitali e nella zona perianale, al petto e al cranio.

poi con questo tavolo mobile entro in sala, ora vedo benissimo sugli spalti sopra le vetrate più di 100 donne sicuramente con un brusio da sala cinematografica.
in sala forse una trentina in movimento e in preparativi frenetici e in fondo dove vengo spinto 4 figure in camice bianco molto eleganti Aurora mi presenta così: "ecco la mia cucciola egregie colleghe, come vedete è un errore della natura, quella piccola escrescenza verrà rimossa dalla Dottoressa Ada Ramponi qui presente, mia prima assistente e primario neopromossa di Urologia pediatrica, dopo la prematura scomparsa (risatina) della precedente incaricata.
già lei la conosci cucciola? certo che sì. sono mesi che vuole il tuo cosino per la sua collezione.
ti presenterò le mi colleghe che ancora non conosci.
Maria Rosa Sacchetti primario di Ginecologia, mi aiuterà nella ricostruzione della tua vagina."

mi sorride e la Ginecologa capelli neri a caschetto, fasciata in un camice aderente occhi da gatta mi osserva e mi dice: "faremo di te una bella bambina'

Aurora prosegue con le presentazioni:" Rosanna Cancellieri Chirurgo estetico, modificherà il tuo corpo dove serve" La bionda con capelli raccolti sorride, non dice nulla con una penna estratta dal taschino del camice aperto su una divisa da sala viola.
solleva il mio piccolo pene e osserva, poi rivolta ad Aurora. "posso?" Aurora annuisce.

con vivace movimento comincia una masturbazione velocissima quasi quanto la mia eiaculazione precoce che in 15 /20 secondi vengo.

Aurora: vedi come ti dicevo... la bionda annuisce: Bambina sporcacciona.

in disparte quasi in penombra una Dottoressa con un camice sgualcito su una divisa da sala rossa carminio, un paio di occhiali spessi modello antiquato, capelli grigi raccolti in una coda annuisce.

"sarà controllabile anche questo problema, tutto lo è.
sarà docile, accondiscendente e troia quanto tu mi dirai di renderla tale.
Aurora: "ecco troietta colei che ti plasmerà la mente"
ridono entrambe : "Mi presento sono la professoressa Nilde Novak Neurochirurgo sperimentale, eseguirò su di te un lungo intervento celebrale, modificherò totalmente il tuo comportamento.
Aurora potrà telecomandati a piacere.
io per te sono solo Dio piccola troietta."
tutte e cinque si fanno una risata, e io vengo spostato su un tavolo più complesso sotto 7 scialitiche.

il mio pisellino appiccicoso viene pulito e disinfettato

Aurora e le colleghe si allontanano verso una saletta adiacente visibile da una grande vetrata, i guardo in quella direzione, qui regna il silenzio, ma si può sentire le loro chiacchere e risate e si vedono attraverso la vetrata fumare tranquille e prepararsi.
strumenti molto strani vengono posti vicino al tavolo, si accendono le prime scialitiche, quella che sembra un medico del reparto di neurochirurgia visto il colore rosso della divisa da sala, si avvicina e con un pennarello disegna sul mio cranio segna due punti sopra l'occhio destro e la circonferenza del mio cranio.
una in viola segna vari punti sul mio petto.
dai colori delle divise comincio a capire chi e cosa mi faranno ma non so in quale ordine.

sono bloccato in posizione supina, mi hanno passato nuovamente il petto con la tintura.

il mio pisellino è stato cateterizzato, una altissima signora bionda si avvicina a me con una maschera nera: "rilassati cucciolo, non sentirai nulla"

tutto si annebbia attorno a me, divise nere, viola e....

il risveglio è in una stanzetta piccola e senza finestre, ho i polsi e le caviglie bloccate, per quello che posso osservare sono completamente bendato dalla vita fino al petto e il petto sembra gonfio.

vengo spesso sedato e non. ricordo da quanto sono qui, vengo nutrito con un sondino naso gastrico, e sono perennemente cateterizzato, tanto che il pisellino mi brucia, l'ho detto ma non vengo considerato.

oggi non sono ancora venute il rumore fuori è diverso dal solito, vengo caricato sulla solita barella e trasportato in sala visite.

Mi tolgono le bende, ho una vita più sottile, non ho pelo e ho un seno...entra Aurora con la Dottoressa di chirurgia estetica:
"Guarda Aurora, così prende forma tua moglie"
Aurora osserva:
"ha ancora quell'inutile escrescenza tumorale, ma si sta trasformando... vero cucciola? presto ti creerò femmina, ma dovrai essere tu a chiedermelo?"

muovo la testa dicendo no...

