Il taxi

di
genere
etero

Dopo una notte a ballare io e i miei amici eravamo riusciti a prendere un taxi. Essendo 4 io mi ero messa nel sedile davanti e, subito, avevo notato gli occhi del bel taxista sulla 50ina guarDare le mie gambe nude e il vestitino raso figa. Le chiacchiere nel taxi erano spinte e i miei amici avevano commentato il fatto che mi ero appartata in un bagno a succhisrlo ad un nostro amico. Il taxista dopo essersi schiarito la voce aveva interrotto la conversazione chiedendo l’ordine con cui ci avrebbe dovuto portare a casa, per poi proseguire nel silenzio imbarazzato la sua corsa. Appena sceso il primo amico le chiacchiere erano tornate e, cogliendo il brusio dietro, mi aveva detto sottovoce “ toccati”. All’inizio avevo finto di non sentire, ma le mie mani erano automaticamente scivolate sulle gambe e la destra, imbambolata da quell’ordine, era salita sul clitoride, toccandolo attraverso il pizzo delle mutandine. Lui guidava e mi guardava, in silenzio, mentre faceva scendere le altre due amiche. “ toccati di più” disse mente spalancavo le gambe e scostavo le mutandine per intrufolarmi tra le mie labbra bagnate. “ sei fradicia troietta?” “ si “ “brava scopa questa figa giovane mentre io cerco un posto tranquillo”. Poco dopo si era accostato nei pressi di un parcheggio mentre io gemevo fortissimo sul sedile di quel taxi. “ fammi vedere come lo hai succhiato al tuo amico “ disse senza aspettare una risposta: mi aveva preso la testa e la aveva spinta sul cazzò duro, sbattendolo bella mia gola e tirandomi i capelli per farmi prendere il ritmo. “ brava troietta, succhialo così, tutto in questa bella bocca giovane”. Questa situazione mi aveva eccitata così tanto che, senza pensare a quanto fosse grande il suo pene, mi ero trovata a pregarlo di togliermi la verginità anale. “ subito troia scendi dal taxi che ti fotto il culo e ci sborro dentro.”. Detto fatto mi ero ritrovata a 90 sul cemento nascosta dalle portiere del taxi mentre lui mi spurava sul buchetto. Non era più tempo per tornare indietro e la paura saliva mentre sentivo la cappella provare a entrare. Un urlo di dolore e subito dopo lui era dentro a scopare il culo “ che troia guardati” diceva mentre io lo pregavo di far piano “ shhh rilassati che ti sfondo per bene tesoro” mi continuava a ripetere mentre mi spaccava il culo. “ brava lo prendi come una Troia. Sei per terra a farti scopare il culo godi” mi comandava e anche se il male era avuto la mia fighetta era sempre più bagnata e eccitata. Sarebbe bastato sfiorare il clitoride per farmi venire ma volevo godermi il più possibile quell’umiliazione mentre quel toro mi scopava con forza e mi incitava a far la troia. “Vengo puttana nel tuo culo rotto.” Aveva urlato prima di inondarmi di sborra e uscire subito. “ ora ti porto a casa” disse, aiutandomi ad alzarmi, “ ma lunedì, a scuola, voglio che mi mandi un video mente ti scopi e gemi il mio nome è cioè Paolo.”

Da due settimane oramai sono la troia del taxista, spero di continuare ad esserlo
scritto il
2023-09-22
5 . 4 K
visite
2
voti
valutazione
2
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.