"scommetto che lo farai o si che lo farai e lo desidererei, perché tu desidererai solo ciò che io desidero."
quattro donne con divisa da sala nera mi mettono nuovamente sulla barella e mi legano... appena usciti dalla stanza prendiamo una nuova direzione e poi due ascensori...

in fondo all'ultimo corridoio una porta con un'insegna rossa.
non leggo...
arrivati la scritta dice.
Chirurgia celebrale e Neurochirurgia sperimentale.
Automazione Umana.

sulla porta l'assistente della neurologa mi attende.
"brava bambina sei venuta a imparare, entri ribelle e uscirai ubbidiente."

vengo portato dentro, è diverso l'ambiente, di un verdino vomitevole pareti e pavimento non c'è un tavolo ma un'enorme poltrona dotata di vari giunti, tubi e cavi, luci fissate alla stessa.
sui carrelli oltre ai ferri, vedo degli utensili elettrici, poi seghe scalpelli tutto di inox

l'ansia è data da tutti il personale con camici, sempre vintage, lunghi e abbottonati dietro, ma tutto rosso, anche i telini sono rossi.

vengo fissato a questa poltrona come un riunito dentistico ma molto più grande e tutto nero e rosso sulla testa mi calano varii anelli che mi bloccano., mi tingono pesantemente il cranio mi sostituiscono il catetere con un tubo nero dotato di elettrodi d'orati.
fissato con cinghie anche quelle rosse.

dopo varie iniezioni non sento più il corpo, sento solo un brusio nel pisellino variabile di intensità.
ma la mia testa è sensibile...

entra con una divisa rossa con sopra un camice bianco abbottonatura laterale molto vintage e guanti neri...
Lei... sembra una pazza...
per la prima volta ho paura.

si avvicina mi osserva girandomi attorno, annuisce, blatera qualcosa fra sé e se, poi mi fissa:

"sai chi sono?

annuisco:
"lei è la professoressa Novak primario di questo istituto, Signora"
"brava bimba con il pisellino" ride e nella mano ha un telecomando tipo quelli dei cancelli
lo preme...
ahhhhhhh come un elettroshock all'interno del mio pene, è interminabile e lo preme più volte
"pietaaaaaaa"
mi accarezza il volto dove scendono le lacrime.
il mio pene è in fiamme.
"procediamo" impugna un grande bisturi con la lama panciuta che un'infermiera gli ha posto e comincia a incidere la mia pelle tutto intorno al cranio:
rivolgendosi alla sala.
"questa bimba diventerà la mia opera prima"
il sangue cola sul mio viso, sento solo un leggero fastidio è il iene che fa veramente male.
in sala entra Aurora, viene salutata da tutto il personale indossa il suo camice con cuciture in oro puro e bottoni in madreperla e oro aperto sul davanti con sotto una divisa da sala bianca anche quella con filamenti in oro.
al collo un finendo viola e le parti in metallo in oro.

la neurologa si ferma un istante:
"è arrivata la tua Dea bambina,
cosa posso fare per te Aurora?"

Aurora si avvicina con l'indice raccoglie qualche goccia del mio sangue dal mio viso e si succhia il dito:
"ero solo curiosa" poi osserva il mio pene bruciacchiato in punta:
"tanto è da asportare, ma sarà un rituale di matrimonio e sottomissione"

la Dottoressa Novak ridacchiando impugna una sega a disco e l'accende un liquido blu viene nella mia flebo, mi sento libero...

una maschera sul volto...
nulla...
nulla...
nulla...

sono in una stanza, la stanza, ok sono in stanza...
è bello tutto bello, sono felice...

ma chi sono...
si apre la porta...
chiedo:
"ciao tu chi sei? e io chi sono?"
l'infermiera alla collega.
"avvisa la professoressa Novak, si è risvegliata"

"chi sono e tu chi sei?"
"che bello"

le due infermiere mi meicano il cranio, una terza mi leva il catetere e mi dà una pomata sulle ustioni che ho ancora sul glande.
Entra la Novak.
"buongiorno cucciola io sono Dio"
io:
Buongiorno Dio io chi sono?"
"Sarà la tua Padrona a darti le risposte, quando arriverà Padrona Aurora lo saprai, Uscite tutte, lasciatemi sola con lei"

La Professoressa Novak chiude a chiave si slaccia i primi 4 bottoni dal basso del suo camice e si mette a cavavallo di me, poi comincia a giocare con i miei capezzoli, anche se doloroso per le ustioni ho un'erezione la dottoressa lo lubrifica con la sua saliva e poi si infila e comincia a cavalcarmi, dicendo:
"prigramma: obbedienza codice 1 durata codice 7 movimento codice 16/ 2"
praticamente mi riprogramma ottenendo prestazioni sessuali mai avute.
io provo piacere, ma non so il perché.
dopo circa 3 ore e 7 orgasmi miei e non so quanti suoi si alza e domanda:
"chi sono?"
io:
"Dea creatrice Padrona"

finito tutto si alza e si pulisce.
esce e segnala alle infermiere di portarmi al reparto della professoressa Aurora.






scritto il
2023-09-22
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